#COMUNICATO STAMPA n.14 Goletta verde a Terracina

Da lunedì 27 a mercoledì 29 giugno, Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente che da molti anni naviga a difesa delle coste e del mare italiano, torna a fare tappa a Terracina dopo oltre venti anni e l’imbarcazione Catholica, una vera e propria goletta in legno a due alberi, costruita nel 1936, di 23 metri di lunghezza e 500 mq di velatura, di proprietà di Legambiente, arriverà lunedì 27 giugno alle ore 17 presso il Molo Gregoriano e sarà aperta per le visite da parte di cittadini, turisti, studenti e ricercatori martedì 28 giugno dalle ore 15. Durante la visita ci sarà la presentazione, a cura del Circolo Legambiente di Terracina, dei risultati delle Campagne Beach Litter 2016, Spiagge e Fondali Puliti 2016, e dei principali risultati e delle prospettive future e sarà presentata la candidatura di Terracina come sito costiero pilota del Lazio per l’attuazione della Direttiva Europea Marine Strategy 2008/56/EC, la direttiva sull’ambiente marino che prevede il raggiungimento del buono stato ecologico delle acque marine entro il 2020.

Il-rapporto-Goletta-Verde-2015_articleimage

Inoltre Domenica 26 giugno alle ore 17 presso Albergo Neapolis, Via Lombardia, conferenza “Aspettando Goletta Verde: Terracina in cammino verso le 5 Vele di Legambiente” a cura di Sebastiano Venneri, Responsabile Mare Legambiente Nazionale.

legambiente-5-vele-2015-LOGO

Goletta Verde effettua un costante monitoraggio degli scarichi non depurati, per la prevenzione e raccolta dei rifiuti su spiagge, fondali e nel mare, per il contrasto all’abusivismo e alle manomissioni della costa e la tappa a Terracina è un importante passo avanti nella tutela della preziosa biodiversità di questi luoghi, spesso minacciata, come nel caso della mitilicoltura in un sito marino di importanza comunitaria (il più esteso del Lazio), a cui Legambiente Lazio con il Circolo di Terracina si oppone con un ricorso al TAR contro la Regione Lazio ad adiuvandum con il Comune di Terracina, anche e soprattutto a fronte della riassegnazione delle Due Vele di Legambiente-TouringClub anche per il 2016 (dopo ben 10 anni di assenza dalla classifica) e della possibilità di creare una area marina protetta in un luogo in precedenza deturpato da un ecomostro- depuratore costiero (quello di Via delle Cave), ora fortunatamente chiuso, ma che ha purtroppo impedito la fruizione per decenni di un preziosissimo tratto di costa di Levante, tutta adagiata sulla variante a mare dell’antica Via Appia. Infatti Goletta Verde ha – per la prima volta – aggiunto alla sua mappa nazionale due punti di prelievo nella zona di Levante: uno in prossimità della Sorgente Termale “Acqua Magnesia” e uno in prossimità dell’Ex- Scarico del Depuratore ormai chiuso, proprio per verificare lo stato delle acque di balneazione.

 DSCN3999

L’arrivo di Goletta Verde sarà anche l’occasione, grazie agli amici festosi di Terracina Vela Club,

terracina vela club

di segnalare – nel passaggio da Capo Circeo a Terracina-  altri due gioielli ambientali preziosi di Terracina, attualmente minacciati: il Sito di Importanza Comunitaria/SIC IT 6000014 relativo alle praterie di Posidonie, istituito dalla Regione Lazio nel 2002, per la conservazione della diversità biologica dell’area marina, situata a circa 900 Mt dall’arenile di Ponente di Terracina, larga in media circa 2 Km e lunga circa 10 Km fino a San Felice Circeo, per una superficie complessiva di circa 20 milioni di Mq, pari a circa 2.000 ettari, recentemente ampliata e l’Area Marina Protetta/AMP di ripopolamento ittico realizzata nel 2007 dalla Regione Lazio, ubicata a circa 650 Mt dall’arenile, a circa 1,8 Km da Porto Badino e a circa 3 Km dal Porto di Terracina, per una superficie complessiva di circa 250.000 Mq, pari a 25 ettari, anch’essa recentemente ampliata.

DSC_0224

Per Martedì 28 giugno alle ore 11 è invece prevista la conferenza stampa per la presentazione dei risultati ottenuti dall’analisi delle acque per Terracina e per tutto il Lazio, nella splendida cornice del Palazzo della Bonificazione Pontina, Sala Conferenze “F. Abbate”, solo recentemente inaugurata, alla presenza di stampa e tv locale e nazionale con la partecipazione di Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio, Matteo Nardi, Direttore Legambiente Lazio e Serena Carpentieri, resp. Campagne Legambiente Nazionale, Anna Giannetti, Presidente Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Silvia Canzano, resp. Campagne del Circolo Legambiente Terracina.

