# COMUNICATO STAMPA n. 7 IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA PISCO MONTANO PORTA NELLA PROPRIA CITTÀ IL “BEACH LITTER”

28/04/2016

Il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano” partecipa da quest’anno all’indagine annuale denominata “Beach Litter 2016” con l’obiettivo di indagare sulla quantità e sulla tipologia di rifiuti presenti sui litorali, campionando gli stessi in un raggio di azione definito e strutturando una mappatura statistica collaborando con il Ministero dell’Ambiente, in coordinamento con Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per la piena attuazione della Direttiva Europea Marine Strategy 2008/56/ec  http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/10190dl.htm sulla strategia per l’ambiente marino: l’obiettivo è il raggiungimento del “buono stato ecologico” sulla base di descrittori qualitativi per le acque marine di ogni Stato membro. La raccolta e la classificazione avverrà secondo uno specifico protocollo di monitoraggio: i principali indicatori presi in considerazione sono la composizione dei rifiuti, la quantità e la grandezza degli stessi (maggiore o minore di 25 cm), stimandone anche la provenienza cioè mare, spiaggia, corso d’acqua e pesca. Nell’individuazione degli stessi, Legambiente ha fatto riferimento negli anni anche ai numeri e alle relative categorie OSPAR, utilizzate per l’appunto nel Campionamento. Nell’anno del 2015 Legambiente monitorando 29 spiagge per un complessivo di 136.330 km ha rinvenuto 22.114 rifiuti spiaggiati, di cui l’80 % plastica contro il 65% dell’indagine riferita al 2014.

 

http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/legambiente_beachlitter2015_1.pdf

Il Circolo Legambiente di Terracina – Pisco Montano ha deciso di campionare per quest’anno la zona della Spiaggetta di Levante a Terracina per una lunghezza di 100 mq sabato 30 Aprile alle ore 15 al fine di ottenere dei dati concreti per poter agire immediatamente sul territorio strutturando azioni per la salvaguardia del mare, per risvegliare una coscienza collettiva nei confronti della fonte primaria della nostra attività economica e per tutelare la bellezza dei nostri luoghi, incrementando la sensibilità verso la materia dei rifiuti causati da cattiva o mancata depurazione, produzioni agricole come rifiuti provenienti da seminiere in polistirolo espanso e soprattutto dall’attività umana: per quanto riguarda questo ultimo punto, il Circolo Legambiente di Terracina, sulla linea di quanto già espresso nei confronti del possibile stazionamento di un’attività di miticoltura nelle nostre acque,

https://legambienteterracina.wordpress.com/2016/04/25/comunicatostampa-n-6-un-argomentato-no-all-allevamento-cozze-a-terracina

indica, proprio come uno dei principali indicatori di rifiuto, le reti per i mitili (cozze)   che in un indagine di Legambiente Nazionale hanno costituito il 44% dei rifiuti monitorati a Trieste, in un transetto della spiaggia di Canovella de’ Zoppoli che ha rilevato 500 reti da cozze probabilmente derivati dalla presenza di filari di allevamenti delle stesse cozze poste proprio di fronte la spiaggia.

 

A seguito di tale indagine il Circolo Legambiente di Terracina sarà anche protagonista con i propri soci della successiva Campagna promossa da Legambiente “Spiagge e Fondali Puliti” – Clean Up The Med – che si terrà a Terracina nella giornata del 29 Maggio e avrà come zone di intervento ancora la Spiaggetta di Levante e la Scogliera di Levante: la Campagna nasce come prosecuzione dell’indagine “beach litter” e vuole sensibilizzare la collettività  invitandola a prendersi cura direttamente e attivamente del mare.

  

http://www.legambiente.it/contenuti/campagne/spiagge-e-fondali-puliti-2016

Il senso principale di tali Campagne è di ridurre soprattutto l’incidenza della plastica sulle nostre vite: un materiale che non muore mai. I rifiuti plastici vengono scambiati per cibo e ingeriti da mammiferi marini, tartarughe e uccelli, con ripercussioni gravi e spesso mortali.

