Terracina, 23 dicembre 2020                    Comunicato Stampa n. 195

LEGAMBIENTE TERRACINA, IMPEGNATA SUL FRONTE DELLe CONCESSIONI BALNEARI E DEL RISPETTO DELLA QUOTA PER LEGGE DI SPIAGGE LIBERE, COADIUVATA DAL CENTRO DI AZIONE GIURIDICA DI LEGAMBIENTE LAZIO, ATTIVO NEL SETTORE DEL DEMANIO PUBBLICO E PER IL CONTRASTO ALL’ABUSIVISMO COSTIERO, DOPO UNA FRUTTOSA COLLABORAZIONE CON LA CAPITANERIA DI PORTO- GUARDIA COSTIERA, HA PRESENTATO NEI GIORNI SCORSI AL COMUNE DI TERRACINA e ALLA REGIONE LAZIO, ACCESSO AGLI ATTI PER LO STABILIMENTO BALNEARE DI NUOVA COSTRUZIONE PRESSO LUNGOMARE CIRCE.

Legambiente Terracina ha deciso di procedere, di concerto con il Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio, nei giorni scorsi ad una istanza di accesso alle informazioni ambientali, in relazione alla installazione di un nuovo stabilimento balneare in localita’ Viale Circe, perché si vuole valutare e comparare il nuovo permesso di costruire con il titolo edilizio rilasciato a suo tempo, comprensivo delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG vigente nell’anno della richiesta del Titolo edilizio e comprensivo di tavola di PRG con la destinazione d’uso della zona e le Norme Tecniche del PUA (Piano di Utilizzazione dell’Arenile), inviando la richiesta sia al Comune di Terracina che alla Regione Lazio, anche grazie ad una proficua collaborazione con la Capitaneria di Porto- Guardia Costiera di Terracina.

E’ solo il primo di una serie di accessi agli atti che mira ad acquisire informazioni importanti sulle 100 concessioni demaniali in essere (Dati Regione Lazio 2018) sul litorale terracinese e sulle evoluzioni di tali concessioni demaniali nell’ottica del rispetto del bene demaniale, anche alla luce della situazione attuale di conflitto tra le norme italiane ed europee e la recentissima procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea nei confronti dell’Italia per quanto riguarda la proroga delle concessioni, e soprattutto per porre un argine ad eventuali speculazioni sul nostro litorale e per ristabilire la corretta percentuale di spiagge libere per la fruizione pubblica del bene demaniale, tenendo conto dei Regolamenti regionali in essere.

Legambiente Terracina è impegnata ormai da anni, con il supporto del Centro di Azione Giuridica di Legambiente, Legambiente Lazio e del Coordinamento Nazionale Mare Libero e in collaborazione con il Comitato Spiagge Libere della Riviera di Ulisse, nel censimento e nel monitoraggio delle spiagge libere e delle concessioni e convenzioni, ed è impegnata nella garanzia di fruizione del demanio marittimo – prezioso bene comune peraltro caratterizzato da vincoli paesaggistici e naturalistici importanti – secondo i Regolamenti Vigenti pur nel pieno rispetto di tutte le attività turistico-balneari storiche che rappresentano un volano economico e turistico per la nostra Citta’.

Dopo anni di fruttuosa collaborazione con i Balneari, in particolare con il Sindacato Italiano Balneari di Terracina, anni di importanti progetti ambientali per educare proprio le attività imprenditoriali sane e oneste del nostro territorio ad un sempre maggiore rispetto dell’ambiente naturale, il nostro Circolo ha posto sempre particolare attenzione verso tutte le attivita’ a conduzione familiare soprattutto locali, che vanno sicuramente tutelate ma anche spinte, con linee guida semplici e chiare, e con ordinanze specifiche, alla adozione di comportamenti e scelte rispettose dell’ambiente, evidenziando al contempo pero’ la assoluta necessita’ di garantire a tutti l’accesso al litorale, che è bene pubblico e spingendo per il superamento della grave mancanza di un PUA comunale aggiornato, cosi’ come è stato sempre critico anche sugli affidamenti senza regole e senza controlli dati al privato, con una Amministrazione spesso disattenta e superficiale che spesso non sembra non aver controllato nemmeno i requisiti fondamentali per l’affidamento come nel caso, comunque con un contenzioso ancora aperto, dello stabilimento White beach, e addirittura questa estate ha preferito foraggiare operatori privati invece che utilizzare direttamente il contributo regionale (sei milioni di euro stanziati dalla Regione per rendere sicure e pulite le spiagge libere non attrezzate e 230 mila euro solo per il Comune di Terracina) e che in ogni caso non è abituato a dare linee guida, o a irrogare sanzioni o penali laddove la gestione dello stabilimento non risponda a interessi di corretta gestione o violi semplicemente la Legge.

