IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” PORTA PER LA TERZA VOLTA LA FESTA DELL’ALBERO IN CITTA’ E AL PARCO DEL MONTUNO, CON IL PATROCINIO GRATUITO DEL COMUNE DI TERRACINA E IN COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA SOSTENIBILE LEGAMBIENTE IC M. MONTESSORI E I GRUPPI SCOUT AGESCI E MASCI TERRACINA, CON UNA INIZIATIVA DENOMINATA “RIDONIAMO ALBERI ALLA CITTA’ – DEDICATA A NUNZIO CERVONI” ARTICOLATA IN DUE GIORNI IL 21 E IL 25 NOVEMBRE, IN MEMORIA DELLA VITTIMA DEL RECENTE DISASTRO CLIMATICO DEL 29 OTTOBRE, PROPRIO A CAUSA DELLA CADUTA ACCIDENTALE DI UN ALBERO. LE GIORNATE VEDRANNO LA PRESENZA DI ALUNNI, DOCENTI E GENITORI E DI GRUPPI SCOUT PRESSO IL PARCO PER AZIONI DI RIPRISTINO, LABORATORI DIDATTICI, PIANTUMAZIONI, CONFERENZE SUL RISCHIO CLIMATICO E IL RUOLO DEGLI ALBERI. VERRA’ PRESENTATA ANCHE LA PROPOSTA DI LEGAMBIENTE NAZIONALE E AZZEROCO2 CON IL CONTRIBUTO DEL CIRCOLO, PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO CLIMATICO E LA RIFORESTAZIONE URBANA DI TERRACINA, DENOMINATA MOSAICO VERDE, RECENTEMENTE INVIATA ALLA AMMINISTRAZIONE.

Comunicato stampa n.118                                                           16.11.2018

Il Circolo Legambiente Terracina, con il patrocinio gratuito del Comune di Terracina,  per la terza volta aderisce alla campagna nazionale per la Festa dell’Albero https://www.legambientescuolaformazione.it/articoli/festa-dellalbero-2018-2019, dedicata alla tutela del verde e del territorio nell’ambito della Giornata Nazionale degli Alberi che si realizza fin dal 1898, richiamando l’attenzione di tutti sull’importanza dei boschi e delle foreste, sul loro fondamentale ruolo di polmone verde per la Terra. Quest’anno la Festa dell’Albero di Legambiente è dedicata alla promozione dell’importanza del verde per contrastare le emissioni di CO2, l’inquinamento dell’aria, prevenire il rischio idrogeologico e la perdita di biodiversità. Il tema di quest’anno “Le radici dell’accoglienza” pone l’attenzione sull’importanza della scuola e dei parchi come luoghi di condivisione, partecipazione, coesistenza e valorizzazione di diverse culture e dedica la giornata alla costruzione dell’Albero dei valori, per permettere ai ragazzi di esprimere i valori che ritengono debbano essere alle radici dello stare insieme nel rispetto di tutti.  Sarà proprio L’Albero dei valori il protagonista del concorso fotografico dedicato alle classi che parteciperanno alla Festa dell’Albero, che saranno condivise con i seguenti hashtag: #FestadellAlbero e #RadicidellAccoglienza.

Anche quest’anno a Terracina la Festa dell’Albero si svolgerà al Parco Pubblico del Montuno, recentemente riaperto, dopo anni di chiusura e abbandono, grazie al grande impegno del Circolo e alla volonta’ della Amministrazione, e che per fortuna ha subito solo lievi danni nel recente disastro climatico del 29 ottobre 2018, danni che sono in fase di recupero da parte della Amministrazione anche con il supporto del Circolo.

La Festa sarà dedicata ad una delle vittime del disastro del 29 ottobre, morto proprio a causa della caduta accidentale di un albero, Nunzio Cervoni. Terracina, oltre la perdita grave di vite umane, ha avuto molti danni, anche al patrimonio arboreo e ai parchi cittadini e la Festa dell’Albero sarà l’occasione non solo per ricordare il triste evento e le perdite, ma anche e soprattutto per effettuare azioni di analisi, prevenzione e di riparazione e recupero del verde e per parlare della proposta di riforestazione urbana e di pianificazione del rischio climatico sviluppata da AzzeroCO2, in collaborazione con Legambiente nazionale, e presentata dal Circolo alla Amministrazione Comunale.

La Festa intitolata “Ridoniamo Alberi alla Citta’- dedicata a Nunzio Cervoni” prevede eventi in collaborazione con la Scuola Sostenibile IC Maria Montessori, che in occasione della Festa dell’Albero 2018 entra a far parte, insieme alla IC Milani di Terracina, della rete delle Scuole Sostenibili del Lazio e accompagnerà Legambiente nelle diverse campagne e iniziative per tutto il 2019,  e con i gruppi Scout AGESCI E MASCI Terracina, tutti alla presenza dell’Amministrazione e del gestore del Verde Pubblico VerdeIdea Srl, e con la partecipazione dei volontari del circolo, di docenti, genitori, alunni:

