LA REGIONE LAZIO DELIBERA LE MISURE DI CONSERVAZIONE DEI SIC MARINI E DESIGNA FINALMENTE GLI STESSI A ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC). LE PROPOSTE DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE DI TERRACINA SONO STATE ACCOLTE DALLA REGIONE, INSERITE NELLA DELIBERA REGIONALE N. 679 ED ESTESE PER LA LORO RILEVANZA A TUTTI I SIC DEL LAZIO MA LE CONTRADDIZIONI DELLA REGIONE PURTROPPO CONTINUANO.

Terracina, 27 dicembre 2016                                                                                        

Comunicato Stampa n.29

La Regione Lazio, che pure sembrerebbe non molto interessata ai propri siti di importanza comunitaria,  vista la vicenda del mega impianto di allevamento di cozze autorizzato con Determinazione regionale del 21 marzo 2016, n. G02621 davanti alla costa tra Terracina e San Felice Circeo proprio a poche centinaia di metri di distanza dal più grande SIC marino del Lazio (Sito di Interesse Comunitario IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”), ha emesso il 15/11/2016 la Deliberazione N. 679 http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_delibere/303700.pdf a cura della Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali avente per oggetto “Adozione delle Misure di Conservazione di n. 9 SIC marini, finalizzate alla designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e DPR 357/97 e s.m.i.” con la quale procede alla adozione delle misure di conservazione specifiche per 9 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) del Lazio: IT6000003 “Fondali tra le foci del Torrente Arrone e del Fiume Marta”, IT6000004 “Fondali tra Marina di Tarquinia e Punta delle Quaglie”,IT6000007 “Fondali antistanti Santa Marinella”,IT6000008 “Secche di Macchiatonda”,IT6000009 “Secche di Torre Flavia”,IT6000011 “Fondali tra Torre Astura e Capo Portiere”,IT6000012 “Fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace”,IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”,IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo”. Per i restanti 3 SIC regionali (SIC delle  isole ponziane)  le misure sono ancora in corso di definizione. Le misure sono necessarie a garantire il mantenimento, ovvero, all’occorrenza, il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e le specie di interesse comunitario e sono finalizzate alla designazione dei SIC a Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e DPR 357/97 e s.m.i. Con questa delibera la Regione sia avvia inoltre al superamento della procedura di infrazione 2015/2163 avviata da parte della Commissione Europea in ordine alla mancata designazione delle ZSC e delle relative misure di conservazione. La delibera verrà  trasmessa al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ai fini dell’emanazione del Decreto di designazione delle ZSC, ai sensi del D.M. 17 ottobre 2007. Le misure sono frutto di una procedura che ha visto, lo scorso Agosto, la pubblicazione sul sito web regionale e sugli Albi Pretori dei Comuni prospicenti i SIC interessati, delle bozze di misure di conservazione relative a 12 SIC marini della Rete Natura 2000 regionale.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, rispettando la scadenza del 4 settembre, aveva definito ed inviato alla Regione Lazio (prot. n. 441831), in risposta alla pubblicazione sull’Albo Pretorio del Comune di Terracina della bozza di misure, un articolato documento che integrava la bozza predisposta dalla Regione di misure di conservazione e gli indirizzi di gestione dei due SIC ricadenti nel territorio del comune di Terracina: il Sito di Interesse Comunitario IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” http://www.regione.lazio.it/binary/prl_ambiente/tbl_contenuti/cartografia/Latina/IT6000013.PDF e il Sito di Interesse Comunitario IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo” http://www.regione.lazio.it/binary/prl_ambiente/tbl_contenuti/cartografia/Latina/IT6000014.PDF.  Al termine del periodo di pubblicazione (1 agosto – 4 settembre 2016), sono quindi pervenuti 12 contributi alla Direzione Ambiente e Sistemi Naturali della Regione Lazio. L’Ufficio Tutela e Valorizzazione del Mare e delle Coste ha provveduto ad analizzare e valutare tutti i contributi pervenuti e all’occorrenza integrarli nelle bozze dei documenti pubblicati. Dei 12 contributi pervenuti, 8 sono relativi ai SIC IT6000015/16/17 delle isole di Ponza, Palmarola e Zannone, 3 sono relativi ai SIC IT6000009, IT6000012 e IT6000013 ed uno è generale e relativo a tutti i SIC. Gli 8 contributi relativi alle isole ponziane sono ancora in fase di valutazione, mentre dei restanti 4 contributi solo due sono stati valutati positivamente: quello dell’Associazione Marevivo il cui contributo, relativo a tutti i 12 SIC, è stato integrato nelle bozze di misure di conservazione e quello del Circolo Legambiente di Terracina relativo ai due SIC della costa terracinese, le cui proposte sono stato integrate nel documento finale di misure di conservazione e che, per la loro validità, la Regione ha ritenuto opportuno estendere a tutti gli altri SIC marini del Lazio.

