IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO”, IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA TORNATA ELETTORALE REGIONALE DI DOMENICA 4 MARZO, ESPONE LE PROPRIE PRIORITA’ PER LA CITTA’ DI TERRACINA, RIBADENDO LA CENTRALITA’ DELLA QUESTIONE AMBIENTALE E DEL TEMA DELLA QUALITA’ DELLA VITA, SPESSO DIMENTICATE IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE DAI CANDIDATI PONTINI.

 

 

 

Comunicato stampa n.80                                                                 1.03.2018

La campagna elettorale per le Elezioni Regionali 2018 del Lazio sta andando verso la sua naturale conclusione e quello che è balzato agli occhi e alle orecchie, tranne alcune lodevoli eccezioni, è la quasi totale assenza dei temi ambientali nei programmi e nella comunicazione dei candidati pontini, e questo nonostante Terracina possa essere anche in alcuni ambiti, un modello da proporre e di cui vantarsi in Regione. Solo un mese fa è stato infatti presentato, a cura del Circolo, il Primo Rapporto Ecosistema Urbano Terracina 2017 che con dovizia di dati e analisi certificate ha illustrato la situazione delle performance ambientali della Città, costituendo uno strumento imprescindibile per definire le priorità di programmazione e di azione della Città, non solo a livello locale ma anche regionale http://www.latinatoday.it/cronaca/legambiente-primo-rapporto-ecosistema-urbano-terracina-2017.html .  Il nostro Circolo, da sempre attento alle vicende politiche della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione, ha individuato alcune questioni nodali, alcune purtroppo solo accennate o solo genericamente affrontate in campagna elettorale, ma che meriterebbero invece una grande considerazione visto l’impatto sulla qualità della vita di tanti cittadini e su cui Il nostro Circolo si è già impegnato in questi anni e continuerà a farlo qualsiasi sia il colore e la composizione della nuova Giunta e del nuovo Consiglio regionale.

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RIFIUTI E PLASTICHE

Pur avendo quasi tutti i candidati citato il problema della gestione dei rifiuti tra quelli da affrontare, e pur essendo il Piano Regionale dei Rifiuti ormai una priorità anche alla luce dei recenti disservizi legati alla carenza degli impianti di trattamento della Regione (in particolare quelli di compostaggio), e nonostante che Terracina sia stata premiata nel 2017, per la prima volta, da Legambiente come COMUNE RICICLONE DEL LAZIO e possa da adesso in poi ragionevolmente puntare ad entrare anche nella graduatoria nazionale dei comuni Rifiuti Free (% RD > 65% e <75 kg pro-capite di indifferenziata), solo alcuni hanno messo in programma:  la riduzione della TARI ed il raggiungimento dell’obiettivo della Tariffa Puntuale (già applicata in 280 Comuni italiani, che è il cuore del sistema della differenziata peraltro obbligatoria dal 2020 come riporta il Collegato alla legge regionale di stabilità del 8 agosto 2016); il tema generale del corretto smaltimento dei rifiuti e le problematiche degli impianti carenti e della legislazione carente (il cosiddetto “end-of-waste”) che stanno mettendo in seria difficoltà tutta la filiera del recupero dei materiali differenziati vanificando spesso gli sforzi fatti da cittadini e amministrazioni nella differenziazione; la necessità di imprimere un impulso decisivo alla Economia Circolare che può dare vita a tante nuove imprese e generare tanti nuovi posti di lavoro cogliendo anche l’impatto che la Green Economy può avere sui nostri territori anche in ottica di sviluppo economico. Senza dimenticare le buone pratiche che Terracina sta avviando e che possono essere replicate anche a livello regionale, come quella che vede la nostra Città essere il sito italiano di attuazione del Progetto internazionale “PlasticFreeBeaches” finanziato dal programma Beyond Plastic Med della Fondazione Principato di Monaco, con la Rete #Plasticfreebeachesterracina creata da Legambiente, SIB, Confcommercio, Cooperative Pescatori, Esercenti e Scuole che sta diventando un modello a livello nazionale e internazionale, e potrebbe diventare una best practice regionale per il contrasto al Marine e Beach Litter su cui la Regione porrà sicuramente molta attenzione nei prossimi anni con finanziamenti dedicati.

INFRASTRUTTURE, PORTI E MOBILITA’ SOSTENIBILE

Si è parlato molto di infrastrutture, quasi un nuovo “Piano Marshall dell’Agro Pontino”: nuove autostrade (la Roma-Latina), porti ed aeroporti come se fossimo nel pieno di uno sviluppo economico senza fine e con una idea della mobilità e dei trasporti a dir poco novecentesca, senza pensare a come mantenere l’esistente (manutenendo strade, ricostruendo ponti e ripristinando ferrovie) e soprattutto a “cosa e chi” deve passare su quelle strade e perché, sorvolando sui piani partecipati di sviluppo della mobilità come il Piano regionale della Mobilità, o quasi ignorando i gravi deficit di qualità del trasporto ferroviario regionale e del trasporto pubblico locale che il nostro Circolo ha portato alla attenzione della Regione con le proprie iniziative e campagne #Pendolaria, come pure poca è stata l’attenzione dedicata ai temi del pendolarismo giornaliero, della mobilità per lo sviluppo turistico, della mobilità dolce e integrata, delle ciclovie e dei cammini. Eppure la Regione ha recentemente approvato una importante legge regionale (Legge sulla Mobilita’ Nuova n.11 del 28 dicembre 2017 stanziando più di un milione di euro nel biennio 2018-2019) per incrementare la ciclabilita’ e Terracina si trova proprio sulla direttrice della futura Ciclovia nazionale con la possibilità di collegare diversi tratti di pista ciclabile litoranea, ed è assolutamente necessario invece che le questioni dell’accesso e dei servizi di accoglienza della nostra Città anche per i cittadini senior e disabili, del doppio (e costoso) pendolarismo con le due stazioni di Priverno-Fossanova (scambio) e Monte San Biagio-Terracina Mare, dell’uso della stazione di Terracina e del ripristino della tratta ferroviaria tra Terracina e Priverno-Fossanova (con una decisione definitiva su questo a sei anni dalla frana), siano poste con forza  ma anche con tanta consapevolezza della complessità, al centro del piano della mobilità regionale. Il nostro circolo nel contesto della campagna annuale di Legambiente #Pendolaria ha portato all’attenzione da anni una serie di istanze provenienti dai cittadini e dagli utenti e sta lavorando ad una proposta di mobilità integrata (treno, auto, bici, traghetto, bus) per il sud pontino che prevede, tra l’altro, massima attenzione alla qualità dei servizi della tratta ferroviaria FL7 Roma-Napoli, la realizzazione del tratto laziale della ciclovia come infrastruttura portante regionale, la realizzazione di una metropolitana leggera che colleghi la nostra provincia con Roma, con un deciso e fermo No alla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina e alla trasformazione dell’Aeroporto di Latina da militare a civile per dare invece priorità agli investimenti dedicati ad una efficace manutenzione del sistema viario (strade e ponti) provinciale completamente dissestato a cominciare dalla Pontina e dal ponte sul fiume Sisto, oltre alla necessità di procedere ad un aggiornamento del vetusto Piano Regionale di Coordinamento dei Porti che risale ormai al 1998. La questione del Porto di Terracina infatti andrebbe affrontata in modo sistemico e strategico, con un Piano integrato e partecipato di tutta l’area portuale evitando interventi ad hoc, come nel caso del discusso parcheggio, seppur necessario per lo sviluppo turistico, e attivandosi per fornire il Porto di una Stazione marittima e dei servizi di base visto lo stato di assoluto degrado in cui versa.