 

Programma Goletta Verde a Terracina (004)

 

 

#COMUNICATOSTAMPAn.13 Aspettando Goletta Verde a Terracina

Da lunedì 27 a mercoledì 29 giugno, Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente che da ben ventotto anni naviga a difesa delle coste e del mare italiano, farà tappa a Terracina, ribadendo quindi l’impegno di Legambiente Lazio e del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” a difesa delle spiagge, delle coste, delle acque fluviali e del mare di Terracina per una sempre maggiore valorizzazione turistica in una ottica di sostenibilità ambientale.

Il-rapporto-Goletta-Verde-2015_articleimage

L’imbarcazione Catholica, una vera e propria goletta in legno a due alberi di 23 metri di lunghezza e 500 mq di velatura, di proprietà di Legambiente, ormeggerà presso il Molo Gregoriano e sarà aperta per le visite da parte di cittadini, turisti, studenti e ricercatori il pomeriggio del 28 giugno dalle ore 15. Nel corso della tappa a Terracina vi saranno eventi informativi dedicati alla qualità e alla economia del mare, alla prevenzione dei rifiuti in spiaggia, sui fondali e in mare e dell’erosione costiera, con la presenza di Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio, Serena Carpentieri, Responsabile Campagne Legambiente Nazionale, Sebastiano Venneri, Responsabile Mare Legambiente Nazionale e di Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico Legambiente Nazionale.

 “Il passaggio di Goletta Verde sancisce definitivamente la volontà, da parte di Legambiente Lazio e del Circolo Legambiente di Terracina (già da subito impegnati congiuntamente all’Amministrazione Comunale di Terracina in una azione di ricorso al TAR contro la Regione Lazio per bloccare l’autorizzazione ad un mega-impianto di mitilicoltura in prossimità di un sito marino di importanza comunitaria) – dichiarano Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio e Anna Giannetti, presidente del Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano” –di impegnarsi per il miglioramento costante delle acque di balneazione, avendo Terracina ricevuto solo l’anno scorso, dopo ben 10 anni di assenza, la assegnazione di due Vele, appena riconfermate per il 2016, rientrando così nella famosa “Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano”, e tenendo conto dell’importantissimo evento di chiusura del depuratore costiero di Via delle Cave avvenuto circa un anno fa, un vero ecomostro che ha distrutto per decenni una delle coste più belle del Lazio, la famosa Riviera di Levante di Terracina.

spiaggetta di levante

La raccolta dati e le analisi di Goletta Verde saranno infatti concentrate proprio sulla Spiaggia di Levante e sugli sbocchi delle sorgenti sotto Monte S. Angelo e dell’ex-Depuratore presso la Torre Gregoriana per evidenziare, laddove necessario, ulteriori necessità di bonifica e depurazione della zona, al fine di riaprire presto questo prezioso litorale, ricco di sorgenti termali, alla balneazione sicura, considerato che Goletta Verde già l’anno scorso, pur non facendo tappa a Terracina, aveva proceduto alla raccolta ed analisi dei dati presso Foce Sisto (che risultarono comunque entro i limiti).

DSCN3999.JPG

“Per portare avanti il nostro impegno in difesa del mare dall’inquinamento e per tenere a bada i pirati del mare e chiunque perpetui azioni a danno degli ecosistemi marini abbiamo bisogno del contributo di tutti – dichiara Silvia Canzano, responsabile per le campagne BeachLitter2016, Spiagge e Fondali Puliti 2016, Goletta Verde 2016 del Circolo Legambiente Terracina –  “e a tale proposito Legambiente ha previsto una pagina dedicata, denominata SOS GOLETTA, http://www.legambiente.it/golettaverde che consentirà a tutti i cittadini di inviare le segnalazioni delle criticità del mare in maniera semplice e intuitiva. Le segnalazioni, per essere utili ai fini del monitoraggio, devono riguardare scarichi di tipo civile e fognario, sostanze sospette in acqua o tratti di mare dal colore e dall’odore sgradevoli.

In attesa di Goletta Verde, domenica 26 giugno alle ore 17 presso l’Albergo Neapolis, Via Lombardia, a Terracina, Sebastiano Venneri, Responsabile “Mare” di Legambiente Nazionale, terrà una conferenza per inviti dal titolo “Aspettando Goletta Verde: Qualità del Mare, Qualità delle Acque e Prospettive di Eco-turismo a Terracina, Comune assegnatario 2016 di 2 Vele Legambiente: oltre la Bandiera Blu in cammino verso le 5 Vele”

 vele legambiente

 

 