L’Amministrazione Comunale di Terracina ha poi deliberato il 30 aprile scorso, in piena campagna elettorale, l’estensione delle concessioni balneari ovvero demaniali marittime per finalità turistico-ricreative al 31 dicembre 2033, secondo quanto disposto dalla Legge n.145 del 30 dicembre 2018 e illustrato dalla nota esplicativa della Regione Lazio del 9 aprile 2019, e ha poi pubblicato il 27 novembre scorso la determina dirigenziale sull’estensione delle concessioni balneari fino al 2033 appellandosi perfino alla Legge n.77 del 2020 che sancisce, ai fini del contenimento dei danni dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la sospensione dei procedimenti amministrativi volti alla nuova assegnazione delle concessioni demaniali marittime o alla riacquisizione al patrimonio pubblico delle aree demaniali, ma solo pochi giorni dopo la Commissione europea ha inviato all’Italia una lettera di messa in mora relativa al rinnovo automatico delle concessioni balneari https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/inf_20_2142. Nella lettera di messa in mora, gli Stati membri sono tenuti a garantire che le autorizzazioni, il cui numero è limitato per via della scarsità delle risorse naturali (per esempio le spiagge), siano rilasciate per un periodo limitato e mediante una procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi e sono gia’ molti i Comuni che hanno ricevuto una lettera di diffida dall’Autorità garante della concorrenza per avere esteso le concessioni balneari fino al 2033.

Inoltre Terracina è purtroppo uno dei cinque comuni del Lazio (Dati Rapporto Spiagge 2020 di Legambiente) in cui non viene rispettato il Regolamento Regionale 19/2016, che stabilisce che il 50% delle spiagge comunali sia libero e, a cinque anni dall’approvazione della giusta legge regionale, è incredibile che non si sia riusciti a farla rispettare. Per questa ragione stiamo collaborando in modo molto proficuo con il Coordinamento Nazionale Mare Libero e il Comitato Spiagge Libere della Riviera di Ulisse che hanno partecipato in qualita’ anche alle recenti audizioni in Commissione Sviluppo Economico per il nuovo PUA in Regione, inspiegabilmente ancora fermo dopo aver superato la Vas e mai approvato dal 1993, portando avanti tutte le nostre necessita’. Vogliamo fare un’azione di sollecito nei confronti della Regione Lazio affinché approvi il prima possibile il Pua regionale. La Regione Lazio è, infatti, una delle poche rimaste Regioni costiere in Italia a non avere il Puar approvato, e quindi mancano le linee guida essenziali per i Comuni del Lazio.

“Il nostro Circolo con l’accesso agli atti al Comune di Terracina e per conoscenza alla Regione Lazio, formulato dal nostro Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio, e dopo una fruttuosa collaborazione con la Capitaneria di Porto- Guardia Costiera, ha deciso di vederci chiaro nella costruzione di un nuovo stabilimento balneare sul nostro litorale non perché vuole contrastare la legittima aspirazione degli onesti balneari ma perché in questa fase cosi’ incerta, in cui non sembra essere neanche garantita la proroga della concessione balneare, e davanti ad una procedura di infrazione europea che mette davvero a rischio tutto con il rischio addirittura di diffide che possano arrivare al Comune, siamo francamente sorpresi che si proceda a costruire nuove, costose e impattanti strutture sulla spiaggia. Il nostro Circolo ha-  fin dalla sua nascita – sempre concentrato la sua attenzione sulle attivita’ imprenditoriali balneare sane della citta’ supportandole nella transizione ecologica e affiancandole nell’applicazione delle nuove disposizioni, come quelle relative al contrasto della plastica in mare, ma il demanio marittimo è un bene pubblico preziosissimo e le Amministrazioni a tutti i livelli devono gestire questo bene – che è e resta dei cittadini – in maniera ottimale e coordinata e soprattutto con vigilanza e controlli per impedirne l’ infiltrazione della criminalita’ organizzata e contrastare gli abusi edilizi costieri. E’ quindi fondamentale controllare la conformita’ di ogni singolo atto alla legge vigente e spingere sia la approvazione del PUAR (Piano di Utilizzazione degli Arenili Regionale), fermo dal 1993 e che fa della Regione Lazio una delle poche regioni costiere a non averlo ancora adottato, sia l’approvazione del PUA comunale, ricordando che il PUA di Terracina è del 2003 e tutte le successive modifiche proposte non hanno mai passato la Valutazione Ambientale Strategica della Regione Lazio, mentre ora più che mai è necessario garantire una riorganizzazione della costa e dell’attività di balneazione, attuando delle politiche di rigenerazione urbana in chiave “green”, ma anche liberando dal cemento le nostre coste e pianificando un nuovo modello di turismo sostenibile. ”dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale di Legambiente.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