ACQUA PUBBLICA, RISCHIO CLIMATICO, SICCITA’ E INCENDI, DISSESTO IDROGEOLOGICO

Con qualche eccezione anche l’importante questione dell’acqua pubblica (su cui peraltro la nostra Regione si è espressa con una legge del 2014 n. 5 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” che ha fatto storia, dopo il referendum sull’acqua pubblica del 2011) e soprattutto la grave situazione della rete di distribuzione con una dispersione idrica superiore al 60% e la necessità di enormi investimenti per il suo ammodernamento avrebbe dovuto essere tema centrale (e non lo è stato purtroppo se non con qualche eccezione) così come il tema della grave siccità dell’anno scorso e dei cambiamenti climatici in atto che vedono anche la nostra Regione in grave crisi come approvvigionamenti idrici con impatti rilevanti sulle attività economiche e sulla vita delle persone nella nostra provincia oltre che sul turismo. L’intero assetto degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) andrebbe rivisto alla luce dello stato in cui versano i nostri bacini idrici, anche se Terracina, ne ha risentito meno di altre e degli investimenti necessari per l’ammodernamento della rete che sono poco compatibili con l’affidamento della gestione a società private. Anche la questione degli incendi, che pure ha funestato la nostra città e tutto il Sud Pontino la scorsa estate con migliaia di ettari di bosco andati in fumo nella nostra città e provincia molti dei quali appartenenti ad aree di assoluto pregio ambientale (SIC, ZSC, ZPS), è stata assente dal dibattito, o minoritaria, mentre invece è necessario già da ora partire con l’aggiornamento del Piano Anti Incendio Boschivo regionale che possa fare tesoro dei tanti errori commessi l’anno scorso frutto anche di una riorganizzazione del Corpo Forestale che abbiamo pagato a caro prezzo. Pochi hanno ricordato che il Comune di Terracina presenta una classe di rischio incendi alto (come da Piano AIB regionale- 2011-2014 Zonizzazione Rischio- Indice di Rischio IR), e per questo, è assolutamente necessario aggiornare il catasto degli incendi, previsto dalla legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi boschivi n. 353/2000, rafforzando gli investimenti in ambito forestale anche con strumenti finanziati. Oltre al tema del controllo e della  riforestazione del territorio bruciato che va portato avanti anche con finanziamenti mirati. Per non parlare delle questioni climatiche che pure danneggiano la nostra regione e la nostra economia locale come abbiamo visto nei mesi scorsi con siccità prolungata, alluvioni e trombe d’aria e su cui è necessario impegnarsi a fondo per la definizione di un Piano regionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici che, recependo le vulnerabilità e i rischi individuati dalla Strategia e dal Piano Nazionale, definisca le azioni da attuare sui territori per prevenire e mitigare i rischi. Siamo poi convinti che sia necessario un Piano di interventi unitario e straordinario per il dissesto idrogeologico a Terracina, tenuto conto del fatto che più di un terzo del comune di Terracina è a rischio frane e idraulico con circa 4000 persone a rischio attivandosi a livello regionale per i finanziamenti e attribuendo priorità alle emergenze post-incendi.

 TURISMO, CAMMINI E ITINERARI, EROSIONE DELLA COSTA E MITILICOLTURA

Anche su fronte del turismo, che pure rappresenta una fetta importante della nostra economia cittadina e regionale non abbiamo ascoltato molte proposte articolate, eppure la Regione deve dotarsi quanto prima di un Piano strategico regionale, coerente con il piano strategico nazionale 2017-2022 recentemente approvato, che possa valorizzare ogni singolo aspetto del nostro prezioso territorio sviluppandone la vocazione eco-turistica e culturale. La legge regionale n.2 del 10 marzo 2017, sulla valorizzazione dei cammini poteva costituire un ottimo punto di partenza, visto che a Terracina il nostro Circolo dalla sua nascita si sta impegnando per la valorizzazione del Cammino della via Appia a Terracina e per la costruzione del Itinerario Culturale Europeo di Goethe a Terracina entrambi presentati anche in prestigiosi contesti internazionali e conosciuti anche a livello regionale come una buona pratica di progettazione, speriamo presto finanziata. Anche sul fronte della erosione delle coste (che impatta oltre il 60% della costa della nostra città e il 44% della costa laziale) e delle spiagge e dei ripascimenti, nonostante la gravità crescente del fenomeno che mette al rischio le nostre belle coste e le attività commerciali turistiche, non abbiamo sentito molte proposte, mentre invece è assolutamente necessario predisporre un Piano strategico e operativo che coinvolga soprattutto gli operatori balneari, tutelando le piccole imprese a gestione familiare, prevedendo premialità per gli operatori più sensibili all’ambiente e che si fanno carico delle problematiche in coerenza con la Direttiva Strategia Marina dando sostanza alla Direttiva europea che prevede la Gestione Integrata delle Zone Costiere. Per non parlare del tema degli impianti per la Mitilicoltura, questione ancora aperta e da noi più volte sottolineata per la sua gravità, con comunicati e azioni congiunte, ma di fatto ignorato da tutti i candidati, nonostante i gravi potenziali impatti sul turismo del sud pontino. Ribadiamo anche la necessità di adottare quanto prima i Piani di gestione dei Siti di importanza comunitaria (SIC)/ZSC marini e dei SIC/ZSC terrestri del Lazio e di nominare gli enti gestori dei SIC/ZSC; di evitare i campi di ormeggio in specchi di acqua di particolare valore paesaggistico, naturalistico e ambientale sfruttando  per le nuove infrastrutturazioni per la nautica minore i corsi d’acqua e i canali se compatibile idrogeologicamente; di promuovere lo strumento dei Contratti di fiume accorciando i tempi e finanziando in modo adeguato sia la fase progettuale che quella di realizzazione del Piano di Azioni; oltre ad un No deciso e fermo alle trivellazioni nel Tirreno, il cui rischio non è ancora sventato.