#COMUNICATOSTAMPAn.12 Anche quest’anno Terracina assegnataria, per il secondo anno consecutivo, di due Vele Legambiente-TouringClub

vele legambiente

Anche quest’anno Terracina assegnataria, per il secondo anno consecutivo, di due Vele Legambiente-TouringClub. Terracina era rientrata solo l’anno scorso, e dopo ben 10 anni, in classifica, grazie al miglioramento complessivo dei servizi e ha ricevuto una menzione speciale per la costruzione della pista ciclabile sul lungomare.
Si è svolta venerdì scorso 10 giugno presso la sede della Direzione Nazionale Legambiente la presentazione della nuova Guida Blu – Il mare più bello 2016, http://www.legambiente.it/guida-blu/2016 , la più affidabile per chi cerca ambiente, servizi e acque pulite, ma anche luoghi autentici con storia, cultura, buona cucina, servizi. Da quest’anno tutte le novità, gli approfondimenti, gli appuntamenti saranno disponibili anche sulla pagina facebook: http://www.facebook.com/ilmarepiubello. Una sorta di community che raccoglie le località che in questi anni si sono trovate al vertice della classifica della Guida Blu con l’obiettivo di condividere buone pratiche e migliorare le proprie performance di sostenibilità ambientale. Nelle motivazioni per l’assegnazione delle due Vele a Terracina già nel 2015 (rientrata – dopo ben 10 anni- in classifica solo l’anno scorso) c’è stata infatti una menzione speciale nell’aver realizzato sul lungomare Circe una nuova pista ciclabile che pur nelle difficoltà di parcheggi ha avviato una nuova mobilità sostenibile e ha aperto ai cittadini e ai turisti un’ulteriore possibilità di godere della costa.

Le vele di Legambiente vengono assegnate basandosi su dati e analisi e rapporti stilati sul campo. Ogni anno Goletta verde fa la sua crociera lungo gli 8000 km di coste italiane raccogliendo campioni in mare, sorvegliando e classificando i rifiuti in mare, mentre a terra le sezioni regionali e i circoli di Legambiente studiano lo stato della costa dal punto di vista delle spiagge e dell’erosione, le misure ambientali, sulla ricettività sostenibile, la gestione dei rifiuti, la conservazione del patrimonio artistico e eno-gastronomico, la qualità dei fondali e la loro fruibilità per attività subacquee.
“Le località che hanno conquistato le 5 vele sono quelle che si proiettano con più convinzione nello scenario del nuovo turismo che si profila”, spiega Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente. “Gli esperti del settore considerano infatti il mare un segmento maturo; vuol dire che è un mercato turistico che in Italia non cresce più, semmai può fare un passo indietro. L’estate 2015 ha invece segnato il picco della domanda di turismo verde: quello che si gioca sui valori della natura, dell’autenticità, della cultura. Si è registrato un aumento del 5% del cicloturismo che ha raggiunto 13 milioni di pernottamenti. L’Italia deve correggere la rotta: siamo primi nella domanda estera degli over 45, ma i giovani cercano altro, soprattutto un ambiente autentico. C’è, bisogna valorizzarlo”.
Legambiente lancia anche l’invito a scegliere e segnalare entro il 30 giugno su internet (www.legambiente.it/lapiubella ) e sui social network (#laspiaggiapiùbella), la spiaggia più bella d’Italia per individuare i dieci lidi top del Belpaese, quelli che hanno fatto della bellezza la principale risorsa. Insieme al nome della spiaggia l’associazione ambientalista chiede di spiegare la scelta, perché la bellezza non è solo un dato estetico.

spiaggetta di levante

Il Circolo Legambiente di Terracina nato solo nel 2016 sta già lavorando di concerto con Legambiente Lazio affinchè Terracina sia presto assegnataria di almeno 3 Vele, come i suoi vicini San Felice Circeo e Sabaudia, e invita cittadini e turisti a votare per la Spiaggia di Levante come #lapiùbella di Terracina!

legambiente-5-vele-2015-LOGO

IL CIRCOLO ALLA INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA “L’APPIA RITROVATA. IN CAMMINO DA ROMA A BRINDISI” DI PAOLO RUMIZ E COMPAGNI

appia

Una mostra fotografica, documentaria e multimediale che sancisce la riscoperta e la restituzione al Paese della Via Appia Antica, percorsa a piedi nell’estate 2015 da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon.

