. IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA PISCO MONTANO CON IL PATROCINIO DELLA AMMINISTRAZIONE PARTECIPERA’ A PULIAMO IL MONDO E’ L’EDIZIONE ITALIANA DI CLEAN UP THE WORLD, IL PIU’ GRANDE APPUNTAMENTO DI VOLONTARIATO AMBIENTALE AL MONDO RIAPRENDO STRAORDINARIAMENTE IL PARCO DEL MONTUNO CON LA FINALITA’ DI RIPORTARLO AL SUO ANTICO SPLENDORE E RESTITUIRLO PER SEMPRE ALLA CITTADINANZA E AI TURISTI.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, con il Patrocinio del Comune di Terracina, riaprirà i cancelli del Parco del Montuno in Via Dante Alighieri per la giornata del 25 Settembre 2016 dalle ore 10,00 alle ore 19,00, in occasione del più grande appuntamento di volontariato ambientale del Mondo: Puliamo il Mondo-CLEAN UP THE WORLD, ormai alla sua XXIV edizione, realizzata nell’ambito del protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e del Territorio e del Mare, dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dall’UPI, ANCI, Federparchi e dal Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite e in collaborazione con RAI- Radiotelevisione Italiana.

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 Per quest’anno il tema centrale sarà l’abbattimento delle barriere architettoniche e proprio in linea con il tema, il Circolo Legambiente di Terracina, dopo un’attenta analisi del territorio e delle sue criticità, ha deciso di porre l’attenzione su una delle realtà green più rilevanti per la città, con la volontà di restituire bellezza ad un sito, quale il Parco del Montuno, panoramica collina sabbiosa, derivante in parte da duna eolica e in parte dallo scavo del porto romano Traianeo, resa stabile dalla vegetazione che la ricopre, parte integrante dell’importante Area archeologico-portuale traianea, intrappolato purtroppo da troppi anni in un limbo di noncuranza, errori, abbandono, inciviltà, vandalismo.

L’attenzione nei confronti di tale Parco nasce proprio da una storia travagliata che perseguita questo polmone verde, da circa 7 anni chiuso di fatto alla collettività, anche in mancanza di progetti in linea con la vocazione ed i vincoli archeologici e paesaggistici del Parco e di fondi necessari per un progetto complessivo di tutela e riqualificazione paesaggistico-ambientale. “Il Parco è un “catalizzatore di aggregazione naturale”” spiega Silvia Canzano – responsabile Campagne Legambiente Circolo Terracina, membro del Gruppo Rigenerazione Urbana di Legambiente e coordinatrice del Progetto di rigenerazione del Parco – “in quanto convivono nell’intorno del parco innumerevoli realtà rilevanti: abitazioni private con bambini e animali domestici, un centro medico, mare, spiagge, zona portuale, importanti attività commerciali di produzione artigianale come un panificio, attività di distribuzione organizzata, attività di ristorazione e alberghiere, il più grande e antico mercato della città – il “Mercato della Marina”-, l’asta del pesce e pescherie di prima scelta, cooperative di pescatori, piste ciclabili, aree pedonali, canali della bonifica, piccola pesca, tutte da coinvolgere e mobilitare per ripristinare uno spazio informativo, educativo, ricreativo e di ristoro per l’intera cittadinanza e per i turisti, e soprattutto riportando bellezza al “paesaggio”, come disciplinato e definito dalla Convenzione Europea del Paesaggio entrata in vigore in Italia l’1 Settembre del 2006”.