Le azioni e gli interventi individuati e suggeriti da Legambiente riguardano principalmente: la realizzazione di un monitoraggio permanente degli Habitat e delle Specie di interesse comunitario anche mediante un sistema di geo-referenziazione; l’adozione di un sistema di indicatori che assicuri qualità ed efficacia al processo di governance del piano di gestione; azioni di sorveglianza e tutela attiva dei SIC; campagne di pulizia dei SIC dai rifiuti e dagli inerti in particolare di plastica che devastano oramai permanentemente i nostri mari (Marine Litter);  realizzazione di applicazioni mobili per garantire la tutela e segnalare la presenza di rifiuti o violazioni; lo sviluppo di progetti LIFE mirati alla salvaguardia degli habitat e delle specie presenti e orientati alla prevenzione dei rifiuti, la mitigazione delle minacce (inquinamento,  utilizzo della pesca a strascico, ancoraggio incontrollato dei natanti in particolare durante la stagione estiva, urbanizzazione selvaggia della costa e delle spiagge vicine) che possono mettere a repentaglio lo stato di salute e il delicato equilibrio dell’ecosistema marino che caratterizza la vita del SIC; attività di educazione, informazione e sensibilizzazione dei fruitori e dei cittadini. Il Circolo Legambiente di Terracina, ha voluto sottolineare con questo contributo l’importanza ed il ruolo centrale che i due SIC marini del nostro territorio ricoprono per l’attuazione concreta della Direttiva quadro 2008/56/CE europea sulla Marine Strategy emanata il 17 giugno 2008 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea e successivamente recepita in Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010 e sulla cui attuazione l’Italia sconta purtroppo come sempre un notevole ritardo. L’importante direttiva comunitaria si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea ponendo agli Stati membri l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a integrare e migliorare il documento regionale e soprattutto siamo soddisfatti del fatto che i nostri suggerimenti siano stati recepiti, apprezzati ed estesi a tutti i SIC del Lazio, visto che uno degli obiettivi primari dell’azione di Legambiente sul nostro territorio è la difesa e la tutela attiva dell’ecosistema marino. Nessuna delle misure da noi suggerite va nella direzione di restringere l’accesso alla pesca o al turismo, ma piuttosto in quella di promuovere la sostenibilità ambientale di tutte le attività e gli interventi che avvengono nelle zone speciali di conservazione e nelle loro vicinanze. Con questo risultato ribadiamo il nostro ruolo attivo e propositivo nella gestione del territorio collaborando sia con il Comune di Terracina che con la Regione Lazio alla quale però chiediamo con fermezza di superare una volta per tutte l’atteggiamento contraddittorio che, se da una parte cerca giustamente di tutelare i SIC emanando misure di conservazione speciali e promuovendo gli stessi a Zone Speciali di Conservazione (ZSC), dall’altra rilascia autorizzazioni e pareri ambientali positivi per la costruzione di un mega impianto per l’allevamento delle cozze a poche centinaia di metri, sia dal più esteso SIC del Lazio che dall’Area Marina protetta per il ripopolamento ittico recentemente estesa dalla stessa Regione (progetto “Mare Nostrum”), entrambe situate davanti alla costa di Terracina tra le più belle e preziose del nostro Paese” afferma Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente Terracina e autore del documento di proposta inviato alla Regione.

15232291_1505976079417545_8854288713727190829_n

Il Vice-Presidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente di Terracina

Ing. Gabriele Subiaco

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

LEGAMBIENTE “AD ADIUVANDUM” DEL COMUNE DI TERRACINA CONTRO IL MEGAIMPIANTO DI MITILICOLTURA DAVANTI ALLE COSTE TERRACINESI: IL TAR SEZIONE DI LATINA RESPINGE INASPETTATAMENTE CON ORDINANZA DEL 16 DICEMBRE LA RICHIESTA DI SOSPENSIONE DELLA DETERMINAZIONE N. G02621 DELLA REGIONE LAZIO AVANZATA DAL COMUNE DI TERRACINA

 

Terracina, 19/12/2016                                         Comunicato Stampa n. 28