Nel complesso delle azioni che Legambiente intraprende nell’ottica di salvaguardia dei mari e delle coste come nel caso di “Beach Litter ” e “Spiagge e Fondali Puliti” grande importanza riveste l’arrivo previsto a Terracina per quest’anno di Goletta Verde: infatti dal 1986 ad oggi, ogni estate, la Goletta Verde di Legambiente compie il periplo delle coste italiane prelevando e analizzando circa 500 campioni d’acqua ed eseguendo su ognuno le analisi previste dalla legge.

 

Referente delle Campagne Beach Litter, Spiagge e Fondali Puliti e Goletta Verde:

Silvia Canzano

Consiglieri Delegati Aree Marine Protette e Parchi:

Piergiorgio Trillò e Marco Finucci.

 

 

 

 

 

 

 

Incontro con Assessore Regionale Mauro Buschini a Camposoriano

Si è svolto a Terracina, località Campo Soriano, un incontro pubblico con l’assessore regionale all’ambiente Mauro Buschini, il commissario del Parco Bruno Marcucci e l’aspirante sindaco PD di Terracina Alessandro Di Tommaso, sulle potenzialità del territorio per dall’attuazione della legge istitutiva del Parco regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi.

incontro parco ausoni

Il Circolo Legambiente di Terracina, che aveva organizzato una visita guidata proprio a Pasquetta con il Parco, come da resoconto

#pasquetta con il parco degli Ausoni a Camposoriano

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era presente con la Presidente Anna Giannetti e il Vicepresidente Gabriele Subiaco, insieme a tanti altri abitanti e rappresentanti di diverse associazioni che operano sul territorio e cittadini che risiedono nella zona collinare di Terracina, come il WWF Locale con la Presidente Franca Maragoni e il Comitato Cittadino di Camposoriano con il Presidente Ezio Sacchetti.

incontro parco ausoni 2

L’assessore ha confermato che entro l’estate sarà approvato il Piano del Parco regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi http://www.parcoausoni.it/wp-content/uploads/2015/07/piano-delibera37.pdf

Inoltre sono in corso di stanziamento 120 mila euro per lavori di manutenzione e messa in sicurezza del nostro bellissimo Monumento naturale di Campo Soriano.

Purtroppo l’incontro non e’ avvenuto nella bella sede del parco ma dentro la‪#‎trattoriacipolla‬😢!

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA SI IMPEGNERA’ PER LA PROSSIMA RIAPERTURA DELLA BELLA SEDE DEL PARCO A CAMPOSORIANO ALMENO NEI WEEKEND!

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Terracina, Di Tommaso: al Parco Ausoni con Buschini, tre buone notizie

http://www.latinaoggi.eu/news/terracina/17407/Parco-dei-Monti-Ausoni–la-Regione-batta-un-colpo.html

 

Convegno Legambiente a Roma su #autoproduzionedarinnovabili

L’autoproduzione da fonti rinnovabili rappresenta una grande potenzialità per il nostro Paese per promuovere l’innovazione, creare lavoro, favorire gli investimenti. Cancellando le barriere all’autoproduzione, che attualmente impediscono al condominio e al distretto produttivo, alle famiglie e alle imprese di utilizzare energia autoprodotta da fonti rinnovabili, possiamo ridurre anche i costi della bolletta energetica. Facile a dirsi e, volendo, anche a farsi, perché oggi in Italia una raffineria e un impianto solare pagano la stessa tassa sull’autoconsumo; all’interno di un edificio è vietato distribuire energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili; è vietato persino distribuire energia elettrica pulita autoprodotta tra più imprese di uno stesso distretto industriale.

Il Circolo Legambiente di Terracina, rappresentato da Gabriele Subiaco,  vicepresidente e delegato Energia del Circolo, ha partecipato al Convegno sulla Autoproduzione da rinnovabili svoltosi il 14 aprile scorso a Roma. Nel corso del convegno Legambiente ha presentato cinque punti per una proposta complessiva di rilancio dell’autoproduzione da rinnovabili:

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1) All’interno degli edifici deve essere consentita la distribuzione di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili attraverso reti private. La cessione dell’energia elettrica è regolata da contratti di vendita diretta tra privati sulla base di accordi bilaterali nel rispetto delle condizioni di sicurezza e stabilità del servizio. L’edificio può avere uno o più punti di connessione con la rete di distribuzione. La produzione elettrica deve essere da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento e integrata con sistemi di accumulo. Con il gestore di rete sarà definito un contratto di immissione in rete.