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Intanto dal sottosuolo del Parco del Montuno continuano a fuoriuscire ancora reperti di epoca romana. “Le ultime scoperte sono l’ennesima conferma che – afferma Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano – “in tutta la sua estensione, l’intera area necessita di protezione e sorveglianza archeologica e ambientale e di un progetto articolato di rigenerazione urbana sostenibile e il Circolo Legambiente, conscio della propria responsabilità nei confronti della Città, vuole fortemente definire – attraverso una metodologia di Rigenerazione Urbana Sostenibile basata su un partenariato tra pubblico (Comune, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Lazio, Regione Lazio), Associazioni, Comitati Cittadini e Privati- un progetto “aperto” di Parco eco-archeologico, proprio partendo dalla giornata del 25 settembre, grazie anche alla gentile collaborazione – che confidiamo sia duratura nel tempo-  del Gestore appaltante dei rifiuti De Vizia Transfer SpA, del Gestore appaltante del Verde pubblico Verde Idea srl, e del Gestore idrico integrato AcquaLatina SpA che saranno al nostro fianco, insieme al nostro Media partner LazioTV e alle nostre associazioni “amiche” sul territorio come Slow Food e Croce Rossa Italiana, che hanno aderito da subito alla campagna nazionale. La volontà di Legambiente è quella di costruire nel tempo un Parco eco-archeologico sostenibile e “smart”, con l’utilizzo di tecnologie di comunicazione, per formare ed informare sui temi della Green Economy (riciclo dei rifiuti, risparmio idrico ed efficienza energetica, agricoltura sostenibile, manutenzione del verde, ciclabilità e pedonalità) e sui temi della Archeologia e del Paesaggio, arricchendolo di servizi per la collettività mantenendo l’originaria fruibilità di Parco con accesso per tutte le età e per tutte le disabilità, e coinvolgendo da subito giovani professionisti (storici, archeologi, educatori, botanici, agronomi, fotografi e architetti del paesaggio in primis) in progetti finanziati e le Scuole in programmi di alternanza Scuola-Lavoro come il “Distretto della Green Economy” di Legambiente Nazionale”.

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Il programma della giornata si articolerà attraverso una prima fase di accoglienza dei volontari con l’allestimento di un punto informativo con gazebo e materiale utile per informare e formare la collettività sulle attività di sostenibilità del Circolo e sulle Campagne di Legambiente, delle Aziende Gestori e dell’Amministrazione, e con l’allestimento di uno stand enogastronomico per rendere l’evento anche un momento di aggregazione sociale della collettività. A seguire una breve conferenza stampa, a cura del Prof. Carlo Patrizio, Presidente del Circolo Legambiente “Città Invisibili” e grande esperto di Rigenerazione Urbana Sostenibile, che presenterà anche il Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile del Circolo di Terracina, e si procederà poi alla pulizia organizzata delle aree del parco, delimitate in base alla rischiosità e inagibilità con apposita segnaletica a cura di Legambiente, e verranno effettuate visite guidate, a cura dei Soci Silvia Canzano e Simone Quintavalle per condividere l’importanza storica, culturale, archeologica, naturalistica, botanica, fotografica e paesaggistica del Parco ma anche per raccontarci e raccontare aneddoti del passato e del futuro progetto di rigenerazione urbana del Parco. Per i bambini sarà poi proposto un bellissimo gioco del Cigno, guidato dalla Socia Annalaura Rossi.

Per finire sarà apposta al termine della giornata una apposita targa di Legambiente che ricorderà l’evento per sensibilizzare la cittadinanza e predisporre a successive iniziative di cura e tutela del Parco.

Il Circolo ringrazia in particolare il Sindaco Dott. Nicola Procaccini, L’Assessore all’Ambiente Dott.ssa Emanuela Zappone, l’Assessore ai Lavori Pubblici Dott. Luca Caringi, e tutti gli Uffici Comunali preposti, il Dirigente Arch. Bonaventura Pianese, capo dipartimento Urbanistica, Lavori pubblici, Ambiente, Viabilità e Protezione civile e l’Ing. Alfredo Sperlonga, funzionario tecnico Ufficio Ambiente per l’interesse mostrato verso il progetto partecipato e la grande collaborazione prestata. Inoltre ringrazia il Dott. Marco Pariselli, Funzionario De Vizia Transfer SpA, il Dott. Antonio Pisterzi, Funzionario Acqualatina SpA e il Dott. Giuliano Leo, Funzionario VerdeIdea srl per il grande supporto fornito e Lazio TV nella persona del Dott. Romano Sciscione e il Dott. Roberto Italiano per la comunicazione stampa e TV. Inoltre ringraziamo Bar Traiano, Antico Forno Antonio Ruggiero-Tabaccone, Il Cantinone, Centro Ittico Cooperativa dei Pescatori di Terracina, Cooperativa Pescatori La Sirena, Le Palme, Mori Mare, Nautica Mori per la generosa collaborazione.

