LEGAMBIENTE TERRACINA HA PARTECIPATO, SU INVITO DELLA RAI E IN QUALITA’ DI CIRCOLO MOLTO ATTIVO SUL TEMA E IN COLLABORAZIONE CON LEGAMBIENTE LAZIO E l’OSSERVATORIO REGIONALE TRASPORTI, ALLA PUNTATA DI OGGI 30 GENNAIO 2020 DI BUONGIORNO REGIONE DELLA TG REGIONALE LAZIO, SULLA QUESTIONE DEL TRENO “FANTASMA” E DELLA STAZIONE “FANTASMA” A TERRACINA, A OTTO ANNI DAL MASSO CADUTO SULLA FERROVIA. INOLTRE IL 3 FEBBRAIO LEGAMBIENTE NAZIONALE PRESENTA A PALERMO PENDOLARIA 2020, IL RAPPORTO CHE ILLUSTRA LO STATO DEL TRASPORTO FERROVIARIO IN ITALIA, POLITICHE E INVESTIMENTI.

Comunicato stampa n.170                                            30 gennaio 2020

Oggi 30 gennaio 2020 presso la stazione “fantasma” di Terracina si è tenuto il collegamento in diretta per la rubrica Buongiorno Regione della TG Lazio, a cui siamo stati invitati come grande associazione ambientalista impegnata sul tema dei trasporti (il 3 febbraio prossimo uscira’ infatti il nostro consueto rapporto PENDOLARIA 2020 https://www.legambiente.it/pendolaria-save-the-date/ che analizza ogni anno la situazione del trasporto ferroviario in Italia, con numeri e storie che illustrano i risultati di politiche e investimenti. Quest’anno l’evento di presentazione sarà a Palermo presso la Real Fonderia alla Cava – Piazza Fonderia 7) e come circolo locale molto attivo sul tema.

La conosciuta ed esperta giornalista, redattrice e conduttrice Mariella Anziano, dopo anni, tornava a Terracina per comprendere se fosse vero che ormai tutto si stesse finalmente risolvendo e si potesse annunciare, davanti ai pendolari e alle associazioni che da anni avevano fatto della riapertura della tratta Terracina-Fossanova una battaglia campale (i quali pero’ stranamente oggi non c’erano!), l’imminente riapertura del tratto.

 

QUI LA PUNTATA ODIERNA DI BUONGIORNO REGIONE: https://www.rainews.it/tgr/lazio/notiziari/index.html?/tgr/video/2020/01/ContentItem-e896b696-e160-4aad-bfb2-b103060a35bf.html

 

I lavori previsti a Monte Cucca per la messa in sicurezza di persone e case, di cui si parla in questi giorni sulla stampa in vista della prossima gara europea, dopo alcuni anni dall’aggiudicazione delle risorse sulla piattaforma Rendis, sono, a detta della stessa Amministrazione, la più imponente e costosa opera pubblica mai realizzata dal Comune di Terracina e quindi si è inevitabilmente rallentato l’iter e a tale proposito ci chiediamo soltanto se sia stato opportuno da parte della Regione Lazio affidare lavori cosi’ complessi ad un Ente, ad oggi non sappiamo fino a che punto preparato a gestire una tale complessita’.

 

Ora, nonostante la nostra Amministrazione utilizzi ora toni sicuramente meno trionfalistici di quelli utilizzati prima della nostra recente audizione in Regione Lazio https://legambienteterracina.wordpress.com/2019/11/04/legambiente-lazio-e-legambiente-terracina-in-regione-lazio-per-la-questione-treno-a-terracina-resoconto-audizione-della-sesta-commissione-della-regione-lazio-del-28-ottobre-2019-rfi-e-regione-lazio/, parlando della riapertura della tratta Terracina-Fossanova solo come beneficio collaterale” dei lavori di Monte Cucca oggetto di gara, è invece dimostrato ampiamente che i lavori di Monte Cucca non sono e non saranno sufficienti per la riapertura della ferrovia. Infatti come emerso nell’audizione pubblica della Commissione Trasporti della Regione Lazio dello scorso 28 ottobre, sollecitata dal nostro Circolo e alla quale abbiamo partecipato, la triste realtà è che dopo 8 anni dalla caduta del masso ancora non abbiamo un progetto completo, validato con i criteri e gli standard tecnici richiesti da Rete Ferroviaria Italiana- RFI, di messa in sicurezza dell’intero fronte franoso, fronte di diversi chilometri che ricordiamo comprende non solo l’intero Monte Cucca ma anche Monte Leano, progetto complessivo ovviamente preliminare a qualsiasi ipotesi di riapertura della ferrovia. Di conseguenza non abbiamo ancora un piano economico-finanziario che valuti il costo totale dell’opera, che è di molto superiore ai 4 milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio (come da piattaforma Rendis) per la messa in sicurezza del tratto del monte Cucca oggetto della gara per i lavori per la mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico.

 

Il Circolo Legambiente Terracina di concerto con Legambiente Lazio e con l’Osservatorio Trasporti Regionale sta comunque continuando a spingere con la Regione Lazio affinchè Rete Ferroviaria Italiana-RFI, la quale ha comunque inviato oggi nel corso del collegamento, una nota scritta in cui si assumeva quanto meno l’onere di valutare la questione, renda esplicite le condizioni e gli standard di sicurezza necessari alla riapertura della tratta, che comunque non è stata cancellata da Trenitalia, la quale per ora garantisce comunque servizi sostitutivi.

 

“Come grande associazione portatrice di un interesse diffuso e da anni impegnata sul territorio, e come cittadini, non potevamo disertare questo invito, e ringraziamo la TGR Lazio per questo, invito che peraltro abbiamo reso pubblico a tutti attraverso i social media proprio per rendere ancora più partecipato l’incontro, ma francamente siamo stanchi di ascoltare continue strumentalizzazioni e quasi sempre a fini politico-elettorali di questa vicenda. Dopo 8 anni di attesa, e pur contenti che finalmente la macchina burocratica del nostro Comune si sia messa in moto per esperire la complessa gara europea, che speriamo solo non incontri altri intoppi, pretendiamo pero’ che venga subito redatto un progetto complessivo di tutta l’opera con il relativo piano economico-finanziario validato, tempi certi di realizzazione, standard di sicurezza rispettati e di arrivare presto ad una decisione finale positiva per il ripristino della tratta (e quindi renderla realmente cantierabile) o nel caso di decisione negativa, vogliamo conoscere invece le proposte concrete di valide alternative di trasporto per i cittadini ed i turisti di Terracina. Inoltre stiamo già lavorando ad un progetto di Legambiente Green Station da sottoporre a RFI, sulla falsariga di quanto da noi già fatto come Legambiente ad Anzio, Pescara, Potenza ed altri luoghi in Italia, visto che la stazione di Terracina è ormai fatiscente, priva dei servizi essenziali e ricettacolo di senza tetto e piccola criminalita’ e visto che la stessa RFI ha mostrato interesse per avviare un accordo territoriale proprio qui a Terracina, che prevede la concessione in comodato d’uso gratuito degli spazi di stazione liberi dalle attività ferroviarie a Enti Locali, Associazioni no profit e Fondazioni e che questo rientra nel più ampio piano di RFI per il riuso sociale degli scali e degli immobili ferroviari da destinare a progetti e attività culturali, turistiche, di solidarietà e sostenibilità.” dichiara Ing. Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile Scientifico di Legambiente Terracina.

 

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.anxurtime.it/stazione-fantasma-legambiente-in-prima-linea-con-buongiorno-regione-tg-lazio/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2894/il-circolo-legambiente-ha-partecipato-alla-puntata-di-oggi-di-buongiorno-regione-del-tg-regionale-lazio-sulla-questione-del-treno-e-della-stazione-fantasma

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-la-rai-per-la-stazione-ferroviaria-fantasma/

Consumo di suolo: la speculazione edilizia sulla costa tra San Felice e Terracina negli anni ’70 descritta da Antonio Cederna

 

“Eccoci sul promontorio della Maga Circe, con la sua spettacolare vegetazione mediterranea a picco sul mare: a forza di dinamite e di ruspe, una crosta edilizia per privilegiati di alto bordo lo sta mangiando tutto (e siamo sempre nel parco nazionale). Dall’alto del monte guardiamo verso sud, al già magnifico litorale sabbioso, all’amplissima insenatura falcata da San felice a Terracina. Un indescrivibile tappeto di lottizzazioni lo ricopre tutto per 10 chilometri: sono circa diecimila ville, seconde e terze case, come rovesciate da un gigantesco vomito, trionfo della pacchianeria moresco-caprese-messicana, che si appropriano del mare e lo sbarrano agli esclusi mentre sulla spiaggia scolano i canali inquinati della retrostante piana pontina. A Terracina il tavoliere edilizio si infittisce, si eleva soffocante e compatto fin sotto l’antico centro, la spiaggia è mangiata dal solito “lungomare” – parcheggio – transito, il porticciolo è una fogna, in alto sulla rupe Giove Anxur sembra arretrare sgomento”

Antonio Cederna “La distruzione della natura in Italia” 1975

 

 

LEGAMBIENTE TERRACINA HA PRESENTATO SABATO SCORSO 25 GENNAIO LA TERZA EDIZIONE DEL RAPPORTO LEGAMBIENTE “ECOSISTEMA URBANO DI TERRACINA 2019”: UNO STUDIO DETTAGLIATO DEGLI INDICATORI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA, DELL’ACQUA, SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI, SULLA MOBILITA’, SUL VERDE URBANO, SUL SUOLO, LE ENERGIE RINNOVABILI, IL CLIMA ED I REATI AMBIENTALI CORREDATO DI UNA ANALISI DELLE TENDENZE SULLA BASE DI UNO STORICO DI TRE ANNI E BUONE PRATICHE CITTADINE NEI SETTORI PIU’ IMPORTANTI E PROPOSTE OPERATIVE. LA TAVOLA ROTONDA MODERATA DALL’ON. VINCENZO RECCHIA HA VISTO I REFERENTI DELLE PRINCIPALI FORZE POLITICHE DISCUTERE DI COME PROGRAMMARE IN MODO CONCRETO LA SOSTENIBILITA’ SUPERANDO LA FASE DI DICHIARAZIONE FORMALE E ELABORANDO E SOPRATTUTTO ATTUANDO POLITICHE INNOVATIVE E CONCRETE SU EFFICIENTAMENTO ENERGETICO, ENERGIE RINNOVABILI, TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, VERDE URBANO.

Comunicato stampa n.169                             26 gennaio 2020

Il Circolo Legambiente “Pisco Montano” con Legambiente Lazio e Legambiente Nazionale ha presentato sabato scorso  25 gennaio PRESSO IL CENTRO CONGRESSI SANTA GIOVANNA ANTIDA THOURET, PIAZZA G. ANTONELLI 125, CON UN EVENTO PATROCINATO DAL COMUNE DI TERRACINA, DALLA PROVINCIA DI LATINA, DALL’ENTE PARCO REGIONALE MONTI AUSONI, DAL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AGENDE 21 LOCALI E DA LEGAMBIENTE LAZIO E LEGAMBIENTE NAZIONALE, il  “III° RAPPORTO LEGAMBIENTE ECOSISTEMA URBANO 2019 DELLA CITTA’ DI TERRACINA”.