CONCESSIONI BALNEARI A TERRACINA: SINERGIA TRA LEGAMBIENTE E CAPITANERIA. SEQUESTRATO CANTIERE

https://www.canaleenergia.com/attualita/concessioni-balneari-legambiente-terracina-e-capitaneria-di-porto-impegnate-contro-labusivismo/?fbclid=IwAR1ALLyEadEsbwQF7oUfs3FP6aaM9PpbrfZ1gbJvtbO783VQ0UOnOMYO1EU

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3247/il-circolo-legambiente-impegnato-sul-fronte-delle-concessioni-balneari-e-del-rispetto-della-quota-per-legge-di-spiagge-libere-ha-chiesto-accesso-agli-atti-per-lo-stabilimento-balneare-di-nuova-costruzione-sul-lungomare

TERRACINA CONFERMATA TRA I COMUNI RICICLONI DEL LAZIO 2020: LEGAMBIENTE PREMIA PER IL QUARTO ANNO IL COMUNE DI TERRACINA, CHE PUR RIGUADAGNANDO QUALCHE PUNTO NELLA PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA RISPETTO ALLO SCORSO ANNO, VIENE SUPERATA DA ALTRI COMUNI LIMITROFI TRA CUI FONDI E SPERLONGA. LEGAMBIENTE TERRACINA CONTINUA INTANTO AD ESSERE ESCLUSA DALL’OSSERVATORIO RIFIUTI ZERO DEL COMUNE DI TERRACINA, E IL COMUNE RESTA ANCORA SENZA TARIFFA PUNTUALE E MOLTO LONTANO DAGLI OBIETTIVI DI ECCELLENZA RIFIUTI FREE E PLASTIC FREE.

Terracina, 18 dicembre 2020                               Comunicato Stampa n. 194

Sono ben 177 quest’anno i Comuni Ricicloni del Lazio (erano 127 nel 2018 e 86 nel 2017) cioè quelli con una percentuale di raccolta differenziata superiore al limite di legge del 65% e quest’anno, per la prima volta, la percentuale di raccolta differenziata regionale sale sopra il 50%, mentre sono 24 (erano 18 nel 2019) i Comuni Rifiuti Free del Lazio cioè quelli che oltre ad avere una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% hanno anche una bassa produzione della frazione indifferenziata (inferiore a 75 kg pro capite). In occasione dell’Ecoforum di Legambiente Lazio 2020 dello scorso 16 dicembre che si è svolto in diretta TV su Rete Oro e sulle pagine Facebook di Legambiente Lazio, La Nuova Ecologia e Rete Oro https://www.dropbox.com/s/aqpwi5ypwjyjmd5/DOSSIER_ECOFORUM_2020.pdf?dl=0 , sono saliti sul podio come comuni “ricicloni” e “rifiuti free”: Corchiano (VT) con l’85,7% di differenziata, Norma (LT) 84,7% e Fondi (LT) 84,4% che è anche primo tra i comuni medi con una popolazione dai 5.000 ai 50.000 abitanti. Mentre il comune più riciclone oltre i 50.000 abitanti è Velletri (RM) con il 78,2%.

Il Comune di Terracina, che ricordiamo, nel 2017 era stato premiato come “Comune Riciclone” più popoloso del Lazio e che poi aveva purtroppo da allora perso posizioni a vantaggio di altri comuni, ha comunque ricevuto per la quarta volta per il 2020 (dati di produzione 2019) il riconoscimento come Comune Riciclone seppur superata quest’anno dai comuni di Fondi, Norma, Itri, Spigno Saturnia, Sperlonga e Cori. Va davvero sottolineata la grande performance del Comune di Fondi, che entrata per la prima volta in classifica nel 2017 con una percentuale del 76,60% e dopo l’ottimo risultato dello scorso anno 81,75%, arriva quest’anno ad essere il primo comune della provincia di Latina con l’84,40% di raccolta differenziata ed è anche comune Rifiuti free oltre ad essere in testa alla classifica dei comuni del Lazio con una popolazione compresa tra 5000 e 50.000 abitanti.

Terracina presenta una percentuale di raccolta differenziata che fortunatamente risale di 3 punti e va al 75, 76% rispetto allo scadente 72,11% dello scorso anno, con una produzione pro-capite che continua purtroppo a salire a 564,5 Kg (contro una media nazionale di 499,75) rispetto ai 526 Kg del 2018, ai 517 del 2017, ai 492 del 2016  e con una quota di secco indifferenziato prodotto che scende lievemente a 136,8 Kg/abitante rispetto ai 146,7 Kg/abitante del 2018, ma che continua ad essere molto lontana dai migliori valori italiani, visto anche l’impatto ed il peso che lo smaltimento della componente indifferenziata ha sui costi di gestione. Un valore che continua comunque ad essere troppo elevato per puntare alla classifica di eccellenza dei COMUNI RIFIUTI FREE, la classifica nazionale per i comuni virtuosi che hanno una percentuale di differenziata superiore al 65% e contemporaneamente una produzione annua pro capite di rifiuto indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante.