Inaugurazione Giovedì 9 giugno ore 18 a Roma presso AuditoriumExpo, Auditorium Parco della Musica, viale P. de Coubertin 30 in concomitanza con l’edizione romana de La Repubblica delle Idee. La mostra fotografica, aperta tutti i giorni ore 12.30-20.30 fino al 18 settembre, documentaria e multimediale, sancisce la riscoperta e la restituzione al Paese dell’intero percorso della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell’estate 2015, a 2327 anni dall’inizio della sua costruzione da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon. Il loro itinerario – conclusosi il 13 giugno 2015 dopo 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi – ha consentito di tracciare finalmente il percorso integrale della madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza. L’Appia.Nell’esposizione, curata da Irene Zambon con testi e didascalie di Paolo Rumiz, si potranno ammirare le fotografie di Riccardo Carnovalini integrate da un reportage di Antonio Politano e da istantanee estratte dai filmati “on the road” di Alessandro Scillitani. Si troveranno, inoltre, le immagini dei viaggi di Luigi Ottani sui confini dei migranti e dei sopralluoghi di Sante Cutecchia sulla Regina Viarum, i filmati di Alessandro Scillitani e le musiche e le installazioni audio di Alfredo Lacosegliaz. Completano il percorso un apparato cartografico curato da Riccardo Carnovalini e Cesare Tarabocchia e il materiale documentario della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma e dell’Archivio Cederna a Capo di Bove in Via Appia Antica, come fotografie, cartoline d’epoca, mappe antiche e moderne.

Terracina LA REGINA DELLA VIA APPIA

In età traianea si ebbe un grande rinnovamento edilizio: fu mutato il percorso dell’Appia, che attraversa ora la città bassa escludendo il passaggio in montagna e proseguendo lungo il mare oltre i Lepini grazie al taglio del Pisco Montano e fu costruito un porto più grande con nuovi moli. Nel tratto terracinese per accorciare il percorso di un solo miglio e risparmiare la salita fino a quota 147 metri venne affrontato l’immenso lavoro della tagliata di Pisco Montano. Risale dunque a quel tempo la variante costiera dell’Appia qui stretta tra le rupi e gli spruzzi delle onde del mare.

Il taglio della rupe di Pisco Montano fu un’opera imponente: oltre 13.000 mc. di roccia furono asportati, per un’altezza 128 piedi (= m. 38) e per una lunghezza di 1000 piedi (= m. 296). Tanto lavoro per evitare la salita a Piazza Palatina e per accorciare il percorso di appena un miglioI segni di scalpello perfettamente ancora visibili ed i cartigli incisi nella roccia e recanti le cifre romane indicano il procedere dei lavori dall’alto verso il basso. Le cifre furono poste ogni 10 piedi (m. 2,90 circa). Naturalmente manca la cifra zero, ignota ai Romani. Oggi il piano stradale, rispetto a quello dell’Appia traianea, è notevolmente più alto. La cifra più in basso attualmente visibile è quella che reca le lettere CXX (=120). Ce ne dovrebbe essere però un’altra, almeno così testimoniò chi nel 1911 vide la cifra CXXIIX (=128) più in basso del piano stradale attuale, in occasione di uno scavo. Allora furono anche visti due gradini intagliati intorno alla rupe.Il piano della strada romana, all’altezza del taglio di Pisco Montano, si trovava, e si trova, a circa 70 cm, sotto il piano attuale asfaltato. All’altezza del Cappello di Prete – tra l’Acqua Magnesiaca e la Torre gregoriana – il piano dell’Appia traianea è coperto da almeno 3, 4 metri di detriti caduti dall’ alto. Il piano di posa è individuabile dall’allineamento delle pietre nere di basalto che si trovano solo un paio di metri sopra la linea di battigia attuale.Numerose pietre nere affiorano tra gli scogli, o si intravedono appena sotto il pelo dell’acqua: sono le tracce di quell’Appia voluta da traiano, che in questo punto toccava, letteralmente, il mare.

http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/08/news/appia_perduta_rumiz_7-120627882/

http://video.repubblica.it/dossier/rumiz-appia/il-viaggio-di-rumiz-sulle-tracce-dei-romani-dove-ora-regna-il-cemento-7/208945/208057

 

#COMUNICATO STAMPA N°11 IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” si confronta con i programmi elettorali della città e dichiara le proprie priorità per i prossimi anni

 

logo

 

COMUNICATO STAMPA n.11

31 maggio 2016

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” si confronta con i programmi elettorali della città e dichiara le proprie priorità per i prossimi anni auspicando di poter lavorare congiuntamente alla nuova Amministrazione sempre con uno spirito costruttivo come recentemente dimostrato per il ricorso al TAR ad adiuvandum contro l’impianto di Mitilicoltura autorizzato dalla Regione Lazio