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE DI TERRACINA “PISCO MONTANO” ADERISCE ALLA SETTIMANA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE (EUROPEAN MOBILITY WEEK 2016) ORGANIZZATA DAL COMUNE DI TERRACINA E OSPITA A TERRACINA IN OCCASIONE DEL CONVEGNO CONCLUSIVO NEL “CAR FREE DAY” DEL 22 SETTEMBRE ALLE ORE 12.30 PRESSO PIAZZALE ALDO MORO, ALBERTO FIORILLO, RESPONSABILE AREE URBANE DI LEGAMBIENTE NAZIONALE E COORDINATORE DEL PROGETTO GRAB- IL GRANDE RACCORDO ANULARE DELLE BICI DI ROMA, UNO DEI PROGETTI DI CICLOPEDONABILITA’ PIU’ IMPORTANTI DI ITALIA E DEL MONDO.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” aderisce alla Settimana della Mobilità Sostenibile (EUROPEAN MOBILITY WEEK) a Terracina dal 16 al 22 settembre, importante occasione per sottolineare gli stretti legami tra economia e mobilità, sintetizzati dallo slogan “Smart mobility. Strong economy”, organizzata e sponsorizzata dal Comune di Terracina, che aderisce all’iniziativa, con la presenza attiva di numerose Associazioni, e ospiterà per il Convegno Conclusivo della Settimana, nella giornata “Car Free day” del 22 settembre prossimo alle ore 12.30 presso Piazzale Aldo Moro, Alberto Fiorillo, Responsabile Aree Urbane di Legambiente Nazionale e Coordinatore del progetto GRAB- Il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma

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promosso da Legambiente, Velo-Love, Parco Regionale dell’Appia Antica e Touring Club Italiano e altre Associazioni, una opera di rigenerazione urbana strategica alla quale connettere piste e itinerari ciclabili e pedonali provenienti da ogni quartiere e un progetto pluripremiato a livello nazionale e internazionale, che ha ricevuto i fondi necessari nella recente Legge di Stabilità ed è inserito nel sistema nazionale delle ciclovie turistiche, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e dal Ministero dei Beni Culturali (MIBACT). Il sistema nazionale comprende quattro ciclovie: la Venezia-Torino (Ciclovia VENTO), la Verona-Firenze (Ciclovia del Sole), la Caposele-Santa Maria di Leuca (Ciclovia dell’Acqua) e, appunto, il Grab. Le quattro ciclovie sono finanziate dalla Legge di Stabilità 2016: nel triennio 2016-2018 è prevista la sottoscrizione dei protocolli, lo stanziamento dei fondi, l’apertura dei cantieri e la realizzazione delle ciclovie. In tutto sono previsti 91 milioni di euro di finanziamento.

