LEGAMBIENTE TERRACINA RICORRE AL DIFENSORE CIVICO REGIONALE PER IL MANCATO RISCONTRO DOPO DUE MESI ALLA ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI PER UN PROGETTO DI LOTTIZZAZIONE COSTIERA DENOMINATO “RESIDENCE ADROVER” SOTTOPOSTO AD AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA E SI PREPARA PER UN EVENTUALE RICORSO AL TAR DEL LAZIO. IL COMUNE COMUNICA CHE LA RICHIESTA POTREBBE INTRALCIARE LA NORMALE ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA, LASCIA LIBERI GLI UFFICI DI RISPONDERE MA NESSUNO RISPONDE.

Terracina, 30 settembre 2021                     Comunicato Stampa n. 219

Legambiente Terracina, non appena avuta la notizia del passaggio in Commissione Paesaggistica del progetto “Residence Adrover”, e memore di quanto già accaduto nella vicenda Proinfantia, con un primo passaggio in Commissione Paesaggistica a maggio 2020 (parere negativo) e un secondo progetto poi autorizzato 6 mesi dopo con iter velocissimo sotto Natale, aveva tempestivamente inviato il 28 luglio scorso una istanza di accesso agli atti per acquisire tutta la documentazione tecnica ed amministrativa relativa alla nuova lottizzazione in programma sul Lungomare, gemella per caratteristiche alla “Pro-infantia”. Un altro immobile pregiato, su un lotto fronte mare, lasciato all’incuria e al degrado per anni, che ha sempre avuto destinazione sociale e didattica, destinato da PRG anche a verde pubblico e parcheggi e che improvvisamente, grazie al quadro normativo della Rigenerazione Urbana a Terracina, da noi fortemente contestato ormai da mesi, diventa appetibilissimo al privato che acquista a prezzi stracciati presumibilmente per abbattere e ricostruire villini, utilizzando magari tutto il lotto a disposizione, incluso il verde pubblico e l’area parcheggi con relativa monetizzazione.

Anni fa l’ex Sindaco di Terracina Nicola Procaccini, dichiarò che l’Amministrazione si sarebbe impegnata a che il palazzo non cambiasse la destinazione sociale e didattica che gli era stata da sempre attribuita affermando anche che l’Università di Cassino, comproprietaria dell’immobile, aveva manifestato la volontà di acquistarlo e che l’amministrazione comunale si sarebbe data da fare perché il palazzo e il suo giardino restasse luogo di istruzione con finalita’ pubbliche. Anzi aveva perfino affermato pomposamente in un comunicato stampa che Villa Adrover era “un vero gioiello di famiglia” – che per lo Stato valeva pero’ solo 2,8 milioni di euro. L’immobile dispone di tre piani, di un piano seminterrato, di una terrazza e di una ampia area verde perimetrale. Ciascuno dei piani copre una superficie di circa 500 mq e a ciò si deve aggiungere adesso la potenziale edificabilità di parte dello spazio perimetrale e quindi il reale valore commerciale dell’edificio, poteva essere almeno il doppio.