–          Parco Pubblico del Montuno – La Giornata degli Alberi si svolgera’ il 21 novembre dalle 9 alle 13 in collaborazione con la Scuola Sostenibile Legambiente IC M. Montessori, e inizierà con un momento di silenzio in ricordo della vittima Nunzio Cervoni, ucciso proprio da una caduta accidentale di un albero avvenuta durante il recente disastro climatico, e delle altre vittime dei tanti disastri climatici avvenuti in Italia, e proseguira’ con canti, laboratori didattici all’aperto, animazioni didattiche sugli alberi, considerando le diverse funzioni dell’albero, per iniziare a riflettere su cosa significhi prendersi cura del proprio territorio tutti insieme, a prescindere dalla provenienza, dall’etnia, dalla diversità di idee, di gusti, di genere e considerando il valore universale, simbolico della piantumazione di un albero. Sarà proprio la costruzione dell’ albero dei valori il protagonista del concorso fotografico dedicato alle classi che parteciperanno all’evento. La giornata prevede poi piantumazioni di tre nuovi lecci al posto di quelli caduti e di nuovi arbusti ornamentali e una conferenza-seminario sulla Forestazione Urbana e il ruolo nei Cambiamenti Climatici con la presentazione della iniziativa di raccolta fondi dal basso per la costruzione del Centro di Educazione Ambientale Legambiente “La Collinetta” al Parco del Montuno e della iniziativa Legambiente e AzzeroCO2 denominata “Mosaico Verde”, grande opportunità offerta da Legambiente alla città di Terracina per risanare il territorio e prevenire i disastri ambientali come quello del 29 ottobre scorso;

–          Parco Pubblico del Montuno – Per Domenica 25 novembre dalle 9 alle 16 ci saranno i gruppi Scout che affiancheranno i Volontari del Circolo nel lavoro necessario per la rimozione di alberature cadute, per il ripristino e cura delle aiuole e nuove piantumazioni, e posa di targhe per identificazione e dedicazione degli alberi del Parco. Inoltre si parlerà delle iniziative congiunte per lo sviluppo del Centro di Educazione Ambientale “La Collinetta” che verrà prossimamente istituito al Parco. Verrà ufficialmente posta la targa sull’Albero di Falcone, recentemente dedicato il 26 maggio scorso in occasione del triste anniversario della Strage di Capaci, in collaborazione con IPS. A. Filosi e dell’Albero di Emilio, dedicato proprio due anni fa al Prof. E. Selvaggi, insigne figura di studioso, educatore e ambientalista, e di cui ricorre proprio in questi giorni il secondo anniversario dalla morte e che il Circolo ricorda con molto affetto e partecipazione.

Il Circolo ha recentemente inviato alla Amministrazione Comunale di Terracina la proposta di adesione a Mosaico Verde, una importante iniziativa nata con il patrocinio di Legambiente, Kyoto Club, FSC Italia, Università della Tuscia, Università di Padova, Associazione Forestale di Pianura, Città Metropolitana di Torino, e CREA, che prevede la possibilità per i Comuni italiani di essere supportati per la mitigazione del rischio climatico e beneficiare di un intervento gratuito di riqualificazione urbana attraverso la messa a dimora di specie arboree autoctone in aree degradate, devastate da fenomeni climatici o idonee a contenere gli effetti locali dei cambiamenti climatici, attraverso un investimento sostenuto interamente da Aziende che decidono di destinare parte dei loro utili in azioni di responsabilità sociale e ambientale e prevede di piantare oltre 300.000 alberi e tutelare 30.000 ettari di boschi nei prossimi tre anni in tutta Italia. A soli sei mesi dal lancio della campagna, sono già dodici tra enti locali e aree parco che hanno aderito mettendo a disposizione delle aree verdi da riqualificare e molti altri sono in procinto di formalizzare l’adesione alla campagna e sono già oltre 63.000 gli alberi piantati grazie all’impegno di aziende lungimiranti come E.ON Italia, Ikea Italia, Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, Gruppo Barilla e Ascotrade.

“Dopo il recente disastro climatico di Terracina che ha visto purtroppo anche la perdita di un nostro concittadino, la distruzione di beni privati, di un prezioso patrimonio naturale e il grave danneggiamento di beni pubblici appartenenti al nostro patrimonio storico-artistico, il nostro Circolo ha deciso di dedicare la Festa dell’Albero proprio alla vittima dell’evento del 29 Ottobre scorso, Nunzio Cervoni, e di ricordarlo con le nostre attività di educazione ambientale, piantumazioni e lavori di messa in sicurezza e ripristino della normale fruizione del Parco del Montuno. Inoltre il nostro Circolo, con Legambiente nazionale e la sua azienda partecipata AzzeroCO2, ha proposto al Comune di Terracina di aderire al progetto nazionale  Mosaico Verde con l’obiettivo di risanare il nostro territorio con progetti di riforestazione mirati e scientificamente validati. E’ infatti evidente, che senza un impegno serio ed un’azione concreta di prevenzione fatta di pianificazione, di regolamentazione, di informazione e di educazione, sia a livello nazionale che a livello locale, le conseguenze dei cambiamenti climatici sono destinate a peggiorare nel corso dei prossimi anni, come ricordato anche dall’ultimo report pubblicato dall’IPCC dell’ONU, che, in sostanza, ci assegna solo 10-12 anni per mettere in piedi strategie efficaci e all’insegna della sostenibilità per invertire la rotta e fermare il disastro, purtroppo già in atto.” dichiara Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo.

Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70. Tratto distintivo dell’associazione è stato sempre l’ambientalismo scientifico, la scelta, cioè, di fondare ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, che ci hanno permesso di accompagnare le nostre battaglie con l’indicazione di alternative concrete, realistiche, praticabili. Questo, assieme all’attenzione costante per i temi dell’educazione e della formazione dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società, fino a farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio: oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali.

Festa dell'Albero 2018 ULTIMA VERSIONE RIVISTA

Gabriele Subiaco3

http://www.anxurtime.it/festa-dellalbero-con-legambiente-e-studenti-le-iniziative/

https://www.h24notizie.com/2018/11/17/legambiente-terracina-torna-la-festa-dellalbero/?fbclid=IwAR3dCttFQPixQ-D81nVBrsHkIz_yl2GNfMiGoR1Sv3jKTtzlUFZOyJ36AQI

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-al-parco-del-montuno-la-festa-dellalbero/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2081/il-circolo-legambiente-pisco-montano-porta-per-la-terza-volta-la-festa-dellalbero-in-citta-e-al-parco-del-montuno

https://www.lanuovaecologia.it/oggi-e-la-giornata-degli-alberi/

https://www.ilfaroonline.it/2018/11/18/terracina-grazie-al-circolo-legambiente-tutto-pronto-per-la-festa-dellalbero/247867/

https://www.latinatoday.it/eventi/festa-dell-albero-terracina-2018.html?fbclid=IwAR3uOAHWzgkiFUCLL8e0Pb_zGkIPf3hoj6KmorZiudi4x8kNaVpXYBdVjgI

Latina Oggi 18 Novembre 2018

festa dell'albero latina oggi 18 novembre 2018

Latina Oggi 30.11.2018

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Terracina tra i 4 siti sperimentali nazionali per il FishingForLitter. I dati presentati ad Ecomondo.

9.11.2018

Quasi 5 tonnellate di rifiuti (4,8 per la precisione), in prevalenza di plastica e monouso, sono state recuperate dai fondali marini in alcune zone del Tirreno e dell’Adriatico, negli ultimi 6 mesi, dai pescatori con le reti a strascico. Lo ha reso noto Legambiente – nell’ambito di Ecomondo – spiegando che si tratta dei primi dati dei progetti sperimentali del «Fishing for litter made in Italy» che consentono ai pescatori di portare a terra i rifiuti che finiscono nelle loro reti «senza conseguenze (multe o costi aggiuntivi) e contribuire al loro corretto smaltimento».

In particolare, il progetto nell’Arcipelago Toscano ha portato «a galla» da maggio a settembre 1,8 le tonnellate di rifiuti; a Porto Garibaldi (Ferrara) ad oggi si contano 23 giornate di questo tipo che hanno portato al recupero di oltre una tonnellata di rifiuti; a Manfredonia (Foggia) in una sola giornata sono stati oltre 390 i chili di rifiuti riportati a terra mentre in due mesi sono stati riportati in superficie 1,6 tonnellate di rifiuti a Terracina (Latina).

La pesca «può ricoprire un ruolo da protagonista nella pulizia del nostro mare» dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente osservando che è una misura «prevista dalla direttiva europea Marine Strategy ma che in Italia è ostacolata dalle normative vigenti» perchè «fatta eccezione per questi progetti pilota, questa pratica è vietata e i pescatori sono costretti a ributtare in mare i rifiuti pescati. È urgente l’approvazione di una legge che consenta finalmente a queste attività di potersi svolgere regolarmente»

Rifiuti in mare, a Terracina recuperate 1,6 tonnellate in due mesi

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/dal_mare/2018/11/09/legambiente-un-mare-di-rifiuti-nelle-reti-dei-pescatori_0020dcca-320e-4c73-a02a-7f85e556e497.html?fbclid=IwAR1zEo0YsMQOj1F2cZUOVimW5sbfLEiMnHes-x8xS3S9ovWCx8N0FFCOT0s

http://www.greenreport.it/news/fishing-for-litter-made-in-italy-48-tonnellate-di-rifiuti-recuperati-dai-fondali-marini-in-6-mesi/

Terracina sepolta dai rifiuti, riportati in superficie 1,6 tonnellate

https://www.lanuovaecologia.it/legambiente-ecomondo-rifiuti-in-mare-plastica/?fbclid=IwAR3J1g1byOhIgTbDa5OnuVkTkO_EUYpGtjGal5AP8_8Zze-_Y1SiwIks4iE

Rifiuti nel Mar Mediterraneo, il progetto: “In 6 mesi recuperate 4,8 tonnellate di rifiuti”

Legambiente: “Un mare di rifiuti nelle reti dei pescatori”

TopNews. A pesca di rifiuti, Legambiente: in 6 mesi recuperate 4,8 tonnellate

https://www.repubblica.it/ambiente/2018/11/09/news/legambiente_un_mare_di_rifiuti_finisce_nelle_reti_dei_pescatori-211217562/