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Il GRAB è un anello viario ciclo pedonale di circa 45 chilometri, che si sviluppa all’interno del territorio della Capitale, per una mobilità urbana sostenibile e per una città meno inquinata e più bike-friendly, un’infrastruttura leggera, economicamente e ambientalmente sostenibile che parte dal 300 avanti Cristo e arriva fino all’architettura contemporanea di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara. Tuttavia, il GRAB non è solo un anello monumentale, ma dal punto di vista sociale collega tra loro periferie, quartieri densamente popolati e aree storiche. Cambiando il rapporto centro-periferie, il percorso permette una mobilità inter-quartiere, connette aree diverse tra loro che possono trovare nel GRAB un meccanismo utile a innescare processi di trasformazione e di rigenerazione urbana, favorendo green economy e green jobs. Ai bordi del centro storico vive la maggior parte della popolazione ed è li’ che è più forte la voglia di cambiamento, la necessità di rendere felice il territorio e far crescere la bellezza. Oltre a ciò, le opportunità che si aprono con il GRAB portano a valorizzare il Parco Archeologico e Naturale dell’Appia Antica, ed a rinforzare la piattaforma di mobilità sostenibile e intermodale della città. Il GRAB vuole contribuire a fare di Roma una metropoli contemporanea che investe sul suo territorio, tutela l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini e di chi la visita.

Dal punto di vista istituzionale, il progetto del GRAB trova perfetta aderenza con le ultime politiche europee di finanziamento a favore della mobilità sostenibile e della ciclabilità urbana, e a livello nazionale, ed è sostenuto dal Ministro Graziano Delrio che, nel testo della Legge di Stabilità 2016, ha subito destinato le risorse necessarie alla realizzazione dell’anello ciclo pedonale capitolino, e recentemente la Giunta Capitolina ha approvato, con la delibera dell’11 agosto scorso, il protocollo di intesa  –sottoscritto da Roma Capitale, MIT e MiBACT – inserendo il progetto Grab nella pianificazione territoriale, favorendo la partecipazione di enti e associazioni interessati, partendo dalla realizzazione del tratto Colosseo-Appia Antica.

Afferma Alberto Fiorillo, autore, tra l’altro, della prefazione di una importante guida della ciclovia del GRAB che illustra in quattro tappe tutto il percorso del Grande Raccordo Anulare delle Bici capitolino e propone altri 11 itinerari tematici nella Roma dell’Appia Antica e dell’archeologia, nella Roma dei quartieri della street art (Tor Marancia, Quadraro, Torpignattara), nella Roma vista dal tram o che diventa set cinematografico (capitolo, quest’ultimo, scritto dall’architetto e urbanista Paolo Gandolfi):

 

“Ritengo che i cittadini italiani siano già oggi pronti al cambiamento. Basta guardare il gruppo di Comuni dove almeno un quarto dei cittadini pedala ogni giorno come Pesaro, Bolzano, Reggio Emilia o Ferrara. E dove sono state fatte scelte e investimenti ad hoc, possiamo osservare numeri economicamente competitivi realizzati nel settore del cicloturismo, come ad esempio in Alto Adige o in Toscana. Oggi le più avanzate città del mondo non sono più auto – centriche, ma auto-free: per raggiungerle dobbiamo investire in idee, progetti e soluzioni per una nuova mobilità urbana, efficiente e sicura, tassello fondamentale per la costruzione di città davvero smart e con un notevole incremento dell’indotto turistico: il recente studio sull’impatto economico del GRAB che Confindustria-Ancma ha realizzato per Legambiente e VeloLove,  presentato a Roma lo scorso maggio http://www.adnkronos.com/sostenibilita/2016/05/04/grab-grande-raccordo-anulare-delle-bici-roma-che-crea-valore_ZGcu1R6y83i4J36niu7qvN.html , ha stimato, sulla base di un calcolo molto prudenziale e sulla base della propensione all’uso della bici dei turisti che arrivano a Roma sia da altre città italiane che dall’estero, quanti potrebbero scegliere di percorrere il GRAB, completamente o in parte, una volta che l’anello ciclopedonale sarà stato realizzato con standard qualitativi adeguati. Il dato che emerge è più che positivo: 606.000 cicloturisti pedalerebbero sull’anello ciclopedonale e dato che il tempo per percorrere la ciclovia è di circa 5 ore (0,2 giorni in più di presenza nella Capitale) si registrerebbe un incremento di 121.252 presenze cicloturistiche nella Capitale durante l’anno capace di produrre un fatturato aggiuntivo di oltre 14 milioni di euro all’anno. Se si considera la metà del valore rappresentato in precedenza come importo ascrivibile a «tasse», si evidenzia una somma di circa 7,3 milioni di euro l’anno, come aggiuntiva e disponibile, per le casse erariali per recuperare i costi di realizzazione dell’opera. Considerato che il costo varierebbe da 4 a 12 milioni di euro nella sua forma più ricca e architettonicamente attraente, si può dimostrare che l’opera si ripaga da un minimo di uno ad un massimo di tre anni”.