Inoltre sono 10 quest’anno i Comuni Plastic Free del Lazio ovvero quelli arrivati ad avere una frazione di plastica differenziata sotto i 10 kg/abitante mentre erano 13 nel 2019 e Terracina risulta avere 18,37 Kg/abitante nel 2019 mentre era a 18,86 Kg/abitante nel 2018, 17,39 Kg/abitante nel 2017 e 15,46 Kg/abitante nel 2016.

 “Nonostante Terracina fosse partita davvero bene nel 2017 e pur potendo, grazie il grande impegno territoriale della Rete Plastic Free Beaches Terracina, le innovative proposte tecniche di deliberazione sulla prevenzione dei rifiuti plastici, il progetto sperimentale Fishing for Litter Terracina, il progetto Plastic Free School con l’Its. Bianchini e tutte le altre azioni in corso anche da parte del nostro Circolo, davvero vincere la sfida come Comune Plastic Free e Rifiuti Free, constatiamo invece che purtroppo continua invece a cedere posizioni, (d’altra parte abbiamo assistito negli ultimi mesi ad un vero e proprio congelamento di tutte le iniziative sul fronte della riduzione del rifiuto plastico) visto che gli indicatori sia sulla quota di plastica differenziata che sul residuo secco sembrano abbastanza stabili e non si registra il miglioramento necessario, anzi si evidenzia addirittura un progressivo aumento negli anni della produzione totale pro capite. Inoltre continuiamo a non essere ammessi come Legambiente Terracina all’Osservatorio partecipato Rifiuti Zero del Comune di Terracina,  anche se continuiamo ad occuparci delle prestazioni complessive del servizio di raccolta dei rifiuti urbani con l’analisi di una serie di indicatori che oramai da 4 anni vengono monitorati nel nostro Ecosistema Urbano di Terracina, indicatori come: la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani, la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani (frazione indifferenziata), la Produzione annua pro capite di plastica, la spesa per la Tariffa Rifiuti, il costo di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali, dati che in alcuni casi risultano peggiorati rispetto allo scorso anno ed in qualche caso peggiori anche rispetto anche ai dati medi di riferimento. Ad esempio il costo di gestione del servizio (9,3 milioni di € nel 2019) rapportato sia agli abitanti che alle tonnellate prodotte, continua a risultare superiore alla media nazionale delle Città con popolazione e modalità di raccolta rifiuti analoghe. Questo costo che rappresenta la voce più significativa del bilancio del nostro Comune, va progressivamente ridotto ottimizzando la catena di conferimento, riducendo i costi del trasporto e migliorando la qualità e quindi la redditività delle materie prime seconde da avviare al riciclo. Va ridotto anche il costo della Tariffa Rifiuti visto che la spesa pro capite (201 €/abitante) risulta superiore alla media dei comuni con popolazione analoga (156 €/abitante). Relativamente all’aspetto tariffario è necessario che il Comune adotti da subito la TARIFFA PUNTUALE, che poi rappresenta il fine ultimo e l’elemento cruciale del sistema della differenziata, visto che ha lo scopo di far pagare meno chi produce meno rifiuti (quindi inquina meno) e di ridurre la quota di rifiuti che vengono ancora avviati a smaltimento in inceneritori o discarica. La Regione Lazio si è resa promotrice del nuovo modello tariffario (Collegato alla legge di stabilità regionale del 8 agosto 2016) sulla gestione dei rifiuti. Tuttavia nonostante siano passati ben tre anni dalla prima delibera, il numero di Comuni che hanno adottano la TARIP è irrisorio. Per il Lazio i pionieri della tariffa puntuale sono stati i Comuni di Ariccia e Lanuvio, con modelli simili, in via di attuazione, troviamo diversi Comuni tra i quali Castel Sant’Elia, Formello, Albano Laziale, Cori e Vitorchiano. Velletri unico tra i grandi comuni a partire, a maggio del 2020 con la tariffa puntuale. Ancora troppo poco visto l’ambizioso obiettivo di passaggio alla TARIP per tutto il Lazio entro il 2020” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente di Terracina e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3242/legambiente-premia-per-il-quarto-anno-il-comune-confermato-tra-i-comuni-ricicloni-del-lazio-2020?fbclid=IwAR07OVRM7Aetdl-yJ4ze97T1xzSxgm0g5sDGarzJ-RKacFTPE59RIGlheA4