2) Tra aziende limitrofe deve essere consentito lo scambio di energia elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili o in cogenerazione ad alto rendimento (CAR) attraverso reti private. Questi sistemi devono essere normati a livello nazionale, e dovrebbero presentare le caratteristiche dei sistemi di distribuzione chiusi (SDC). Un sistema di questo tipo riduce il numero di scambi con la rete e l’oscillazione rispetto a produzione e consumi, attraverso il ruolo dell’accumulo e la possibilità di sottoscrivere contratti di prelievo e immissione programmabili. In particolare consente di azzerare le eccedenze immesse nella rete pubblica da parte degli impianti da fonti rinnovabili e per la cogenerazione di dare la necessaria simmetria fra utenze elettriche e utenze termiche, che con l’attuale disciplina invece non può essere raggiunta, visto che non si può avere più di una utenza elettrica.

3) Le Amministrazioni Pubbliche devono poter utilizzare la rete elettrica per lo scambio di energia prodotta da impianti da fonti rinnovabili tra edifici di proprietà. Gli Enti locali possono usufruire per gli impianti posizionati su edifici di loro proprietà del servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e in cogenerazione ad alto rendimento a copertura dei consumi di proprie utenze, senza tener conto dell’obbligo di coincidenza tra il punto di immissione e i punti di prelievo dell’energia scambiata con la rete ed esonerando tali sistemi dal pagamento degli oneri di rete e di sistema.

4) Le utenze domestiche devono poter beneficiare di vantaggi fiscali e semplificazioni nell’autoproduzione da fonti rinnovabili. L’accesso al meccanismo dello scambio sul posto è semplificato con conguaglio della produzione e dei consumi su base annuale. Le ragioni sono nella opportunità di aprire a innovazioni energetiche che aiutano le famiglie a ridurre consumi e costi. Attualmente lo scambio sul posto risulta complesso da gestire per le famiglie, perché prevede una compensazione non quantitativa (tanto metto in rete, tanto prelevo), ma economica sulla base del costo dell’energia nei diversi momenti. Attraverso una semplificazione del regime di scambio sul posto per le famiglie, si rendono convenienti investimenti nella produzione da fonti rinnovabili, ma anche nella riqualificazione energetica degli edifici, nell’utilizzo delle pompe di calore, nell’efficienza e nella mobilità elettrica.

5) L’autoproduzione di energia elettrica da rinnovabili deve beneficiare di vantaggi sugli oneri parafiscali in bolletta per i vantaggi ambientali che determina. Gli oneri generali di sistema sono una componente imprescindibile di intervento per creare opportunità di intervento nell’autoconsumo la cui riduzione deve essere legata al tipo di fonte utilizzata e al vantaggio portato al sistema.Infine, sempre allo scopo di sbloccare l’autoproduzione da fonti rinnovabili, si valuta che almeno il 75% del gettito degli oneri di sistema deve provenire dalla componente variabile commisurata al prelievo di elettricità dalle reti.

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Anche Terracina potrà partecipare all’iniziativa dei Comuni Rinnovabili ed aderire al Manifesto per ridurre la bolletta energetica dei propri cittadini.

http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/fonti-rinnovabili-liberiamole

http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/manifesto.pdf

http://www.lanuovaecologia.it/la-rivoluzione-nelle-nostre-mani/

http://www.qualenergia.it/articoli/20160414-il-nodo-da-sciogliere-le-barriere-all-autoproduzione-da-rinnovabili

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#ComunicatoStampa n.6 UN ARGOMENTATO NO all’ Allevamento Cozze a Terracina

18 aprile 2016

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” d’intesa con Legambiente Lazio dice un chiaro e argomentato NO alla autorizzazione da parte della Regione Lazio alla anticipata occupazione dello specchio d’acqua individuato davanti la costa del Comune di Terracina, così come riportata nella Determinazione del 21 marzo 2016, n. G02621.