Invece, a dispetto delle promesse, il 26 febbraio 2019 con Delibera di  Consiglio Comunale n.2 veniva approvato il piano annuale 2019 e pluriennale 2019-2021 delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio comunale nel quale il valore stimato complessivo del compendio immobiliare della “ex Villa Adrover” veniva addirittura ridotto a 2.592.000 € (proprietà del Comune di Terracina ½), mentre già il 31 ottobre 2018 con Delibera di Giunta Comunale n. 222, per difetto di Offerte dell’asta di cui all’avviso del 31.5.2018, la Giunta approvava la reiterazione dell’asta e concordava con la proposta dell’Università di Cassino relativa alla determinazione del nuovo prezzo a base d’asta, in ragione di una riduzione del 10% (diecipercento) del valore originario.  L’ 8 gennaio 2019 il Comune emetteva l’Avviso di asta pubblica per la vendita del compendio immobiliare ex villa Adrover sito in Terracina (LT) viale Circe angolo via del Piegarello -Classe energetica G. al nuovo Prezzo a base d’asta di 2.592.000€ (riduzione del 10% rispetto al valore a base d’asta iniziale di 2.880.000€) e a questo punto ci chiediamo: Cosa ha convinto l’acquirente a comprare dopo la prima asta andata invece deserta? E quanto su quella decisione di acquisto abbia pesato la possibilità di demolire e ricostruire l’immobile con cambio di destinazione d’uso che intanto veniva normata a seguito dell’approvazione delle delibere di consiglio N. 53 del 16 Luglio 2018 e N. 38 del 25 Giugno 2019 che recepiva l’art. 4 della legge regionale sulla Rigenerazione Urbana applicandolo a tutta la strumentazione urbanistica comunale in vigore, senza una chiara identificazione degli ambiti di applicazione di suddetta normativa, e quindi anche alla zona in cui ricade il compendio della ex Villa Adrover? Sono domande legittime alle quali bisognerebbe dare una risposta. Nel frattempo però alla nostra richiesta di accesso agli atti non si risponde ed è per questa ragione che Legambiente si rivolge al Difensore Civico Regionale, predisponendosi per eventuale ricorso al TAR regionale.

“Dopo la querela-bavaglio nei miei confronti solo a causa della mia reazione (considerata eccessiva) ad un attacco pubblico subito in pieno Consiglio Comunale e in diretta streaming in cui si svelavano dati personali e paventavano controlli alle mie proprieta’ immobiliari e questo solo perché avevo osato denunciare abusi edilizi poi tutti confermati dalle indagini e avviati a processo, con questo silenzio di mesi rispetto alla richiesta di accesso agli atti si attua di fatto un’azione ostruzionistica proprio in virtu’ della vicenda “gemella” della Proinfantia e dei suoi tristi esiti con rinvio a giudizio del Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica, dirigente e funzionario del Comune, non permettendoci un’analisi approfondita della pratica, in tempo utile per poterci opporre. La mancanza di risposta del Comune, che per il tramite della sua Avvocatura, ci fa addirittura sapere che il nostro accesso agli atti potrebbe rappresentare un intralcio alla normale attività amministrativa citando una sentenza del TAR lombardo in cui si afferma testualmente “l’accesso agli atti non puo’ essere trasformato in una causa di intralcio al buon funzionamento dell’Amministrazione”  e rimanda tutto agli uffici i quali pero’ ci avrebbero dovuto contattare per avviare comunque la predisposizione degli atti e invece non ci chiamano, testimonia di un modus operandi della nostra Amministrazione assai singolare. Abbiamo poi appreso recentemente dalla stampa locale che i Consiglieri di minoranza all’unanimità hanno tutti sottoscritto una interrogazione, anche a seguito di altre mancate risposte agli accessi agli atti ma solo a seguito del ricorso al difensore civico della Regione Lazio da parte di una forza politica di opposizione non presente in Consiglio Comunale, segnatamente Europa Verde Terracina, e a tale proposito mi chiedo invece per quale ragione gli stessi Consiglieri di minoranza all’unanimità non si siano invece scandalizzati di fronte ad un attacco sferrato a me e alla mia conosciuta e stimata associazione con aggressione verbale in Consiglio Comunale e successiva immediata querela nei miei confronti, per via del mio impegno per la denuncia di abusi edilizi tutti poi confermati con ordinanze di rinvio a giudizio. Quale è la motivazione della mancata presa di posizione a mia difesa da parte dei Consiglieri di minoranza durante la famigerata seduta di Consiglio del 25 gennaio scorso e della successiva mancata interrogazione in Consiglio Comunale su un fatto molto grave come quello accadutomi, così grave da essere invece riportato addirittura in una interrogazione al Senato da parte di alcuni senatori membri della Commissione Antimafia già lo scorso marzo? Come mai i signori Consiglieri non hanno ritenuto di volerne sapere di più in merito alle motivazioni sottostanti l’attacco sferrato a Legambiente, con aggressione verbale e successiva querela?