Il Rapporto che il Dipartimento Scientifico del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, diretto dall’Ing. G. Subiaco, ha elaborato, è basato su alcuni degli indicatori che Legambiente, assieme ad Ambiente Italia e a “Il Sole 24 Ore”, ogni anno pubblica per i capoluoghi di provincia italiani all’interno del Rapporto Nazionale Ecosistema Urbano, Rapporto Nazionale 2019 che è stato presentato in tutte le sue articolazioni da Mirko Laurenti, Referente Legambiente Nazionale per il Rapporto Ecosistema Urbano, presente all’evento.

L’evento è stato molto partecipato dai cittadini, dalle forze politiche e civiche e dalle associazioni, ma purtroppo si è dovuto constatare una certa assenza da parte della Amministrazione in carica, nonostante invitata a partecipare attivamente. L’evento ha visto la presenza del TV Emilia Denaro, Comandante della Capitaneria di Porto di Terracina e del Colonnello Giuseppe Persi, Comandante Provinciale dei Carabinieri Forestali a testimonianza dell’ottimo rapporto ormai consolidato, del nostro Circolo, con le Forze dell’Ordine, proprio sul tema della prevenzione e del contrasto ai reati ambientali.

Durante la interessante presentazione del Rapporto, l’Ing. G. Subiaco, Vicepresidente del Circolo e Responsabile Scientifico, autore dello studio, ha illustrato il quadro che emerge per Terracina, confrontata con analoghe città italiane, che è sicuramente di luci e ombre:

  • QUALITA’ DELL’ARIA: buona la qualita’ dell’aria (biossido di azoto, ozono e polveri sottili) anche se il PM10 è leggermente superiore alla media di riferimento ed i valori relativi sia al PM10 che al PM2,5 risultano comunque superiori ai limiti stabiliti dal OMS (organizzazione Mondiale della Sanità). I dati andrebbero meglio consolidati predisponendo centraline di misura fisse o aumentando il numero e la frequenza delle campagne di misura soprattutto per la rilevazione dell’ozono nel periodo estivo e delle polveri sottili nel periodo invernale;

 

  • QUALITA’ DELL’ACQUA E DEL SISTEMA IDRICO: ottimo il consumo idrico pro-capite (107,5 litri/giornalieri ad abitante), ma occorre investire di più sulle nuove tecnologie, sulla manutenzione straordinaria e sulla qualità della rete di distribuzione dell’acqua per usi civili, industriali e agricoli, per contenere la dispersione idrica molto elevata (siamo al 70%), con un dato che addirittura peggiora negli anni, e ampliare la raccolta della rete fognaria da cui resta fuori una fetta ancora non marginale (13%) di popolazione, tenendo sotto controllo gli adeguamenti tariffari (+11% dal 2014 al 2018), la morosità e l’abusivismo degli allacci. Occorre una grossa spinta sugli investimenti pubblici per l’ammodernamento della rete idrica che non possono essere sostenuti solo dalla tariffa. Vanno diffuse le buone pratiche di recupero e riuso delle acque (meteoriche, grigie, etc.). L’analisi della qualità delle acque superficiali va estesa ai possibili inquinanti derivanti dall’uso intensivo dei prodotti chimici in agricoltura. A questo proposito segnaliamo l’attività del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina” dell’ ITS A. Bianchini che si è dotato, grazie anche a Legambiente, di strumentazioni e protocolli di analisi in linea con le necessita’ del nostro territorio e che già opera come riferimento territoriale.

 

  • RIFIUTI: siamo sulla buona strada relativamente alla raccolta differenziata (72,11%) (che conferma anche nel 2018 Terracina nella classifica dei Comuni Ricicloni del Lazio di Legambiente che quest’anno sono diventati 127) ma occorre fare più attenzione sia alla produzione pro-capite di rifiuti che alla produzione pro-capite della costosa e inquinante frazione indifferenziata, con la prima in aumento da due anni e la seconda che diminuisce leggermente quest’anno (147 Kg/pro-capite), rispetto all’anno precedente, ma ancora molto lontana dai migliori Comuni, i Comuni Rifiuti Free che producono meno di 75Kg/pro-capite di indifferenziata. E’ necessario inoltre ottimizzare i costi di gestione del servizio (più elevati della media nazionale), anche per poter ridurre significativamente (e non solo di qualche euro) la Tari, applicando al più presto la Tariffa puntuale che premia chi fa bene la raccolta differenziata e che sarà obbligatoria nel Lazio dal 2020. Particolarmente importante, dato l’impegno profuso dalla Rete Plastic Free Beaches di Terracina, una rete territoriale di prevenzione e contrasto alle plastiche creata da Legambiente e sottoscritta dalla Amministrazione e da molte categorie e scuole e che rappresenta una buona pratica cittadina, è l’indicatore di produzione della Plastica differenziata (18,86 KG/abitante anno) ancora lontano dalla soglia dei 10 KG/pro-capite che determina l’ingresso nella classifica dei Comuni #plasticfree premiati da Legambiente. Segnaliamo anche una interessante buona pratica con l’utilizzo della App mobile denominata Junker, completamente personalizzata per il territorio, che supporta il riconoscimento e la corretta classificazione dei rifiuti e le segnalazioni di rifiuti abbandonati ma che dovrebbe essere maggiormente conosciuta e diffusa;

 

  • MOBILITA’: ancora troppe le auto nella nostra Città (siamo saliti addirittura dal 59,25 ogni 100 abitanti del 2017 al 60,69 del 2018), e continua ad essere molto scarsa la domanda di trasporto pubblico locale (5,21 viaggi ad abitante annui rispetto ad una media delle città confrontabili di 31,8), addirittura in diminuzione rispetto al 2017. Questo indicatore mostra uno scarsissimo utilizzo del TPL (trasporto pubblico locale) che va sicuramente promosso con campagne mirate di comunicazione e sensibilizzazione, limitando l’uso dell’auto privata, considerata anche la vocazione turistica della nostra città. L’offerta del trasporto pubblico locale (9,71 km/vettura ad abitante rispetto ad una media delle città confrontabili di 20,2), seppur sotto la media, risulta comunque adeguata al grado di utilizzo del servizio. Segnaliamo anche la buona pratica dell’utilizzo di una moderna app mobile di infomobilita’ su piattaforma MOOVIT, che permette di monitorare l’arrivo e la partenza degli autobus alle fermate, che dovrebbe incentivare l’utilizzo del servizio, riducendo i tempi di attesa, ma che dovrebbe essere maggiormente conosciuta e diffusa nella popolazione. La mobilità ciclabile va invece migliorata riqualificando le piste ciclabili esistenti e utilizzabili in sicurezza (7,5 Km complessivi) e creando nuove piste integrate nei flussi di spostamento reale delle persone casa-scuola-lavoro, ma resta ancora fortemente penalizzata la mobilità lenta (soprattutto pedonale) con poche isole pedonali, e assenza completa di ZTL, zone 20 e zone 30. Sono poi completamente assenti i servizi di green mobility come car sharing, car pooling, bike sharing. Importante poi dotarsi finalmente del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che deve scaturire da una progettazione partecipata con tutti i portatori di interesse, per una pianificazione della mobilità cittadina ispirata a moderni criteri europei;

 

  • VERDE URBANO: gli indicatori di Verde Urbano per Terracina (verde pubblico disponibile, verde urbano fruibile, densita’ degli alberi in citta’, aree dedicate a orti urbani e sociali, superficie percorsa dal fuoco, strumenti di pianificazione come il Piano del Verde, Regolamento del Verde, Censimento del Verde, Catasto degli Alberi) sono molto carenti rispetto alla media delle città confrontabili. In particolare l’estensione pro-capite di verde fruibile a Terracina che e’ di 4,7 mq/abitante contro una media di città confrontabili di ben 44 mq/abitante, un valore che è addirittura sotto il valore previsto dagli standard urbanistici che è di 9 mq/abitante, e questo è davvero molto critico per una città a vocazione turistica ma che sconta una storica carenza di Verde. Devono essere adottati al più presto moderni strumenti di pianificazione e vanno aperte, curate, sistemate ed attrezzate le aree verdi esistenti e create nuove aree verdi in particolare nelle aree di recente crescita della densità urbanistica. Importante la buona gestione dei parchi, la riapertura dei Parchi chiusi e abbandonati, come recentemente avvenuto per il Parco del Montuno, anche grazie all’impegno del nostro Circolo Legambiente, e del Parco della Fossata, come pure sviluppare progetti di forestazione urbana come quello da noi proposto denominato “Mosaico Verde”, deliberato dalla Amministrazione ma di fatto purtroppo non operativo, assegnare gli spazi per gli orti urbani e sociali, e continuare a gestire con cura il rischio incendio per non ripetere i disastri anche del recente passato, e a tale proposito segnaliamo la buona pratica della nostra Amministrazione di aver creato ormai da due anni una rete di avvistamento antiincendio boschivo, coordinata dalla Protezione Civile e dalla Polizia Municipale, con il coinvolgimento di molte associazioni di diversa tipologia, tra le quali vi è anche il nostro Circolo. A Terracina infatti la Percentuale di superficie (boscata e non boscata) bruciata nel periodo 2012-2017 risulta pari al 3,61% con un totale di 492 ettari andati in fumo, oltre 2 volte la media nazionale che è del 1,55%.

 

  • CONSUMO DI SUOLO: il consumo di suolo alto (12,46%) va ridotto e regolamentato meglio anche con norme urbanistiche specifiche, va posta notevole attenzione al dissesto idrogeologico del territorio (frane e inondazioni) che interessa un terzo (32,29%) della superficie del nostro Comune con migliaia di persone a rischio e al fenomeno dell’erosione costiera che impatta su oltre il 50% delle nostre coste basse mettendo a rischio un pezzo importante dell’economia balneare della nostra Città. Vanno sviluppati progetti di recupero ambientale delle cave, avendo Terracina ben 6 cave sul proprio territorio contro una media di città confrontabili di soli 2,5, cave che deturpano fortemente il paesaggio della città e costituiscono un grave fattore di degrado ambientale. Inoltre negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una progressiva diminuzione della superficie agricola utilizzata (SAU) che si è ridotta di oltre il 25% e questo è un dato molto critico per un Comune in cui l’agricoltura rappresenta un settore chiave dell’economia.