“Il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano””- conferma Anna Giannetti, Fondatrice e Presidente del Circolo – “ha al suo attivo, come proposta di rigenerazione urbana della preziosa area di Levante, riportata in vita dopo la chiusura dell’ecomostro Depuratore Costiero di Via delle Cave, l’ allungamento dell’Anello Ciclabile di Terracina, con la creazione dell’Anello ciclopedonale di Levante, in modo da valorizzare tutta l’Area Archeologico-Portuale dell’Antico Porto Traianeo e della Via Appia Traianea con la intera costa di Levante e connetterla simbolicamente al tratto della Via Appia Antica del GRAB attraverso un percorso intermodale dotato di punti sosta e parcheggi efficienti per (bici)- treno+navetta e di stazioni di bike sharing per favorire e incentivare il biketourism sulla Via Appia, anche attraverso la rete dei sentieri ciclopedonali dell’Agro Pontino lungo i canali della Bonifica e la pista fluviale di Terracina. Inoltre vorremmo portare nella nostra Città le migliori pratiche di ciclopedonalità e di intermodalità di Legambiente, valorizzando la bellissima pista ciclabile sul Lungomare, già collegata con navette elettriche da nord a sud, con il resto dell’Anello Ciclabile già approvato, favorendo una mobilità sostenibile treno+bici+navetta+traghetto ricordando che Terracina è priva da anni, nonostante ogni anno circa 100.000  turisti partano da Terracina per le isole Pontine, di una propria linea ferroviaria funzionante e che il nodo ferroviario più vicino e attivo sulla Linea Roma-Napoli (Montesanbiagio), a cui Terracina è pur sempre collegata attraverso navette ad orario, non porta nemmeno il nome della città!!”.

“Siamo onorate – dichiara l’Assessore all’Ambiente e alla Mobilità Emanuela Zappone con la Consigliera Sara Norcia, membro della Commissione Consiliare Ambiente e organizzatrice della Settimana– di ospitare nella nostra Città, grazie al Circolo Legambiente di Terracina, per la nostra ormai consueta Settimana della Mobilità Sostenibile, l’inventore di una delle ciclovie più importanti d’Italia e del Mondo e siamo molto interessate a comprendere i razionali tecnici ed economici che hanno ispirato il progetto GRAB per poterne valutare la replicabilità, la finanziabilità e l’adattabilità alla nostra realtà cittadina anche alla luce delle recenti iniziative di rigenerazione urbana in corso con Legambiente. Dichiariamo inoltre la nostra ferma volontà di dotarci in tempi brevissimi del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) e ribadiamo sia la nostra adesione alla Carta della Bici dell’ANCI che la volontà di procedere al miglioramento e alla valorizzazione della bellissima pista ciclabile del Lungomare (che ci è già valsa la menzione speciale di Legambiente per l’assegnazione delle Vele Legambiente-Touring Club 2015) e alla realizzazione integrata dell’Anello Ciclabile in coerenza con il nostro Piano Quadro sulla Ciclabilità approvato già nel dicembre 2014. Terracina, con l’impegno della nuova Amministrazione sull’anello ciclabile e le navette elettriche e sulla intermodalità treno+bici+navetta elettrica, sarà sempre più parte di questa ciclo-rivoluzione nazionale”.