Tornando invece alla lottizzazione, ricordando tutta la triste vicenda dell’alienazione, per pochi spiccioli, di un pregiato immobile di grande valore sociale già sede di uffici e scuole, ad un privato investitore, il quale evidentemente, come nel caso della Proinfantia avrà giustamente fiutato un grande affare, e ricordando le promesse non mantenute della passata Amministrazione, siamo abbastanza convinti che dietro questo silenzio ci possa essere in realta’ un altro progetto edilizio potenzialmente speculativo sulle nostre coste, favorito dallo scellerato quadro normativo della rigenerazione urbana che ci priva di verde pubblico e parcheggi, peraltro ancora incompleto e a più riprese da noi segnalato alla Regione Lazio, e favorito anche dai vincoli minimali imposti dal Piano Paesistico Territoriale Regionale, che come Legambiente pure abbiamo aspramente contestato. Risulta la volontà di qualcuno non solo di chiuderci la bocca, sporgendo una querela-bavaglio, ma di volerci chiudere anche gli occhi, non dandoci i documenti. Abbiamo deciso quindi di presentare una istanza al Difensore Civico della Regione Lazio proprio per allertare la Regione Lazio su quanto accade nel Comune di Terracina in merito a nuovi progetti di lottizzazione costiera, preparandoci con il nostro Centro di Azione Giuridica, in caso di ulteriore diniego, per un eventuale successivo ricorso al TAR del Lazio”, dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

https://www.linchiestaquotidiano.it/news/2021/10/01/terracina-giannetti-legambiente-istanza-al-difensore-civ/42179

DOMENICA 26 SETTEMBRE DALLE ORE 10 LA CAMPAGNA NAZIONALE DI LEGAMBIENTE “PULIAMO IL MONDO 2021” GIUNTA ALLA SUA VENTINOVESIMA EDIZIONE, TORNA ANCORA UNA VOLTA A TERRACINA AL PARCO DEL MONTUNO. VERRA’ LANCIATA, DOPO UNA ESTATE GIA’ DIFFICILE PER L’ORDINE PUBBLICO E IL RISPETTO DELLA NORMATIVA COVID19, UNA INIZIATIVA RAFFORZATA DI PRESIDIO E VIGILANZA DA PARTE DEI VOLONTARI LEGAMBIENTE A CAUSA DELL’INCREMENTO DEGLI EPISODI DI VANDALISMO E ABBANDONO DI RIFIUTI NEL PARCO.

Terracina, 23 settembre 2021                    Comunicato Stampa n. 218

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, autore della vertenza dal 2016 per la riapertura del Parco del Montuno dopo un decennio di abbandono, vertenza conclusasi ad aprile 2018 con la definitiva riapertura del Parco e con la sottoscrizione di una convenzione con il Circolo per la sua valorizzazione, e da sempre impegnato per la sua tutela e la valorizzazione, torna con Puliamo il Mondo 2021, la storica campagna di volontariato ambientale di Legambiente sulla gestione sostenibile dei rifiuti e sulla promozione dell’economia circolare, giunta quest’anno alla sua 29esima edizione, domenica prossima 26 settembre dalle 10 al Parco, purtroppo recentemente oggetto, soprattutto durante l’estate, anche di indiscriminati abbandoni di rifiuti e di atti vandalici. Infatti proprio a causa della pandemia da COVID19 si è notata una recrudescenza dei fenomeni di abbandono di rifiuti e vandalismo giovanile, spesso contrastati solo grazie alla presenza dei nostri volontari, e il Circolo vuole informare la cittadinanza di una serie di problematiche connesse al Parco, un vero gioiello della Citta’ che merita la massima attenzione delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine.