 

  • ENERGIE RINNOVABILI: il dato davvero basso del fotovoltaico installato nella nostra Città, (109 KW/1000 abitante contro una media nazionale di 333 KW/1000 abitante), dato che ci allontana inesorabilmente anche da altre città della nostra Provincia, ci dice che occorre iniziare con convinzione a pianificare, promuovere e sviluppare le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica sfruttando le ottime condizioni di soleggiamento di cui gode la Città, partecipando ad iniziative importanti nazionali come Comuni Rinnovabili di Legambiente e aprendo uno Sportello dedicato all’energia. Rileviamo la positiva novità del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), adottato a giugno del 2019 dal nostro Comune che va però integrato anche con le azioni relative all’adattamento ai Cambiamenti Climatici, più che mai necessarie, visto anche quanto amaramente sperimentato in questa Città il 29 ottobre del 2018. In tema di Sostenibilità, occorre adeguare il Piano di Azioni di Agenda 21 locale, che risale al 2007, con obiettivi, azioni ed indicatori traguardando il 2030. E’ necessario adeguare il Regolamento Edilizio con norme e misure che incentivino l’uso delle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, il risparmio idrico, la tutela del suolo, rendendolo uno strumento fondamentale per rendere operativa e reale la conversione alla sostenibilità della Città. Inoltre segnaliamo sicuramente, anticipando i dati 2019, la buona pratica di aver sottoscritto all’unanimita’ come Consiglio Comunale, la Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale, come da proposta del nostro Circolo.

 

  • REATI AMBIENTALI: i dati dell’illegalità ambientale nella provincia di Latina (10° posto nella classifica nazionale delle provincie italiane – Rapporto Ecomafia Legambiente 2019) relativi ai reati nel ciclo dei rifiuti, contro gli animali e la fauna, negli incendi boschivi e nel ciclo del cemento, testimoniano di una situazione che merita grande attenzione nell’azione di controllo e di repressione del fenomeno. Da quest’anno inizieremo come Circolo locale, un monitoraggio degli ECOREATI a Terracina, in collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine come primo nucleo di guardie ambientali e zoofile volontarie di Legambiente della provincia.

A conclusione della presentazione sono stati sinteticamente illustrati a cura di Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, i principali trend di tutti gli indicatori degli ultimi tre anni, riportando l’attenzione sulle maggiori criticita’, soprattutto sul fronte dell’utilizzo delle energie rinnovabili, del trasporto pubblico locale e del verde urbano, con indicatori purtroppo o stazionari o in costante peggioramento, ma anche sulle buone pratiche messe in atto dalla Amministrazione negli ultimi tre anni.

La presentazione dei risultati e dei trend ha introdotto e stimolato il dibattito della Tavola Rotonda “Dai Dati e dalla Analisi alle Proposte”, moderata dall’On. Vincenzo Recchia, stimato politico e amministratore cittadino, ex Sindaco di Terracina e ex Deputato, che ha visto la partecipazione del Consigliere Valentino Giuliani, in rappresentanza della Lega-Noi per Salvini, del Consigliere Patrizio Avelli, in rappresentanza di Fratelli d’Italia, del Segretario del Partito Democratico cittadino, Daniele Cervelloni e del Candidato Sindaco del Movimento 5 stelle Piero Vanni, focalizzata sulla risposta che la politica deve e può dare alle istanze sollevate dal Rapporto. Sono state poste domande sia su come affrontare le mancanze evidenziate nel rapporto, sia su come impegnarsi nell’attuazione concreta delle soluzioni necessarie a rimuovere tali mancanze. Sono state affrontate da tutte le forze politiche le carenze in termini programmatici e la mancanza di moderni Piani, Regolamenti e Procedure che devono necessariamente sostanziare l’approccio alla sostenibilita’, come quelli relativi alla mitigazione del rischio climatico e da dissesto idrogeologico, all’adozione delle energie rinnovabili e alla spinta all’efficientamento energetico, alla pianificazione di una migliore mobilita’ cittadina integrata, alla pianificazione e regolamentazione del verde urbano, alla riduzione del consumo di suolo, tenendo conto proprio delle carenze croniche in citta di aree pedonalizzate, di verde urbano fruibile cittadino e di utilizzo delle moderne tecnologie di efficientamento energetico e utilizzo delle energie rinnovabili.

“Tornando al tema della Sostenibilita’, purtroppo non basta inserire il concetto nello Statuto Comunale come fatto recentemente a Terracina, oppure approvare delibere di indirizzo sui temi sostenibili, o approvare Piani che restano sulla carta o anche partecipare alle Settimane Europee (dei Rifiuti e della Mobilita’ sostenibile). Serve un Piano di Azione Sostenibile Aggiornato, serve adeguare Piani e Regolamenti, serve una responsabilita’ di esecuzione del Piano con stati di avanzamento ed un Sistema di Indicatori che misuri l’efficacia delle azioni, come quello che da tre anni proponiamo noi con questo Rapporto annuale, che è grandemente apprezzato a livello nazionale e riconosciuto con il suo patrocinio anche da parte del Coordinamento Nazionale delle Agende 21 locali. Purtroppo invece il nostro Forum Agenda 21 locale ci sembra da anni ormai vecchio e superato nei metodi di gestione e nei contenuti, spesso ripetitivi, e andrebbe completamente rifondato, come da noi già da tempo richiesto alla Amministrazione, per venire incontro alle sfide ambientali e climatiche urgenti di questa Città. Tornando all’Ecosistema Urbano che abbiamo presentato, il Rapporto è uno studio analitico sulla città di Terracina che il nostro Circolo porta avanti da tre anni applicando la stessa metodologia che Legambiente assieme ad Ambiente Italia e a Il Sole 24 Ore utilizza per il rapporto annuale dedicato alle Città capoluogo di provincia. Uno studio che vuole essere non una pagella ma uno strumento di lavoro che ha l’obiettivo di aiutare a comprendere il funzionamento della Città su temi ambientali importanti quali la Qualità dell’Aria, l’Acqua e il Servizio Idrico, la Gestione dei Rifiuti, la Mobilità, il Verde Urbano, il Suolo, le Energie Rinnovabili, i Cambiamenti Climatici e i Reati Ambientali. Un quadro di riferimento analitico, chiaro e basato su dati ufficiali e certificati che consente finalmente di confrontare, con trasparenza, la Città di Terracina con altre realtà analoghe. Un quadro complesso fatto di luci e di ombre che consente di individuare proposte operative e priorità di azione nell’ottica del miglioramento continuo dell’Ambiente e della Qualità della vita. Ecco, se pensiamo alla Città come ad una macchina, con l’Ecosistema Urbano l’abbiamo dotata di un cruscotto che consentirà sicuramente di guidarla con una maggiore consapevolezza di dove siamo oggi complessivamente come Città e di dove vogliamo arrivare domani” dichiara l’Ing. Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo Legambiente Terracina, autore del Rapporto.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.latinatoday.it/cronaca/ecosistema-urbano-terracina-2019-legambiente.html

https://latinatu.it/terracina-clima-qualita-dellaria-mobilita-acqua-presentato-ecosistema-urbano-2019/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2887/presentata-sabato-25-gennaio-la-terza-edizione-del-rapporto-legambiente-ecosistema-urbano-di-terracina-2019

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-legmbiente-presenta-la-terza-edizione-del-rapporto-ecosistema-urbano-di-terracina-2020/

http://www.anxurtime.it/rapporto-ecosistema-urbano-la-presentazione-di-legambiente/

https://www.ilfaroonline.it/2020/01/28/terracina-ecco-il-terzo-rapporto-ecosistema-urbano-2019-di-legambiente/316057/

83261451_470196536995327_5500950106481885184_n

LEGAMBIENTE TERRACINA PRESENTA IL III^ RAPPORTO ECOSISTEMA URBANO 2019 DELLA CITTA’ DI TERRACINA IL PROSSIMO SABATO 25 GENNAIO 2020, PRESSO IL CENTRO CONGRESSI SANTA GIOVANNA ANTIDA THOURET, PIAZZA G. ANTONELLI 125 CON UN EVENTO PATROCINATO DAL COMUNE DI TERRACINA, DALLA PROVINCIA DI LATINA, DALL’ENTE PARCO REGIONALE MONTI AUSONI, DAL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AGENDE 21 LOCALI E DA LEGAMBIENTE LAZIO E LEGAMBIENTE NAZIONALE. IL RAPPORTO CONTIENE DATI E TREND UTILI A COMPRENDERE LA CITTA’ E A CONFRONTARLA CON OMOLOGHE CITTA’ IN ITALIA. CI SARA’ UNA TAVOLA ROTONDA CON I PRINCIPALI RAPPRESENTANTI DELLE FORZE POLITICHE CHE SI CANDIDANO A GOVERNARE LA CITTA’ ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2020

Terracina, 22 gennaio 2020                  Comunicato Stampa n. 168

Sabato 25 gennaio alle ore 16 presso il Centro Congressi S. Giovanna Antida Thouret a Terracina, Via G, Antonelli 125 (ingresso secondario su Via Pantanelle), ci sarà la presentazione del III^ RAPPORTO ECOSISTEMA URBANO 2019 DELLA CITTA’ DI TERRACINA, con un evento patrocinato dal Comune di Terracina, dalla Provincia di Latina, dall’Ente Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, dal Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali e da Legambiente nazionale e da Legambiente Lazio. E’ la terza edizione di un Rapporto che il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” con il suo dipartimento scientifico, elabora da ormai tre anni https://legambienteterracina.wordpress.com/tag/ecosistema-urbano/ , basato su alcuni degli indicatori che Legambiente, assieme al Sole 24 Ore e ad Ambiente Italia, ogni anno pubblica per i capoluoghi di provincia italiani all’interno del Rapporto Ecosistema Urbano https://www.legambiente.it/ecosistema-urbano/,presentato il 28 ottobre scorso a Mantova presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi, Marino.

Gli indicatori, elaborati sulla base di dati ufficiali, sono stati confrontati con il Valore di Riferimento, ottenuto facendo la media dei valori dei capoluoghi di provincia con meno di 80.000 abitanti, le cosiddette Piccole Città.

L’Ecosistema Urbano è uno studio analitico sulla Città che il nostro Circolo conduce ormai da tre anni e che vuole essere uno strumento di lavoro che ha l’obiettivo di aiutare a comprendere il funzionamento della Città su temi importanti quali la Qualità dell’Aria, l’Acqua e il Servizio Idrico, la Gestione dei Rifiuti, la Mobilità, il Verde Urbano, il Consumo di Suolo e le Energie Rinnovabili, i Reati Ambientali. Un quadro di riferimento analitico, chiaro e condiviso che consente di confrontare la nostra Città con altre realtà analoghe a livello nazionale con i dati. Gli indicatori di sostenibilità dell’ecosistema urbano e in genere di qualità ambientale e della vita rappresentano uno strumento scientifico, diffuso a livello nazionale ed internazionale, oramai imprescindibile e dai risvolti pratici notevolissimi in quanto rappresentano il vero e proprio cruscotto di governo della Città, estremamente utili ad orientare l’azione di governo della stessa, a decidere e fissare gli obiettivi, a misurarne i risultati e a valutarne l’efficacia e la concretezza. Inoltre rappresentano un formidabile strumento di trasparenza e di comunicazione anche turistica visto che consentono a tutti i fruitori della Città di valutare, con estrema semplicità ed immediatezza, il livello di servizio complessivo offerto dalla Città in tutte le sue componenti più rilevanti (es. servizi, sanità, cultura, qualità ambientale, trasporti, sicurezza, vivibilità, accessibilità, economia, etc).

