LEGAMBIENTE TERRACINA CONGIUNTAMENTE A LEGAMBIENTE LAZIO E ALL’OSSERVATORIO TRASPORTI REGIONALE DEL LAZIO HA INVIATO, NEI GIORNI SCORSI VIA PEC UNA RICHIESTA DI AUDIZIONE CON MASSIMA URGENZA AL PRESIDENTE DELLA VI COMMISSIONE – LAVORI PUBBLICI, INFRASTRUTTURE, MOBILITA’, TRASPORTI – DELLA REGIONE LAZIO CORREDATA DA DOCUMENTAZIONE, IN MERITO ALLA ANNOSA QUESTIONE DEL RIPRISTINO DELLA LINEA FERROVIARIA TERRACINA-PRIVERNO FOSSANOVA. L’OBIETTIVO E’ COMPRENDERE DAL CONFRONTO TECNICO E CON DOCUMENTI ALLA MANO, CON TUTTI I DECISORI, LA REALE VOLONTA’ E L’EFFETTIVA POSSIBILITA’ DI RIAVERE IL TRENO FACENDO DAVVERO CHIAREZZA AL DI LA’ DELLE OVVIE E PERIODICHE CONVENIENZE ELETTORALI DELLA POLITICA LOCALE (DI OGNI COLORE) A CUI PURTROPPO ASSISTIAMO DA ANNI.

Terracina, 28 settembre 2019                     Comunicato Stampa n. 153

La questione del treno a Terracina tiene banco dal settembre 2012 cioe’ dal giorno dell’infausta caduta sui binari di quel masso che ha interrotto il percorso del trenino che per decenni ha collegato la nostra Città alla stazione di Priverno – Fossanova e a Roma. Centinaia sono stati gli articoli e i servizi televisivi locali dedicati, in questi anni, al tema che ogni tanto ritorna alla ribalta della cronaca, ma ad oggi a quasi otto anni dalla interruzione, in concreto, al di la’ delle dichiarazioni di intenti e delle rassicurazioni dei politici e delle amministrazioni che hanno addirittura attribuito all’opera un carattere “ultraprioritario”(!) già a partire dal 2014,  risultano acclarati i seguenti fatti:

  • un finanziamento di 4 milioni di euro per i lavori di messa in sicurezza di un tratto del Monte Cucca per il rischio idrogeologico (fondi regionali su piattaforma Rendis) come da PAI (Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Lazio) che assegna a quella zona il rischio Quattro (il rischio più elevato);
  • la decisione del Comune di Terracina di fungere da stazione appaltante per i lavori di 4 milioni di euro di messa in sicurezza di un tratto del Monte Cucca, lavori normalmente di competenza regionale, la cui conferenza dei servizi (ovvio passaggio di prassi!) per avere il via libera da tutti gli enti, si è svolta presso il Comune di Terracina il 13 settembre scorso, a valle della predisposizione del documento tecnico propedeutico all’avvio della gara di appalto per i lavori. Decisione francamente “singolare” visto che la Regione possiede sicuramente molta più esperienza, competenza e risorse tecnico/gestionali per poter gestire lavori di questa complessità.
  • una Delibera Cipe uscita qualche giorno prima delle elezioni politiche del marzo 2018 (gazzetta ufficiale n. 132 del 9-6-2018) che prevedeva un finanziamento di 6 milioni di euro per Interventi di ripristino della linea ferroviaria Priverno-Fossanova-Terracina, finanziamento che giace presso il Ministero dei Trasporti e sarebbe utile capire da subito se è ancora utilizzabile tenendo conto dei vincoli tecnici e temporali stringenti che pone il Ministero dei Trasporti (che è l’ente che di fatto eroga il finanziamento) sulla effettiva realizzabilità e sicurezza dell’opera;
  • l’uscita di scena, non sappiamo per quali motivi, di un soggetto importante come Rete Ferroviaria Italiana (RFI) individuata ed ufficialmente incaricata dalla Regione Lazio, il 13 febbraio del 2015, come soggetto attuatore di un complesso e costoso “Progetto per la realizzazione delle opere in difesa della caduta massi della linea ferroviaria Priverno-Terracina” e la cui presenza avrebbe sicuramente dato maggiori garanzie di impegno per il ripristino della linea;
  • un Piano della Mobilita’ Regionale che cita la tratta, ma non dice nulla a riguardo e non chiarisce affatto i termini (soprattutto tecnico-economici) di un suo eventuale ripristino;