Con l’occasione verrà indetta anche una conferenza stampa domenica 26 settembre dalle 10 alle 11.00 proprio per riportare l’attenzione sulle problematiche e per lanciare una nuova iniziativa di presidio continuativo del Parco da parte di volontari Legambiente i quali, dopo essere stati impegnati durante l’estate nel Parco per la sorveglianza anti-incendio, per l’irrigazione di piante e alberi e per azioni di miglioramento del decoro, saranno a disposizione in giorni e orari stabiliti per presidiare il Parco, e informare i cittadini sulle sue bellezze e le sue le preziosità e rarità. Inoltre sarà cura dei volontari del Circolo incontrare tutte le Forze dell’Ordine attive sul territorio per rappresentare l’esigenza di un maggiore controllo e una maggiore sorveglianza.

Ricordiamo che il Parco è oggetto di una Convenzione del Comune con il Circolo a titolo completamente gratuito per la sua valorizzazione e il nostro Circolo Legambiente da mesi attende, nonostante ripetuti solleciti, una risposta della Amministrazione Comunale – che pure ai sensi della Convenzione firmata sarebbe tenuta a darla- in merito a diverse questioni sollevate e anche e soprattutto in merito al progetto di una piccola sede del Circolo da realizzare nel Parco, prevista nella Convenzione, e ricordiamo anche che nessuna delle forze politiche, che pure avevano partecipato solo un anno fa in campagna elettorale-  precisamente il 9 settembre 2020–  ad un incontro al Parco promosso dal Circolo https://legambienteterracina.wordpress.com/2020/09/02/appello-ai-candidati-sindaco-del-comune-di-terracina-il-circolo-legambiente-terracina-pisco-montano-dopo-una-vertenza-durata-due-anni-per-la-riapertura-del-parco-del-montuno-e-dopo/, e che oggi siedono in Consiglio Comunale, si è mai più interessata ed occupata delle specifiche necessità del Parco, uno dei Parchi più importanti della Città, nonostante queste fossero state ben evidenziate dal Circolo.

La giornata di Puliamo il Mondo sarà quindi l’occasione anche per riportare, come merita, il Parco al centro del dibattito cittadino.

“Purtroppo devo tristemente constatare che, con la pandemia da COVID19, sono aumentati gli atti vandalici, le effrazioni notturne, l’abbandono dei rifiuti ed è quindi necessario rafforzare il presidio e la vigilanza da parte dei nostri volontari, già impegnati durante l’estate proprio per salvaguardare la flora del parco dalla siccità e per mantenere al meglio il decoro del Parco. Con la nostra giornata di domenica per Puliamo il Mondo 2021, storica campagna nazionale di Legambiente giunta alla sua 29^ edizione, vogliamo ripulire e sistemare il parco dopo l’estate e ci auguriamo che siano tanti i cittadini che si uniranno a noi per difendere e valorizzare questo importante bene comune cittadino, strappato al degrado e all’incuria e riaperto, grazie all’azione del nostro Circolo, dopo dieci anni solo nel 2018. Sarà nostra cura coinvolgere anche le Scuole, confidando in una ripartenza dopo la pandemia da COVID19, in modo da creare anche un presidio giovanile del Parco. Debbo però tristemente constatare che sul Parco ad oggi tutto tace perché oltre al silenzio e all’inerzia della Amministrazione Comunale che non risponde da mesi alle nostre istanze, anche nessuna forza politica, di governo e di opposizione, che oggi siede in Consiglio Comunale e che pure aveva partecipato alla nostra iniziativa di presentazione del Parco e delle sue problematiche durante la campagna elettorale, il 9 settembre 2020, ci ha mai più contattato mostrando interesse per questa preziosa area verde della nostra città. Noi abbiamo continuato a prendercene cura, in modo compatibile con la pandemia da COVID19, e restiamo in fiduciosa attesa di risposte dalla Amministrazione, più volte sollecitata da noi con PEC. Abbiamo presentato sempre mesi fa un progetto per la costruzione di una casetta ecologica al Parco, visto che il nostro Circolo ha raggiunto – con il proprio crowdfunding- la quota necessaria di auto-finanziamento, presidio peraltro previsto dalla Convenzione, ma non abbiamo avuto risposta e quindi i nostri volontari continuano a doversi sobbarcare, tra gli altri, anche l’onere di portare da casa attrezzi e macchinari per piccole pulizie, manutenzioni e irrigazione, non avendo nessuno spazio chiuso in cui lasciarli, attività queste peraltro che vengono svolte senza di fatto esserne obbligati dalla Convenzione ma solo per migliorare il decoro e rendere la fruizione del Parco più gradevole per tutti. In previsione di un auspicato rinnovo della Convenzione a titolo gratuito, in scadenza il prossimo giugno, presenteremo un progetto complessivo aggiornato rispetto a quello del 2018, che inquadri tutte le necessità del Parco e le sue potenzialità per un turismo sostenibile di qualità, anche tenendo conto di quanto richiesto dalla cittadinanza e dai turisti che frequentano il Parco e che oltre a sostenerci ed apprezzare quello che facciamo, spesso ci danno consigli e suggerimenti utilissimi e soprattutto tenendo conto di quanto fatto dai volontari di Legambiente Terracina in questi anni – i quali non hanno mai ricevuto per il loro attivismo, apprezzamento o sostegno dalla Amministrazione, nonostante la Regione Lazio stia finanziando i Comuni proprio con misure orientate alla formalizzazione di patti di collaborazione tra Amministrazione e Cittadini e Associazioni per la cura dei parchi cittadini.” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