 

#Comunicatostampan.19 NASCE A TERRACINA IL PRIMO LABORATORIO DI RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE DI LEGAMBIENTE NEL LAZIO: OBIETTIVO INIZIALE IL PROGETTO PILOTA PER LA REDAZIONE DI UN PIANO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE URBANA DEL TERRITORIO COSTIERO DI LEVANTE

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Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Il Circolo Tematico Nazionale Città e Territorio di Legambiente “Città Invisibili”, e Legambiente Lazio hanno proposto all’Amministrazione Comunale lo studio di un progetto pilota finalizzato alla redazione di un Piano Integrato di rigenerazione urbana del Territorio Costiero del Levante di Terracina, comprendente il sito dell’”Ex-depuratore di Via delle Cave” e l’”Area archeologico-naturalistica di Pisco Montano” ma anche il “Parco del Montuno” e l’”Anello Ciclopedonale di Levante” e la redazione di linee guida per la rigenerazione urbana, identificando interventi-tipo e individuando criteri standard di sviluppo e gestione sostenibile che la Città potrà replicare anche per altre aree, come ad esempio per l’antico “Mercato della Marina”.

Il Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile del Circolo Legambiente di Terracina è già attivo, diretto dal Prof. Ing. Carlo Patrizio, presidente del Circolo Legambiente “Città Invisibili” di Legambiente e professore a contratto di Progetti Integrati e Sostenibilità presso l’Università di Roma “La Sapienza”, con il supporto del Vice-Presidente e Responsabile Scientifico del Circolo di Terracina Ing. Gabriele Subiaco e coordinato dai Soci Arch. Giorgio Giovannini, Arch. Simone Quintavalle e Dott.ssa Silvia Canzano.

La proposta è stata recentemente presentata e discussa con l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco dott. Nicola Procaccini e verrà presentata al Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, alla Regione Lazio e ai Ministeri, Mibact in primis, e agli Enti interessati, al fine di definire un Protocollo di Intesa congiunto e sarà utilizzata per l’ottenimento di fondi della nuova programmazione finanziaria europea 2014-2020.

“In Italia la situazione della rigenerazione urbana – spiega Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente nazionale – continua, purtroppo, ad essere negletta dal Governo e dalla maggior parte delle Amministrazioni. La gravissima crisi economica, che ha particolarmente colpito l’edilizia e la contemporanea crisi climatica, insieme alla trasformazione delle città e all’emergere di nuove consapevolezze come quelle culturali e ambientali e nuove domande di cambiamento degli stili di vita, impongono oggi un ripensamento radicale per rigenerare i centri urbani per fermare il consumo di suolo, per riportare qualità e identità dei centri urbani rispondendo alle sfide delle trasformazioni socio-economiche, dei cambiamenti climatici e degli inderogabili impegni in campo energetico. Rigenerare le città significa cambiare modo di concepirle, pensarle e progettarle”.  Incalza Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio: “Per farlo occorre la collaborazione attiva dei cittadini, come nel caso di Terracina, dove il Comitato Cittadino “Pisco Montano” e ora il Circolo Legambiente “Pisco Montano” già da mesi ha iniziato ad individuare obiettivi e strategie di riqualificazione (un esempio per tutti il progetto di ripristino della sorgente termale costiera “Acqua Magnesia” e di tutta la Scogliera di Levante con la riapertura alla balneabilità della zona), ma soprattutto necessita di una sapiente regia comunale, regionale e nazionale che metta al centro la riqualificazione urbana, il ripristino e l’allargamento dei parchi e delle aree protette, la bonifica e rigenerazione di aree naturalistiche soggette a degrado, ed il ripensamento del sistema della mobilità in chiave di sostenibilità, anche per creare nei prossimi anni nuovi posti di lavoro”. “I cambiamenti climatici e la conseguente necessità di ridurre il consumo di suolo hanno accelerato la convinzione che l’Urbanistica del ‘900 sia definitivamente superata. Ora è urgente costruire strumenti metodologici nuovi, che consentano di intervenire sulle città considerandole veri e propri eco-sistemi complessi. Per fare città non basta fare piani, bisogna attivare processi e la rigenerazione urbana può aiutare questa transizione.