Ciò detto, il tema continua da anni, ad essere al centro di strumentalizzazioni pre-elettorali giocate tutte sulla pelle dei pendolari e dei cittadini alimentando l’ambiguità tra i lavori per la messa in sicurezza del Monte Cucca per la tutela di persone e case dal rischio vita e da danni gravi ed il ripristino della tratta ferroviaria. Lo stesso ex Sindaco di Terracina affermava già un anno fa – mettendo prudentemente le mani avanti sulla questione – “L’area del monte Cucca è estremamente complessa. La frana del settembre 2012 non è stata l’unica nell’area. La riattivazione della ferrovia è un obiettivo strategico di questa amministrazione ma ciò deve avvenire secondo i principi di massima sicurezza e salvaguardia pubblica”. https://www.ilcaffe.tv/articolo/47900/ferrovia-lavori-al-via-nel-2019  Ed è proprio per questo che vogliamo provare a chiedere in Commissione e a fare definitiva chiarezza mettendo attorno ad un tavolo tutti gli attori che contano davvero per il ripristino (Regione Lazio, RFI, Trenitalia, Ministero) offrendo una nostra visione analitica del problema e pretendendo risposte ed impegni seri e certi anche su eventuali soluzioni alternative e meno problematiche come una moderna metropolitana leggera in pianura, di cui si è iniziato a discutere nell’ambito delle azioni del “Comitato no corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera” e già proposta in un vecchio progetto della Regione Lazio.

L’unica Realtà certa dopo quasi otto lunghi anni, e’ che ci rimangono desolatamente, per ora, una montagna sempre più pericolosamente dissestata e scarrupata, una ferrovia abbandonata e coperta da erbacce e rovi ed una stazione (dal nome altisonante :“Polo Trasporti”) degradata, sporca e fatiscente, purtroppo ormai chiusa dal 2012 e diventata una stazione “fantasma”, che versa in condizioni di pericoloso degrado che abbiamo sempre documentato e segnalato alle autorita’, e che obbliga i pendolari e i turisti che utilizzano i bus sostitutivi Trenitalia per i collegamenti con la stazione di Priverno-Fossanova, a condizioni di assoluto disagio, privi dei minimi servizi.

Partendo da questo scenario alquanto desolante, e dopo anni di analisi documentale, nei giorni scorsi il nostro Circolo attivo sul territorio di Terracina, nella persona di Anna Giannetti, in qualita’ di Presidente del Circolo locale, da sempre attivo sul tema dei trasporti locali, insieme a Roberto Scacchi, in qualita’ di Presidente di Legambiente Lazio, autore di un importante rapporto annuale PENDOLARIA sui trasporti pubblici regionali https://www.legambiente.it/pendolaria-2018-il-rapporto-sullo-stato-del-trasporto-ferroviario-in-italia/, iniziativa alla quale il nostro Circolo ha fornito un grande contributo durante la fase di rinegoziazione del contratto tra Regione Lazio e Trenitalia e i momenti di grande disagio per i pendolari della tratta FL7 Roma-Formia-Napoli, e congiuntamente a Andrea Ricci, in qualita’ di Presidente Osservatorio Regionale Trasporti del Lazio, ha fatto richiesta di audizione con la massima urgenza a E. Patane’, Presidente della VI Commissione – Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti della Regione Lazio per poter avere contezza in merito alla concreta fattibilita’ tecnica e ai tempi del ripristino della Ferrovia Terracina-Priverno Fossanova e per comprendere se i complessi lavori previsti su fondi regionali per la mitigazione del rischio da dissesto idrogeologico del Monte Cucca (stazione appaltante Comune di Terracina) consentano, una volta avviati e portati a termine, la completa sicurezza della tratta e quindi siano direttamente collegabili al ripristino del servizio ferroviario o siano solo un pezzo di un puzzle molto più intricato e sicuramente molto più costoso in termini di risorse economiche di cui ad oggi nessuno sembra conoscere realmente tutti i pezzi. Saranno presenti all’audizione in Commissione: la Dott.ssa Anna Giannetti Presidente del Circolo Legambiente “Pisco montano” di Terracina, il Dott. Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio, l’Ing. Gabriele Subiaco, VicePresidente e Responsabile Dipartimento Scientifico del Circolo di Terracina e il Dott. Andrea Ricci, Presidente Osservatorio Regionale Trasporti del Lazio.