Da quest’anno vengono incluse anche le analisi dei trend per comprendere dove sta andando la citta’ in riferimento ai temi importanti.

L’evento, dalle ore 16 alle ore 19.30, prevede la seguente organizzazione:

  • Saluti delle Autorita’ Presenti
  • Introduzione a cura del Presidente della Provincia Carlo Medici
  • Presentazione del Rapporto nazionale Legambiente ECOSISTEMA URBANO 2019 a cura del Responsabile Nazionale di Legambiente per le Aree Urbane, Laurenti
  • Presentazione del 3^ rapporto ECOSISTEMA URBANO TERRACINA 2019 a cura del Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo Legambiente Terracina, Subiaco
  • Introduzione alla Tavola Rotonda: dati, trend e visioni per Terracina a cura di Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”
  • Tavola Rotonda moderata dall’Onorevole Vincenzo Recchia, ex Sindaco di Terracina, ex Deputato a cui parteciperanno i rappresentanti di tutte le forze politiche che si candidano a governare la Citta’.

Durante la Tavola Rotonda saranno raccolte le principali proposte per superare le criticita’ evidenziate dal Rapporto o per rafforzare e incrementare le azioni sugli indicatori che risultano già positivi.

http://www.latinatoday.it/attualita/terracina-rapporto-ecosistema-urbano-2019-legambiente-presentazione.html

https://www.latinacorriere.it/terracina-attesa-per-la-presentazione-del-rapporto-ecosistema-urbano/

https://latinatu.it/terracina-iii-rapporto-ecosistema-urbano-di-legambiente/

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-presentato-da-legambiente-il-iii-rapporto-ecosistema-urbano-della-citta/

https://www.gazzettinodelgolfo.it/legambiente-terracina-presenta-la-terza-edizione-del-rapporto-annuale-ecosistema-urbano/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2882/sabato-25-il-circolo-legambiente-presenta-il-iii-rapporto-ecosistema-urbano-2019

https://www.ilfaroonline.it/2020/01/24/terracina-in-arrivo-la-presentazione-del-terzo-rapporto-ecosistema-urbano-di-legambiente/315291/

LOCANDINA ECOSISTEMA URBANO TERRACINA 2019

LEGAMBIENTE TERRACINA E LA QUESTIONE DELLA MATTANZA DEI DAINI DEL CIRCEO: MENTRE SI LAVORA PER INNOVATIVE SOLUZIONI DI GESTIONE FAUNISTICA AD UN PROBLEMA COMPLESSO COME IL CONTENIMENTO DELLE SPECIE IN ZONE PROTETTE, LE AMMINISTRAZIONI LOCALI DANNO IL VIA AD UNA FACILE GARA DI  DICHIARAZIONI DI SOLIDARIETA’ PER “ADOTTARE” O “FAR ADOTTARE” I POVERI DAINI

Terracina, 17 gennaio 2020                              Comunicato Stampa n. 167

Sulla vicenda del brutale abbattimento dei daini previsto al Parco Nazionale del Circeo attraverso metodi davvero arcaici di prelievo era intervenuta già giorni fa Legambiente Lazio chiedendo di evitare pero’ anche ogni strumentalizzazione di una vicenda delicata e di grande impatto ecologico, visto che il tema della gestione faunistica all’interno di un’area protetta è questione assai delicata e secondo il “Piano gestionale di controllo del daino nella foresta demaniale” il Parco ospita ormai una densità complessiva di daino più che doppia (42 esemplari per 100 ettari)  rispetto alla capacità portante massima auspicata di 15-20 esemplari ogni 100 ettari. Giorni fa era quindi partita anche l’iniziativa dei Circoli Legambiente locali indirizzata verso l’Ente Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi e l’Ente Parco Regionale Monti Aurunci per chiedere a gran voce la autorizzazione a trasferire li’ i daini, proprio al fine di limitare gli interventi di contenimento della popolazione di daino del Parco nazionale del Circeo a forme non cruente di prelievo, individuando aree o contesti territoriali disponibili ad “adottare” gli animali prelevati.

Ricordiamo che i daini del Circeo non sono originari del territorio del Parco, ma vi sono stati introdotti dal Corpo Forestale nel 1953 con l’intento di farli riprodurre come in un allevamento, per poi traslocarli in altri territori anche a fini venatori. Negli anni, il progetto non è stato più controllato e monitorato e gli animali sono riusciti ad uscire dai recinti di confinamento trovandosi in una zona ospitale con risorse a disposizione e senza predatori, condizioni che hanno favorito la loro riproduzione e il conseguente aumento degli esemplari. L’adozione quindi di un Piano di gestione e di contenimento è sicuramente una azione inevitabile se si vuole salvaguardare la stessa sopravvivenza dell’ecosistema Parco e diamo atto alla Direzione del Parco del Circeo di aver proceduto su questa linea, ma quello che non comprendiamo è perché non si siano evitati i rischi di una mattanza.

Legambiente Terracina fin dall’emergere della questione giorni fa ha espresso la volonta’ non solo di operare sull’emergenza dei trasferimenti, per evitare gli abbattimenti, ma di proporre almeno una temporanea sospensione del Piano di Gestione del Parco e di una revisione delle linee guida ‘Linee guida della gestione degli Ungulati – Cervidi e Bovidi’ dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), pur tenendo conto che il Piano ha una sua importante valenza ed ha avuto il parere positivo del ministero dell’Ambiente e della  Regione Lazio, al solo fine di introdurre metodi di prelievo meno cruenti (come quelli orribilmente descritti nel Piano) e più in linea con la contemporanea sensibilita’ animalista, considerando la possibilità – come indicato dalla Legge 157/1992 art. 19 “Controllo della fauna selvatica” – che definisce la necessità di valutare preventivamente eventuali operazioni alternative all’abbattimento.

Non si vuole infatti dare per scontato che l’inserimento di specie alloctone, inserimento a volte indiscriminato ed effettuato senza tener conto degli equilibri ecosistemici, debba poi finire con una “mattanza” che si concluda con una macellazione che mira solo ad avere carne da mangiare, come nel caso dei cinghiali o adesso dei daini. E’ necessario quindi pretendere una gestione attenta dei problemi e non un lasciar correre per decenni per poi arrivare a soluzioni cruente e costose e questo per tutte le specie, ed è per questa ragione che come Circolo vogliamo continuare a pensare anche alla soluzione più semplice, ovvero l’allestimento di recinzioni, dissuasori e catarifrangenti in loco che impediscano ai daini di dirigersi verso la strada ed evitare cosi’ le problematiche di sicurezza stradale, oppure il ricorso all’immunoterapia con vaccinazione con sostanze specifiche, senza spostare i fragili daini i quali hanno un sistema cardiocircolatorio molto delicato, considerando che le pratiche cruente per la cattura, come quelle riportate sul Piano, già li decimerebbero per infarto, senza contare gli animali che comunque potranno ferirsi o restare con le zampe spezzate.

Nonostante le problematiche connesse con l’applicazione del controllo di fertilità per la fauna selvatica siano molte e complesse esistono contesti e specie in cui questo metodo rappresenta una soluzione praticabile e possibile e auspicabile. La questione delle sterilizzazioni è importante e contrariamente ai vaccini contraccettivi degli anni ’90, che prevedevano la somministrazione di due dosi a poche settimane l’una dall’altra, gli immuno-contraccettivi (o vaccini contraccettivi) dell’ultima generazione causano infertilità per vari anni dopo l’inoculazione di una singola dose pur funzionando come un normale vaccino che, una volta somministrato, causa la produzione di anticorpi che attaccano proteine o ormoni essenziali per la riproduzione. I vaccini mono-dose rappresentano così un importantissimo passo avanti per le applicazioni pratiche del controllo della fertilità della fauna selvatica. L’efficacia e la durata dell’azione di questi contraccettivi sono in parte dovute alla presenza di nuovi adiuvanti, sostanze che stimolano la produzione di anticorpi negli animali vaccinati. In tutti i casi di popolazioni isolate o di animali la cui gestione non può, per varie ragioni, essere condotta attraverso abbattimenti, come ad esempio in molte aree protette, l’impiego dei contraccettivi rimane infatti uno dei pochissimi metodi validi dal punto di vista dell’efficacia e del benessere ambientale e animale.

Inoltre, in merito al trasferimento e alle cosiddette adozioni, affermiamo che non è facile fare recinti, poiche’ il daino utilizza, di norma, tra i 200 e i 300 ettari come spazio vitale e le femmine utilizzano spazi differenti dai maschi e non possono essere inseriti in piccole aree altrimenti andremmo a creare condizioni da zoo assolutamente non compatibili con il loro benessere. Le reti di recinzione devono essere alte circa 250 cm e in caso di terreni declivi l’altezza effettiva della recinzione dipende dell’altezza del terreno a monte mentre vanno fissate saldamente al suolo con ancoraggi in ferro. Poiché il benessere degli animali è l’obiettivo, tutte le alternative di sistemazione devono tener in conto la libertà degli stessi, per consentire ad animali selvatici che possono vivere anche 17 anni di manifestare il loro comportamento naturale (anche se non più come riproduttori).

“Mentre la nostra Associazione Legambiente nazionale con i propri settori di Parchi e Aree protette e Fauna, Tutela e Benessere Animale, consapevole dei problemi e della complessita’ della situazione, si preoccupa di trovare le soluzioni migliori e lo fa da anni cercando di indirizzare le azioni di contenimento, e mentre i Circoli Legambiente locali si prodigano per trovare aree protette dove poter trasferire in totale sicurezza e secondo metodiche collaudate i daini, e mentre i Parchi e le loro direzioni cercano le soluzioni migliori per tutelare l’ecosistema e la fauna, e in particolare mentre il Parco del Circeo, per bocca del suo Direttore P. Cassola apre con giudizio a tutte le possibilita’ alternative agli abbattimenti, assistiamo invece ad una rincorsa facile delle Amministrazioni, come quella di Terracina o anche di San Felice Circeo, le quali sull’onda emotiva e, senza alcuna considerazione degli impatti ecologici e degli aspetti tecnici assai complessi, si propongono per adozioni sul proprio territorio, senza peraltro specificare su quali aree demaniali e con quali costi, oppure pensano a delocalizzare gli animali attraverso l’adozione di privati, aziende agricole e agrituristiche che ne potrebbero far richiesta. Ricordiamo pero’ che non devono essere gli eventuali interessi elettorali a delineare il destino di questi animali, tra l’altro già soggetti ad attività di bracconaggio, ma piuttosto il loro benessere e soprattutto dobbiamo evitare che in tutto questo quadro si introduca surrettiziamente, come del resto abbiamo sperimentato a Ravenna, nella Pineta di Classe, con la concessione di un abbattimento ingiustificato di 67 esemplari di daino, l’attivita’ venatoria, sempre pronta, con il suo corredo di fucili per divertimento, dichiara Anna Giannetti, Presidente Circolo Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale di Legambiente.