ALLA LUCE DELLA RECENTE NOTIZIA DI RINVIO A GIUDIZIO DEL VICE SINDACO DI TERRACINA GEOM. MARCUZZI NEL PROCEDIMENTO PENALE PER LA EX PROINFANTIA, LEGAMBIENTE RENDE NOTO CHE DOPO L’INQUIETANTE CONSIGLIO COMUNALE DEL 25 GENNAIO SCORSO LA PRESIDENTE DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE LOCALE ANNA GIANNETTI E’ STATA ANCHE QUERELATA PER DIFFAMAZIONE AGGRAVATA A MEZZO STAMPA. IL PM HA RICHIESTO l’ARCHIVIAZIONE DELLA QUERELA PER INFONDATEZZA MA IL VICESINDACO HA DECISO DI OPPORSI ALLA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE. IL PROCEDIMENTO QUINDI VA AVANTI INSIEME A QUELLO DI COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DA PARTE DI LEGAMBIENTE NEL PROCESSO PROINFANTIA.

Terracina, 7 settembre 2021                         Comunicato Stampa n. 217

Alla luce dell’imputazione del reato di rivelazione di segreto d’ufficio ascritto al Vice Sindaco Geom. Marcuzzi, il quale entra a tutti gli effetti nel procedimento penale relativo al caso della lottizzazione abusiva ex ProInfantia, Legambiente rende noto che il Vice Sindaco, dopo le parole da lui pronunciate durante il famigerato Consiglio Comunale del 25 gennaio scorso dedicato proprio al caso ex Proinfantia, aveva poi sporto querela contro la Presidente del Circolo Anna Giannetti per diffamazione aggravata a mezzo stampa, ritenendola colpevole di essersi sentita immotivatamente minacciata dalle parole pronunciate dal Vice Sindaco nella seduta del Consiglio Comunale. Ricordiamo che, in quella occasione, il Vice Sindaco, difendendo a spada tratta l’operato dei suoi uffici sul rilascio del permesso a costruire per la lottizzazione della ex Proinfantia, aveva paventato controlli mirati intesi ad accertare presunte irregolarità su proprietà immobiliari private (anche fuori dal Comune di Terracina) e svelato pubblicamente dati sensibili che potevano mettere in pericolo, nell’immediatezza del sequestro preventivo del cantiere ex Proinfantia del 31 dicembre scorso.

Il clima invelenito del Consiglio Comunale del 25 gennaio e l’assenza di ogni reprimenda sulle parole espresse dal Vice Sindaco da parte di Sindaco, Giunta, Presidente del Consiglio Comunale e Consiglieri, resterà una delle pagine più brutte della storia della Città di Terracina.