“Come associazione operante sul territorio e portatrice di un interesse diffuso, e come associazione impegnata nella costruzione di proposte e analisi come quelle contenute nel nostro prestigioso rapporto annuale PENDOLARIA e attiva nell’ Osservatorio Regionale Trasporti, chiederemo, nel corso dell’audizione, vista la situazione in essere, quali siano le reali determinazioni della Regione Lazio, di RFI, di Trenitalia e del Ministero dei Trasporti che si richiede siano presenti all’audizione, in merito alla reale volontà e alla effettiva possibilità di ripristino della tratta ferroviaria in oggetto e l’eventuale programmazione completa (risorse economiche, fonti di finanziamento, tempi operativi, responsabilità) di tutti gli interventi necessari, se questa è la decisione, per raggiungere l’obiettivo del ripristino del treno. Ciò al fine di fare definitiva chiarezza, sciogliere i dubbi e speriamo sgombrare definitivamente il campo da facili manipolazioni e strumentalizzazioni politiche che da anni alimentano la vicenda” dichiara Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio.

“Francamente siamo stanchi di sentire periodicamente, ad ogni anniversario della caduta del masso di Monte Cucca, lo stesso refrain sul treno senza che nulla poi cambi nella realtà come accade anche per la mobilità sostenibile nella nostra Città ed è per questo che abbiamo deciso come Associazione, dopo anni di analisi di documenti e piani, di fare definitiva chiarezza. Evidentemente, a nessuno sfuggono le potenzialità elettorali di un tema come questo, ed è evidente l’interesse della “Politica” di tenere in piedi questa situazione fatta di vaghe promesse e di periodiche rinnovate speranze, oramai quasi un decennale tormentone senza via d’uscita. Dovremmo invece tutti chiederci, a fronte del rinnovato battage di questi giorni: ma cosa è cambiato oggi rispetto a uno, due o tre anni fa? Nulla. Quale è la vera novità di questi giorni? Nessuna. Quello che sappiamo oggi è esattamente quello che sapevano tutte le persone informate già a marzo del 2018 in piena campagna elettorale, cioè, ci sono  4 milioni di euro per il dissesto idrogeologico di un tratto del Monte Cucca e forse (nella speranza che siano ancora utilizzabili), 6 milioni Cipe per il ripristino della tratta. Ma questo è sufficiente per dire che il treno tornerà a Terracina? No, non lo era a marzo 2018 e continua a non esserlo oggi purtroppo, e perché? Perché ancora ad oggi non esiste un Piano vero ed impegnativo sottoscritto da tutti i decisori importanti (RFI e Regione in primis) per riportare il treno a Terracina che dia contezza in modo chiaro e trasparente: 1) delle risorse economiche complessive necessarie, cioè tutto quello che serve per mettere in sicurezza l’intero fronte franoso (diversi chilometri)  di Monte Cucca  e di Monte Leano, per ripristinare la linea ferrata rielettrificandola, per ripristinare i relativi azionamenti, per garantire la sicurezza visti anche i numerosi passaggi a livello e per riqualificare la stazione di Terracina e le altre stazioni sulla tratta; 2) delle fonti di finanziamento, cioè, una volta fatta la valutazione dei costi complessivi, chi ci mette tutti i soldi che servono?; 3) dei tempi operativi di intervento e del relativo cronoprogramma completo; 4) dell’organizzazione e delle responsabilità operative tra i vari enti coinvolti a partire dal coordinamento del progetto. C’è poi da porsi, in modo molto pragmatico, una domanda di fondo: ma vale la pena, ammesso che si trovino, spendere ipotizziamo decine di milioni di Euro per ripristinare una ferrovia sotto una montagna a rischio (perché anche con gli interventi di mitigazione il rischio purtroppo rimane) e sempre più pericolosa (visti i continui incendi e il diradamento della vegetazione a causa della siccità) o non è più ragionevole pensare ad una soluzione diversa e meno rischiosa, come del resto già ipotizzato dalla stessa Regione qualche anno fa? Ecco, dopo quasi otto anni questo Piano ancora non esiste ed il quadro, che emerge anche dagli interventi di questi giorni della politica locale, è invece purtroppo assai confuso e si naviga sempre e solo a vista in mezzo alla nebbia più fitta. E’ per questo che con la nostra azione di motivata richiesta di audizione a tutti gli Enti Decisori, vogliamo cercare di fare definitiva chiarezza, proponendo un approccio più razionale e trasparente, per evitare che si continui a “giocare” tristemente, e per chissà quanti altri anni, sulla pelle dei cittadini. Cittadini che si affidano speranzosi alla politica, ma che, dopo otto anni, dovrebbero pretendere con forza, dalla stessa, oltre che competenza e capacità di affrontare i problemi, certezze e non solo vaghe promesse trascinate avanti stancamente di elezione in elezione” dichiara l’ingegner Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo Legambiente di Terracina.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