Latina Oggi del 11.11.2018

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TERRACINA SI CONFRONTA TRISTEMENTE CON IL RISCHIO CLIMATICO il 29 ottobre 2018: UN FENOMENO ASSIMILABILE AD UN URAGANO MEDITERRANEO (UN MEDICANE) CON VENTI SUPERIORI AI 120 KM ORARI DEVASTA IL LITORALE DI TERRACINA E IL CENTRO STORICO, ABBATTE CENTINAIA DI ALBERI, danneggia case, UCCIDE UNA PERSONA E NE FERISCe altri. SI ENTRA TRAUMATICAMENTE NELLA NUOVA ERA DELLA CRISI CLIMATICA E TERRACINA DEVE IMPARARE A PIANIFICARE E CONTROLLARE IL RISCHIO CLIMATICO e A PROMUOVERE POLITICHE di adattamento e attività di prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico. IL CIRCOLO PROTAGONISTA DI UN SERVIZIO DI APPROFONDIMENTO DEL TG1 DELLA RAI PER IL SETTIMANALE TV7 CHE ANDRA’ IN ONDA, SALVO RIPROGRAMMAZIONE, VENERDI’ PROSSIMO 2 NOVEMBRE DOPO LE 23 SU RAI 1.

Comunicato stampa n.117                                                                   31. 10.2018

 

Scenario davvero apocalittico nella nostra città di Terracina, letteralmente devastata da venti di oltre 120-130 km/h, centinaia di alberi abbattuti, automobili schiacciate, tetti scoperchiati, parchi pubblici distrutti come l’Area Chezzi in pieno centro, il Parco della Rimembranza e il Parco del Montuno comunque gravemente danneggiati, case devastate, una vittima e decine di feriti. Ancora incerta la natura precisa del fenomeno meteorologico estremo, si parla di venti tempestosi della perturbazione, di tornado, di fenomeno temporalesco con forti venti discendenti di downburst, fatto si sta che in pochi minuti il fenomeno ha letteralmente sconvolto l’abitato di Terracina. Danni incalcolabili in tutta la città. La città ha reagito bene all’emergenza, è scattata subito l’operatività dei soccorsi con l’istituzione del Comitato Operativo Comunale, a cui si è affiancato, per la gravita’ del fenomeno, anche il Comitato Operativo Misto con la Prefettura di Latina, l’Agenzia Regionale per la Protezione Civile. Squadre di volontari e aziende al lavoro per rimuovere materiale, detriti e residui e gestione delle situazioni critiche, con grande ed encomiabile impegno anche notturno, ed è stato sicuramente necessario intervenire per riportare al più presto la normalità in Città ma è evidente che quanto accaduto per gravità e conseguenze andrà esaminato con cura. Non siamo infatti di fronte a una “normale” perturbazione autunnale. L’evento, per estensione, durata ed intensità è classificabile tra i più critici degli ultimi anni. Non a caso si parla oramai da qualche anno di uragani mediterranei (Medicane) assimilabili per intensità e devastazione agli uragani tropicali.  Quanto tristemente accaduto a Terracina, ci ricorda ancora una volta come sia sempre più necessario affrontare la sfida dei cambiamenti climatici con interventi mirati, politiche di adattamento e attività di prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico. Si tratta di azioni non più rinviabili ma soprattutto si deve arrivare al più presto all’approvazione di una strategia del Governo sull’adattamento al Clima e a nuove politiche per le città più a rischio chiarendo come si intende affrontare quest’emergenza, anche alla luce della recente chiusura della struttura di missione “Italia Sicura” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ poi solo di pochi giorni fa la presentazione dell’allarmante Rapporto 2018 dell’IPCC- Intergovernmental Panel on Climate Change, l’agenzia delle Nazioni Unite preposta al monitoraggio del clima. Secondo quanto emerso dal Rapporto, il pianeta ha a disposizione solo 12 anni per correre ai ripari e mantenere il riscaldamento globale ad un massimo di 1,5 gradi: solo mezzo grado in più potrebbe provocare danni devastanti e aggravare il rischio di siccità, inondazioni, ondate di calore. Occorre “un’azione collettiva e senza precedenti in tutte le aree” per tagliare le emissioni di carbonio della metà entro il 2030 e del tutto entro il 2050, con cambiamenti radicali in settori chiave come “terra, energia, industria, costruzioni, trasporti e città“. ll Rapporto IPCC, sarà un importante contributo scientifico alla prossima Conferenza di Katowice in Polonia sui cambiamenti climatici a dicembre, quando i governi di tutto il mondo rivedranno l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Intanto i Cambiamenti Climatici provocati dalla presenza in eccesso di gas climalteranti in atmosfera non sono più un’ipotesi, ma sono decisamente in atto, le conseguenze imprevedibili, il rischio per l’uomo enorme. Fenomeni naturali violenti come quello che si è manifestato il pomeriggio del 29 Ottobre 2018 a Terracina, accadono e accadranno sempre più spesso con gravi conseguenze per un Paese che ha già oltre il 30% del suo territorio soggetto a rischio idrogeologico.