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“La vicenda”, come racconta il vicepresidente del Circolo e Coordinatore del Tavolo Ambiente e Biodiversità del Forum Agenda21 locale, Gabriele Subiaco con i delegati per le Aree Protette del Circolo, Piergiorgio Trillo’ e Marco Finucci, “nasce già nel 2014 con una richiesta di nuova concessione demaniale marittima a cui segue nel gennaio 2015, ed è questo forse il punto meno comprensibile di tutta la faccenda, un esito favorevole dell’istruttoria di Valutazione di Incidenza della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative – Area Sistemi Naturali pur essendo la zona individuata posta a ridosso del SIC (sito di interesse comunitario) marino più esteso del Lazio (3740 ettari) denominato IT6000013 “Fondali tra Capo Circeo e Terracina” nei cui fondali sono presenti diverse tipologie di habitat e specie (Posidonia Oceanica codice 1120, Cymodocea Nodosa codice 1110, habitat Coralligeno codice 1170, Pinna Nobilis ) di rilevante interesse comunitario che necessitano di una stretta protezione, come specificato nell’allegato I, II e IV della direttiva 92/43/CE, nota anche come “direttiva Habitat”. Le praterie di Posidonia Oceanica sono considerate le più forti concentratrici di materia vivente del Mediterraneo oltre che un efficace protezione contro l’erosione del litorale. Da ricordare che la Valutazione di Incidenza è il procedimento di carattere preventivo introdotto dall’articolo 6, comma 3, della “direttiva Habitat” (recepita con DPR 357 del 1997 modificato ed integrato dal DPR 120 del 2003) e ha come obiettivo la salvaguardia dell’integrità e l’equilibrio ambientale dei SIC. Inoltre con la Deliberazione Regionale 604 del 3/11/2015 (peraltro stranamente non citata nell’atto di rilascio dell’autorizzazione), alcuni SIC tra cui il SIC IT6000013 sono stati modificati nelle delimitazioni. In particolare il SIC IT6000013 è stato ampliato per tener conto del progressivo accrescimento negli anni della Posidonia – anche a seguito dei maggiori controlli sulla pesca a strascico – e anche per salvaguardare i nuovi habitat che sono stati recentemente rilevati (Cymodocea Nodosa, habitat Coralligeno).

Il Forum di Agenda21 locale aveva espresso nell’aprile 2015, come d’altro canto l’Amministrazione di Terracina con delibera di G.C n° 39 del 5 marzo 2015, un circostanziato parere contrario al rilascio della concessione tenuto conto del possibile impatto sull’ecosistema marino ed evidenziando che la zona individuata non è classificata per l’espletamento di attività di allevamento di molluschi da parte della Regione Lazio, ai sensi del Regolamento CE 854/2004 e della Determinazione Regionale D3130 del 24/09/2007.

 