 

http://www.anxurtime.it/treno-legambiente-audizione-regione/

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-la-questione-treno-dal-2012-ricostruita-da-legambiente-pisco-montano/

https://www.h24notizie.com/2019/09/28/ferrovia-legambiente-racconta-la-storia-di-un-progetto-dimenticato/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2698/legambiente-sul-ripristino-della-linea-ferroviaria-terracina-priverno-fossanova

https://www.latinaoggi.eu/news/attualita/77480/treno-legambiente-in-regione-per-sbloccare-la-situazione

https://www.ilfaroonline.it/2019/09/29/ripristino-della-stazione-ferroviaria-di-terracina-legambiente-chiede-unaudizione-urgente-in-regione/296093/

https://latinatu.it/il-treno-fantasma-della-terracina-priverno-tutti-i-motivi-dello-stallo-nellanalisi-di-legambiente/

 

 

SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE 2017: LA STAZIONE DI MONTE SAN BIAGIO –TERRACINA MARE TRA PROBLEMI PRESENTI E PROSPETTIVE FUTURE AL CENTRO DELLA “EUROPEAN MOBILITY ACTION” PERMANENTE PROMOSSA DAL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA

Terracina,15 settembre 2017            Comunicato Stampa n.59

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA LANCIA PER LA SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE UNA AZIONE INDIPENDENTE E PERMANENTE (EUROPEAN MOBILITY PERMANENT ACTION) CHE INIZIA IL PROSSIMO 17 SETTEMBRE IN COLLABORAZIONE CON I COMITATI DEI PENDOLARI DELLA TRATTA FL/7 E CON L’OSSERVATORIO REGIONALE DEI TRASPORTI  E LEGAMBIENTE NAZIONALE NEL CONTESTO DELLA CAMPAGNA NAZIONALE #PENDOLARIA, CHE HA AL CENTRO LA QUALITA’ DEI SERVIZI E DELLE INFRASTRUTTURE E IL BENESSERE E LA SICUREZZA DEI CLIENTI DELLA STAZIONE DI MONTE SAN BIAGIO-TERRACINA MARE, INDIVIDUATA COME SNODO (HUB) DI COLLEGAMENTO PER TUTTA LA RIVIERA DI ULISSE, TRA LITORALE, ISOLE PONTINE, VIA APPIA E PARCO REGIONALE MONTI AUSONI

Il Circolo di Terracina, dopo la mobilitazione permanente a fianco dei comitati dei pendolari della tratta FL7, iniziata a gennaio scorso in occasione della campagna nazionale #PENDOLARIA con una azione non solo di protesta ma anche di raccolta e strutturazione di informazioni e proposta per il miglioramento degli orari e delle fermate dei treni e proseguita poi con diverse iniziative con la definizione di una proposta integrata per la mobilità sostenibile nel Sud Pontino, ha lanciato sulla piattaforma dell’Unione europea, in occasione della settimana europea della Mobilità sostenibile, un’azione permanente che si svolgerà nel corso dell’intero anno e che sarà incentrata sul miglioramento della condivisione delle informazioni, dei servizi con particolare riferimento all’inter-modalità e alla mobilità condivisa, del benessere e della sicurezza della stazione di Monte San Biagio -Terracina mare, denominata: TOWARDS A MULTIMODAL-SYNCHRONIZED SUSTAINABLE MOBILITY – TRAIN+BICYCLE+CAR+SHUTTLE SERVICES AT THE NEWLY RENOMINATED RAILWAY STATION: MONTE SAN BIAGIO – TERRACINA MARE ON ONE OF MOST POPULATED RAILWAY LINE IN ITALY (ROME-NAPLES- FL7). http://www.mobilityweek.eu/registered-actions/?country=IT&action_uid=gS4gZaUR,