“Da dati dello studio Ecosistema urbano 2017 di Terracina, relativamente al tema del dissesto idrogeologico, il nostro territorio è già ad elevata pericolosità. Le aree a pericolosità da frane e idraulica sono pari a ben il 32,29% della superficie totale comunale mentre le aree ad elevata pericolosità da frane ed idraulica sono il 12,34% della superficie, con una popolazione a rischio di circa 4.000 persone, mentre l’erosione costiera impatta oltre la metà delle coste del Comune di Terracina (53,33%). Adesso a questo si aggiunge il rischio da eventi atmosferici come medicane, tornado e bombe d’acqua che diventa reale dopo il caso dello scorso anno che ha colpito la zona agricola di Borgo Hermada e dopo quanto successo ieri. Ma quali sono gli interventi che si possono fare per ridurre questo rischio? Sicuramente sarà necessario procedere ad un censimento e ad una valutazione dello stato delle strutture naturali ed artificiali più alte (alberi ad alto fusto, tetti, coperture, antenne, impianti). A questo dovrà seguire una serie di interventi di consolidamento per le strutture e di abbattimento per gli alberi malati o molto alti e pesanti ma con apparato radicale insufficiente per poter sostenere venti forti, sostituendoli con specie arboree più adatte al contesto urbano. Particolare cura andrà posta alle scuole ed agli edifici pubblici (tetti e coperture) vista la fragilità che questo patrimonio manifesta. Fondamentale in questo mutato contesto di rischio è l’attività di informazione e formazione della popolazione che, oltre ad essere informata sui rischi climatici e sul proprio impatto, dovrà essere istruita ad adottare comportamenti che ne tutelino l’incolumità in presenza di allerte meteo o situazioni potenzialmente pericolose, come pure fondamentale è la predisposizione tempestiva di ordinanze per la chiusura di scuole, uffici, per limitare gli spostamenti a piedi o in macchina e ridurre in generale i rischi di qualsiasi natura, in presenza di un’allerta meteo. Infine è più che mai urgente sia l’adozione del PAESC (Piano di Azione per L’Energia Sostenibile ed il Clima) nel quale ci si ponga degli obiettivi precisi e si definiscano le azioni necessarie per la riduzione e la mitigazione del rischio climatico ed idrogeologico che l’articolazione a livello locale del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC). Dobbiamo prendere decisioni subito, anche a livello locale, coordinati dalle strutture regionali e nazionali, in modo da affrontare i cambiamenti climatici tenendo conto del contesto locale e delle esigenze delle persone, ma occorre anche una seria politica di investimento nazionale che promuova il PNACC. I prossimi anni saranno probabilmente i più importanti della nostra storia cittadina se vogliamo invertire la rotta e attrezzarci contro questi fenomeni che purtroppo diventeranno sempre più frequenti ed intensi. Terracina dovrà diventare una Città resiliente ai cambiamenti climatici. Proprio per la nostra conoscenza del problema siamo stati protagonisti oggi di un servizio del TG1 per il settimanale di approfondimento TV7, accompagnando la troupe guidata dalla conosciuta giornalista Rai – Rosita Rosa, nelle diverse zone della Città e coinvolgendo i cittadini e le categorie economiche colpite dal disastro, servizio che andrà in onda, salvo riprogrammazione, venerdì 2 novembre su RAI1 dopo le 23. Noi del Circolo Legambiente siamo e saremo sempre disponibili sia dal punto di vista operativo che dal punto di vista tecnico e scientifico a dare una mano concreta per il bene di questa Città vieppiù in questo momento difficile, e ci occuperemo anche del ripristino dei danni rilevati al Parco del Montuno, smaltendo le alberature distrutte in collaborazione con le squadre comunali e con la ditta di manutenzione del Verde e ripiantumando nuovi alberi in occasione della prossima Festa dell’Albero a Novembre” Dichiara Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo.

Legambiente ha presentato a giugno scorso un Dossier “Sos acqua: nubifragi, siccità, ondate di calore. Le città alla sfida del clima”, realizzato in collaborazione con Unipol Gruppo, e riportati nella mappa del rischio climatico cittaclima.it https://cittaclima.it/mappa/ che ha come obiettivo quello di raccogliere e mappare le informazioni sui danni provocati in Italia dai fenomeni climatici, in cui si afferma che sono le città l’ambito più a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici e che l’Italia è un Paese tra i più delicati dal punto di vista idrogeologico con 7.145 comuni italiani (l’88% del totale) che hanno almeno un’area classificata come ad elevato rischio idrogeologico, e con oltre 7,5 milioni gli italiani che vivono o lavorano in queste aree. Sono 61,5 i miliardi di euro spesi tra il 1944 ed il 2012 solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano. Secondo i dati di “Italia sicura”, l’Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto: dal 1945 l’Italia paga in media circa 3.5 miliardi all’anno. “L’adattamento al clima rappresenta la grande sfida del tempo in cui viviamo. Il Paese ha bisogno di accelerare nelle politiche di mitigazione del clima e di riduzione del rischio sul territorio, ancora troppo frammentate. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi: disponiamo di competenze e tecnologie per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza le persone. Occorre dar avvio ad interventi rapidi e politiche di adattamento e di riduzione del rischio idrogeologico, a partire dai grandi centri urbani, attraverso nuove strategie, risorse economiche e un indirizzo forte a livello nazionale. Per questo è fondamentale programmare sin da ora interventi a lungo periodo, diffondendo anche una cultura di convivenza con il rischio che punti alla crescita della consapevolezza tra i cittadini dei fenomeni e delle loro conseguenze». Dichiara Giorgio Zampetti Direttore Generale di Legambiente

https://www.h24notizie.com/2018/10/31/rischio-climatico-legambiente-terracina-ne-parla-su-tv7-settimanale-del-tg1/?fbclid=IwAR36SvJFFXCXcu8CLhAEPOLDS64WY-Z3aGKYC39Ses4nCXTzPDM2uL0o748