Ma dopo pochi giorni dal quel 25 gennaio, il Vice Sindaco decide anche di querelare la Presidente di Legambiente Terracina Anna Giannetti, ritenendola colpevole di aver percepito l’invettiva da lui pronunciata in Consiglio Comunale – e che fu sottolineata non solo dalla Presidente stessa ma anche da cittadini, partiti ed associazioni che manifestarono pubblicamente solidarietà alla Presidente del Circolo Legambiente –  come minacce e intimidazioni a Lei dirette. Per questa ragione la Presidente Anna Giannetti è risultata indagata del reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa ed è difesa dall’Avv. Francesco Di Ciollo e supportata dal Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio Avv. Diego Aravini e Avv. Marina Cenciotti. Il Pubblico Ministero incaricato dell’indagine ha richiesto l’archiviazione della querela per infondatezza ma il Vice Sindaco si è opposto alla archiviazione e quindi il procedimento andrà avanti.

La querela sporta dal Vice Sindaco Geom. Marcuzzi nell’immediatezza della vicenda accaduta nel Consiglio Comunale del 25 gennaio, pur avendo avuto un impatto emotivo non facile da gestire sul piano personale, non ha avuto nessun impatto sulle azioni di denuncia di Legambiente Terracina, che ha continuato, come è facile notare dai successivi comunicati stampa, nella sua azione seria di analisi, approfondimento e denuncia, azione riconosciuta e apprezzata da molti cittadini ma anche dalle Forze dell’Ordine, con le quali la collaborazione, che va avanti da alcuni anni e che è culminata anche con il Premio Nazionale Legambiente “Ambiente e Legalità” 2021 consegnato recentemente all’Ufficio Circondariale Marittimo di Terracina, si è poi rafforzata anche per via di alcuni inquietanti messaggi pervenuti in forma anonima sul sito di Legambiente Terracina nei mesi scorsi, tutti denunciati ai Carabinieri.

“E’ evidente che la querela del Vice Sindaco a me in qualità di Presidente di Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale dell’Associazione, e presentata dopo pochi giorni dal suo inquietante e ambiguo discorso pronunciato in Consiglio Comunale, si iscrive a mio avviso in una chiara strategia di colpire e mettere a tacere l’Associazione più attiva sul caso ex Proinfantia e su tante altre spinose vicende che riguardano la città. La querela nei miei confronti sembra poter essere assimilata alla SLAPP – Strategic Lawsuit Against Public Participation, ovvero una querela strategica per ostacolare la partecipazione pubblica, per distogliere tempo ed energia, per soffocare critiche legittime e da utilizzare come deterrente per le inchieste scomode, ovvero una di quelle querele che oggi si definiscono anche querele-bavaglio e che sono oggetto di grande approfondimento a livello legislativo italiano e recentemente anche a livello europeo. Posso poi confermare di aver percepito già in precedenza altri velati avvertimenti da parte di un altro rappresentante della Amministrazione, la quale aveva ammonito, già alla fine dell’anno scorso, tutti i cittadini che osavano criticare l’Amministrazione, paventando querele, con un “sinistro” post su facebook in cui tuonava “stateve accuert”, ovvero “state attenti”. Il fatto poi che sia stata richiesta da parte del Pubblico Ministero l’archiviazione della querela, ritenendola infondata, non ha fermato il Vicesindaco Geom. Marcuzzi il quale ha continuato con altri allusivi post su facebook e si è poi opposto alla richiesta di archiviazione del PM. Mi auguro sarà fissata presto l’udienza preliminare in modo che io possa rappresentare dettagliatamente al Giudice tutto quello che ho patito in questi mesi per il solo fatto di aver denunciato un presunto abuso edilizio, abuso poi accertato dagli organi inquirenti e conclusosi con cinque rinviati a giudizio tra cui lo stesso Vice Sindaco e che vede la sua prima udienza fissata per l’11 gennaio prossimo. Resta la gravità del fatto di voler colpire un simbolo come Legambiente e dare un messaggio fortemente negativo a tutti i cittadini, visto che ormai chi segnala o denuncia presunti abusi o irregolarità può essere oggetto delle stesse “gentili attenzioni” da parte dell’Amministrazione Comunale, Amministrazione che invece dovrebbe stare sempre dalla parte dei cittadini in particolare di coloro che hanno il coraggio di denunciare, Amministrazione che invece vorremmo vedere costituirsi parte civile insieme a noi nel processo sul caso ex Proinfantia che inizierà a gennaio prossimo. Molti cittadini di Terracina che avrebbero voluto denunciare sono stati sicuramente demotivati da quanto mi è successo, anche perché non tutti hanno una grande organizzazione come Legambiente alle spalle che può sostenere i costi della difesa. Colgo infatti l’occasione per ringraziare, oltre il mio avvocato Avv. Francesco Di Ciollo, tutta la mia Associazione a livello Regionale e Nazionale e in particolare il Direttore Generale di Legambiente Giorgio Zampetti, il Presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi, il Responsabile dell’Osservatorio “Ambiente e Legalità” Enrico Fontana, insieme all’Avv. Diego Aravini, Avv. Marina Cenciotti e Avv. Francesco Dodaro del Centro di Azione Giuridica di Legambiente per essermi stati sempre vicini umanamente, professionalmente, associativamente e per il loro strenuo impegno a mia difesa in questa triste vicenda terracinese.” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