Come già ribadito in altre occasioni (https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/08/07/legambiente-terracina-ribadisce-la-posizione-in-merito-alla-ridenominazione-della-stazione-monte-san-biagio-terracina-mare-come-hub-aggregativo-per-tutta-la-riviera-di-ulisse-considerando-c/) l’attenzione a questa stazione non preclude alcunchè riguardo al ripristino della stazione di Terracina che invece si pone sempre più come obiettivo di lungo periodo, fortemente condizionato dalla vastità dell’intervento necessario per sistemare l’intero fronte franoso sovrastante la ferrovia Priverno/Fossanova – Terracina, dai costi dell’intervento e dalla difficoltà di reperire i finanziamenti ed i cui tempi si prospettano sempre più lunghi anche a seguito della recente mancata assegnazione dei fondi per la messa in sicurezza del Monte Cucca (che costituisce, è bene saperlo, solo un tratto limitato del fronte franoso da mettere in sicurezza).

stazione msb1

L’obiettivo di questa azione permanente è quello di consentire alla nuova stazione Monte San Biagio-Terracina Mare, una stazione classificata di categoria SILVER da RFI, di essere pienamente inclusa anche nel nuovo Piano della Mobilità del Lazio per quanto riguarda il miglioramento dei servizi e la riqualificazione/rigenerazione e di diventare un sito di attuazione di buona pratiche di condivisione (car sharing e car pooling), di intermodalità e di bigliettazione integrata, proponendola a sito sperimentale di tutte le nuove misure regionali sulla mobilità sostenibile (come a esempio l’ abbonamento che consente l’accesso con la bici pieghevole ai treni regionali pagando un costo più basso rispetto al prezzo standard o come lo speciale abbonamento annuale per il trasporto pubblico locale che consente a tutti i sottoscrittori di ricevere un contributo per l’acquisto di bici pieghevole), entrambe azioni permanenti lanciate ufficialmente dalla Regione Lazio in occasione proprio della Settimana europea della mobilità per incentivare il contrasto allo smog e per decongestionare le città dal traffico, ma anche per creare nuova occupazione, con risvolti importanti anche nel cicloturismo, promuovendo il riavvicinamento ai territori ed alle bellezze naturali con effetti positivi sulla qualità della vita e sulla salute in piena sintonia con il tema  e gli intenti della Settimana Europea della Mobilità che ricordiamo è  quest’anno “Una Mobilità pulita, condivisa e intelligente”.  Le azioni progettuali e la sperimentazione di buone pratiche nell’arco dell’intero anno prenderanno spunto anche dal recente testo unificato delle proposte di legge n. 190, prima firmataria Cristiana Avenali, e n. 192 primo firmatario David Porrello che riguarda “Disposizioni per favorire la mobilità nuova” per promuovere la mobilità nuova e la mobilità ciclistica sul territorio regionale, che prevede l’istituzione di due fondi, uno di parte corrente con uno stanziamento di 250 mila euro per ciascuna annualità 2018 e 2019, uno in conto capitale, 800 mila euro per ciascuna annualità 2018 e 2019, che ha avuto proprio ieri il via libera con un sì all’unanimità, da parte della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità del Consiglio regionale del Lazio, per l’Aula.