RIGENERAZIONE URBANA, RECUPERO EDILIZIO, EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Anche sulla rigenerazione urbana Terracina, con il primo Laboratorio di rigenerazione urbana sostenibile del Lazio, fondato da Legambiente nel 2016, potrebbe rappresentare un elemento di buona pratica alla luce della recente approvazione della legge regionale n. 7 del 18 luglio 2017 sulla Rigenerazione Urbana e il Recupero Edilizio, favorendo una interpretazione in chiave ecosostenibile della Legge, che pure presenta alcuni aspetti sicuramente complessi (a tale proposito la Regione ha emesso recentemente con la Deliberazione n.867 del 19 dicembre 2017 una Circolare interpretativa che non scioglie però ancora tutti i dubbi) e applicando le sue parti più innovative per la rigenerazione di aree e zone degradate della nostra città magari proponendo progetti per finanziamenti regionali, o modificando il regolamento edilizio vigente per il nostro Comune con l’introduzione dei criteri di bioarchitettura e sostenibilità, e non utilizzando solo alcune norme vantaggiose, come fatto con il recente regolamento sulla monetizzazioni degli standard urbanistici approvato a fine anno. Altro tema completamente assente è quello delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica ad oggi assolutamente inesistenti a Terracina (con 78Kw/abitante contro una media nazionale di oltre 300KW) nonostante le ottime condizioni di soleggiamento di cui gode la Città. Il Piano Energetico regionale sviluppato negli scorsi anni ma ancora non operativo dovrà essere dotato anche delle misure economiche necessarie a spingere questa innovazione energetica in territori più arretrati come il nostro, e a questo proposito citiamo i recentissimi  Bandi e interventi della Regione Lazio per oltre 55 milioni di euro per sostenere gli investimenti di imprese ed enti locali in materia di efficienza energetica, economia circolare e sostenibilità, oltre ad impegnare la Regione per una definitiva liberalizzazione dell’autoproduzione e dello scambio dell’energia prodotta in loco con notevole vantaggio per i cittadini e le aziende oggi ingiustamente penalizzati.

AGRICOLTURA E PRODOTTI DI QUALITA’, MERCATI CITTADINI, CHILOMETRO ZERO E MIGLIO ZERO

Pur citandola genericamente come tema di campagna elettorale, nessun candidato ci sembra abbia presentato proposte puntuali per la valorizzazione nel proprio territorio dei prodotti agricoli e alimentari di qualità’, di cui peraltro la nostra città è molto ricca e questo anche alla luce della Legge regionale n. 14 del 7 novembre 2016 sulla Filiera Corta e i Prodotti di Qualità, che prevede uno stanziamento di 600.000 euro per il triennio 2016-2018, e che definisce un circuito in cui inserire le aziende agricole e le imprese e strutture ricettive che utilizzano almeno il 50% di prodotti a filiera corta che saranno contraddistinte da un logo, i bandi per le risorse genetiche autoctone, per il pesce a miglio zero, contributi ai comuni che promuovono iniziative nelle scuole, e l’indicazione di utilizzo dei prodotti a filiera corta nelle strutture di ristorazione collettiva pubblica, con la Regione promotrice di accordi tra i produttori e la grande distribuzione organizzata presente sul territorio laziale per la vendita dei prodotti provenienti dalla filiera corta, e sostenendo la nascita di gruppi di acquisto e di gruppi di offerta di cittadini. Non abbiamo visto proposte articolate su come concretamente valorizzare tutta la filiera dal produttore al consumatore, nonostante Terracina sia un Comune fortemente agricolo e ittico, e anche dopo la comunicazione della nostra posizione a riguardo, sul modello di gestione del nostro prezioso “Mercato della Marina” che oramai versa in condizioni di degrado inaccettabili e che potrebbe diventare il cuore pulsante di una nuova economia diffusa cittadina tutta a “chilometro zero” e a “miglio zero” e di come porre in generale il tema generale della riqualificazione dei mercati cittadini e rionali in ambito regionale anche con l’accesso a finanziamenti europei.

VERDE URBANO E CONSUMO DI SUOLO

Il tema della tutela dei parchi e del favorire la partecipazione civica alla gestione dei parchi cittadini, visto che gli indicatori sul Verde Urbano per Terracina mostrano un grave deficit sia in termini di Verde Urbano Disponibile (0,14%) che Fruibile (3,4 metro quadro/abitante), lontani dai valori medi di riferimento e anche da quanto stabilito dall’ Art. 17 della legge 765 (che detta gli standard urbanistici minimi del PRG) che individua in almeno 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (dati Legambiente- Ecosistema Urbano 2017), è stato quasi del tutto assente totalmente dal dibattito, nonostante la Regione, proprio a partire dal collegato alla legge di stabilità (legge regionale n. 9 del 14 agosto del 2017) all’articolo 16 preveda incentivi per la manutenzione delle aree verdi con un impegno di circa un milione di euro di incentivi nel biennio 2017-2018.  Altri temi importanti di nostro sicuro interesso sono: la promozione di una Legge regionale per dire stop al Consumo di Suolo, per favorire la gestione dei Parchi Pubblici cittadini da parte dei comitati e delle associazioni anche attraverso l’adozione, da parte dei Comuni del Lazio, del Regolamento sui Beni Comuni; la revisione della L.R. 7 (Rigenerazione urbana) in particolare l’art.8 che consente comunque la monetizzazione degli standard urbanistici sotto i 1000/500 mq aumentando di fatto il consumo di suolo.

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Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili

ITER DI APPROVAZIONE DEL PIANO DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO: IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” PRESENTA LE PROPRIE OSSERVAZIONI SU MOBILITA’ SOSTENIBILE, ENERGIA E RISCHIO CLIMATICO, INTEGRAZIONE CON SIC, ZSC E ZPS LIMITROFI SIA MONTANI CHE MARINI, INTEGRAZIONE GESTIONALE DI TERRACINA NELLA UNESCO MAB – RISERVA DELLA BIOSFERA (AREA DI TRANSIZIONE) CON L’ OBIETTIVO DI RICREARE LO STORICO LEGAME TRA IL PARCO E IL TERRITORIO DI TERRACINA.

Comunicato Stampa n.63                                    25.10.2017

Nei giorni scorsi e rispettando la scadenza del 19 ottobre,  il Circolo Legambiente “Pisco Montano” di Terracina ha inviato all’attenzione del Parco del Circeo le osservazioni al Piano del Parco come da iter in corso di approvazione.