https://latinatu.it/daini-del-circeo-legambiente-terracina-comuni-non-strumentalizzino-sulle-adozioni/?fbclid=IwAR0MJdbwiO2eFMokxM7V1QFqXpzgBBBx_pCJ0L5OE2L_yMDYPEyKnReQLS8

http://www.anxurtime.it/abbattimento-dei-daini-al-parco-del-circeo-interviene-legambiente/?fbclid=IwAR3wiqMErgcF98aNkMzkrM5VKiPEugmgnTfL_6BHiTp61YACuSEW4Yb4LPg

https://www.ilfaroonline.it/2020/01/19/terracina-si-propone-di-adottare-i-daini-del-circeo-ma-e-gia-polemica/314243/?fbclid=IwAR0JQ81Ucv_WTDLrFXEj924OeJCB5PQZtOCd5QGLOTvHofW0eeMG9EjGe94

https://www.agoraregionelazio.com/legambiente-terracina-e-la-questione-mattanza-daini/?fbclid=IwAR3ONATDpVNED6WmBDnSUaIKv8gXCrmBO4zmaS8aLSxzqNMdhmcV8tl0Jbw

https://www.radioluna.it/news/2020/01/daini-nel-parco-del-circeo-legambiente-terracina-non-si-usino-per-fini-elettorali/?fbclid=IwAR1iIdzlfVliwsVfrOUoFZcXEVzDusYvbzNW-a2UV_40kXiC-JMg8Epu6kQ

https://www.h24notizie.com/2020/01/19/daini-legambiente-interviene-sulle-strumentalizzazioni-politiche-e-non/?fbclid=IwAR15CYs6w7BKgfJ8UMKMZNnRByYxHhkQP85KF1Qb0MND7vUgOQMc_mdvWvk

https://www.latinaoggi.eu/news/attualita/81060/gestione-dei-daini-nel-parco-del-circeo-legambiente-bacchetta-i-comuni?fbclid=IwAR2d7Hi2wm9xrAmUFG1HceZ8_M9mEWAivPAGg49qIVUMc6z2QeimUWxNRUA

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2879/il-circolo-legambiente-e-la-questione-della-mattanza-dei-daini-del-circeo

http://www.latinatoday.it/cronaca/daini-circeo-legambiente-terracina.html?fbclid=IwAR0ZI9MbrUWtlYS_J-HCT1k1m_t0LgU51wCrflD3vBh2DHT_woAdlFnQtTg

https://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/82064/piano-di-gestione-del-daino-la-manifestazione-per-il-no-davanti-al-parco?fbclid=IwAR3XUJoEq5a6tn3KPijeC7wR1wTDgsgTZ-ojy-pcSeYza5T9ZeZie3WwOWY

LO 19.1.2020

IMG33

Un paese immaginario

Questo è un paese immaginario.
All’angolo di una via c’è una salumeria. Entra in negozio un vigile urbano, ha il compito, tra l’altro, di verificare la bilancia. Dopo alcune allusioni, mezze frasi, e occhiatine, il vigile esce con un paio di borse della spesa ricolme. Le ha avute gratis e in cambio non ha controllato nulla. Il negoziante può continuare a vendere la carta della confezione allo stesso prezzo del prosciutto. Due piani sopra, nello stesso edificio, una signora sta pagando l’idraulico che le ha appena aggiustato il rubinetto. “Se vuole la fattura sono centoventi euro, se non la vuole novanta, un piccolo sconto.” “Faccia senza fattura, non mi serve, grazie per lo sconto.” A due passi c’è l’ufficio delle imposte. Un distinto signore sta parlando con il funzionario a proposito di una presunta evasione. Dopo un po’, quando ha capito che non rifiuterà, gli fa scivolare tra le mani una busta piena di denaro. Ancora qualche scambio di battute, si stringono la mano e si salutano: l’evasione è scomparsa. Poco più in là c’è una banca. Entra un cliente, titolare di conto corrente. Saluta il cassiere, apre la valigetta che porta con sé e pone sul banco una serie di mazzette di banconote. Il cassiere, allertato dal direttore, gli suggerisce il sistema per depositarle sfuggendo ai controlli antiriciclaggio. Intanto nella stessa banca, negli uffici della dirigenza, si approva l’idea di suggerire ai clienti meno importanti l’acquisto di bond che diverranno presto carta straccia.
Due isolati più in là c’è il palazzo di giustizia (i lavori di sopraelevazione sono stati assegnati all’impresa che ha versato una cospicua tangente). Un avvocato e un giudice stanno mercanteggiando l’esito di un processo che riguarda persone potenti. Nelle prigioni vicine un altro avvocato millanta al cliente le sue entrature con il gip che segue il processo: “Sei messo male, ma la libertà è cosa fatta con un adeguato regalo al giudice”. Nel suo studio, un altro avvocato, riceve un nutrito “fondo spese” senza fattura, esentasse. Un paio di chilometri più in là, allo stadio, c’è la partita. L’arbitro fischia un rigore assai dubbio a favore della squadra di casa, dai cui dirigenti aveva ricevuto qualche giorno prima in riconoscimento della sua competenza un bell’orologio di marca. La sera, in un luogo appartato, l’esponente di un grande partito riceve una borsa dal dirigente dell’impresa capofila nella costruzione della metropolitana. Sono le tangenti meticolosamente raccolte fra tutte le società che partecipano ai lavori. Chi le riceve chiama al telefono i colleghi degli altri partiti che contano: “Ci vediamo domani”, e l’indomani il denaro viene spartito secondo tariffe prestabilite, un tanto ciascuno, a percentuale variata a seconda del peso politico. La sera tardi, in una strada di periferia, un distinto signore contratta le grazie di una ragazzina “importata” da un paese più povero con l’inganno e ridotta tramite violenza e minacce in condizioni non lontane dalla schiavitù.
La mattina seguente nell’ospedale civile vengono impiantate valvole cardiache che si dimostreranno difettose, il cui acquisto era stato accompagnato (anche quello) da tangenti. Frattanto alcuni medici di base prescrivono ai loro clienti esami dei quali non hanno bisogno, da effettuare in cliniche private con spese a carico della regione, o specialità di industrie farmaceutiche che già li hanno invitati al convegno – weekend tutto compreso per medico e famiglia – in una rinomata località balneare. In una caserma vicina il maresciallo della fureria si porta a casa, ben confezionato per essere conservato in freezer, un quarto di bue destinato alla mensa sottoufficiali, e nei locali del comando si perfezionano contratti d’acquisto per forniture di dubbia utilità, in cambio, anche qui, di un po’ di denaro contante. Tre strade più in là c’è un cantiere edile: bussa agli uffici l’ispettore del lavoro, dovrebbe controllare presenza e adeguatezza delle misure antinfortunistiche. Gli mettono in mano un elenco di oggetti (elmetti, cinture di sicurezza, scarpe antiscivolo) e una busta (di soldi), compila la sua certificazione di regolarità del cantiere e se ne va. All’istituto delle pensioni c’è qualcuno che falsifica i dati al computer di chi l’ha pregato (con obolo) di farlo apparire professionalmente più anziano di quello che è. Senza neanche chiedere un compenso, il medico di base rilascia su richiesta telefonica un certificato di malattia al dipendente pubblico che si è allungato un po’ le vacanze. Il titolare delle pompe funebri ha stabilito un accordo con gli infermieri dell’ospedale: un tot per la notizia in esclusiva di ogni decesso. Intanto il benzinaio ha apportato qualche modifica agli erogatori di carburante, per lucrare quasi impercettibili differenze di prezzo per litro, che diventeranno sommette alla fine della settimana; i sottoufficiali della polizia tributaria sono addolciti dalla solita busta e il loro controllo dei conti della grande compagnia darà risultati del tutto regolari. La marca del cibo alla mensa scolastica è scelta in cambio di soldi; sempre per soldi qualcuno consente che in carcere entri qualche stupefacente; agenzie di pubblicità e di consulenza aiutano i loro clienti a creare fondi occulti, restituendo in nero parte del prezzo delle prestazioni. Irreprensibili imprenditori si rivolgono al crimine organizzato per far sparire i rifiuti tossici e pericolosi prodotti dalle loro aziende. Un giornalista decanta sul proprio giornale pregi e virtù del tale oggetto, dopo essere stato adeguatamente invogliato; si costruiscono e ricostruiscono alcune autostrade perché è stato lesinato il cemento; si truccano i concorsi per essere ammessi all’università; si rendono edificabili terreni che dovrebbero essere destinati a parco (ancora in cambio di soldi); si paga per farsi assegnare la costruzione della pista del nuovo aeroporto, per essere preferiti nella fornitura di materiale ferroviario, per ottenere un posto al cimitero.
Poi, c’è la mafia. C’è chi una volta al mese (là dove la mafia è più forte) passa tra i vari negozi e le imprese per raccogliere il “premio dell’assicurazione contro gli atti vandalici”, la tariffa della “protezione” garantita a chi non si oppone alla riscossione. C’è chi si infiltra nelle istituzioni, chi chiede e ottiene per la mafia la propria parte negli appalti. C’è chi traffica droga, e chi esseri umani. C’è anche (talvolta ma c’è) chi fa degli accordi anche a bassi livelli: il poliziotto che tira a campare, e riceve favori (denaro, coca, ragazze compiacenti) in cambio di chiudere un occhio.
Trionfano il sotterfugio, la furbizia, la forza, la disonestà sotto l’apparenza delle leggi uguali per tutti, del rispetto per ogni diritto di base. Coloro che si attengono alle leggi formali (che non è detto siano pochi) sono scavalcati ogni giorno da chi non le osserva.

Gherardo Colombo “Sulle Regole”

La Mirabolante pista ciclabile da 2 Milioni di Euro.

Si può progettare (e cosa non si può progettare?…) ma non si potrà mai realizzare e semmai si realizzasse sarebbero solo soldi, tanti soldi, buttati. Servono piste ciclabili vere integrate in un progetto di mobilità che miri a ridurre l’uso della macchina in questa città in cui il tasso di motorizzazione è al 61% (vuol dire 6 macchine ogni 10 abitanti), in cui l’utilizzo del Trasporto pubblico è da terzo mondo, i parcheggi sono inesistenti come del resto le zone a traffico limitato e a velocità ridotta (colpevolmente assenti anche davanti le scuole…), per non parlare delle isole pedonali, le strade ed i marciapiedi.. Una città in cui all’alba del 2020 ancora non esiste un Piano della Mobilità degno di questo nome. Ecco, se vogliamo promuovere concretamente la spesso inutilmente sbandierata “vocazione turistica” di questa città, sostenuta in questi anni solo dal “fragile vessillo” della bandiera Blu, sono queste le priorità su cui dobbiamo agire lavorando sodo e impiegando con criterio le sempre scarse risorse economiche, non sprecare danaro pubblico per mirabolanti piste ciclabili che il libeccio, le mareggiate e la cattiva manutenzione si porteranno via in meno di due anni. Queste fantasmagoriche invenzioni servono, come da cattiva abitudine di una cattiva politica, solo a gettare fumo negli occhi per le prossime elezioni a cittadini nei confronti dei quali evidentemente non si nutre una grande stima.