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2038/il-29-ottobre-ci-siamo-tristemente-confrontati-con-il-rischio-climatico

https://www.ilfaroonline.it/2018/10/31/the-day-after-tomorrow-terracina-devastazione-crisi-climatica/244957/?fbclid=IwAR2G0NuuNKcZfHJd1mmlJh6j9yBmPWHKbiXI4CmgNk4Az2raRtVxVzLWY9c

http://www.agoraregionelazio.com/latina-coletta-ora-il-censimento-per-gli-alberi-pericolosi/

https://www.ilfaroonline.it/2018/11/01/tromba-daria-a-terracina-legambiente-la-citta-entra-traumaticamente-nella-nuova-era-della-crisi-climatica/245287/

http://www.anxurtime.it/crisi-climatica-e-maltempo-lanalisi-di-legambiente/

LATINA OGGI 6 Novembre 2018

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TV7 RAI1

https://www.raiplay.it/social/video/2018/10/TV7-69f15df9-7086-4121-8166-af59123fbdd3.html?fbclid=IwAR1L-dFEVXmsvk5EtnyYP4b11f-CdMegwyacDrbT4R03JYG41VdaauAS6Zw

 

 

 

PULIAMO IL MONDO 2018 PRESSO IL SENTIERO DEL TEMPIO DI GIOVE A TERRACINA PER SABATO 27 OTTOBRE: L’ENTE PARCO REGIONALE DEI MONTI AUSONI E LAGO DI FONDI ADERISCE UFFICIALMENTE PER LA QUARTA VOLTA A “PULIAMO IL MONDO 2018” SU PROPOSTA DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO”, FIRMATARIO DI UN IMPORTANTE PROTOCOLLO DI INTESA CON IL PARCO. LA GIORNATA ECOLOGICA DI PULIZIA, CON LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI STUDENTI DELL’IPS A. FILOSI DI TERRACINA, E’ APERTA A TUTTI ED E’ PREVISTA PER IL PROSSIMO SABATO 27 OTTOBRE ALLE ORE 10 PRESSO IL SENTIERO DEL TEMPIO DI GIOVE (O SABATO 3 NOVEMBRE NEL CASO DI MALTEMPO O PIOGGIA).

Comunicato stampa n.116                                                      24. 10.2018

Solo a marzo scorso, il 18 per l’esattezza, l’inaugurazione dell’itinerario “Sentiero del Tempio” ripulito dal Circolo e riaperto ufficialmente dall’Ente Parco degli Ausoni e Lago di Fondi, e il 29 marzo scorso la firma dell’importante protocollo di intesa tra l’Ente Parco degli Ausoni e il Circolo Legambiente di Terracina per la tutela e lo sviluppo della sentieristica, la promozione di iniziative di educazione ambientale e di monitoraggio per la prevenzione degli incendi e l’abbandono illecito di rifiuti.

Poi una estate 2018 ricca di attività sul Sentiero, come la rassegna organizzata dal Circolo Legambiente dedicata all’Appia “Su e giu’ per le Vie Appie a Terracina”, con escursioni storico-naturalistiche sul Sentiero, in collaborazione con CoopCulture, Kariboo Bike Rental Terracina e patrocinate dal Comune di Terracina e dal Parco degli Ausoni, e una intensa attività durata tutti i mesi estivi, di avvistamento statico sul Sentiero, con una propria squadra di Soci Volontari, a supporto della squadra AIB 2018 della Protezione Civile Comunale, a seguito del Protocollo congiunto firmato con l’Amministrazione e con il Parco per la prevenzione degli incendi.

“Siamo davvero felici che l’Ente Parco abbia aderito subito all’invito del Circolo, sottoscrittore di un protocollo di intesa con il Parco, a partecipare in forma ufficiale a Puliamo il Mondo 2018 come Ente organizzatore, non solo quindi dando il proprio patrocinio gratuito ma impegnandosi anche finanziariamente per l’organizzazione, mostrando cosi’ non solo una grande attenzione e cura per la preziosa area SIC/ZPS di Monte S. Angelo, ma anche un grande apprezzamento per la campagna Legambiente Puliamo il Mondo (Clean Up the World), il più grande evento mondiale di volontariato ambientale, sia per valenza educativa che per il coinvolgimento della popolazione, con iniziative in oltre centoventi Paesi, giunta ormai alla sua XXVI edizione, promossa in Italia da Legambiente Onlus e Federparchi – Europarc, ItaliaFederparchi – Europarc Italia, UPI, ANCI. Mentre per il Circolo questa è la seconda iniziativa a Terracina, dopo l’intensa tre giorni di Puliamo il Mondo presso il Parco del Montuno del 28-29-30 settembre, per il Parco degli Ausoni questa è la quarta iniziativa, dopo quelle ai laghi di Canterno, San Giovanni Incarico, Lago di Fondi, segno di un grande impegno sul territorio. Di tutto questo ringrazio sentitamente il Presidente dell’Ente Parco Bruno Marucci e il Direttore del Parco Luciano Manfredi”– dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo.