L’approvazione del Piano del Parco rappresenta un momento storico, un vero traguardo per questa area protetta e per tutto il territorio per la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo economico del territorio, strumento di sintesi tra le esigenze di conservazione e quelle di fruizione sostenibile dell’area.

Le osservazioni prodotte dal nostro Circolo hanno tutte il comune denominatore di ricollegare il Comune ed il territorio di Terracina al Parco come vuole la sua storia, visto che gran parte dell’area rialzata della “duna antica” da Terracina a Nettuno coperta da boschi, era chiamata appunto Macchia di Terracina e di Cisterna ed era circondata da acquitrini e paludi infestate dalla malaria, nella quale vivevano alcune migliaia di persone dedite alla compravendita di legname e alla caccia, attività che per secoli hanno alimentato,  attraverso la preziosa rete dei canali, l’economia di Terracina. Proprio per ricordare l’importanza che la Macchia di Terracina ha avuto per secoli per la vita della nostra comunità, abbiamo voluto che il Piano recepisse gli indirizzi e le azioni tese a testimoniare, rinsaldare e a non far dimenticare questo storico legame cercando di lavorare sulle connessioni del Parco con il territorio circostante per poterlo integrare all’interno dello stesso legandolo con la storia passata ma anche futura di tutto il sud pontino.

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Stato paludoso dell’Agro pontino nell’anno 1777. (da Bortolotti et al., 1986)

Le osservazioni presentate dal Circolo in sintesi riguardano: il Piano per la mobilità integrata e sostenibile, il Piano energetico e l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’inclusione nel Parco del SIC IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” per preservarlo da eventuali scempi come dalle autorizzazioni dei mega impianti per la mitilicoltura contro i quali il nostro circolo lotta da anni, la creazione di una rete di collegamento con le aree protette, SIC, ZPS, ZSC e i Parchi circostanti, l’integrazione compiuta del Comune di Terracina nella governance del Parco data la presenza del Comune di Terracina nella Transition Area UNESCO MAB-Man and Biosphere fin dal 2013.

Entrando nel dettaglio, in particolare è stata proposta la stesura di un Piano della Mobilità Sostenibile integrato tra i comuni del Parco in modo da collegare in modo più efficiente il Parco alla linea ferroviaria FL7 (Roma –Napoli) utilizzando gli hub di Priverno-Fossanova e Monte San Biagio-Terracina Mare che possono diventare veri e proprie porte di accesso al Parco, anche come InfoPoint di primo livello, ma anche incrementando la rete interna di piste ciclabili e interconnettendola con la prevista Ciclovia del Sole che potrebbe attraversare il Parco da nord a sud collegando (con le piste ciclabili già in uso e con altre da costruire) i Comuni di Latina-Sabaudia-San Felice Circeo e Terracina. E’ stata proposta la stesura di un PAESC (Piano di Azioni per l’Energia Sostenibile ed il Clima)  del Parco (esteso ed integrato con tutti i Comuni inclusi nel Parco) con obiettivi e azioni comuni sia sul piano della mitigazione (incremento dell’uso delle rinnovabili e degli interventi di efficientamento energetico) sia sul piano delle misure e delle azioni di adattamento climatico (in particolare per affrontare i fenomeni dell’innalzamento della temperatura del mare, del livello delle acque e dell’incremento dei fenomeni di erosione costiera) in linea con quanto già definito e previsto dagli scenari e dalle vulnerabilità ipotizzate nella Strategia nazionale e nel Piano nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici per il sud pontino. Un’altra osservazione riguarda la proposta di estendere a tutto il SIC IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” l’area inclusa nell’ampliamento a mare del Parco in modo da compiere appieno, come affermato nel Piano, la funzione di tutela della prateria di posidonia che costituisce un elemento fondamentale per la protezione della fascia costiera e per la salvaguardia del sistema dunale e soprattutto contribuire ad escludere definitivamente la possibilità di installazione tra la foce del Sisto e del Portatore di un impianto di mitilicoltura di 500.000 mq proprio a ridosso dei confini settentrionali del SIC IT6000013 con un disastroso impatto sia ambientale che sulla economia turistica del litorale (come riportato nell’attuale ricorso ad adiuvandum del nostro Circolo al Comune di Terracina contro la Regione Lazio). Si propone anche di utilizzare, per la redazione del Piano di Gestione del SIC, le misure già proposte dal nostro Circolo alla Regione Lazio e dalla stessa approvate e di attuare, d’intesa con la Regione Lazio, una gestione integrata da parte del Parco del SIC marino anche per le parti non incluse nel perimetro amministrativo del Parco per garantire l’omogeneità di gestione del SIC, ed un adeguato livello di raggiungimento degli obiettivi di conservazione, senza necessariamente aggiungere ulteriori elementi di vincolo e di tutela.

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SIC IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”

E’ stato proposto inoltre, congiuntamente al Circolo Legambiente Sabaudia “Larus”, che il Piano possa includere anche la creazione a terra di una vera e propria rete con le aree protette e i parchi limitrofi come il Parco Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi, la ZPS IT6040043 “Monti Ausoni e Aurunci”, Il Sito di Interesse Comunitario IT6040007 “Monte Leano”, il Sito di Interesse Comunitario IT6040006 “Monti Ausoni meridionali”, il SIC/ZPS Lago di Fondi, il costituendo parco dei Monti Lepini attraverso la progettazione di corridoi ecologici di interconnessione tra le diverse aree per gli spostamenti in particolare dell’avifauna, che tenga conto del fatto che, come riportato nel Piano, esiste una Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva CEE 79/409 (Direttiva Uccelli Selvatici) per tutta l’area terrestre del Parco, che si estende alla fascia costiera marina, utilizzando ad esempio come corridoi i canali della bonifica pontina che potrebbero a loro volta diventare un SIC come è già in parte avvenuto per una loro porzione ricadente nel SIC “Canali in disuso della bonifica pontina” (IT6040008).