 

STRAGE DI ALBERI A TERRACINA: LEGAMBIENTE INVIA UN ESPOSTO AL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI FORESTALI SUGLI ABBATTIMENTI AI SENSI DELLA LEGGE 10 DEL 2013 E PREPARA UN ACCESSO AGLI ATTI AL COMUNE DI TERRACINA PER AVERE VISIONE DELLE AUTORIZZAZIONI E DEI PARERI NECESSARI E DEI PIANI DI COMPENSAZIONE. IL CIRCOLO INVITA IL COMUNE DI TERRACINA, PRIVO DI OGNI MINIMO STRUMENTO REGOLATORIO DEL VERDE URBANO, AD ADOTTARE CON SOMMA URGENZA UN PIANO ED UN REGOLAMENTO DEL VERDE URBANO ANCHE AI SENSI DELLE RECENTI LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DI ISPRA/ANCI. INTANTO LA DELIBERATA ADESIONE AL PROGETTO DI RIFORESTAZIONE URBANA DI LEGAMBIENTE E AZZEROCO2  “MOSAICO VERDE” CHE POTEVA ASSOCIARE NUOVE PIANTUMAZIONI AGLI ABBATTIMENTI E IN MODO DEL TUTTO GRATUITO, NON E’ STATA MAI DI FATTO ATTUATA.

Terracina, 7 gennaio 2020                           Comunicato Stampa n. 166

Terracina è una citta’ estremamente carente in tema di Verde Urbano visto che storicamente lo sviluppo urbanistico della Città, nel dopoguerra, pur prevedendo inizialmente nel Piano Regolatore Generale PRG approvato alcune aree dedicate al verde, le stesse sono state poi sacrificate in nome di uno sviluppo urbanistico selvaggio e poco armonico. La carenza di verde urbano a nostro avviso deve essere immediatamente recuperata ampliando (ove possibile) le aree verdi esistenti e individuando nuove aree da destinare a verde pubblico soprattutto nelle zone di recente espansione abitativa come Borgo Hermada e la zona del Calcatore. Il Rapporto annuale Legambiente ECOSISTEMA URBANO di Terracina su dati 2018, che verrà presentato nella sua Terza edizione il prossimo 25 gennaio a Terracina alle ore 16 presso il Centro Congressi , conferma i pessimi indicatori, relativamente al verde pubblico disponibile ovvero la percentuale di verde pubblico rispetto alla superficie comunale che è pari allo 0,16%, molto inferiore alla media delle Piccole Città  che è di 2,9%, con le migliori (per lo più città del nord) che si collocano oltre il 10%, e relativamente al Verde Urbano Fruibile pari a 4,74 metri quadro/abitante che risulta molto inferiore sia alla media delle Piccole Città che è di 43,94 metri quadro/abitante che a quanto stabilito dall’ Art. 17 della legge 765 1967 “Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica» che individua in almeno in 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (i cosiddetti standard urbanistici).  Se prendiamo in considerazione poi l’indicatore del numero di alberi presenti all’interno di aree di proprietà pubblica pari a 11 alberi/100 abitanti) esso risulta ancora inferiore alla media delle Piccole Città pari a 20 alberi/100 abitanti e sicuramente per i dati del 2019 troveremo purtroppo una diminuzione consistente visto gli abbattimenti in atto.  A questo si aggiunge anche la gravissima mancanza di un Piano e di un Regolamento del Verde Urbano, coerenti con le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” prodotte nel 2017 dal Ministero dell’Ambiente e coerenti con quanto predisposto dallo specifico gruppo di lavoro ISPRA-ANCI in merito alle Linee Guida per la redazione del Piano Comunale del Verde, documento di indirizzo e consultazione da parte delle amministrazioni locali per la pianificazione delle attività di monitoraggio, cura, valorizzazione e sviluppo del verde cittadino.

Con il disastro climatico del 29 ottobre 2018 e con gli eventi atmosferici intensi che sono avvenuti durante tutto il 2019 con la conseguente caduta di alberi dovuti al forte vento di burrasca e alle continue piogge e smottamenti e le problematiche di pubblica incolumita’, sicurezza stradale e viabilita’ associate, il Comune di Terracina sta in questi giorni procedendo a cospicui abbattimenti soprattutto di Pini (nome botanico Pinus Pinea) anche in zone di pregio come la Via Appia o la Zona Portuale.

Gli abbattimenti però non possono essere sostitutivi di una corretta manutenzione, di una regolare potatura, con lo sfoltimento e il diradamento interno e una corretta azione di contenimento delle radici e non possono essere alternativi ad una piantumazione di altri filari di alberi in modo da creare una barriera frangivento resiliente. La legge nazionale 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” e il successivo sviluppo della Strategia nazionale e del Piano nazionale del Verde, in coerenza con la Strategia energetica nazionale (SEN), e il Piano Nazionale Energia e Clima, pensato per raggiungere i traguardi di crescita sostenibile nella direzione del contenimento (che non è solo riduzione) delle emissioni di CO2 e della lotta ai cambiamenti climatici, riconosce infatti l’importante ruolo che il verde, e gli alberi in particolar modo, rivestono nel controllo delle emissioni, nella protezione del suolo, nel miglioramento della qualità dell’aria, del microclima e della vivibilità delle città e individua filari e alberature di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani ed in particolare all’art.7, comma 4 specifica che gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell’apparato radicale devono essere effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale (anche paesaggistica), previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato. Inoltre le autorizzazioni comunali devono avvenire nel quadro delle Leggi Regionali e dei Regolamenti Comunali, e ribadiamo che il Comune di Terracina, ad oggi, è privo di un Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano come pure è privo di un Regolamento Scavi e Ripristino, due strumenti normativi fondamentali per una corretta gestione del verde urbano. Il Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano deve regolare gli aspetti relativi alla realizzazione e manutenzione del verde, definendo le norme di carattere botanico-agronomico-forestale, le regole per l’elaborazione progettuale degli interventi e le disposizioni per la tutela del patrimonio verde esistente in occasione degli interventi di ristrutturazioni, demolizioni, scavi, nuove urbanizzazioni, realizzazioni di aree verdi e relative manutenzioni, considerando oggetto di tutela tutte gli individui arborei, non solo sulla base delle dimensioni, ma anche  sulla base della rarità e/o della particolare importanza ecologica e del valore paesaggistico delle specie di appartenenza, prevedendo il censimento degli alberi di pregio e monumentali presenti nel perimetro cittadino su suolo sia privato che pubblico. Tali alberature devono essere tutelate come bene culturale, storico e paesistico. La manutenzione è poi un aspetto di primaria importanza che va regolamento in modo specifico: il Comune, da una parte deve garantirne l’applicazione e il controllo secondo le modalità previste dal Regolamento stesso, dall’altra deve prevedere una campagna di sensibilizzazione dei cittadini promuovendo la conoscenza, l’attenzione e la cura verso un bene pubblico, qual è il verde cittadino.

Su spinta del Circolo Legambiente il Comune di Terracina ha perfino aderito a Mosaico Verde, una importante campagna nazionale promossa da AzzeroCO2 e Legambiente https://www.mosaicoverde.it/ con l’intento di riqualificare il territorio italiano attraverso progetti – gratuiti per gli Enti Comunali e tutti a carico delle Aziende – di forestazione di nuovi alberi e di gestione sostenibile dei boschi esistenti. Per questo Mosaico Verde ha creato una piattaforma che regola l’incontro tra l’offerta di aree pubbliche disponibili per la forestazione o aree verdi esistenti da tutelare e l’esigenza delle aziende di investire risorse economiche come misura di Responsabilità sociale di Impresa (RSI). Il Comune di Terracina, con Delibera di Giunta Comunale DGC n.35 del 5 marzo 2019, ha aderito alla campagna sottoscrivendo un protocollo di intesa, ma da allora, nonostante l’accordo verbale prevedeva l’avvio della fase di analisi e pianificazione prima dell’estate per procedere alla riforestazione urbana delle aree critiche per l’autunno scorso, nulla è stato fatto dalla Amministrazione, mentre altri comuni più attivi accedevano ai fondi RSI delle Aziende coinvolte.

Inoltre il nostro Circolo è stato molto attivo sul territorio nel Progetto della Regione Lazio, denominato Ossigeno http://www.regione.lazio.it/rl/ossigeno/ , imponente progetto di 12 milioni di euro dal 2020 al 2022 per acquistare alberi e arbusti autoctoni certificati e sensibilizzare Comuni, grandi aziende, stakeholder, associazioni ambientaliste e onlus alla piantumazione diretta, fornendo assistenza per la scelta delle piante e dei luoghi più adatti, con l’obiettivo di arrivare alla piantumazione di 6 milioni di alberi, uno per ogni abitante del Lazio, che porteranno all’assimilazione e compensazione di 240 mila tonnellate annue di anidride carbonica, effettuando la piantumazione di nuovi alberi forniti da Ossigeno al Parco del Montuno in collaborazione con le Scuole, l’Ente Parco Monti Aurunci e l’Ente Parco Monti Ausoni, Parco che è diventato quindi un testimonial della campagna regionale di piantumazioni. Il Parco del Montuno è anche il punto di raccolta degli abeti natalizi, con un servizio che è attivo da oggi 7 gennaio fino al 20 gennaio dalle 9 alle 13, potendo lasciare gli alberi presso il Parco del Montuno, alberi che verranno poi ritirati dall’Ente Parco che provvederà alla loro corretta ripiantumazione in base alle zone climatiche. Con l’occasione i nostri Volontari saranno presenti al Parco per informare ed educare sul rispetto e la preziosità del nostro patrimonio arboreo.