SIC

Risulta del resto evidente che, essendo Terracina un paese a forte vocazione turistica, dal 2015 assegnataria di Bandiera Blu e sempre dal 2015 assegnataria di due Vele di Legambiente, è necessario salvaguardare tutte le attività costiere della città prevenendo le possibili ricadute negative sulla economia locale: sul turismo balneare ed il suo stretto legame con la qualità, la pulizia e la trasparenza delle acque, sulla fruizione e la tutela del paesaggio (500.000 m2 di mare cosparsi di fitte boe non è certamente un bel vedersi), sulla navigazione marittima visto il movimento (intenso durante la stagione estiva) di imbarcazioni da diporto da Porto Badino e Foce Sisto verso Capo Circeo e le Isole Pontine, sulla economia della pesca locale, etc.
Inoltre nel 2015, la Regione Lazio (la stessa che ha concesso l’autorizzazione), ha concluso il progetto “Mare Nostrum”, con il quale già nel 2007 aveva stanziato 900.000 euro per il raddoppio di un’Area Marina Protetta nello specchio acqueo antistante il tratto di costa tra Porto Badino e Terracina, finalizzata a preservare e sviluppare la fauna e la flora acquatiche e, nel contempo, l’ecosistema marino, con particolare riguardo a misure intese a tutelare e migliorare l’ambiente dei siti rientranti nella rete ecologica europea “Natura 2000” (bando Regione Lazio FEP 2007-2013, asse prioritario 3 misure di interesse comune, Misura 3.2 (Art. 38 Reg. CE n. 1198/2006), principale strumento della politica dell’Unione europea per la conservazione della biodiversità, col fine di favorire la protezione ed il ripopolamento delle specie ittiche e vegetali.
“Ci attiveremo da subito presso la Regione Lazio, coinvolgendo eventualmente anche il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e le Istituzioni Europee competenti (anche tramite il procedimento EU PILOT), per rappresentare il caso di Terracina”, afferma Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, insieme ad Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente di Terracina.
In particolare il Circolo Legambiente di Terracina, il quale supporterà qualsiasi azione di ricorso giurisdizionale, chiede da subito alla Regione Lazio, d’intesa con Legambiente Lazio e il Forum di Agenda21 locale:
• di partecipare al costituendo tavolo promosso dall’assessore all’Ambiente per rappresentare le problematiche ambientali generate dalla suddetta determinazione;
• di approfondire nel dettaglio tecnico e scientifico, le motivazioni che hanno determinato l’esito favorevole della valutazione di incidenza del 26 gennaio 2015 (prot. 036565);
• di sottoporre comunque ad una nuova e complessiva valutazione di impatto ambientale l’intero progetto visto che un SIC è per sua natura una realtà dinamica in continua evoluzione, che con la Deliberazione Regionale 604 del 3 novembre 2015 il SIC IT6000013 è stato ampliato di ben 360 ettari e che la citata deliberazione indica che tutti gli adempimenti relativi all’attuazione della Direttive 92/43/CEE e del DPR 357/97 e s.m.i. dovranno avere quale riferimento cartografico le nuove delimitazioni adottate con la stessa deliberazione.
La valutazione deve comunque tener conto, con riferimento ai criteri individuati dalla letteratura scientifica internazionale in materia, degli impatti generati – ad esempio dai numerosi grossi corpi morti in calcestruzzo di cui è previsto l’impiego, dall’accumulo di sporcizia e limo di cui si impregnano le corde utilizzate, dal rischio di contaminazione da malattie, parassiti e organismi incrostanti visto che i molluschi sono soggetti a numerose malattie parassitarie, batteriche e virali, oltre al problema generale dello smaltimento dei gusci- sul delicato equilibrio di tutto l’ecosistema; sulle praterie di posidonia oceanica e sugli altri habitat presenti nel SIC IT6000013; sulle comunità bentoniche sottostanti a causa dell’eccessiva sedimentazione di materia organica, della carenza di ossigeno (ipossia e anossia) e degli effetti tossici del solfuro di idrogeno (H2S); sul popolamento ittico e sulle aree di nursery per via dell’ingente assorbimento di fitoplancton dovuto all’acquacoltura dei mitili rispetto alla capacità di rigenerazione dell’ecosistema locale.

#senzaQuorum ma si annunciano ricorsi

Il quorum non è stato purtroppo raggiunto. In 15.806.788 ovvero il 31,19 % degli aventi diritto però – e nonostante il silenzio dei media e l’assordante propaganda per l’astensione-  sono andati a votare ed in 13.334.754 ovvero il 85,84 % dei votanti ha detto SI ad una Italia più pulita e democratica. Non sono proprio pochini!

La campagna referendaria, come afferma la nostra presidente Rossella Muroni “ha messo in evidenza come l’ambiente sia diventato oggi una questione centrale per i cittadini e trasversale agli schieramenti politici. Il Governo Renzi, malgrado gli inviti all’astensione e le politiche a favore delle fonti fossili, dovrà prenderne atto e accelerare sulle scelte di tutela degli ecosistemi e di sviluppo incentrato sulle fonti rinnovabili, il biometano, l’efficienza energetica”.

La regione con la più alta affluenza è la Basilicata (33,26%), quella con la più bassa è la Campania (17,56%). Queste le affluenze nelle 20 regioni: Piemonte 24.74%, Valle d’Aosta 26,42%, Lombardia 23,97%, Trentino-Alto Adige 19,01%, Veneto 28,58%, Friuli-Venezia Giulia 25,21%, Liguria 25,32%, Emilia-Romagna 25,78%, Toscana 22,73%, Umbria 20,32%, Marche 24,57%, Lazio 22,91%, Abruzzo 25,51%, Molise 23,18%, Calabria 18.15%, Puglia 28,28%, Sicilia 19,50%, Sardegna 22,94%.