Il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano” rende nota la propria posizione in merito ai punti programmatici dei principali partiti e delle principali coalizioni e raggruppamenti di liste in campo. “In questi quattro mesi di vita del Circolo, e prima ancora del Comitato Pisco Montano, abbiamo analizzato tutti i programmi elettorali, partecipato a confronti e a comizi e parlato con esponenti politici proprio al fine di individuare punti qualificanti a cui dare il nostro prezioso e continuativo supporto, (si veda a tale proposito la scelta di schierarsi con un ricorso al TAR ad adiuvandum con il Comune di Terracina per contrastare l’autorizzazione della Regione Lazio all’impianto di Mitilicoltura) o alternativamente organizzarci per dare dura battaglia” affermano in coro gli esponenti del cigno verde di Terracina “auspicando che ci sia da parte di tutte le forze in campo la volonta’ di mettere al centro di qualsiasi azione politica territoriale la tutela, la salvaguardia, la valorizzazione, l’innovatività dei modelli di gestione e di fruizione del nostro preziosissimo ecosistema marino, costiero e agricolo. Le questioni ambientali – comunque all’ordine del giorno in tutti i programmi elettorali – e che rappresentano anche nostre assolute priorità’ sono quelle relative :

  • all’utilizzo del nuovo strumento del contratto di fiume già utilizzato da Legambiente Lazio in altri territori, anche per il Portatore per il monitoraggio e controllo delle fonti di inquinamento come allacci fognari, smaltimento dei rifiuti e dei reflui zootecnici, discariche abusive, misurazione dei pesticidi ed erbicidi. Inoltre ci occuperemo della implementazione di soluzioni integrate per la prevenzione dello spiaggiamento dei rifiuti, dell’accumulo dei rifiuti nei fondali e dei rifiuti galleggianti marini in coerenza con le priorità dell’attuazione della importante Direttiva Marine Strategy 2008/56/ec. A tale proposito abbiamo inserito la spiaggia di Terracina tra i 5 siti monitorati del Lazio con la campagna nazionale di Legambiente #Beachlitter2016;
  • al ripascimento del litorale di ponente con sedimento autoctono visto che quello effettuato dalla Regione Lazio nel 2006 può essere considerato un vero e proprio disastro ambientale i cui impatti sul turismo e sull’ambiente sono stati ingenti, avvenuto senza tener conto delle caratteristiche geologiche della famosa e conosciuta “sabbia dorata di Terracina”, e Legambiente lavorerà anche con progetti legati al superamento dell’erosione costiera anche in attuazione della Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC) in Europa (2002/413/CE, GU L 148 del 6.6.2002);
  • al tema energetico e delle azioni di contrasto alla emergenza climatica, come già affermato in occasione del nostro “Convegno sulla Transizione Energetica” del 1 aprile scorso, perché è assolutamente prioritario che la città si doti del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC) aderendo al Nuovo Patto dei Sindaci, e del Piano Urbano delle Mobilità Sostenibile (PUMS) e per avviare al più presto un piano di riqualificazione energetica di interi quartieri della città. Il Circolo si impegnerà anche a coinvolgere da subito Terracina nella Campagna Nazionale di Legambiente “Comuni Rinnovabili”, che vede già migliaia di comuni attivi e che servirà a stimolare anche l’adozione di buone pratiche di efficientamento e risparmio energetico
  • Alla sistemazione e messa in sicurezza delle Aree a Rischio Alluvioni (zona del Calcatore) e Dissesto idrogeologico (zona La Fiora e zona Pisco Montano)
  • allo sviluppo di una mobilità sostenibile che potenzi le politiche di moderazione del traffico, il Trasporto pubblico locale, i nodi di interscambio (Area stazione, Area Mercato e Porto) e i parcheggi. Sul tema stazione, la nostra priorità è per la Stazione Monte San Biagio-Terracina (ma ovviamente saremmo ben contenti di riavere anche la nostra stazione) e superare l’attuale situazione, gravissima dal punto di vista degli indicatori turistici e ci occuperemo anche della qualità di vita dei molti concittadini pendolari, attraverso le proprie campagne nazionali come “Pendolaria” per sensibilizzare i gestori dei trasporti al miglioramento continuo dei servizi;
  • alla tutela, valorizzazione e manutenzione appropriata delle piste ciclabili, dei marciapiedi e delle strade esistenti e creazione di un TACU – Terracina Anello Ciclabile Unico– tenendo conto delle indicazioni del Piano della Mobilità del Lazio, della proposta del Forum di Agenda21 locale e ispirandoci al grande successo della proposta di Legambiente in materia di GRAB – Grande Raccordo Anulare in Bici per Roma- , creando un circuito circolare che abbracci storia, archeologia, natura, fiumi, mare e parchi e che possa costituire un punto di riferimento per l’offerta turistica internazionale (bike-tourism);
  • alla riapertura, pulizia periodica, rimboschimento, tutela della biodiversità e gestione collettiva dei parchi urbani (Giardini di Levante, Parco del Montuno, Parco Citta’ Gemellate, etc.) ma anche delle Spiagge anche in collaborazione con i Comitati Cittadini, e a tale proposito ricordiamo le campagne di Legambiente già effettuate in città come “Puliamo il mondo 2015” presso la Scogliera di Levante e “Festa dell’albero 2015” presso i Giardini di Levante, “Beach Litter 2016” e “Spiagge e Fondali Puliti 2016” presso la Spiaggetta di Levante, con il Comitato Cittadino Pisco Montano. Anche gli orti urbani rappresentano per noi una priorità e ci occuperemo degli Orti Urbani di Terracina anche con la nostra prossima campagna “OrtiINFesta2016”. Inoltre anche la possibilità di dedicare porzioni di parchi (o di spiagge) ai nostri amici pelosetti (cani e gatti) ci vedrà molto impegnati!
  • alla integrazione del territorio di Terracina sempre più e meglio nel contesto del Parco Regionale degli Ausoni e Lago di Fondi e nell’ area Riserva della Biosfera UNESCO “Man e Biosphere” del Parco Nazionale del Circeo e contribuire a far conoscere alla cittadinanza e ai turisti di Terracina tutte le preziose ZPS (zone protette speciali), i SIC (siti di importanza comunitaria) e tutte le aree protette del Parco e i propri Monumenti Naturali di Camposoriano e Monte Sant’Angelo-Tempio di Giove attraverso percorsi escursionistici e didattici, innovando i modelli di fruizione e potenziando i modelli di gestione operativa, avvalendosi della grande esperienza di Legambiente nella gestione di zone di interesse ambientale in tutta Italia.