La giornata ecologica si terrà il prossimo sabato 27 ottobre 2018, con appuntamento alle ore 10,00 all’ingresso del “Sentiero del Tempio” di Monte Sant’Angelo, presso il cartello del Parco http://www.parcoausoni.it/tempio-monte-giove-terracina-lt-evento-puliamo-il-mondo-del-parco-monti-ausoni-sabato-27-ottobre-2018/. La giornata è aperta a tutti, completamente assicurata e saranno forniti kit pettorine e guanti e buste per la raccolta.  Alla Giornata Ecologica parteciperanno gli Alunni dell’IPS A. Filosi di Terracina. IN CASO DI MALTEMPO LA GIORNATA SARA’ RINVIATA AL SABATO SUCCESSIVO 3 NOVEMBRE.

La riapertura del Sentiero del Tempio il 18 marzo scorso con Soci del Circolo e Personale del Parco

Il Circolo inoltre, per l’occasione, ha completato e consegnato al Parco via PEC come concordato, la Scheda di rilevamento Catasto sentieri CAI e la scheda di Valutazione del Sentiero, con una completa relazione analitica e fotografica, frutto di una azione comprensiva di riqualificazione ambientale del Sentiero del Tempio di Giove (Itinerario n.3 del Parco) (SIC/ZSC Monte Sant’Angelo), dopo i devastanti incendi del 2015 e del 2017 che prevede insieme alla pulizia e al ripristino del sentiero (per il quale il Circolo ha anche inviato fin dal 14 agosto scorso via PEC a tutte le Amministrazioni competenti una richiesta e una contestuale offerta di collaborazione al fine di poter pulire tutta la fascia di accesso al sentiero ed effettuare le rimozioni dei rami o tronconi di albero penzolanti o caduti a seguito degli incendi e per la apposizione di una specifica e nuova segnaletica di contrasto agli incendi dotata di schema sanzionatorio, PEC alla quale solo l’Ente Parco ha finora risposto!), anche la fornitura della segnavia standard, la predisposizione di nuove staccionate di protezione, lo studio degli interventi e delle modalità necessarie per consentire l’accessibilità al sentiero anche ai diversamente abili, la predisposizione di un innovativo progetto di comunicazione sul Sentiero ad oggi dotato di una pagina facebook https://www.facebook.com/Sentiero-Del-Tempio-Di-Giove-212013452867294/ e lo sviluppo di una proposta di riforestazione dell’intera area colpita dal fuoco già in parte avviato come ipotesi allo studio con i Carabinieri Forestali di Terracina del Comandante Luogotenente G. Pannone, in collaborazione con Ufficio Territoriale Biodiversita’ di Fogliano.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.anxurtime.it/puliamo-il-mondo-legambiente-torna-sul-sentiero/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2017/puliamo-il-mondo-2018-presso-il-sentiero-del-tempio-di-giove-per-sabato-27-ottobre

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-puliamo-il-mondo-2018-sabato-27-ottobre/

http://www.parcoausoni.it/tempio-monte-giove-terracina-lt-evento-puliamo-il-mondo-del-parco-monti-ausoni-sabato-27-ottobre-2018/?fbclid=IwAR0LuM1f2RJmGAZhQOKxBeyMDOvO9-_FxjDVKZJsV5V2Zx_oyoI-4hSNyZg

http://www.latinatoday.it/green/puliamo-mondo-2018-legambiente-sentiero-tempio-terracina.html

https://www.ilfaroonline.it/2018/10/26/puliamo-il-mondo-2018-ecco-liniziativa-del-circolo-legambiente-al-sentiero-del-tempio-a-terracina/244221/

 