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L’iniziativa intrapresa da Legambiente a Terracina” – dichiarano Carlo Patrizio, presidente del Circolo Legambiente “Città Invisibili” nonché Coordinatore della I^ Edizione della Summer School sulla Rigenerazione Urbana Sostenibile di Legambiente, e Anna Giannetti, fondatrice e presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – “riguarda l’applicazione, in un contesto urbano costiero di grande pregio e rilevanza storico-artistica oltre che naturalistica, di uno standard metodologico, replicabile e di qualità, per progetti di rigenerazione urbana sostenibile nella Regione Lazio, e Terracina potrebbe diventare un sito di attuazione proprio per un’ applicazione sperimentale del TU sull’Urbanistica nella speranza che esso includa anche nuovi regolamenti e normative sulla rigenerazione urbana.

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Il nostro interesse per questo progetto a Terracina risiede proprio nel fatto che si possa fare sostenibilità a 360 gradi, anche con una Scuola di Formazione specifica, e ciò, in particolare, in un contesto in cui si vuole riconoscere un valore simbolico alla zona insistente sul tracciato della antica Via Appia, nella sua variante Traianea, con l’antico Porto traianeo, una delle più rilevanti della intera Via Appia per strategicità e complessità delle opere realizzate, e oggi anche parte del grande progetto del MiBACT di valorizzazione dell’“APPIA Regina Viarum e prossimo (ci auguriamo tutti) futuro Patrimonio UNESCO.”

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“Siamo molto soddisfatti – dichiara il Sindaco di Terracina, Nicola Procaccini– di essere stati scelti da Legambiente come il territorio nel quale si avvia e prende forma questa nuova iniziativa regionale e nazionale di Legambiente e che una area molto preziosa della nostra città legata alla Via Appia nella sua variante Traianea (area recuperata solo da un anno, dopo la chiusura dell’Ecomostro – Depuratore Costiero di Via delle Cave, chiusura che ci è valsa anche una menzione speciale da parte di Legambiente in occasione della tappa a Terracina di Goletta Verde di giugno scorso) –  sia la prima ad essere oggetto di una proposta articolata di rigenerazione urbana. La nuova Amministrazione fornirà tutto il supporto politico, amministrativo e tecnico necessario finalizzato a facilitare il percorso di rigenerazione, riconoscendo in questa collaborazione un grande valore aggiunto per il nostro territorio e siglando un protocollo di intesa con Legambiente e gli Enti interessati”.

#Comunicatostampan.18 IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA PRESENTA ALLA REGIONE LAZIO UNA PROPOSTA INTEGRATIVA AL DOCUMENTO BOZZA DELLA REGIONE AI FINI DELLA DESIGNAZIONE DEI SIC MARINI DI TERRACINA QUALI ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC)

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” ha definito ed inviato nei giorni scorsi alla Regione Lazio, rispettando la scadenza del 4 settembre, un articolato documento che integra le misure di conservazione e gli indirizzi di gestione dei due SIC ricadenti nel territorio del comune di Terracina: il Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” e il Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago”.

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Il documento di Legambiente è stato prodotto a seguito della richiesta da parte della Regione Lazio a tutti i portatori di interesse di osservazioni ed integrazioni alla bozza dei documenti regionali “Misure di Conservazione del SIC IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” e del SIC IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo”.