Sul fronte poi della agricoltura e pesca sostenibile riteniamo che sia necessaria una profonda riflessione sull’utilizzo di semi OGM, e sull’abuso dei pesticidi ed erbicidi (si veda il recente rapporto dell’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale- che vede l’Agro Pontino (in particolare Pontinia e Sabaudia) tra le zone più contaminate del Paese) e sull’utilizzo di manodopera a basso costo e senza controlli (si vedano i recenti gravi fatti di cronaca relativi allo sfruttamento indiscriminato delle minoranze sikh e alle grandi difficoltà di integrazione). Sul fronte della pesca sarà necessario mettere in campo piani di recupero, creare aree di ripopolamento ittico e favorire la lotta alla pesca illegale al fine di effettuare il recupero degli stock ittici del Mediterraneo, pericolosamente diminuiti.

Inoltre, Il Circolo, in qualità di referente locale della Campagna Nazionale #stopttip (accordo USA-UE TTIP -Transatlantic Trade Investment Program), ha già pronta una bozza di delibera da sottoporre al nuovo Consiglio Comunale per fare di Terracina un comune #STOPTTIP come altre migliaia in Europa, per difendere la qualità e l’unicità dei propri prodotti e il benessere e la salute dei propri cittadini.

Vogliamo lavorare con serenità e in un clima di collaborazione con la nuova Amministrazione e gli Enti Locali operanti sul territorio, ma ci opporremo con tutti i mezzi sia ai progetti di intervento ad alto impatto ambientale in aree marine protette e siti di importanza comunitaria (un esempio per tutti l’autorizzazione rilasciata per l’impianto di mitilicoltura davanti la costa di Terracina), sia allo smantellamento di quanto gia’ fatto (un esempio per tutti la pista ciclabile sul litorale) sia ai progetti faraonici e dannosi (un esempio per tutti l’ampliamento del porto a fini industriali o di turismo da crociera o qualsiasi espansione edilizia sulla costa) che vadano ad impattare sulla bellezza e unicità del nostro ecosistema” afferma Anna Giannetti, Fondatrice e Presidente del Circolo Legambiente di Terracina, “e ci impegneremo per ripristinare a Terracina un clima di legalità, forti della nuova legge sugli ecoreati (fortemente voluta da Legambiente), vigilando sulle zone protette e vincolate anche in ottemperanza al nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale e a fare di Terracina, anche attraverso finanziamenti europei, un centro di monitoraggio e sorveglianza riconosciuto a livello nazionale per la prevenzione dei rifiuti da spiaggia, sui fondali e marini in completa attuazione della Direttiva Europea sulla Strategia Marina e un centro di ecoturismo conosciuto a livello nazionale, stimolando la creazione di Parchi Naturalistici e Aree Marine Protette e di nuove aziende turistiche ecosostenibili, impegnandoci con nuovi progetti di alternanza scuola-lavoro e campi di volontariato, e tanta formazione e start up nel settore ambientale!”.

 

Anna

Foto di Anna Giannetti – Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano

Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – C.F. 91143310596

 Cellulare 3491412199; E-mail legambiente.terracina@gmail.com ; Sitoweb legambienteterracina.wordpress.com

In attesa di Goletta Verde 2016 a Terracina – Il rapporto Goletta Verde 2015

Il-rapporto-Goletta-Verde-2015_articleimage

http://www.legambiente.it/golettaverde#.V1RyvpGLTIU

(RAPPORTO 2015)

Su 266 campioni di acqua analizzati dal laboratorio mobile di Goletta Verde, il 45% è risultato con cariche batteriche superiori ai limiti imposti dalla normativa. Si tratta di un punto inquinato ogni62 km di costa.