Terminata la prima fase del progetto “Zero Plastica in Mare a Terracina”. Terracina scelta come sito nazionale di monitoraggio del progetto di BNL-Gruppo BNP Paribas

L’iniziativa, forte dell’esperienza quarantennale di Legambiente,  

nascenell’ambito della strategia di #PositiveBankingdi BNL-BNPParibasper contribuire ad unambiente ed una società più sostenibili 

Comunicato Stampa n. 216                                                      Terracina, 1 settembre 2021

È terminata la prima fase della “Pesca del Rifiuto”, coordinata dal Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, che sta coinvolgendo 3 imbarcazioni della marineria locale, Carlo Padre di Quirino e Dario Cicerano, Piramide di Domenico e Claudio Monti, Tequila di Quirino Alla, appartenenti alle storiche Cooperative locali dei Pescatori, Cooperativa dei Pescatori di Terracina e Cooperativa “La Sirena” già coinvolte nel progetto “Fishing for Litter Terracina” e che vede la collaborazione del Comune di Terracina, del Gestore Rifiuti Urbani De Vizia Urbaser Transfer SpA e della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Terracina. L’attività rientra nell’ambito del progetto “Zero Plastica in Mare, lanciato da BNL – Gruppo BNP Paribas e Legambiente Onlus con l’obiettivo di liberare mare e fiumi da almeno 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340mila bottiglie e contenitori.

Nello specifico, i pescatori di Terracina stanno riportando a terra quanto eventualmente pescato e i volontari di Legambiente, coordinati dalla socia e membro del Direttivo del Circolo, Dott.ssa Annalaura Rossi, ecologa esperta di #citizen science e di #marine litter, insieme al referente del Dipartimento scientifico del Circolo, Ing. Gabriele Subiaco, hanno provveduto al monitoraggio dei rifiuti calcolando i chili totali, il numero e la percentuale di plastica raccolta. Inoltre il fotografo free-lance Lorenzo Zelaschi, conosciuto per il suo impegno nella salvaguardia dell’ambiente, è stato incaricato di fare un reportage fotografico sul progetto di Terracina che verrà presentato a conclusione del progetto.

La prima fase del progetto “Zero Plastica in Mare a Terracina” è iniziata ai primi di giugno 2021 e ad oggi ha permesso di recuperare e avviare allo smaltimento 2,1 tonnellate di rifiuti con un numero di rifiuti pari a 13.600 unità, composti per l’84% Plastica, l’8% Metallo e 7% Vetro, 1% Altro.