Come annunciato già a maggio scorso, Legambiente Lazio – su richiesta e con il supporto del Circolo “Pisco Montano” di Terracina – è intervenuta ad adiuvandum del Comune di Terracina, rappresentato dalla propria Avvocatura Comunale Avv. Martina Iannetti e Avv. Lina Vinci, nel giudizio di impugnazione al TAR del Lazio, sede di Latina, per l’annullamento della determinazione n. G02621 della Regione Lazio relativa al mega-impianto di mitilicoltura davanti alle belle spiagge di Terracina. L’Associazione si è costituita con il patrocinio degli Avvocati del proprio Centro di Azione Giuridica (Ce.A.G.), Avv. Diego Aravini e Avv. Alessia Zittignani, ed ha presenziato alla Camera di Consiglio del 15 dicembre scorso per la discussione della istanza di sospensiva formulata dal Comune di Terracina successivamente alla scadenza del termine di “autosospensione” della determinazione n. G02621 disposta lo scorso 4 maggio dalla Direzione regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca Regione Lazio, con determinazione n. G04574, ai fini dell’approfondimento di alcune criticità evidenziate dal Comune di Terracina nella istanza di riesame presentata lo scorso 28 aprile.

Il Tribunale Amministrativo pontino, con ordinanza cautelare depositata in data 16 dicembre, ha respinto l’istanza di sospensiva ritenendo insussistenti i presupposti della concessione di tale misura cautelare. L’installazione del mega-impianto – come si legge nel provvedimento -, poiché finalizzata esclusivamente alla sperimentazione per la classificazione delle acque e non sostitutiva del definitivo provvedimento di concessione, non costituirebbe di per se’ danno grave e irreparabile. Tale decisione si pone, inaspettatamente, in contrasto con il provvedimento cautelare già adottato dalla sede romana del TAR nel giudizio instaurato dal Consorzio Porto Badino e dal Consorzio Marina di Terracina per l’annullamento del medesimo atto regionale, nelle cui motivazioni si legge, tra l’altro, “non risultano chiare le ragioni di urgenza sottostanti all’occupazione anticipata dello specchio acqueo stesso”.

Il TAR del Lazio, sede di Latina, ha pure accolto la eccezione di incompetenza territoriale sollevata dalla Regione Lazio e, conseguentemente, trasmesso il fascicolo al Presidente del TAR di Roma per ogni conseguente decisione sulla stessa.

L’ormai famigerata autorizzazione riguardante l’anticipata occupazione ai fini della sperimentazione e successiva classificazione delle acque, di cui non si ravvisa né il carattere di urgenza né la necessità di procedere alla costruzione dell’intero impianto di 500 mila mq (pari a 80 campi di calcio) per effettuare solo una sperimentazione e classificazione delle acque, genera di fatto un concreto rischio di dare il via alla creazione del primo e in futuro di altri impianti di allevamento di mitili a largo di Terracina e San Felice Circeo proprio a ridosso (poche centinaia di metri) del SIC (Sito di Interesse Comunitario) marino più esteso del Lazio (3740 ettari, 15 km di lunghezza) denominato IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”. L’autorizzazione era stata già avallata inizialmente con parere incomprensibilmente favorevole di Valutazione di Incidenza Ambientale rilasciato dalla Direzione Ambiente Area Sistemi Naturali della Regione Lazio. A tale proposito la stessa Regione Lazio, proprio per approfondire il tema dell’impatto del progetto sul contesto ambientale, aveva poi sospeso in autotutela l’efficacia della determinazione n. G02621 del 21/3/2016 affinchè la Direzione competente in materia Ambiente approfondisse i rilievi formulati ma, con nota prot. 367038 dell’11 luglio scorso la Direzione Regionale Infrastrutture Ambiente e Politiche Abitative della Regione Lazio ha inviato nuovi elementi di approfondimento relativi alla Valutazione di Incidenza purtroppo riaffermando, di nuovo incomprensibilmente, il parere positivo già precedentemente espresso.

Ricordiamo che nei fondali del SIC marino davanti a Terracina sono presenti 2450 ettari di Posidonia oceanica, 16 ettari di habitat con Cymodocea nodosa e 3,5 ettari di habitat coralligeno e proprio a protezione di tale ricchezza eco-sistemica la stessa Regione, con Del. Reg. 604 del 3/11/2015 (stranamente non citata nella determinazione autorizzativa!) aveva giustamente ampliato di 360 ettari la perimetrazione del SIC. L’autorizzazione mette quindi pesantemente a rischio questa imponente e prezioso ecosistema marino, ben conosciuto dalla Regione Lazio, non tenendo conto della posizione fortemente contraria già espressa dal Comune di Terracina e dei rilievi di Legambiente.