Le differenti condizioni metereologiche riscontrate nei tratti di costa durante i campionamenti, i periodi in cui sono stati effettuati i prelievi e le caratteristiche morfologiche che variano di regione in regione, non consentono la realizzazione di una classifica nazionale. Si distingue la buona performance della Sardegna, con qualche criticità riscontrata solo in corrispondenza di foci di fiumi o canali. Poche le criticità riscontrate anche nelle regioni dell’alto adriatico (Veneto e Friuli Venezia Giulia), complice anche il periodo di campionamento (ad inizio giugno quindi a stagione balneare appena cominciata). Le situazioni maggiormente critiche si registrano, invece, ancora una volta lungo le coste di Marche e Abruzzo, penalizzate anche dall’elevato numero di corsi d’acqua, canali e fossi che sfociano in mare. Situazione difficile anche in Sicilia: su 26 punti monitorati ben 14 sono risultati inquinati o fortemente inquinati.

Per chiarezza, occorre sottolineare che il lavoro di Goletta Verde non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegnare patenti di balneabilità, ma restituire un’istantanea utile per individuare i problemi della depurazione e ragionare sulle soluzioni. I tecnici di Legambiente effettuano un monitoraggio scientifico a caccia dei punti più critici, denunciando le situazioni di insufficienza depurativa che mettono maggiormente a rischio le nostre acque. Quando si parla difoci di fiumi e canali si immaginano sempre corsi d’acqua di grossa portata, invece nel mirino di Goletta Verde finiscono soprattutto i canali più piccoli, i rigagnoli apparentemente innocui che arrivano sulle nostre spiagge, spesso luoghi preferiti dei bambini.

 “L’inquinamento rilevato da Goletta Verde è causato essenzialmente da scarichi non depurati che attraverso fiumi, fossi e piccoli canali si riversano direttamente in mare – ha dichiarato Giorgio Zampetti, responsabile Scientifico Legambiente –. Una conseguenza diretta della mancanza di un trattamento di depurazione adeguato, che ancora riguarda il 42% degli scarichi fognari del nostro Paese. A conferma del deficit depurativo ci sono le due sentenze di condanna arrivate dalla Commissione europea rispettivamente nel 2012 e nel 2014, e il parere motivato del marzo 2015 relativo alla terza procedura d’infrazione aperta nei confronti del nostro Paese per il mancato rispetto della direttiva 91/271 sulla depurazione degli scarichi civili. Procedimenti che riguardano un agglomerato su tre. La grave inefficienza depurativa dell’Italia non rappresenta solo un danno all’ambiente ma anche all’economia: si stima, infatti, che le sanzioni UE siano pari 476 milioni di euro l’anno dal 2016 e fino al completamento delle opere”.

Sono 1.022, il 32% del totale, gli agglomerati coinvolti dai procedimenti europei. Le Regioni maggiormente interessate sono la Campania, con l’81% degli agglomerati a livello regionale condannati o interessati in procedure d’infrazione, la Sicilia, con il 73% (rappresentando il numero assoluto più elevato con 244 agglomerati coinvolti) e la Calabria con il 62%. Le regioni costiere con il minor numero di agglomerati coinvolti sono il Veneto (17%), la Toscana (18%) e il Friuli Venezia Giulia (24%).

Il 50% dei punti inquinati sono presso spiagge (quasi sempre libere) con un’alta affluenza di bagnanti, dove di fatto la balneazione è abituale. Dei 120 punti inquinati e fortemente inquinati secondo il giudizio di Goletta Verde, ben il 49% risulta non campionato dalle autorità competenti, cioè non sottoposto a nessun tipo di controllo sanitario. Addirittura il 38% dei punti scovati dai tecnici di Legambiente, nel Portale delle Acque del Ministero della Salute risulterebbero balneabili, talvolta in classe eccellente. Forse perché il criterio principalmente utilizzato nel definire i punti di prelievo da parte delle autorità competenti è quello del “maggior afflusso” e quasi mai quello del “maggior rischio” (utilizzato dai tecnici di Goletta Verde) sebbene entrambi siano previsti dalla Direttiva.