L’accurato monitoraggio giornaliero portato avanti dal Circolo di Legambiente Terracina in questi mesi si inserisce nel più ampio progetto “Fishing for Litter Terracina”, già attivo dal 2018, e uno dei primi progetti di sperimentazione nel Lazio, parte integrante del protocollo d’intesa tra Legambiente Lazio, Regione Lazio, Arpa Lazio e Corepla, recentemente rinnovato.

“Legambiente Terracina è stata molto soddisfatta di partecipare a questa prima fase del progetto nazionale BNL-BNP Paribas “ Zero Plastica in Mare” – “Pesca del rifiuto” – ha dichiarato Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente locale e Consigliere Nazionale dell’Associazione  – grazie alla collaborazione dei pescatori, delle loro Cooperative e ad un importante protocollo di intesa, sottoscritto da tutti gli attori e le autorità locali responsabili della filiera (Comune, Gestore Rifiuti Urbani, Cooperative Pescatori e Capitaneria di Porto) le quali hanno operato in via sperimentale, secondo un flusso concordato e finalmente formalizzato, concordando tutti gli aspetti del conferimento, raccolta e dello smaltimento, analizzandone anche le criticità in riferimento al Piano dei Rifiuti Portuali. Quest’anno poi, grazie al supporto di BNL Gruppo BNP Paribas, verranno messi a disposizione dei pescatori, presso un’area individuata di concerto con la Capitaneria di Porto di Terracina, due ulteriori contenitori gialli per la plastica in modo da conferire in modo corretto i rifiuti plastici. Voglio ringraziare insieme a tutti i pescatori, le loro Cooperative e agli Enti coinvolti anche e soprattutto la Coordinatrice del Progetto, Annalaura Rossi, nostra socia e membro del Direttivo di Legambiente Terracina, esperta ecologa già molto attiva nei progetti di citizen science e marine litter del Circolo, la quale ha già partecipato l’anno scorso alla campagna BNL di campionamento delle microplastiche in 4 fiumi italiani e in 2 laghi, attività che stiamo per lanciare anche a livello locale presso il Lago di Fondi, con l’ausilio del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina” presso l’ITS A. Bianchini,  dotato di tutta la strumentistica necessaria”.

“BNL – ha affermato Mauro Bombacigno, Direttore Engagement di BNL e di BNP Paribas in Italia – sta percorrendo la Penisola con Legambiente, dando il proprio contributo per un ambiente più sano e per il benessere delle persone che vi vivono.  L’approdo oggi a Terracina è ancora più significativo perché la nostra iniziativa si arricchisce delle specificità del progetto “Pesca del Rifiuto”, grazie ai volontari di questo territorio così bello, ricco e prezioso. È proprio questo spirito di collaborazione, di sensibilità e buona volontà che sta rendendo sempre più concreto e di successo “Zero Plastica in Mare”, confermando che insieme si è più forti nell’impegno per un’economia, un ambiente ed una Società più sostenibili”.

L’iniziativa Zero Plastica in Mare s’inserisce nell’impegno, a livello internazionale, di BNP Paribas per la  tutela dell’ambiente; particolare attenzione viene destinata ai mari e alla protezione degli oceani, tanto che il Gruppo ha emanato un “position paper” in cui definisce criteri specifici per finanziare le attività nel settore del trasporto marittimo, pesca, acquacoltura, estrazione di risorse naturali sottomarine, in conformità con il quadro globale definito da regolamenti internazionali, come la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

Zero plastica in mare sta già ottenendo risultati molto positivi ed incoraggianti. Dal settembre 2019 sono stati già recuperati oltre 7 tonnellate di rifiuti, catalogati dai volontari di Legambiente, di cui la maggior parte in plastica. Il progetto nazionale prevede inoltre attività di citizen science, di pulizia, volontariato ambientale e monitoraggio lungo 4 fiumi (Lambro, Isonzo, Tevere e Volturno), Fishing for litter in altri 3 porti di Emilia-Romagna, Campania e Marche, e un’ulteriore azione specifica di monitoraggio delle microplastiche nei 4 fiumi scelti dal progetto.