“Siamo sorpresi dalla ordinanza del TAR di Latina ma confidiamo nel giudizio di merito, e non riusciamo a comprendere cosa abbia portato la Regione Lazio a ribadire il parere positivo di Valutazione di Incidenza ambientale, nonostante le istanze presentate e i pareri inoltrati dal Comune e le nostre osservazioni, e come essa possa non tenere in alcuna considerazione, con riferimento ai criteri individuati dalla letteratura scientifica internazionale in materia, gli impatti generati da un tale mega-impianto ed in particolare: dalle centinaia di enormi corpi morti in calcestruzzo; dall’accumulo di sporcizia e limo di cui si impregnano le migliaia di corde utilizzate; dall’ingente assorbimento di fitoplancton; dal rischio di contaminazione da malattie batteriche e virali, da parassiti e organismi incrostanti; dallo smaltimento dei gusci; sul delicato equilibrio di tutto l’ecosistema, sulle praterie di posidonia oceanica e sugli altri habitat presenti nel SIC,  sulle comunità bentoniche sottostanti, sul popolamento ittico e sulle aree di nursery. Oltre al fatto che per sua natura il SIC è una realtà dinamica in continua evoluzione ed i cui confini non possono certo essere fissati per legge essendo l’area dell’impianto posta a poche centinaia di metri dal SIC.” Afferma Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo di Terracina.

Il Circolo Legambiente di Terracina e Legambiente Lazio, fin da aprile scorso, sono sempre stati accanto al Comune di Terracina sostenendone e integrandone tutti i rilievi e la documentazione di tipo ambientale, e Legambiente ad oggi è l’unica forza ambientalista che si è schierata a supporto, non solo con il proprio Centro di Azione Giuridica (con risorse e competenze), ma anche con le proprie analisi e proposte tecniche, inviando a settembre scorso, in risposta ad una richiesta della Regione Lazio (segno di una continua contraddizione della Regione rispetto alla importanza dei SIC marini!), un documento per la valorizzazione e la gestione dei SIC marini contenente una serie di azioni ed interventi integrativi al piano bozza della Regione rivolti alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione degli habitat e delle specie presenti nei due SIC del territorio del nostro Comune (SIC IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” e SIC IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo”.

La pronuncia del TAR e la pervicacia della Regione Lazio, che continua a produrre pareri positivi di incidenza ambientale a supporto dell’autorizzazione concessa e che, nonostante la legge n.8 del 2016 –  il cui Art. 11 “Disposizioni a tutela del valore turistico e culturale della costa laziale” riguardava proprio l’autorizzazione per gli impianti di acquacoltura e mitilicoltura sulla costa laziale, ribadendo la centralità dei Comuni nell’emettere parere tecnico e economico relativamente agli impianti e impegnando la Giunta regionale, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, a redigere, nelle more dell’attuazione della direttiva 2014/89/UE del Parlamento e del Consiglio del 23 luglio 2014, la pianificazione dello spazio marittimo-  non considera in alcun modo le delibere, le istanze di riesame e i pareri di natura ambientale e socio economica espressi dall’Amministrazione di Terracina, tutti fermamente contrari, non ci fanno ben sperare ma restiamo comunque fiduciosi nella pronuncia del TAR di Roma relativa al merito della impugnazione. Continueremo comunque, fiduciosi nella giustizia, a sostenere la battaglia della nostra Amministrazione, del Sindaco e del Consiglio Comunale tutto, e saremo a fianco della Cittadinanza terracinese, predisponendo se sarà necessario anche altre azioni in sede comunale, regionale, nazionale ed europea, per la tutela del nostro mare e delle nostre spiagge e delle preziose attività economiche turistiche e di pesca (blue economy) che ruotano attorno a questo prezioso ecosistema, e che proprio grazie al lavoro della Amministrazione Comunale, degli operatori del settore turistico e della popolazione terracinese ha avuto negli ultimi anni il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu dalla FEE, e che meritano rispetto e tutela da parte della Regione” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente di Terracina “Pisco

Legambiente in altre situazioni non si è dimostrata contraria in via di principio alla costruzione di impianti di mitilicoltura e itticoltura sulla costa italiana ma va considerato con buon senso l’impatto sull’ecosistema al contorno e la posizione del sito che in questo caso andrebbe a distruggere la bellezza e l’economia di uno dei più bei tratti del litorale del Lazio” ribadisce infine Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio.

img58