La Basilicata che alle 19 è stata la regione italiana che ha registrato la più alta affluenza è tra le regioni che hanno proposto il referendum ed è anche la regione italiana che offre il maggiore contributo al fabbisogno energetico nazionale con i giacimenti su terraferma della Val d’Agri, dove peraltro, a seguito dell’inchiesta di Potenza, la produzione è stata fermata. Fra le due province, nel complesso, a costruire il successo dei “no-triv” è stata Matera, dove la percentuale di votanti era dell’11,44 per cento a mezzogiorno, del 34,20 alle sette di sera, del 52,34 alla chiusura dei seggi. Nel Potentino, invece, il quorum non è stato raggiunto: 49,02 il dato assoluto. Alle 12, nel capoluogo lucano, aveva votato l’11,42 per cento, dato salito al 32,77 sette ore più tardi.

La Sicilia invece non ha raggiunto il quorum e con solo il 28% degli elettori.

Legambiente annuncia quindi che nei prossimi giorni presenterà una denuncia alla Commissione europea contro la norma che concede concessioni illimitate per le estrazioni di petrolio e gas. Continuerà la battaglia affinché si intervenga da subito sulle numerose criticità emerse rispetto alle attività estrattive in mare, a partire dalla dismissione delle piattaforme che già oggi non sono più attive e per stabilire royalties giuste per tutte le attività estrattive, cancellando un sistema iniquo per cui larga parte delle concessioni non paga le royalties e chi lo fa le deduce dalle tasse.

Le associazioni del Comitato per il sì al referendum sulle trivelle presenteranno un ricorso al ministero dello Sviluppo Economico per chiedere il blocco immediato di cinque concessioni estrattive entro le 12 miglia. L’annuncio oggi in conferenza stampa alla Camera.

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Secondo Enzo Di Salvatore, costituzionalista ed estensore dei quesiti referendari, “Queste concessioni sono scadute da tempo e la proroga è illegittima. La norma prevede che siano prorogati i titoli vigenti, non quelli scaduti. Il Mise non si è mai pronunciato a riguardo, di conseguenza le aziende petrolifere stanno continuando ad estrarre senza autorizzazione”.

Un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di aprire una procedura d’infrazione sulla violazione delle norme che disciplinano l’estrazione di idrocarburi. È la mossa annunciata dal comitato “vota sì per fermare le trivelle” all’indomani della consultazione fallita per il mancato raggiungimento del quorum in conferenza stampa alla Camera dei deputati. «La norma rimasta in vigore è illegittima perché fa in modo che solo pochi possano estrarre senza alcuna scadenza gas e petrolio entro le 12 miglia marine, estromette quindi dal gioco della libera concorrenza tutti gli altri operatori del mercato – segnala il giurista Enzo Di Salvatore – È stata presentata  un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di aprire nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione per violazione delle regole sulla libera concorrenza».

http://lanuovaecologia.it/referendum-comitato-vota-si-annuncia-ricorso-allue/

http://www.repubblica.it/politica/2016/04/18/news/referendum_il_comitato_per_il_si_presenta_ricorso_al_mise-137888737/

http://www.greenreport.it/news/clima/referendum-sulle-trivelle-mancato-quorum-non-salvera-le-fonti-fossili/#st_refDomain=www.facebook.com&st_refQuery=/

Grazie anche tutti quei 9271 terracinesi (su 35.306) che hanno votato e in particolare agli 8.215 cittadini che hanno espresso il proprio SI. Come Circolo Legambiente Terracina crediamo fermamente che voi costituiate quel nucleo di riferimento per una nuova politica ambientale ed energetica per la nostra citta’. Siamo orgogliosi di aver contribuito anche in minima parte ad informarvi e sostenervi. Agli astenuti dico che ci saranno altre occasioni per esprimervi e vi chiediamo solo di approfondire le questioni in ballo. Questa consultazione era altamente simbolica e abbiamo perso con il mancato ‪#‎quorum‬ una importante occasione di futuro. A presto rivederci sul campo di battaglia!