“E’ davvero sorprendente che, dopo tre anni di insistenza sulle criticità relative al verde urbano e dopo che il nostro Circolo ha prodotto rapporti provvisti di dati validati, come quelli contenuti nelle due scorse edizioni di ECOSISTEMA URBANO di TERRACINA, e dopo aver invitato la Amministrazione non solo a munirsi di un Piano e Regolamento per il Verde Urbano, assolutamente necessario prima di procedere ad azioni così dirompenti sul patrimonio arboreo cittadino, ma anche ad aderire gratuitamente a  MOSAICO VERDE, campagna di riforestazione urbana di Legambiente e AzzeroCo2 tra le più importanti a livello nazionale con 300.000 mila nuovi alberi piantati e 30.000 ettari di boschi e aree verdi esistenti da curare, adesione formalizzata con una Delibera di Giunta n.35 del 5 marzo scorso, e dopo aver spinto l’Amministrazione a dichiarare Emergenza Climatica, come nel Consiglio Comunale del 13 dicembre scorso durante il quale è stata approvata all’unanimita’ la nostra mozione inviata il 5 giugno e dopo aver rilasciato interviste anche al servizio televisivo nazionale, ed effettuato incontri anche informali per evidenziare la grave problematica, la nostra Amministrazione continui pervicacemente nella sconsiderata politica degli abbattimenti di massa, procedendo per somma urgenza, come in un delirio collettivo, senza aver operato una corretta manutenzione preventiva degli alberi o un corretto contenimento delle radici, senza aver previsto un piano graduale di rimpiazzo delle piante più vecchie e pericolanti, senza dare contezza delle modalità di verifica delle condizioni statiche e di salute delle piante interessate agli abbattimenti e senza rendere pubbliche le autorizzazioni necessarie, anzi creando anche problemi di sicurezza alla viabilita’ cittadina e costringendoci così a dover accedere ai relativi atti per verificare la presenza e validità delle autorizzazioni e visionare gli allegati con le relazioni tecniche in merito alle avvenute manutenzioni periodiche, eventuali patologie o alle criticità statiche rilevate. Abbiamo provveduto quindi contestualmente ad inoltrare un esposto al Comando Provinciale Dei Carabinieri Forestali, chiedendo controlli e approfondimenti su quanto sta accadendo sul territorio comunale appellandoci alla Legge Nazionale n.10 del 2013 che prevede il parere vincolante del Corpo Forestale e formuleremo accesso agli atti ai sensi della Legge 07/08/1990, n. 241 “Disposizioni in materia di documentazione amministrativa” e del “Decreto legislativo 14/03/2013, n. 33 “Obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” per conoscere tutto il processo autorizzativo sottostante agli abbattimenti, le condizioni di manutenzione prima degli abbattimenti e per accertare l’effettiva esistenza di un piano di ripiantumazione e riforestazione che vada a compensare gli abbattimenti selezionati come necessari e urgenti, anche tenendo conto della gratuita’ offerta all’Ente dalla campagna MOSAICO VERDE e dal progetto regionale OSSIGENO. Chiediamo inoltre che il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) dopo molti anni finalmente approvato dal nostro Comune, ma purtroppo ancora privo della componente di gestione del rischio climatico, sia tempestivamente integrato anche con azioni che riguardano il rischio climatico e che sia redatto un piano locale di adattamento ai cambiamenti climatici (PACC) con evidenza delle risorse economiche dedicate alle azioni di mitigazione del rischio anche attraverso le cosiddette infrastrutture verdi, con una tempistica certa del loro completamento” dichiara Anna Giannetti, Presidente Circolo Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale di Legambiente.

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-strage-di-alberi-legambiente-invia-esposto-ai-carabinieri-forestali/

http://www.gazzettinodelgolfo.it/strage-di-alberi-a-terracina/

https://www.latinacorriere.it/strage-di-pini-a-terracina-esposto-di-legambiente-ai-carabinieri-forestali/

http://www.anxurtime.it/alberi-abbattuti-sullappia-scatta-lesposto-di-legambiente/?fbclid=IwAR2m06ae2XQ6LuUG25OP3FPjOV8b4OhE_3ThB89z5KmUFQMcBXYGGBuATnI

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2863/esposto-di-legambiente-alla-forestali-per-la-strage-di-alberi

https://www.latinatoday.it/cronaca/terracina-alberi-abbattuti-legambiente.html

https://latinatu.it/terracina-legambiente-strage-di-alberi-da-parte-del-comune/

https://www.ilfaroonline.it/2020/01/08/strage-di-pini-a-terracina-insorgono-gli-ambientalisti/312518/?fbclid=IwAR1Yvy9_KEMKXsqSY7Ib86GX_bYQ7_JqQKiIKpkpb86iGdtv3IvtlDKySsc

https://www.h24notizie.com/2020/01/08/strage-di-alberi-esposto-di-legambiente-contro-gli-abbattimenti-del-comune/

IMG22

Blocco taglio pini della stradale LAtina Oggi 4 gennaio

La RINASCITA CIVICA di TERRACINA PASSA ATTRAVERSO IL TEMPO DEL CORAGGIO VISSUTO, DELLA VERITA’ PRATICATA E DELLA PARTECIPAZIONE ATTIVA, LIBERA E GRATUITA – BUON ANNO A TUTTI

Oggi, al tempo dei Social, siamo tutti rapiti da telefonini, i-phone e tablet, a fare post e tweet , a rispondere e a commentare…Mi piace, Ti piace, gli piace…faccine tristi, allegre, dubbiose, irridenti… tutti frastornati e confusi dalla “tecnologia” che ci blandisce e “appaga” il nostro Ego “infantile”, assetato non più di sapere e di verità ma di effimeri “mi piace”.

Ecco, a proposito del rapporto spesso “schizofrenico” tra Social e Realtà, di frequente mi è capitato di vedere persone che mettono mi piace su post e foto di eventi vari che facciamo come Legambiente. Eventi di pulizia di parchi, di spiagge, o altro nella nostra Città. Bene, spesso mi soffermo a riflettere che alcune di quelle stesse persone, in effetti, erano passate mentre noi stavamo lì a fare la nostra attività, però non si erano fermate neanche per salutare, poi però, tornate a casa, avevano messo “mi piace” al post con le foto…., altre che quando Ti incontrano, dopo aver messo, qualche giorno prima, “mi piace” e parteciperò all’evento su facebook, ti dicono: “bello l’evento che avete fatto, ma perché non mi hai detto nulla?…”o quelli che quando Ti incontrano commentano: “bella quella cosa che avete fatto peccato che non l’ho saputo”…e poi vedi che stanno sempre su facebook,..per non parlare di quelli che ti dicono: “ma perché non mi avete invitato?…”, mi verrebbe voglia di rispondere: “ma che è una festa privata…”, ma lasciamo perdere. Poi ci sono quelli che non partecipano mai a nulla ma sono sempre pronti a darti buoni consigli; quelli che si avvicinano per farti fare solo quello che interessa a loro, …per non parlare di quelli che pretenderebbero da te (volontario che si sbatte gratuitamente per fare qualcosa ed evitare il peggio..) delle risposte sulle inadempienze dell’Amministrazione, da Te, mica da quelli che loro hanno votato e siedono in Consiglio Comunale interessati solo alle quattro beghe del loro elettorato di amici, parenti e affini…

Ecco, tutto questo mi fa pensare che magari non ho capito nulla, forse sto diventando vecchio e il mondo e le sue “nuove regole” piano piano mi stanno diventando estranee…, o forse questo può darsi è semplicemente il modo di “PARTECIPARE” al tempo dei Social…, aderisco, ci sto, metto pure “mi piace” “a prescindere come direbbe Totò”, ma no, non chiedermi per favore di essere davvero presente e di partecipare nella Realtà, per carità…

Non so se è veramente così, ma se lo fosse, allora spero che finisca presto l’impegno “civico virtuale” sui social, di chi evidentemente pensa che basti pubblicare due foto per cambiare le cose, per modificare “le sorti” di una Città, di chi dice di volere una Città diversa, ma poi si appassiona e si accalora solo quando il problema specifico si trova a pochi metri da casa sua, o dalla scuola del figlio…o lo riguarda in qualche modo, di chi si “avvelena” impotente e frustrato tutti i giorni da solo davanti ad una tastiera di un telefonino.

Ahimè, siamo diventati tutti cronisti di un dissenso e di un’indignazione “lancinante” che brucia nella fugace vita di un post o “nell’orgasmo” effimero di un articoletto rimediato sulla pagina del giornale locale. Legioni di “esperti di ogni” “laureati” su internet…che postano e twittano tutto il giorno …anelando miracolosamente alle magnifiche sorti e progressive dell’umanità e della loro Città.

Spero allora che torni presto il tempo dell’impegno civico vero, di chi se può partecipa attivamente con convinzione, generosità, con sincerità, senza ipocrisie, tatticismi, paranoie, personalismi e manie di protagonismo vuote, convenienze e secondi fini. Ma semplicemente, per il solo piacere di “sporcarsi veramente le mani” nei luoghi fisici di questa Città, per il piacere di agire, in mezzo alla gente, farsi carico e lottare con impegno, responsabilità e generosità per le battaglie di civiltà e per risolvere i tanti problemi di questa città, mettendoci cuore, coraggio, fatica, sudore, ma anche testa, passione e tenacia per difendere quel poco di Bene Comune rimasto, ma disinteressatamente…, mettendoci tutta la Faccia e le Mani si le Mani…e non solo il “Profilo”…facebook .

Spero che torni presto la Politica vera, quella che si occupa di migliorare la qualità della vita delle persone, che serve la gente e non bada solo al voto spesso di scambio, quella che si guarda bene da intrecciare relazioni pericolose con la malavita, quella che si occupa della Città sempre e non riduce il tutto solo a mettere assieme le solite liste e listarelle raffazzonate e a “dimenarsi” con banchetti e assemblee cittadine in difesa del “sacro suolo” sempre e solo qualche mese prima delle elezioni o che ricomincia a fare post su facebook adesso dopo essere entrata in letargo a maggio 2016, da chi evidentemente crede ai “miracoli” e al potere taumaturgico delle elezioni piuttosto che ad una nuova visione di Città e ad una alternativa politica seria, vera e credibile che vanno costruite negli anni, frutto di un lavoro costante e paziente nella realtà, cambiando il modo di pensare della città e della sua gente, ricostruendo una cultura del Diritto opposta a quella del Favore, rigenerando un tessuto economico, sociale e culturale devastato; se si vuole dare davvero a questa Città una reale prospettiva di futuro e di progresso liberandola dal “magico incantesimo” di furbi parolai, di pericolosi mistificatori seriali della realtà, di chi fa politica (se si può chiamarla così…) solo per i suoi cinici interessi personali, non andando oltre la manutenzione ordinaria della Città e affidando la soluzione dei problemi al solito privato “amico”, ma che è riuscito senza titoli, con scaltrezza e tanta retorica, a “convincere” tanti, con il clientelismo pagato con i soldi dei cittadini, che tutto sommato va bene così,…è riuscito, trasformando la politica in tifo calcistico privo di contenuti e di valori, a convincere la gente ad accontentarsi del nulla o delle briciole, riservate queste ultime alla folta “corte dei miracoli”, alla sempre nutrita schiera di “leccacalze” in vendita e dei folgorati sulla via di Damasco per via dei propri interessi, ottenendo ovviamente il massimo per se…