La stazione è poi già assegnataria, grazie all’impegno dell’Amministrazione di Monte San Biagio, di un importante finanziamento nell’ambito dell’iniziativa nazionale di Ferrovie dello Stato denominata “500 stazioni” e dedicata alla riqualificazione delle stazioni ferroviarie italiane principalmente adottando linee di design e di arredo uniformi. Il progetto per la stazione di Monte San Biagio include anche la ristrutturazione delle sale d’attesa, nuove pensiline e un sottopassaggio per attraversare i binari, eliminando quindi il sovrappasso.  Tuttavia, la stazione ad oggi manca ancora di servizi primari essenziali come ad esempio servizi igienici interni alla stazione e raggiungibili comodamente anche per i passeggeri in transito, di accessibilità idonea per i portatori di handicap, di un info-point adeguato al flusso turistico (intenso nel periodo estivo), di segnalatori acustici e visivi per facilitare l’attraversamento dell’Appia (molto trafficata in quel tratto), con semafori che vengono spenti con la sera con il rischio di rendere ancora più critico l’attraversamento già molto pericoloso.  Il Comune di Monte San Biagio aveva poi con Ordinanza n.44 del 03/04/2016 e a partire dal 1/05/2016, previsto nuove modalità di fruizione del parcheggio con un costo raddoppiato per i non residenti (15 euro di abbonamento mensile per i residenti e 30 euro per i non residenti). I cittadini di Terracina che vogliono usufruire del parcheggio sono ancora oggi costretti ad un esborso doppio rispetto a quelli di Monte San Biagio in attesa che il Comune di Terracina risolva finalmente la questione ripianando il Comune di Monte San Biagio. Inoltre il parcheggio non è custodito e neanche videosorvegliato, con continui furti e atti di vandalismo, e lo stesso non è dotato di biglietterie automatiche per l’acquisto dei tagliandi che possono essere acquistati solo presso le attività commerciali poste nelle vicinanze della stazione, che avendo orari fissati di apertura e di chiusura, non rendono possibile acquistare il tagliando a qualsiasi ora. Inoltre le linee COTRAL servono in modo incidentale la stazione provenendo da diverse località regionali e non sono tutte perfettamente sincronizzate con i treni (oltre a non garantire servizio di sabato e domenica) e inoltre penalizzano chi non ha il biglietto integrato regionale facendo pagare ben 7 euro a bordo per la tratta di 15 km (da Monte San Biagio a Terracina). Dal canto suo il COTRI del Comune di Terracina pur garantendo per quanto possibile la copertura giornaliera e festiva (con un biglietto orario di 1,50 euro), termina il servizio alle 20.00 e a volte causa fine turno alcune navette risultano partire vuote. Inoltre esiste un solo taxi (a prezzi non economici) e ci è stata riportata perfino la presenza saltuaria di tassisti abusivi.

stazione msb2

“L’azione permanente (che si svilupperà nel dettaglio nei prossimi mesi) prevede attività di informazione ed educazione alla mobilità sostenibile e condivisa e indicazioni su come migliorare la sicurezza dei passeggeri in transito, da svolgersi anche in collaborazione con le Amministrazioni locali e regionali, RFI e Trenitalia, con i Comitati dei Pendolari e con l’Osservatorio Regionale dei Trasporti e include attività di informazione ed educazione alla mobilità sostenibile e diffusione delle misure regionali disponibili, di monitoraggio e raccolta dati con somministrazioni di interviste e questionari sulla qualità del servizio complessiva con particolare attenzione alla inter-modalità, facilitando anche l’accesso concreto ai fondi europei per la mobilità sostenibile e mirando a promuovere e valorizzare le caratteristiche uniche della stazione di Monte San Biagio-Terracina Mare, come nodo di servizio territoriale, e come sito di sperimentazione delle iniziative di nuova mobilità sostenibile lanciate dalla Regione Lazio” dichiara Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile del Laboratorio di Rigenerazione Urbana del Circolo e referente dell’azione europea “La stazione di MSB-Terracina Mare ha una serie di caratteristiche peculiari che verranno opportunamente analizzate sia dal punto di vista del potenziale di sviluppo turistico di tutte le città servite e sia per le necessità derivanti dai flussi di passaggio come la presenza della Stazione sulla Via Appia, la vicinanza con il Parco Regionale dei Monti Ausoni, la capacità di servire tutto il litorale che va da San Felice fino al confine con Sperlonga e soprattutto le Isole Pontine (attraverso i porti di Terracina e San Felice Circeo), tutte località dotate di Bandiera Blu e delle 3 o 4 Vele Legambiente e Touring Club e un bacino di utenza di varie centinaia di migliaia di persone tra residenti e turisti che potrebbe sicuramente prevedere la fermata di intercity e treni veloci. Ricordiamo che nel nostro ultimo Rapporto Legambiente “Qualità delle stazioni nel Lazio” la stazione di Monte San Biagio – Terracina Mare risulta essere tra le migliori del Lazio”. Inoltre, il progetto di rigenerazione, allo studio del Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile di Legambiente, che sostanzia l’azione europea, si innesta sugli interventi già previsti dal finanziamento “500 stazioni” per allargarne l’ambito dall’infrastruttura ferroviaria al parcheggio e soprattutto ai servizi essenziali (igienici, illuminazione, informativi, per i passeggeri in transito); l’incremento della sicurezza (videosorveglianza, custodia, attraversamenti); l’autonomia e l’efficienza energetica (fotovoltaico, led); il miglioramento del collegamento pedonale stazione-parcheggio; un servizio efficiente di navette anche elettriche con Terracina ed in particolare con il porto; lo sviluppo di una rete ciclabile territoriale integrata; la promozione dei servizi di car sharing e car pooling e delle relative piattaforme software”.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili