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#Chiusura Campagna Referendaria #Fermaletrivelle

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” HA ADERITO UFFICIALMENTE AL COMITATO NAZIONALE “FERMA LE TRIVELLE” come riportato sul sito del Comitato e AL COMITATO CITTADINO TERRACINA FERMA LE TRIVELLE, organizzando EVENTI, CONVEGNI, INFO POINT E CRITICAL MASS NO OIL E LANCIANDO CONTEMPORANEAMENTE LA CAMPAGNA #TERRACINASOLOCOSEBELLE #STOPTRIVELLE PER INVITARE  A VOTARE SI IL 17 APRILE

Il Circolo Legambiente Terracina ha aderito ufficialmente al Comitato Referendario Nazionale “Ferma le trivelle” http://www.fermaletrivelle.it/adesioni/ e dopo aver partecipato al flashmob di apertura della campagna referendaria del 18 marzo a Roma al

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ed essere attivo a livello nazionale con una propria campagna sui social media denominata #terracinasolocosebelle  #stoptrivelle per far conoscere le bellezze del mare e della costa di Terracina e i rischi delle trivellazioni davanti alle coste

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24 definitiva 22 marzo ipgha programmato varie iniziative per sensibilizzare la cittadinanza.

Il Circolo Legambiente di Terracina ha promosso e partecipato alla costituzione di un gruppo di azione Locale “Comitato Terracina Ferma le Trivelle”, coordinato dal WWF Litorale Pontino, scendendo  in piazza tra i cittadini per spiegare le ragioni di un voto affermativo nel referendum mettendo a disposizione di tutti i cittadini notizie, documenti, approfondimenti e strumenti anche attraverso una propria pagina facebook https://www.facebook.com/Gruppo-Locale-Terracina-17-aprile-votasi-1591817847705657/?fref=ts collegato alla pagina ufficiale Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano https://www.facebook.com/Circolo-Legambiente-Terracina-Pisco-Montano-1222094757805680/?fref=t  e al sito web della associazione https://legambienteterracina.wordpress.com/

Il Circolo Legambiente Terracina ha organizzato un Convegno sul tema della “ transizione Energetica” tenutosi il 1 Aprile presso la Villa Comunale (ex Villa Tommasini)  https://www.facebook.com/events/1059429207434415/ che ha raccolto molte adesioni  e ha permesso di fare chiarezza e aprire un importante dibattito

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grazie alla presenza del responsabile Legambiente Lazio, Roberto Scacchi che ha ribadito come la nostra cittadina possa essere un volano concreto per l’utilizzo delle energie rinnovabili, grazie alla condizioni “naturali” di Terracina in termini sia clima che di  condizioni morfologiche proprie del nostro territorio. Allo stesso incontro ha partecipato anche la Responsabile Nazionale Legambiente Energia e referente per la Campagna Referendaria, Katiuscia Eroe che ha dato un enorme contributo nel fare chiarezza e  nello spiegare le ragioni del referendum e ha fornito importanti dati sulla economia delle energie rinnovabili e dell’impatto sul mondo del lavoro.

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il Comitato Cittadino Terracina Ferma Le Trivelle è stato presente domenica 3 Aprile presso il “Mercatino della terra e del Mare” in via del Rio organizzato da SlowFood Terracina,

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e Sabato 9 pomeriggio   https://www.facebook.com/events/192956751090853/ dalle 17 alle 20,00 presso Piazza Garibaldi

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e  domenica 10 a Piazzale Aldo Moro (ex Piazzale Lido) per l’intera giornata

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con info point manifesti e volantini, affiancando l’info point con una  “Critical Mass Referendaria” partita alle ore 10,30 con una bike ride “NO OIL”    https://www.facebook.com/events/279315995733490/  per l’intero percorso della pista ciclabile, molto festosa e rumorosa.