Cosa ci deve insegnare la morte di Nunzio

di Gabriele SUBIACO 1 Novembre 2018

Ieri mattina (31 Ottobre 2018) tanta Gente ha dato il suo ultimo saluto a Nunzio nella chiesa della Delibera. Nunzio, figlio del Popolo di Terracina, morto mentre svolgeva il suo lavoro travolto da un albero sotto il quale era passato tante volte, eravamo in tanti a salutarlo ieri, simbolo della nostra Città devastata dalla bomba climatica del 29 Ottobre 2018. Una data che resterà impressa nella memoria dei Terracinesi, una data che Terracina ricorderà per sempre, come quella del bombardamento del 4 settembre 1943. Tanto il dolore, la rabbia, la sofferenza delle persone che abbiamo visto ed ascoltato in questi giorni girando tra le macerie della Città. Una Città spettrale, incredula, shockata, sconvolta. Colpita e martoriata nei suoi luoghi più belli: il viale della Vittoria, il salotto buono della Città, ed il Centro storico alto, la nostra storia millenaria. Ad alcune ore dall’accaduto, ci sentiamo di dire che siamo stati fortunati. Si siamo stati davvero fortunati perché, vista la tremenda forza distruttrice del mostro ventoso, arrivato dal mare, e che si è abbattuto sulla nostra Città, molte di più potevano essere le vittime ed i danni, e meno male come è andata. Ma la morte di Nunzio ci deve insegnare che viviamo oramai in un mondo in cui la furia degli elementi naturali può essere devastante ed allora dobbiamo imparare a valutare tutti i potenziali rischi e i tantissimi pericoli, dobbiamo imparare a non sottovalutare nulla, dobbiamo imparare a pianificarlo questo rischio guardando con lucidità alle vulnerabilità del nostro territorio, gli strumenti ci sono, si chiamano PAESC (Piano di azione per l’energia sostenibile ed il Clima) e PNACC (Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici), dobbiamo imparare a fare informazione e formazione alla popolazione per gestire gli eventi calamitosi, dobbiamo organizzare una struttura efficiente di protezione civile locale, dobbiamo organizzare una struttura efficiente di monitoraggio e sorveglianaza locale che ci permetta di intervenire tempestivamente con un sistema di allarme non basandoci solo sulle previsioni generali di allerta meteo, dobbiamo imparare a prendere decisioni tempestive: le scuole andavano chiuse, se non anche gli uffici ed i negozi, la popolazione andava allertata, andava attivato un piano di emergenza fornendo alle persone le misure minime di comportamento (es. chiudere bene e proteggere persiane e finestre, non parcheggiare sotto gli alberi, non uscire di casa, tenersi lontani dalle finestre, spostarsi negli ambienti della casa privi di finestre, etc), sarebbe stato necessario (ed adesso lo è ancora di più) procedere ad un censimento e ad una valutazione dello stato delle strutture naturali ed artificiali più alte (alberi ad alto fusto, tetti, coperture, antenne, impianti su tetti e terrazzi). A questo doveva (ed adesso dovrà) seguire una serie di interventi di consolidamento per le strutture e di abbattimento per gli alberi malati o molto alti e pesanti ma con apparato radicale insufficiente per poter sostenere venti forti, sostituendoli con specie arboree più adatte al contesto urbano. Certo, giustamente qualcuno dirà: tutte cose che era bene fare e sapere prima che accadesse l’irreparabile. Qualcun altro dirà: ma non era mai accaduto prima, quegli alberi avevano 70 anni. Ma è anche vero che noi una avvisaglia seria già l’avevamo avuta lo scorso anno, quando un evento simile (ma meno intenso) aveva devastato la zona agricola di Borgo Hermada. Allora dobbiamo capire che, vivere e prepararsi per l’emergenza, significa, come ci insegnano tanti Paesi (es. il Giappone per i terremoti e maremoti) che la vivono costantemente e che hanno già questa cultura, proprio questo: esercitarsi continuamente eseguendo le procedure di emergenza, per essere pronti quell’unica volta che l’emergenza accade davvero. Ecco il nostro Paese deve acquisire rapidamente questa nuova cultura, perché il cambiamento climatico sta mutando (anzi possiamo oramai ben dire, ha mutato) il contesto di rischio con fenomeni come alluvioni, frane, uragani, nubifragi, bombe d’acqua, isole di calore, siccità, etc che saranno sempre più frequenti ed intensi. Il rischio si può e si deve pianificare per tempo, per salvare vite umane e ridurre e mitigare i danni alle persone ed alle cose, non dobbiamo intervenire, seppur con efficienza, per raccogliere i cocci quando le cose sono oramai già accadute. Ma occorre anche che lo Stato e le Regioni ai massimi livelli promuovano e finanzino una politica di messa in sicurezza del territorio di questo Paese oramai disastrato dai danni idrogeologici. Comunque, un grazie, da parte di Tutti, va alla struttura di coordinamento ed alle squadre dei vigili del fuoco, alle associazioni della protezione civile, dei volontari e ai cittadini comuni che si sono messi a disposizione e che hanno gestito il post evento con efficienza e grande professionalità, liberando rapidamente le strade dagli alberi, dalle automobili, dai detriti e dai resti, mettendo in sicurezza tetti e coperture, e fornendo tempestivamente un alloggio alle persone evacuate. Sarebbe stato apprezzato da Tutti, vedere, nelle ore immediatamente successive alla tragedia, le massime Istituzioni e la Politica di questa Città in mezzo alle macerie e nelle strade a raccogliere la rabbia e la disperazione della gente, a consolare e a dare speranza ad una comunità traumatizzata e sconcertata. In certi momenti, il conforto e l’ascolto sono importanti e la presenza delle Istituzioni è necessaria, le persone in difficoltà e sconvolte non devono sentirsi sole. Ma pochi se la sono sentita di scendere in strada, di stare vicino ai Cittadini colpiti, in questo momento drammatico. Ecco anche questo, per il futuro, non va sottovalutato. Adesso inizia la fase più difficile, la conta dei danni (tanti al patrimonio pubblico e privato), i contenziosi e la ricostruzione. Speriamo solo di non rivedere qui, a Terracina, film già visti in questi anni in tante altre parti del nostro disgraziato Paese colpite da eventi disastrosi. Belle sfilate dei politici di tutto l’arco costituzionale, tanti selfie, ma poi la Gente lasciata da sola per anni ed anni con il proprio dramma. Terracina e la sua Gente hanno la forza, la volontà e le energie per risorgere, lo dobbiamo a Nunzio. Questa è una Città che ha bisogno di rinascere ritrovando l’unità e la solidarietà della sua Gente e la capacità di utilizzare al meglio i suoi talenti migliori, irrinunciabili per affrontare la complessità e la difficoltà dei tempi in cui viviamo. Grazie Nunzio, perché il tuo sacrificio non resterà invano. R.I.P.