Infine data la presenza del Comune di Terracina nella UNESCO MAB- transition area dal 2013 (delibera Comune di Terracina DGC n.399 del 30 ottobre 2013 – Adesione alla Transition Area), si propone, anche considerando l’intero Parco Nazionale del Circeo, o anche un’area più vasta, come unità gestionale della “Riserva della Biosfera del Circeo”, di integrare anche il Comune di Terracina tra i Comuni di riferimento per il Parco e di impegnare il Comune di Terracina in una cogestione diretta della Transition Area. In particolare poi si chiede di riferirsi per tutto cio’ che riguarda la gestione dell’area al più aggiornato documento “Lima Action Plan for UNESCO’s Man and the Biosphere (MAB) Programme and its World Network of Biosphere Reserves (2016-2025)” adottato il 17 marzo 2016 al 4th World Congress of Biosphere Reserves in Lima, Peru.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

APPROVATA LA LEGGE PER LA RIGENERAZIONE URBANA E IL RECUPERO EDILIZIO NEL LAZIO. IL CIRCOLO LEGAMBIENTE DI TERRACINA, CHE AVEVA GIA’ ISTITUITO UN ANNO FA A TERRACINA IL PRIMO LABORATORIO DI RIGENERAZIONE URBANA DEL LAZIO, E’ IN PRIMA LINEA PER L’ATTUAZIONE VIRTUOSA DELLA LEGGE NEI COMUNI DELLA RIVIERA DI ULISSE. IL LABORATORIO, ISPIRANDOSI ALLA NUOVA LEGGE, DEFINISCE I CRITERI DI INTERVENTO ORGANICI PER LA ZONA PORTUALE E L’AREA DEL MOLO DI TERRACINA.

Comunicato Stampa n.50                                                                     15.7.2017

Lo scorso 11 Luglio è stata finalmente approvata dal Consiglio Regionale del Lazio la legge n.365 per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. La legge, dopo la scadenza del piano casa il primo giugno scorso, è partita da un’iniziativa presentata dall’Assessore Michele Civita con l’obiettivo di superare le norme transitorie e derogatorie contenute nel piano casa con nuove disposizioni legislative ordinarie. Tra le misure previste, premialità con incremento di volumi o superfici (si arriva, in alcuni casi, fino al 40 per cento), ma anche delocalizzazioni e cambi di destinazione d’uso. La legge disciplina i programmi di rigenerazione urbana, gli “ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio”, gli interventi per il miglioramento sismico e l’efficienza energetica, nonché i cosiddetti interventi “diretti”, ma anche norme per il “riordino funzionale” degli stabilimenti balneari, tanto marittimi che lacuali, nel rispetto della disciplina paesistica e ambientale. Ai Comuni è affidato poi un ruolo centrale nella scelta e nella valutazione degli interventi.

“Un provvedimento che finalmente restituisce protagonismo ai Comuni e alle realtà territoriali con l’intento di rilanciare il settore edilizio, senza ulteriore consumo di suolo e crescita incontrollata della città, tenendo conto dell’interesse pubblico e del rischio sismico, idrogeologico, dei cambiamenti climatici, per rendere le città resilienti e vivibili” commenta Cristiana Avenali, Consigliere regionale promotrice di molti degli emendamenti alla legge proposti ed approvati, recependo le proposte delle associazioni ambientaliste (Legambiente in primis), degli ordini professionali e del mondo universitario, con l’obiettivo di migliorare la legge.

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Il Circolo Legambiente Terracina, già a settembre 2016, istituiva il primo Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile, in collaborazione con Legambiente Lazio e il circolo tematico nazionale Legambiente “Città invisibili” dedicato alla rigenerazione urbana. Il Laboratorio si era subito fatto promotore di una proposta all’Amministrazione Comunale di Terracina per uno studio di un progetto pilota finalizzato alla redazione di un Piano Integrato di rigenerazione urbana del Territorio Costiero del Levante di Terracina, comprendente il sito dell’”Ex-depuratore di Via delle Cave” e l’”Area archeologico-naturalistica di Pisco Montano connessa alla valorizzazione del Parco Archeologico Nazionale dell’Appia Antica nella sua variante costiera (detta Traianea)” ma anche il “Parco del Montuno”, “il Mercato della Marina”, l’”Anello Ciclopedonale di Levante”, la “Valorizzazione della Sorgente Acqua Magnesia” e tutta l’”Area Portuale” e la redazione di linee guida per la rigenerazione urbana, identificando interventi-tipo e individuando criteri standard di sviluppo e gestione sostenibile da replicare anche in altre aree. Il Laboratorio aveva poi portato a termine il progetto di rigenerazione urbana del Parco del Montuno, presentato in Conferenza Stampa già a fine settembre, e una idea progettuale di rigenerazione dell’antico Mercato della Marina anch’esso presentato nel corso di una Assemblea Pubblica a gennaio scorso, e dall’inizio dell’anno, insieme a Legambiente Lazio e al Circolo tematico “Città Invisibili”, ha seguito in modo costante tutto l’iter della legge, comprensivo di tutti gli emendamenti, soprattutto quelli in linea con le esperienze territoriali del Circolo, colloquiando con le strutture regionali.

“Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo approccio, creando già un anno fa, a Terracina, da veri innovatori e anticipando di quasi un anno la legge, il primo Laboratorio di rigenerazione urbana sostenibile del Lazio e applicandolo a progetti importanti (i cosiddetti interventi-tipo) quali quello del Parco del Montuno e del  Mercato della Marina, ma anche quello di valorizzazione della Sorgente dell’Acqua Magnesia, connesso al nostro progetto di Balneabilità della Costa di levante e di Potabilità delle acque sorgive costiere, recentemente menzionato anche nel corso della nostra Tappa di Terra di Goletta Verde 2017. Il Circolo, con il suo Laboratorio, da mesi sta lavorando per elaborare una visione organica di sviluppo territoriale ispirata alla novità della rigenerazione urbana e oggi, con la legge ormai approvata, saremo in prima linea nella applicazione di metodi e criteri connessi, con tutte le Amministrazioni e gli Enti locali più sensibili e i Parchi nazionali e Regionali della provincia, non sottovalutando mai che le aree e gli interventi di rigenerazione urbana costituiscono priorità per l’attribuzione dei fondi strutturali europei e dei fondi nazionali a sostegno delle attività di riqualificazione e rigenerazione urbana, economica e sociale, come dimostrato dalla recente approvazione del progetto “Latina anche città di mare – Volano di riqualificazione urbana” fortemente voluto dagli assessori al Governo del Territorio e alla Programmazione Europea, Gianfranco Buttarelli e Cristina Leggio della Giunta Coletta, per cui è stato chiesto ed ottenuto il massimo del finanziamento previsto per i comuni capoluogo di provincia, ovvero ben 18 milioni di euro” dichiara Anna Giannetti Presidente del Circolo Legambiente di Terracina.