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Per la campagna MILLE PIAZZE UN MARE DI SI’  Il Pomeriggio del 10 Aprile alle 15 il Circolo  si è  spostato sul litorale della vicina cittadina di Fondi, presso Santa Anastasia, dove il Comitato cittadino “Fondi ferma le trivelle” e il M5S, hanno organizzato un flash mob sulla spiaggia  https://www.facebook.com/events/1537683223199334/ che si è poi concluso con un grande SI umano ripreso da un pilota amico

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Il circolo Legambiente Terracina “Pisco montano” ha poi partecipato all’incontro cittadino del 13 aprile tenutosi a  Fondi  per il comizio di chiusura della campagna referendaria  #fermaletrivelle https://www.facebook.com/events/685918848215123/ con la partecipazione di  Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio che ha lamentato la disinformazione sistematica perpetrata dai mezzi di informazione, evidenziando la lotta tra Davide (il mondo povero dell’ambientalismo) e Golia (Il gigante economico dell’Oil&Gas) e spingendo tutti a votare per un nuovo modello energetico più democratico,  con Raniero Maggini, Vice Presidente WWF Italia,

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che ha ricordato a tutti la posta in gioco e la necessità per tutti di opporsi a questo scellerato piano di azione del governo, orientato verso il fossile e quindi drammaticamente lontano dagli accordi della COP21 di Parigi e per finire con Giuseppe (Pippo) Civati che ha ricordato quanto questo governo abbia sistematicamente disatteso e deluso le attese sulla svolta energetica del Paese, e non solo. Alla presenza di un pubblico attento si sono quindi snocciolate le ragioni di SI con la preghiera di votare e votare SI possibilmente entro le 11 di domenica. Oggi si è svolto nella sala Capranichetta, in Piazza Montecitorio, a Roma, l’evento “Liberiamo in Italia l’autoproduzione da energie pulite” http://www.kyotoclub.org/prossimi-eventi/2016-apr-14/liberiamo-in-italia-l-autoproduzione-da-energie-pulite/docId=5245 organizzato e promosso da Legambiente,

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che ha avuto luogo dalle ore 9.30 alle 14.00 a cui ha partecipato Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” con il suo Delegato Energia e Vicepresidente Gabriele Subiaco.

assurdo stop alle rinnovabili

La vera posta in gioco di questo Referendum è quella di far esprimere gli italiani sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese, in ogni settore economico e sociale, per un’economia più giusta e decarbonizzata e con una progressiva conversione degli stili di vita e di consumi dei cittadini e con sempre più aziende che investano sulla sostenibilità ambientale e sociale.

Andiamo #drittialquorum!

 

#Comizidichiusura a Fondi

Oggi pomeriggio a Fondi comizi di chiusura della campagna referendaria con Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio che ha lamentato la disinformazione sistematica perpretrata dai mezzi di informazione, evidenziando la lotta tra Davide (il mondo povero dell’ambientalismo) e Golia (Il gigante economico dell’Oil&Gas) e spingendo tutti a votare per un nuovo modello energetico più democratico, con Raniero Maggini, VicePresidente WWF Italia, che ha ricordato a tutti la posta in gioco e la necessità per tutti di opporsi a questo scellerato piano di azione del governo, orientato verso il fossile e quindi drammaticamente lontano dagli accordi della COP21 di Parigi e per finire con Giuseppe (Pippo) Civati che ha simpaticamente ricordato quanto questo governo ha sistematicamente disatteso e deluso le attese sulla svolta energetica del Paese, e non solo.

Alla presenza di un pubblico attento (ma non troppo numeroso) si sono quindi snocciolate le ragioni di SI con la preghiera di votare e votare SI possibilmente entro le 11 di domenica!

#autoproduzione da energie pulite #14aprile a Roma

È previsto per giovedì 14 Aprile 2016, nella sala Capranichetta, in Piazza Montecitorio, a Roma, l’evento “Liberiamo in Italia l’autoproduzione da energie pulite” organizzato e promosso da Legambiente, che avrà luogo dalle ore 9.30 alle 14.00.

L’evento di Legambiente intende promuovere l’utilizzo di energie pulite attraverso l’autoproduzione in Italia. Infatti, oggi è possibile realizzare uno sviluppo delle fonti rinnovabili, valorizzando appieno i vantaggi di una produzione locale e pulita che gli impianti possono portare al sistema energetico e, dunque, le tematiche dell’evento verteranno proprio su tali argomenti.

Il tema è strettamente correlato all’Incontro Cittadino sulla Transizione Energetica del 1 aprile presso la Villa Comunale ex. Tomassini organizzato dal Circolo Legambiente Terracina.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” parteciperà con il suo Delegato Energia e Vicepresidente Gabriele Subiaco.

A seguire il programma della mattinata.

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