Il Circolo Legambiente di Terracina, già molto attivo nei mesi scorsi nella tutela dei SIC anche in occasione della campagna Goletta Verde sul proprio territorio, ed attualmente impegnato con un ricorso ad adiuvandum a fianco del Comune di Terracina contro la concessione dell’autorizzazione da parte della Regione Lazio alla anticipata occupazione dello specchio d’acqua prospiciente al SIC IT6000013 per la costruzione di un mega impianto di mitilicoltura (Determinazione regionale del 21 marzo 2016, n. G02621), ribadisce con questo documento l’importanza ed il ruolo centrale che i due SIC marini ricoprono non solo per la Direttiva Habitat che individua nella Prateria di Posidonia un habitat prioritario, ma anche per l’attuazione concreta della Direttiva quadro 2008/56/CE europea sulla Marine Strategy emanata il 17 giugno 2008 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea e successivamente recepita in Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010 e sulla cui attuazione l’Italia sconta purtroppo un notevole ritardo. L’importante direttiva comunitaria, la quale si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica dell’Unione Europea pone agli Stati membri l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine, con l’attuazione di una strategia che consta di una “fase di preparazione” e di un “programma di misure” e costituisce uno dei perni su cui si fonda l’azione di Legambiente sul territorio costiero e marino del Comune di Terracina.

Come afferma Gabriele Subiaco, Vice-Presidente e Responsabile Scientifico del Circolo, autore del documento, “l’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, dove possibile, ripristinato al fine ultimo di preservare la biodiversità e la vitalità di mari e oceani affinchè essi siano puliti, sani e produttivi; tuttavia le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi eco-sistemici marini sono spesso troppo elevate e si manifesta quindi l’esigenza di ridurre il loro impatto sulle acque marine, indipendentemente da dove si manifestino i loro effetti”. Il documento di Legambiente Terracina propone infatti una serie di azioni ed interventi integrativi al piano bozza della Regione rivolti alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione degli habitat e delle specie presenti nei due SIC marini del comune di Terracina:  habitat 1120 (Praterie di Posidonia oceanica), habitat 1110 (“Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina”- assimilato a Cymodocea nodosa), habitat 1170 (“Scogliere”- Coralligeno), Pinna Nobilis specie protetta dalla Direttiva Habitat (allegato IV).

Altre azioni e interventi individuati e suggeriti da Legambiente riguardano principalmente: la realizzazione di un monitoraggio permanente degli Habitat e delle Specie di interesse comunitario anche mediante un sistema geo-referenziato; l’adozione di un sistema di indicatori che assicuri qualità ed efficacia al processo di governance del piano di gestione; azioni di sorveglianza e tutela attiva dei SIC; campagne di pulizia dei SIC dai rifiuti e dagli inerti in particolare di plastica che devastano oramai permanentemente i nostri mari (Marine Litter);  realizzazione di applicazioni mobili per garantire la tutela e segnalare la presenza di rifiuti o violazioni; lo sviluppo di progetti LIFE mirati alla salvaguardia degli habitat e delle specie presenti e orientati alla prevenzione dei rifiuti, la mitigazione delle minacce (inquinamento,  utilizzo della pesca a strascico, ancoraggio incontrollato dei natanti in particolare durante la stagione estiva, urbanizzazione selvaggia della costa e delle spiagge) che possono mettere a repentaglio lo stato di salute e il delicato equilibrio dell’ecosistema che caratterizza la vita del SIC; la realizzazione di contratti di fiume e di foce per abbattere le fonti di inquinamento del Sisto e del Portatore; attività di educazione, informazione e sensibilizzazione dei fruitori e dei cittadini.

Le misure di conservazione e gli indirizzi di gestione definiti, si applicano a tutti i SIC marini del Lazio ai fini della designazione degli stessi come Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE relativa

alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatiche. A seguito di tale designazione, ai sensi dell’art. 2 del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (D.M. del MATTM) del 17 ottobre 2007, “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)”, le misure di conservazione e gli indirizzi di gestione, come definiti, si applicheranno, pertanto, anche alle ZSC IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” e IT6000014 “Fondali tra Terracina e Lago Lungo”.