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Foto by Andrea Longo

“Pur non essendo la legge approvata, la legge “perfetta” sulla rigenerazione urbana, oggi abbiamo finalmente uno strumento legislativo regionale che consente di attuare progetti integrati e una progettazione partecipata del territorio pensata specificamente per la rigenerazione di aree abbandonate o degradate come, ad esempio, la “Zona portuale e l’area del molo di Terracina” contemperando gli interessi di tutti, pubblici privati e forze sociali, avendo la possibilità concreta anche di accedere a fonti di finanziamento strutturali europei. Certo che, al di là di quelle che sono le destinazioni d’uso attuali o future ipotizzate per l’area e le loro motivazioni, dobbiamo avere prima ben chiari quelli che sono i criteri ispiratori della progettazione e cioè quello di accrescere la sostenibilità ambientale delle opere e degli interventi, incrementando il verde ma anche utilizzando materiali biocompatibili e processi costruttivi ispirati a strumenti di certificazione accreditati (es. il protocollo Itaca); diminuire o azzerare il consumo di suolo, con strutture più dense che limitino le superfici non permeabili, evitando l’uso di distese di asfalto o cemento per realizzare strutture (es. parcheggi) utilizzati magari solo due o tre mesi l’anno; predisporre il potenziamento dei servizi perchè spesso la progettazione si concentra solo sul tema infrastrutturale trascurando il tema fondamentale dei servizi, che invece andrebbero pensati e progettati al pari delle infrastrutture (e parliamo non solo di quelli specifici legati alla funzione dell’area portuale ma anche dei servizi di base come quelli igienici, l’illuminazione e i servizi informativi assolutamente inesistenti o carenti nell’area). Inoltre, aspetto critico fondamentale, dobbiamo garantire una mobilità intermodale sostenibile (una zona portuale è per sua natura uno snodo (hub) intermodale), considerando i vincoli posti dalla viabilità attuale nella realizzazione delle opere e nella predisposizione dei servizi e sicuramente da questo punto di vista la sponda destra del Canale di Navigazione è l’area più penalizzata, ma soprattutto la zona andrebbe gestita come nodo centrale all’interno della rete dei trasporti locale (per facilitare la connessione con le altre zone della città ma anche con i paesi vicini) e con collegamenti veloci (navette elettriche) con l’unico reale snodo (hub) alla rete ferroviaria nazionale (la stazione di Monte S. Biagio, peraltro a breve opportunamente ridenominata Terracina-Mare), su cui è allo studio, da parte dei Circoli Legambiente attivi del Sud Pontino e di Legambiente Lazio, una proposta complessiva di riorganizzazione del trasporto pubblico-privato locale (bici, auto, treno, traghetti per le isole) che possa favorire nuove politiche di espansione turistica e che possa garantire la vivibilità della tratta per il pendolarismo e che possa essere più vicino alle moderne istanze di multimodalità ed ecocompatibilità. La zona portuale deve inoltre diventare anche il punto di partenza e terminale di quella che è la rete di piste ciclopedonali per la mobilità dolce e dei servizi di car e bike sharing associati” dichiara l’ing. Gabriele Subiaco Vicepresidente e responsabile del Laboratorio di Rigenerazione urbana sostenibile di Legambiente, annunciando a breve una conferenza di presentazione della Legge regionale anche a Terracina.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

 

 

IL CIRCOLO PROPONE TERRACINA NEI COMUNI RINNOVABILI 2017

Terracina, 31/10/2016
IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” PROMUOVE LA PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI TERRACINA A COMUNI RINNOVABILI 2017, IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULLE ENERGIE RINNOVABILI ARRIVATO ALLA DODICESIMA EDIZIONE. UN PASSO IMPORTANTE PER AVVIARE UNA NUOVA POLITICA ENERGETICA DELLA CITTA’.
Nei giorni scorsi, come già preannunciato in occasione dell’incontro cittadino del 1 Aprile sulla transizione verso un nuovo modello energetico, il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” ha inviato formalmente al Sindaco di Terracina, all’Assessore all’Ambiente e agli Uffici Tecnici competenti una lettera di invito a partecipare alla campagna di Legambiente Comuni Rinnovabili, il rapporto che fornisce la mappatura delle fonti rinnovabili e dell’innovazione energetica nei Comuni italiani arrivato alla sua dodicesima edizione.

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Con la lettera, a firma della Presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni, si invita il Comune di Terracina a partecipare alla nuova edizione di Comuni Rinnovabili e ad aderire al Manifesto per l’autoproduzione da fonti rinnovabili, compilando entro il 31 dicembre 2016 il questionario allegato alla lettera stessa e raccontando quanto di buono accade nel nostro territorio relativamente alle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). Le migliori realtà nazionali, oltre ad essere premiate, verranno raccontate sulla Mappa delle Buone Pratiche attraverso un viaggio virtuale fatto di storie e reportage fotografici e/o video, il tutto geo-localizzato in mappe online costruite in collaborazione con ESRI Italia e Teamdev.

LEGAMBIENTE, negli ultimi undici anni, ha studiato e monitorato meticolosamente la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili nei territori comunali, raccontando le migliori esperienze in fatto di politiche e sviluppo delle tecnologie pulite, sia nel settore pubblico che in quello privato, premiando le realtà più avanzate.
In questi anni il Rapporto Comuni Rinnovabili ha raccontato puntualmente l’evolversi della situazione delle energie rinnovabili in Italia, fino ad arrivare ad una diffusione di oltre 850mila impianti da fonti rinnovabili in tutto il Paese, con 39 Comuni “100% rinnovabili” ovvero dove le energie pulite soddisfano tutti i consumi e riducono le bollette di cittadini e imprese e oltre il 38% di copertura del fabbisogno energetico elettrico nazionale. Questo racconto è stato reso possibile anche grazie alla partecipazione attiva delle Amministrazioni Comunali che in questi anni hanno condiviso dati e progetti, permettendo ogni anno a Legambiente, attraverso il Rapporto, di raccontare l’innovazione dal basso che ha cambiato la storia dell’energia in Italia.

“Ci auguriamo che il Comune di Terracina aderisca convintamente a questo invito che costituisce uno stimolo importante di innovazione ed il primo passo di un percorso oramai ineludibile, che attraverso la definizione di un Piano Energetico della Città, l’adesione al nuovo Patto dei Sindaci, la redazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC), porti rapidamente all’attuazione concreta nella nostra Città di una moderna politica energetica e di contenimento delle emissioni climalteranti, i cui risvolti sociali ed economici sono sempre più evidenti, basata sulle fonti rinnovabili, l’efficienza ed il risparmio, magari iniziando, come buon esempio, proprio dalla riqualificazione energetica degli edifici e del parco auto di proprietà dell’Amministrazione Comunale” dichiara l’ing. Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente di Terracina- “e il Circolo è pronto a supportare, con le proprie competenze, l’Amministrazione Comunale per l’adesione all’iniziativa”.

