SUCCESSO PER LA PARTECIPAZIONE DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO”, LA RETE TERRITORIALE PLASTIC FREE BEACHES TERRACINA E IL PROGETTO SPERIMENTALE FISHING FOR LITTER TERRACINA, PRESENTE IN RAPPRESENTANZA DELL’ITALIA NEL PADIGLIONE BIOECONOMIA – STAND D18 (PAV. 6) DELLA PIU’ GRANDE FIERA DELL’INNOVAZIONE EUROPEA “MAKER FAIRE 2018” SVOLTASI A ROMA IL 12-13-14 OTTOBRE SCORSO.

Comunicato stampa n.115                                                       18. 10.2018

Si chiude con oltre 100.000 presenze la sesta edizione della Maker Faire Roma 2018, The European – Edition. Lo ha annunciato Massimiliano Colella, direttore generale di Innova Camera, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma che organizza la manifestazione, presente l’assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio Gian Paolo Manzella. Sono stati più di mille i progetti presenti nell’edizione 2018 della Maker Faire, arrivati da 61 nazioni. Sette i padiglioni, per un’estensione di 100.000 metri quadri, aperti a tutti, dalle scuole alle università, dalle imprese, alle associazioni, al grande pubblico.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, la rete territoriale Plastic Free Beaches Terracina, insieme al Progetto Sperimentale Fishing for Litter Terracina all’interno del protocollo regionale “Fondali Puliti”, ha avuto uno stand come espositore e ha rappresentato l’Italia e Terracina nel padiglione della BIOECONOMIA, all’interno del BIOECONOMY VILLAGE. http://2018.makerfairerome.eu/it/espositori/?ids=811.

I curatori del padiglione Bioeconomia e Economica Circolare, Mauro Spagnolo (area greentech) e Susanna Albertini (area bioeconomia) sono riusciti a creare un innovativo mix fra startup e aziende consolidate, con una grande attenzione alle questioni ambientali, al riuso, riciclo, alla chimica verde, alle nuove energie e ai prodotti bio-based anche basati sul riutilizzo degli scarti. Il BIOECONOMY Village, lo showcase sulle applicazioni della bioeconomia, promosso dai Progetti BIOWAYS, STAR-ProBio e BIOVOICES, finanziati dalla Commissione Europea, ha sicuramente contribuito a sensibilizzare i frequentatori sui prodotti di origine rinnovabile promuovendo le applicazioni ed i benefici della Bioeconomia, dell’economia circolare e della sostenibilità, favorendo il dialogo, il confronto e la condivisione tra il grande pubblico ed i rappresentanti di istituzioni,  università, centri di ricerca, progetti, aziende, associazioni e start-up.

Il padiglione ha visto al centro ENI con il suo ristorante circolare dove quel che si mangiava e si beveva veniva trasformato in energia: biodiesel da oli di frittura esausti e riciclo di plastica per la produzione di polistirene espandibile destinato al settore dell’isolamento termico, con la band di economia circolare di Capannori, in provincia di Lucca, dotata di innovativi strumenti musicali da materiale di scarto, che suonava presso il padiglione buona musica,  tra un dibattito e l’altro.

Lo stand del Circolo Legambiente di Terracina, stand D18 (PAV. 6), progettato in collaborazione con l’ITS. A. Bianchini, è stato molto frequentato, soprattutto da famiglie con bambini, da docenti, da ricercatori provenienti da diversi paesi del mondo, ma anche da associazioni, scuole, makers, tutti interessati alla prospettiva della #citizenscience e alla esperienza di comunità consapevole che fa rete contro la plastica. Tutti i visitatori sono stati molto attratti dai due box interattivi (Box 1  – Rifiuti Spiaggiati più comuni con indicazione del ranking dal più frequente al meno frequente e le tempistiche di biodegradabilita’, Box 2 – Rifiuti marini più comuni per conoscere e comprendere tutte le tipologie di rifiuti marini (spiaggia, acqua, fondali, microplastiche) e dai cartelloni espositivi che illustravano fotograficamente e graficamente i dati delle nostre campagne Legambiente annuali Beach Litter, Spiagge e Fondali Puliti e Goletta Verde, della Rete Plastic Free Beaches Terracina e del nostro progetto sperimentale di Fishing for Litter Terracina. Molte le domande sui progetti in corso di attuazione presso il Circolo e presso il Laboratorio Goletta Verde a Terracina del ITS A. Bianchini, relativi al riuso di scarti di lavorazione e dei rifiuti organici o sulla sostituibilita’ delle plastiche con bioplastiche, visto che presso lo stand era allestito anche il Punto Chimica Verde con alcuni esempi di materiali derivati da materie prime biologiche, come il BIOPLA. Forte l’interesse per la nostra esperienza di comunità consapevole e per il nostro approccio di #citizenscience da parte dei curatori dei Talk e dei Workshop di #CircularENI che hanno voluto chiamare il Circolo sia a partecipare come esperienza di valore ad un workshop sugli acquisti verdi che a presentare l’ esperienza fatta a Terracina all’interno della prestigiosa rassegna “FATTI di PLASTICA” del CNR, davanti ad un folto pubblico di docenti e ricercatori, ma anche di studenti, che hanno poi affollato lo stand, e anche da parte della stampa e dell’informazione visto il numero di interviste effettuate durante la fiera, per le testate AGI, Rinnovabili.it, Canale Energia, La Nuova Ecologia.