Solo in 14 casi su 120, i punti campionati risultano vietati alla balneazione dalle autorità preposte. “Peccato però che nessuno lo segnali ai bagnanti – ha dichiarato Serena Carpentieri, responsabile Campagne Legambiente -, nonostante la normativa sia rigida circa l’obbligo dell’informazione da parte delle amministrazioni comunali. Presso i punti campionati lungo tutto lo stivale, abbiamo trovato solo 21 cartelli di divieto di balneazione su un totale di 112 zone interdette o non campionate (ad esempio in prossimità di foci di fiumi e canali dove la balneazione, in assenza di controlli, andrebbe comunque sconsigliata). Va ancora peggio se consideriamo la cartellonistica informativa circa la classe di qualità delle spiagge (eccellente, buona, sufficiente, scarsa), nonostante da quest’anno sia definitivamente scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi, secondo uno specifico format europeo, con tutte le informazioni sulla qualità delle acque, i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. Da questo punto di vista la situazione è davvero sconcertante: a 5 anni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva sulla balneazione, solo nel 3% dei casi abbiamo potuto rilevare la presenza dei cartelli informativi”.

Occorre segnalare, in tal senso, che durante questa stagione estiva sono arrivate a Goletta Verde più di 200 segnalazioni SOS, senza contare le innumerevoli telefonate di bagnanti preoccupati per casi di problemi gastrointestinali e febbri alte a seguito di bagni “sospetti” . La maggior parte delle segnalazioni sono arrivate da Calabria e Lazio ma, in generale, si registra un preoccupante disorientamento dei cittadini che non sanno a chi segnalare i problemi, a chi chiedere controlli o dove consultare i dati ufficiali sulla qualità delle acque. Anche questo è un aspetto disatteso dalla Direttiva vigente e dal Portale delle Acque gestito dal Ministero della Salute che non è mai stato oggetto di campagne pubblicitarie né, come era previsto al suo esordio, di fare da sportello per le lecite richieste da parte dei bagnanti.

Ma non è solo la mancata depurazione a danneggiare il nostro mare e le coste. Sono state ben 14.542 le infrazioni accertate dalle forze dell’ordine e dalle capitanerie di porto per reati inerenti il mare e la costa nel corso del 2014. Circa 40 al giorno, 2 per ogni chilometro di costa, lievemente in crescita rispetto al 2013, quando le infrazioni erano state 14.504. 18mila le persone denunciate o arrestate con 4.777 sequestri eseguiti dalle autorità competenti. Numeri impressionanti che evidenziano la gravità delle attività illegali lungo le coste e nei mari del nostro Paese. A guidare la poco onorevole classifica sulle illegalità sul mare c’è la Puglia, con 3.164 infrazione accertate (il 21,8% del totale nazionale), seguita dalla Sicilia con 2.346 (16,1%), dalla Campania con 1.837 (12,6%) e dalla Calabria con 1.370 (12,6%); l’elenco delle infrazioni rilevate per chilometro di costa, su scala regionale, vedono la Campania prima con 3,9, seguita dalla Puglia con 3,7, tallonata dal Molise con 3,1, dalla Liguria con 3 e dalle Marche con 2,9. Nello specifico, le infrazioni accertate per problemi di inquinamento del mare sono state 4.545 (il 31% del totale nazionale), che hanno visto il coinvolgimento di oltre 7mila persone tradenunciate e arrestate (il 40% a livello nazionale), con conseguenti sequestri per 2.741 strutture corrispondenti al 57,4% del dato nazionale. Anche l’illegalità nel ciclo del cemento sul demanio marittimo ha numeri importanti, con 2.363 infrazioni accertate (il 16% nazionale), 3.109 persone denunciate e 940 sequestri effettuati.

Le principali tipologie di reato quindi vanno dalle illegalità nel ciclo del cemento sul demanio marittimo all’inquinamento del mare dovuto a mala depurazione, scarichi fognari, inquinamento da idrocarburi, sversamento di rifiuti di vario tipo, anche se non mancano i casi di pesca di frodo e le infrazioni della nautica da diporto – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Per fortuna, non mancano nemmeno i casi di successo, di rivincita della bellezza e della legalità  sull’arroganza dell’abusivismo, come testimonia il recente sequestro di due pontili abusivi a Favignana ottenuto grazie alla Procura di Trapani e al Direttore della Riserva Marina protetta, dove l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, in spregio alla mancanza delle autorizzazioni necessarie, aveva appena rinnovato la concessione per la gestione dei pontili”.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il non corretto smaltimento degli olii esausti. Proprio per questo anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. Attivo da 31 anni, il COOU garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale, che vengono poi avviati al recupero. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare.

“La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il presidente del COOU Paolo Tomasi. L’operato del Consorzio con la sua filiera non evita solo una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese.

http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/allarme-depurazione-e-illegalita-sulle-coste_italiane

http://www.legambiente.it/goletta-verde-2015-marine-strategy

http://www.legambiente.it/contenuti/notizie-dal-territorio/goletta-verde-sul-litorale-laziale

Fai clic per accedere a 20140701golettaverderisultati.pdf

 

 Il Monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano, a bordo di un laboratorio mobile attrezzato, il viaggio dell’imbarcazione. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità/salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.