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Già in occasione dell’Incontro Cittadino sulla Transizione Energetica del 1 aprile scorso presso Villa Tomassini con la partecipazione del Responsabile Nazionale Clima ed Energia di Legambiente Katiuscia Eroe, alla presenza di una folta rappresentanza di cittadini, di associazioni e di forze politiche, il Circolo Legambiente aveva delineato chiaramente le linee strategiche prioritarie che la Città deve perseguire per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità energetica e la mitigazione dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici, promuovendo in tutti i settori la produzione da fonti rinnovabili (fotovoltaico, termico, biomasse, biometano), l’efficienza energetica e l’autoproduzione, l’autoconsumo e la liberalizzazione dello scambio dell’energia prodotta sul posto; incentivando la riqualificazione energetica degli edifici di intere zone e quartieri della città; mettendo in sicurezza le aree a rischio di alluvione e di dissesto idrogeologico; pianificando uno sviluppo urbanistico della città energeticamente sostenibile; promuovendo l’economia circolare e la green economy per aiutare le imprese giovani e per creare nuovi posti di lavoro; modernizzando la governance della città (un’amministrazione comunale energeticamente sostenibile e digitalizzata); aumentando la consapevolezza della cittadinanza (e in particolare delle scuole e dei giovani) sul tema della sostenibilità energetica, dei cambiamenti climatici e sulle buone pratiche di risparmio energetico; riducendo le emissioni di CO2 (in particolare in agricoltura) e compensando la CO2 con nuova vegetazione urbana come faremo, ad esempio, nella prossima giornata del 20 Novembre per la campagna nazionale di Legambiente “Festa dell’Albero”.

Arrivato alla sua dodicesima edizione, il Rapporto Comuni Rinnovabili 2017 si pone nuovi e importanti obiettivi, da una parte continuando a raccontare attraverso il sito http://www.comunirinnovabili.it le migliori esperienze italiane ed europee in fatto di innovazione e sviluppo delle fonti rinnovabili che hanno portato già molti comuni alla produzione del 100% del loro fabbisogno e dall’altra continuando a monitorare lo sviluppo e la crescita delle fonti rinnovabili e raccontando il loro ruolo nel bilancio energetico nazionale, ma anche di aziende e famiglie.

La presentazione del Rapporto Comuni Rinnovabili 2017 avverrà in un convegno che si terrà a Roma a maggio 2017.

#COMUNICATO STAMPA N°11 IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” si confronta con i programmi elettorali della città e dichiara le proprie priorità per i prossimi anni

 

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COMUNICATO STAMPA n.11

31 maggio 2016

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” si confronta con i programmi elettorali della città e dichiara le proprie priorità per i prossimi anni auspicando di poter lavorare congiuntamente alla nuova Amministrazione sempre con uno spirito costruttivo come recentemente dimostrato per il ricorso al TAR ad adiuvandum contro l’impianto di Mitilicoltura autorizzato dalla Regione Lazio

Il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano” rende nota la propria posizione in merito ai punti programmatici dei principali partiti e delle principali coalizioni e raggruppamenti di liste in campo. “In questi quattro mesi di vita del Circolo, e prima ancora del Comitato Pisco Montano, abbiamo analizzato tutti i programmi elettorali, partecipato a confronti e a comizi e parlato con esponenti politici proprio al fine di individuare punti qualificanti a cui dare il nostro prezioso e continuativo supporto, (si veda a tale proposito la scelta di schierarsi con un ricorso al TAR ad adiuvandum con il Comune di Terracina per contrastare l’autorizzazione della Regione Lazio all’impianto di Mitilicoltura) o alternativamente organizzarci per dare dura battaglia” affermano in coro gli esponenti del cigno verde di Terracina “auspicando che ci sia da parte di tutte le forze in campo la volonta’ di mettere al centro di qualsiasi azione politica territoriale la tutela, la salvaguardia, la valorizzazione, l’innovatività dei modelli di gestione e di fruizione del nostro preziosissimo ecosistema marino, costiero e agricolo. Le questioni ambientali – comunque all’ordine del giorno in tutti i programmi elettorali – e che rappresentano anche nostre assolute priorità’ sono quelle relative :

  • all’utilizzo del nuovo strumento del contratto di fiume già utilizzato da Legambiente Lazio in altri territori, anche per il Portatore per il monitoraggio e controllo delle fonti di inquinamento come allacci fognari, smaltimento dei rifiuti e dei reflui zootecnici, discariche abusive, misurazione dei pesticidi ed erbicidi. Inoltre ci occuperemo della implementazione di soluzioni integrate per la prevenzione dello spiaggiamento dei rifiuti, dell’accumulo dei rifiuti nei fondali e dei rifiuti galleggianti marini in coerenza con le priorità dell’attuazione della importante Direttiva Marine Strategy 2008/56/ec. A tale proposito abbiamo inserito la spiaggia di Terracina tra i 5 siti monitorati del Lazio con la campagna nazionale di Legambiente #Beachlitter2016;
  • al ripascimento del litorale di ponente con sedimento autoctono visto che quello effettuato dalla Regione Lazio nel 2006 può essere considerato un vero e proprio disastro ambientale i cui impatti sul turismo e sull’ambiente sono stati ingenti, avvenuto senza tener conto delle caratteristiche geologiche della famosa e conosciuta “sabbia dorata di Terracina”, e Legambiente lavorerà anche con progetti legati al superamento dell’erosione costiera anche in attuazione della Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC) in Europa (2002/413/CE, GU L 148 del 6.6.2002);
  • al tema energetico e delle azioni di contrasto alla emergenza climatica, come già affermato in occasione del nostro “Convegno sulla Transizione Energetica” del 1 aprile scorso, perché è assolutamente prioritario che la città si doti del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC) aderendo al Nuovo Patto dei Sindaci, e del Piano Urbano delle Mobilità Sostenibile (PUMS) e per avviare al più presto un piano di riqualificazione energetica di interi quartieri della città. Il Circolo si impegnerà anche a coinvolgere da subito Terracina nella Campagna Nazionale di Legambiente “Comuni Rinnovabili”, che vede già migliaia di comuni attivi e che servirà a stimolare anche l’adozione di buone pratiche di efficientamento e risparmio energetico
  • Alla sistemazione e messa in sicurezza delle Aree a Rischio Alluvioni (zona del Calcatore) e Dissesto idrogeologico (zona La Fiora e zona Pisco Montano)
  • allo sviluppo di una mobilità sostenibile che potenzi le politiche di moderazione del traffico, il Trasporto pubblico locale, i nodi di interscambio (Area stazione, Area Mercato e Porto) e i parcheggi. Sul tema stazione, la nostra priorità è per la Stazione Monte San Biagio-Terracina (ma ovviamente saremmo ben contenti di riavere anche la nostra stazione) e superare l’attuale situazione, gravissima dal punto di vista degli indicatori turistici e ci occuperemo anche della qualità di vita dei molti concittadini pendolari, attraverso le proprie campagne nazionali come “Pendolaria” per sensibilizzare i gestori dei trasporti al miglioramento continuo dei servizi;
  • alla tutela, valorizzazione e manutenzione appropriata delle piste ciclabili, dei marciapiedi e delle strade esistenti e creazione di un TACU – Terracina Anello Ciclabile Unico– tenendo conto delle indicazioni del Piano della Mobilità del Lazio, della proposta del Forum di Agenda21 locale e ispirandoci al grande successo della proposta di Legambiente in materia di GRAB – Grande Raccordo Anulare in Bici per Roma- , creando un circuito circolare che abbracci storia, archeologia, natura, fiumi, mare e parchi e che possa costituire un punto di riferimento per l’offerta turistica internazionale (bike-tourism);
  • alla riapertura, pulizia periodica, rimboschimento, tutela della biodiversità e gestione collettiva dei parchi urbani (Giardini di Levante, Parco del Montuno, Parco Citta’ Gemellate, etc.) ma anche delle Spiagge anche in collaborazione con i Comitati Cittadini, e a tale proposito ricordiamo le campagne di Legambiente già effettuate in città come “Puliamo il mondo 2015” presso la Scogliera di Levante e “Festa dell’albero 2015” presso i Giardini di Levante, “Beach Litter 2016” e “Spiagge e Fondali Puliti 2016” presso la Spiaggetta di Levante, con il Comitato Cittadino Pisco Montano. Anche gli orti urbani rappresentano per noi una priorità e ci occuperemo degli Orti Urbani di Terracina anche con la nostra prossima campagna “OrtiINFesta2016”. Inoltre anche la possibilità di dedicare porzioni di parchi (o di spiagge) ai nostri amici pelosetti (cani e gatti) ci vedrà molto impegnati!
  • alla integrazione del territorio di Terracina sempre più e meglio nel contesto del Parco Regionale degli Ausoni e Lago di Fondi e nell’ area Riserva della Biosfera UNESCO “Man e Biosphere” del Parco Nazionale del Circeo e contribuire a far conoscere alla cittadinanza e ai turisti di Terracina tutte le preziose ZPS (zone protette speciali), i SIC (siti di importanza comunitaria) e tutte le aree protette del Parco e i propri Monumenti Naturali di Camposoriano e Monte Sant’Angelo-Tempio di Giove attraverso percorsi escursionistici e didattici, innovando i modelli di fruizione e potenziando i modelli di gestione operativa, avvalendosi della grande esperienza di Legambiente nella gestione di zone di interesse ambientale in tutta Italia.