LEGAMBIENTE TERRACINA RIBADISCE LA POSIZIONE IN MERITO ALLA RIDENOMINAZIONE DELLA STAZIONE MONTE SAN BIAGIO – TERRACINA MARE COME HUB AGGREGATIVO PER TUTTA LA RIVIERA DI ULISSE, CONSIDERANDO CHE TERRACINA PURTROPPO, E NON DA OGGI, NON E’ PRESENTE COME NODO DELLA FERROVIA ROMA-NAPOLI, PUR CONFERMANDO STAMATTINA AI MICROFONI DI AGORA’ESTATE RAI 3, LA VOLONTA’ DI PERSEGUIRE ANCHE IL PIU’ DIFFICILE OBIETTIVO DI RIAPRIRE PRESTO LA TRATTA TERRACINA-PRIVERNO FOSSANOVA

Comunicato Stampa n.52                                                       2.8.2017

Il Circolo Legambiente “Pisco Montano” di Terracina (nato solo poco più di un anno fa) ha sempre avuto una posizione chiara ed univoca, ed esprime soddisfazione per il risultato della ridenominazione della stazione di Monte San Biagio in Monte San Biagio-Terracina Mare, raggiunto anche con gli sforzi e le richieste avviate già alcuni anni fa dall’Amministrazione di Terracina e con la collaborazione attiva del Comune di Monte San Biagio, pur rispettando gli sforzi fatti, in questi anni, dai comitati, dalle associazioni, dai cittadini, e dall’Amministrazione per il ripristino della tratta Priverno Fossanova- Terracina, sforzi che però – si deve constatare-  non hanno portato i risultati sperati.

Il nostro Circolo da gennaio 2017 si è impegnato con una mobilitazione straordinaria permanente in occasione della nostra prestigiosa campagna nazionale denominata “Pendolaria” sulla tratta FL7 Roma-Napoli insieme ai Comitati dei pendolari cercando di affiancarli con una azione non solo di protesta ma anche di raccolta e strutturazione di informazioni e proposta evidenziando anche le gravi lacune del nostro trasporto cittadino e delle sue tipicità. La frana del Monte Cucca che ha interrotto la tratta Terracina-Priverno risale oramai al lontano 2012 ed in questi anni è forse mancata una mobilitazione numericamente rilevante della cittadinanza anche per elevare l’attenzione sul problema portandola anche a livello dei media nazionali. Inoltre sul piano della comunicazione i messaggi sono stati sempre a nostro avviso troppo rassicuranti con la prospettiva del “miracolo” sempre a portata di mano. Infatti l’ambiguità tra la messa in sicurezza del Monte Cucca (doveroso e con i fondi ora messi a disposizione della Regione Lazio sicuramente raggiungibile) e il ripristino della ferrovia abbandonata – inserita nel nostro dossier Pendolaria 2016 tra quelle “sospese per inagibilità della infrastruttura”- ha sempre creato confusione e noi abbiamo cercato di chiarire tutto questo già a gennaio nel nostro primo comunicato https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/01/28/legambiente-ha-presentato-a-palermo-il-24-gennaio-scorso-il-rapporto-pendolaria-2016-la-linea-roma-napoli-via-formia-risulta-ancora-piu-infernale-dopo-la-recente-entrata-in/

“Partecipando attivamente e in modo permanente a “Pendolaria 2017” con una mobilitazione straordinaria e interloquendo con i comitati, le amministrazioni e la Regione, Trenitalia e RFI ed essendo presenti nell’Osservatorio Regionale Trasporti come Legambiente Lazio, https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/02/26/legambiente-terracina-continua-la-campagna-pendolaria-2017-con-la-mobilitazione-permanente-sulla-linea-fl7-roma-formianapoli-a-sostegno-dei-comitati-pendolari-ma-anche-per-promuovere-una-mo/   ci siamo resi conto delle grandi difficoltà in cui versiamo a Terracina come nodo ferroviario purtroppo NON presente sulla tratta FL7, delle diseconomie del doppio pendolarismo (Priverno-Fossanova e Monte San Biagio) e della necessità di operare in una logica aggregativa e comprensoriale che miri ad aumentare il bacino di utenza per raggiungere gli obiettivi fissati, come ad esempio quello di poter effettuare fermate dei treni veloci o degli Intercity”, dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo.
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Collegamento in diretta su RAI 3 dalla Stazione di Terracina dai microfoni di Agora Estate