Io invece continuo ad essere convinto, che non servono furbesche scorciatoie, non serve una narrazione di una inesistente città incantata, di un Principato fiabesco fuori dal mondo e dalla storia, narrazione sostenuta con gli spilli da tante veline stampa governative, da fantomatici istituti di partecipazione cittadina ed ambigue compagini associative “impagurate” nel Palazzo nell’illusione di “contare qualcosa”. Basta aprire gli occhi e vedere, ad esempio, lo stato vergognoso in cui versano, da anni, le strade di questa Città per rendersene conto… Non serve l’intellettualismo autocompiaciuto, il dilettantismo e l’improvvisazione populistica di ogni colore politico, non serve la politica che non pratica l’impegno ed il civismo quotidianamente ma solo prima delle elezioni (puzza di opportunismo non di alternativa), non serve il finto civismo cattolico che poi va a braccetto cinicamente con la destra razzista e xenofoba pur di governare, non servono i pacchetti di voto di famiglia passati di padre in figlia come il corredo per alimentare clientele ultradecennali, non servono buoni parolai inaffidabili, servono invece assolutamente persone abituate a gestire la complessità che cresce di giorno in giorno, servono persone abituate a Studiare, servono idee moderne, soluzioni, strumenti, competenze provate, capacità di ottenere risultati, un approccio razionale e progettuale alla soluzione dei problemi, serve una visione aperta del mondo, capacità di fare squadra e di fare rete, vero spirito di servizio, generosità, impegno e credibilità personale, ma soprattutto la capacità di metterle in pratica le idee nuove, persone capaci di trasformare le buone idee in splendida realtà, con continuità di azione, tanto lavoro e tanti Fatti per far rinascere e trasformare questa Città “feudale” sempre più chiusa e incattivita da inquietanti derive sovraniste fascio-razziste antieuropeiste, imprigionata nella morsa sempre più stretta del “malaffare” criminale, devastata da un mare di droga che annebbia le menti dei ragazzi (oggi drammaticamente lontani dalla Politica e dal Volontariato). Una Città che sperimenta un serio problema di riconoscimento democratico dell’Altro, visto non come un interlocutore ma come un nemico da combattere, come abbiamo sperimentato tristemente come associazione in questi anni in cui ci è stato negato qualsiasi forma di dialogo con chi amministra questa Città in nome di un ostracismo ideologico che sta tutto e solo nella loro “piccola mente” terrorizzata dal nuovo e dall’idea di doversi confrontare apertamente con persone libere, indipendenti e capaci. La stessa Pochezza, Paura e Oscurità che stanno dietro alcune cattive azioni che abbiamo subito e che oramai fanno parte di una delle pagine più tristi del civismo di questa Città come la cacciata vile della nostra associazione dall’Agenda21 locale, solo per aver portato proposte innovative. Si, un istituto di partecipazione cittadina libera e volontaria che si permette di cacciare con arroganza la più grande associazione ambientalista del Paese….che dire…semplicemente ridicolo oltre che folle. Cattiva azione che fa il paio con il veto al nostro ingresso nell’Osservatorio Rifiuti della Città, noi che come associazione in collaborazione con Ispra ed Anci ogni anno premiamo i comuni virtuosi nella raccolta differenziata con la nostra storica campagna Comuni Ricicloni, o l’assoluto silenzio che dura da tre anni sulla nostra richiesta di creare un Osservatorio dedicato alle tante serie questioni che riguardano la Mobilità cittadina, pomposamente ed inutilmente celebrata tutti gli anni con la Settimana della Mobilità Sostenibile, o la davvero imbarazzante vicenda dell’appropriazione di un nostro documento di proposta di delibera Plastic Free da parte di due note ed apprezzate, a livello nazionale, associazioni ambientaliste di questa città, delibera anch’essa ancora al palo, o la ancora più sconcertante uscita all’unisono dei balneari dalla Rete Plastic Free Beaches proprio nel momento in cui bisognava impegnarsi in concreto con azioni vere per l’eliminazione della plastica dagli stabilimenti balneari. Si, tutto questo è accaduto, lasciatemi dire purtroppo, in questa Città e ne descrive meglio di tante altre cose lo stato di degrado anche umano e culturale, oltre che politico e sociale, in cui è precipitata e da cui bisogna risollevarsi al più presto ma partendo dalla Verità.

Noi di Legambiente in questi pochi anni abbiamo cercato di dare un contributo di novità vera a questa Città, dimostrando che, seppure in pochi e con tantissima fatica e sempre pervicacemente contrastati da chi dovrebbe governarla questa Città, si può fare tanto e bene, riaprendo un Parco chiuso da 10 anni come il Montuno, evitando due campi di mitilicoltura grandi come quattro campi di calcio davanti la spiaggia di Terracina voluti dalla Regione, impedendo un campo di ormeggio per grosse imbarcazioni davanti al tratto di costa più bello della nostra Città “il cappello del prete”, riaprendo il sentiero del tempio su Monte Sant’Angelo e la Villa Salvini, organizzando con successo progetti nazionali come “Plastifreebeaches” e “FishingForLitter”, vincendo ed erogando tre PON MIUR con le scuole, stimolando la nascita di ben 5 scuole sostenibili di legambiente (Milani, Fiorini, Montessori, Filosi e Bianchini), mettendo in piedi un laboratorio certificato per l’analisi delle acque superficiali di tutto il nostro territorio e sostituendo l’uso delle bottiglie di plastica con i distributori di acqua potabile e la consegna di 800 borracce in una collaborazione esemplare con l’Istituto Bianchini, avviando una sperimentazione con la consegna di oltre 1800 cassette sostitutive del polistirolo ai pescatori, costruendo un bellissimo rapporto di collaborazione e di sostegno reciproco con la Comunità indiana Sikh, indirizzando in modo chiaro e non ambiguo questioni importanti come quella del treno e dell’impianto di compostaggio, presentando una innovativa proposta di Rigenerazione Urbana del Mercato della Marina, promuovendo e facendo approvare in consiglio comunale una mozione per dichiarare l’Emergenza Climatica a Terracina, elaborando uno studio come l’Ecosistema Urbano che in altre città definisce le priorità di intervento delle amministrazioni e qui viene non solo ignorato ma temo neanche compreso, scrivendo più di 160 comunicati e facendo centinaia di iniziative e tante altre cose ancora….sono FATTI concreti, risultati reali, non semplici parole o belle intenzioni future, o un elenco di burocratiche ed inattuate delibere fatte approvare da un Consiglio Comunale perlopiù digiuno in tema di Ambiente e non solo… Fatti che sono accaduti non facendo solo qualche post su Facebook , ma con il lavoro serio, caricandoci spesso anche di un ruolo politico di unica Opposizione vera, su temi importanti e non marginali, ruolo che francamente ci saremmo aspettato da qualcun altro…perché per noi l’Ambientalismo non è solo Testimonianza ma è Azione, è analisi scientifica, sono progetti reali ed attività pratiche condivise, è Pragmatismo e Valori solidi, quelli della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, non è solo lagnanza e lamentela, spesso sterile, ma è soprattutto proposta articolata e confronto finalizzato alla trasformazione sostenibile del nostro territorio perché sono tante ed impegnative le sfide che dobbiamo finalmente affrontare con coraggio e determinazione in questa Città guardando davvero in faccia la realtà, sfide che riguardano i Giovani e il Futuro,il Lavoro, il Sociale, la Sanità, le Infrastrutture, la Scuola, il Commercio, l’Agricoltura, la Pesca, il Turismo, lo Sport, la Cultura, l’Ambiente, la Mobilità, l’Urbanistica, la Gestione e la Tutela del Territorio, i Servizi, lo Sviluppo economico sostenibile, l’Impresa, la Legalità, la Giustizia, le fonti di Finanziamento, la Green Economy, l’Economia Circolare, le Energie Rinnovabili, la Smart City. Solo per citarne alcuni dei temi importanti.

Ora, io penso che questa Città possa Rinascere culturalmente e civicamente, solo ripartendo da basi etiche condivise realmente, ripartendo innanzitutto dalla LEGALITA’, dall’ETICA dei comportamenti e dei rapporti, dalla PRATICA dei VALORI, da un METODO ed un LINGUAGGIO condiviso che precedono e prescindono da qualunque progetto politico. Bisogna ricominciare con costanza a confrontarsi sulle idee, sui progetti e sui Fatti sempre, dialogando, coinvolgendo e Partecipando, smontando le egotiche “chiese” e “chiesette” autoreferenziali, superando l’invidia miope, i pregiudizi, l’ipocrisia, l’opportunismo e la tentazione della facile adulazione del potere che non va “lisciato” ma spronato, superando il non prendere posizione mai per comodità o interesse, l’avvilente apatia, il “faccio solo se mi conviene”, l’indifferenza ed il cinismo, aprendosi invece al nuovo, imparando a riconoscere ed apprezzare il valore e le capacità vere negli altri, come opportunità per tutti, costruendo e frequentando spazi di incontro e di confronto reale, incontrandosi non solo per parlare ma soprattutto per fare assieme cose, perché le parole spesso dividono, confondono e deresponsabilizzano ma le azioni fatte assieme uniscono sempre liberando il meglio da Tutti…perché essere davvero Cittadini è qualcosa di più che votare e basta. Perché la nuova Politica non è quella lontana dalla gente, non è quella delle formule vuote ed astratte, ma è fatta di Verità e di Partecipazione attiva, come dimostrano i ragazzi del movimento delle Sardine che, con il loro Urlo contro il peggio ma anche per dire basta a votiamo il meno peggio, chiedono alla politica di fare ciò che da tempo non si vede in Italia: parlare chiaro, con coraggio, senza promesse irrealizzabili, assumendosi responsabilità e non facendo soltanto marketing elettorale, ma essendo al contempo attori di impegno civico serio nella Società. Ponendo innanzitutto una questione di Metodo e di Linguaggio della Buona Politica che precede ogni questione di Merito. Vivendo intensamente il nostro Tempo che è il Tempo del Coraggio. Perchè come profetizzava già più di 30 anni fa, il mai rimpianto abbastanza, Alexander Langer : “In una società dove tutto è diventato merce, e dove chi ha soldi può comperare e stare meglio, occorre la riabilitazione del «gratuito», di ciò che si può usare ma non comperare.” Si, oggi più che mai, la GRATUITA’ rimane il gesto più rivoluzionario che si possa compiere.

Ma una Città ed una Politica nuova nasceranno quando a volerlo saranno soprattutto i cittadini e saranno in tanti, pretendendo qualità, pretendendo il meglio per la loro Città e per l’intera Comunità e non più solo per se stessi e basta, rompendo il ciclo vizioso del Clientelismo che danneggia tanti e favorisce pochi, liberandosi dal giogo dei carnefici che li opprimono con il sorriso sulla bocca ed in nome del Popolo sovrano. Non accontentandosi di proposte e figure politiche mediocri, palesemente inadeguate, che non possono dare nessuna reale prospettiva di progresso a questa Città e nessuna speranza di futuro a questa Comunità. Occorre allora tornare a riconoscere e a dare valore alla Partecipazione attiva e corale, che tutela, protegge, fa crescere e modifica il Pensiero della Comunità, dando continuità e concretezza all’impegno civico, recuperando il senso vero di Comunità e costruendo davvero una Comunità di Senso ed una nuova Visione di Città, fondata sulla Cultura dei Valori condivisi, non sugli interessi e sul “Favore” personale, sui Diritti per Tutti, perché i Diritti quando sono solo per pochi non si chiamano Diritti ma si chiamano Privilegi. Tutto ciò può avvenire solo attraverso il Coinvolgimento, la Condivisione e la Partecipazione attiva, perché, se, come diceva Giorgio Gaber, LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE, oggi, al tempo dei Social, pur essendo liberi di comunicare e di poter dire qualsiasi cosa in ogni momento, rischiamo di essere Tutti molto meno liberi di Ieri…

Giorgio Gaber “La Libertà” https://www.youtube.com/watch?v=j3vowbyQBiQ

Un Buon Anno a Tutti.

Foto: vista di Terracina dal Parco del Montuno