Sul fronte poi della agricoltura e pesca sostenibile riteniamo che sia necessaria una profonda riflessione sull’utilizzo di semi OGM, e sull’abuso dei pesticidi ed erbicidi (si veda il recente rapporto dell’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale- che vede l’Agro Pontino (in particolare Pontinia e Sabaudia) tra le zone più contaminate del Paese) e sull’utilizzo di manodopera a basso costo e senza controlli (si vedano i recenti gravi fatti di cronaca relativi allo sfruttamento indiscriminato delle minoranze sikh e alle grandi difficoltà di integrazione). Sul fronte della pesca sarà necessario mettere in campo piani di recupero, creare aree di ripopolamento ittico e favorire la lotta alla pesca illegale al fine di effettuare il recupero degli stock ittici del Mediterraneo, pericolosamente diminuiti.

Inoltre, Il Circolo, in qualità di referente locale della Campagna Nazionale #stopttip (accordo USA-UE TTIP -Transatlantic Trade Investment Program), ha già pronta una bozza di delibera da sottoporre al nuovo Consiglio Comunale per fare di Terracina un comune #STOPTTIP come altre migliaia in Europa, per difendere la qualità e l’unicità dei propri prodotti e il benessere e la salute dei propri cittadini.

Vogliamo lavorare con serenità e in un clima di collaborazione con la nuova Amministrazione e gli Enti Locali operanti sul territorio, ma ci opporremo con tutti i mezzi sia ai progetti di intervento ad alto impatto ambientale in aree marine protette e siti di importanza comunitaria (un esempio per tutti l’autorizzazione rilasciata per l’impianto di mitilicoltura davanti la costa di Terracina), sia allo smantellamento di quanto gia’ fatto (un esempio per tutti la pista ciclabile sul litorale) sia ai progetti faraonici e dannosi (un esempio per tutti l’ampliamento del porto a fini industriali o di turismo da crociera o qualsiasi espansione edilizia sulla costa) che vadano ad impattare sulla bellezza e unicità del nostro ecosistema” afferma Anna Giannetti, Fondatrice e Presidente del Circolo Legambiente di Terracina, “e ci impegneremo per ripristinare a Terracina un clima di legalità, forti della nuova legge sugli ecoreati (fortemente voluta da Legambiente), vigilando sulle zone protette e vincolate anche in ottemperanza al nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale e a fare di Terracina, anche attraverso finanziamenti europei, un centro di monitoraggio e sorveglianza riconosciuto a livello nazionale per la prevenzione dei rifiuti da spiaggia, sui fondali e marini in completa attuazione della Direttiva Europea sulla Strategia Marina e un centro di ecoturismo conosciuto a livello nazionale, stimolando la creazione di Parchi Naturalistici e Aree Marine Protette e di nuove aziende turistiche ecosostenibili, impegnandoci con nuovi progetti di alternanza scuola-lavoro e campi di volontariato, e tanta formazione e start up nel settore ambientale!”.

 

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Foto di Anna Giannetti – Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano

Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – C.F. 91143310596

 Cellulare 3491412199; E-mail legambiente.terracina@gmail.com ; Sitoweb legambienteterracina.wordpress.com

#autoproduzione da energie pulite #14aprile a Roma

È previsto per giovedì 14 Aprile 2016, nella sala Capranichetta, in Piazza Montecitorio, a Roma, l’evento “Liberiamo in Italia l’autoproduzione da energie pulite” organizzato e promosso da Legambiente, che avrà luogo dalle ore 9.30 alle 14.00.

L’evento di Legambiente intende promuovere l’utilizzo di energie pulite attraverso l’autoproduzione in Italia. Infatti, oggi è possibile realizzare uno sviluppo delle fonti rinnovabili, valorizzando appieno i vantaggi di una produzione locale e pulita che gli impianti possono portare al sistema energetico e, dunque, le tematiche dell’evento verteranno proprio su tali argomenti.

Il tema è strettamente correlato all’Incontro Cittadino sulla Transizione Energetica del 1 aprile presso la Villa Comunale ex. Tomassini organizzato dal Circolo Legambiente Terracina.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” parteciperà con il suo Delegato Energia e Vicepresidente Gabriele Subiaco.

A seguire il programma della mattinata.

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