Tutto ciò premesso, seguendo il nostro approccio che è stato fin dall’inizio un approccio pragmatico e realista finalizzato ad ottenere il meglio per la nostra città, riteniamo il cambio di denominazione della stazione di Monte San Biagio in Monte San Biagio – Terracina Mare uno risultato importante (un obiettivo di breve periodo) che non preclude alcunchè riguardo al ripristino della stazione di Terracina (che si pone inevitabilmente come obiettivo di medio-lungo periodo visti i tempi della messa in sicurezza della montagna e poi del ripristino del servizio di trasporto ferroviario) ma che ridà alla città una presenza sui siti web importante dal punto di vista dello sviluppo turistico di un territorio che vive di turismo, in particolare estivo, e che non può permettersi (nel 2017) di restare congelato, in una sorta di incantesimo, in attesa del ritorno del “vecchio” treno a Terracina,  per mettere mano ad un serio piano di sviluppo dell’offerta turistica e culturale della città e dei servizi connessi e per risolvere una volta per tutte le annose problematiche dei pendolari sulla tratta.

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“Per noi, il cambio di denominazione della stazione di Monte San Biagio non è solo ‘nominale’ ma è sostanziale ed assolutamente necessario per cominciare a parlare veramente dello sviluppo turistico di un territorio, con un piano di potenziamento concreto di tutti i servizi che preveda: non solo più fermate e più treni ma anche la possibilità di fermata degli Intercity (che oggi, a bacino di utenza aumentato, potrebbe diventare una realtà), la riqualificazione dei parcheggi con annessi servizi primari (igienici, illuminazione, videosorveglianza, servizi informativi) e realizzazione del sottopasso di connessione con la stazione, collegamenti con il TPL in coincidenza con tutti i treni, il collegamento con navette dirette con il porto di Terracina in coincidenza con la partenza e l’arrivo dei traghetti o per eventi specifici, la promozione dei servizi di car sharing e car pooling e delle relative piattaforme software, lo sviluppo della rete ciclabile territoriale per favorire la mobilità intermodale (bici-treno). Non possiamo permetterci di perdere altri anni preziosi ma dobbiamo iniziare da subito a costruire una rete di servizi efficienti attorno all’hub di Monte San Biagio-Terracina Mare visto che già oggi la stazione di Monte San Biagio (che nel nostro Rapporto Legambiente “Qualità delle stazioni nel Lazio” risulta essere tra le migliori) ualità delle staè stata inserita tra le 500 stazioni italiane con finanziamenti per la riqualificazione da parte del Ministero dei Trasporti. Rete all’interno della quale sarà poi possibile integrare più facilmente, e ci auguriamo tra non molto, la stazione di Terracina” afferma Gabriele Subiaco, Vicepresidente e responsabile del Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile del Circolo.

“Ribadiamo di voler affrontare la questione della stazione di Terracina con un approccio più civico e partecipativo facendola uscire dalla palude che l’ha fatta precipitare come “stazione nel vuoto”, come riportata nel Dossier Stazioni di Legambiente, chiedendo un tavolo concertato con la Regione Lazio, all’interno delle azioni partecipative relative alla discussione del Piano di Mobilità del Lazio,  al quale debbono sedere oltre all’Amministrazione locale, anche i comitati, le associazioni e tutti i portatori di interesse, e finalizzato ad ottenere un Piano specifico e completo di tutti gli interventi necessari per traguardare il ripristino del treno a Terracina ed una calendarizzazione puntuale degli stessi, valutando anche i danni di eventuali ritardi di attuazione del Piano per la collettività. Al contempo però ci impegneremo, come stiamo già facendo, anche per la stazione di Monte San Biagio – Terracina, al fianco dei comitati pendolari e insieme agli altri circoli, alle amministrazioni e agli operatori turistici per il potenziamento dei servizi, in una ottica di collaborazione costruttiva con proposte e progetti concreti di sviluppo del territorio” conclude Anna Giannetti Presidente del Circolo Legambiente di Terracina.

 

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.