“Vedere quanto interesse suscita la nostra esperienza, e poter esporre ed illustrare tutti i dati raccolti negli ultimi tre anni di campagne sul nostro territorio come Beach Litter, Goletta Verde e Spiagge e Fondali Puliti ed i risultati del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina”, istituito in collaborazione con l’indirizzo chimico dell’ITS Bianchini, della nostra rete di comunità Plastic Free Beaches Terracina e con il progetto sperimentale Fishing for Litter, e poter collaborare con Associazioni prestigiose come Chimica Verde Bionet, potersi confrontare con le massime istituzioni di ricerca del nostro Paese e con l’Unione Europea tramite la partecipazione attiva ai panel dei progetti europei BIOVOICES e BIOWAYS e con altri espositori provenienti da 61 nazioni in un settore come quello dell’Economia Circolare con grandi prospettive di sviluppo e di nuovo lavoro per il nostro Paese, incontrare personalità come Daniel Ku, Director of science and innovation di Lifestyle, onorato della prima pagina da parte della prestigiosa rivista TIME, che ci ricorda che quest’anno i nobel della chimica e dell’economia sono andati proprio alla Chimica Verde, è stata veramente una esperienza importante ed un grande riconoscimento per il lavoro serio e di valore fatto dal nostro Circolo in soli tre anni di attività ma anche una grande vetrina turistica per Terracina, che è stata ancora una volta associata alle buone pratiche ambientali e di cura consapevole del proprio territorio e sono stati molti coloro che andando via dallo stand affermavano: “voglio proprio venire una volta a Terracina”!. Per tutto questo vogliamo ringraziare tutti i nostri soci e la nostra associazione ma in particolare vogliamo ringraziare Sofia Mannelli, Presidente nazionale Chimica Verde Bionet per averci dato questa opportunità, Susanna Albertini, FVA media, Consulente Europea sui prodotti Bio-based per averci selezionato e per aver creduto in noi ed ospitato presso il Bioeconomy Village, Michela Cohen, FVA media,  per averci supportato nelle diverse fasi organizzative, Agnese Cecchini, direttore editoriale QE per il bellissimo servizio http://www.canaleenergia.com/rubriche/economia-circolare/chimica-verde-da-opportunita-per-lambiente-a-realta-imprenditoriale, il DS Maurizio Trani, con le Prof. Angelina Fruggiero e Francesca Arecchi del ITS Bianchini per aver messo a disposizione il Laboratorio e gli Alunni per la progettazione e l’allestimento dello stand, Annalaura Rossi, nostra socia, membro del Direttivo e tesista presso il Circolo, in Convenzione con l’Università di Siena, per il grande aiuto in tutte le fasi dell’evento- dichiarano Anna Giannetti Presidente del Circolo di Terracina e Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile scientifico del Circolo.

 

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.anxurtime.it/oltre-100mila-presenze-al-maker-faire/?fbclid=IwAR2-_fBoPpnrWLV56xQEniDwSDM1dY4sc-N28V3KJgVfooewIrqlrqfTDa0

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-legambiente-pisco-montano-una-realta-sottovalutata-dagli-amministratori-localia/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2007/successo-per-la-partecipazione-del-circolo-legambiente-alla-fiera-dellinnovazione-europea-maker-faire-2018

https://www.ilfaroonline.it/2018/10/21/maker-faire-2018-grande-successo-circolo-legambiente-terracina/243121/

articolo latina oggi del 21 ottobre

 

Ltina Oggi 21 Ottobre 2018

 

SPERIMENTAZIONE FISHING FOR LITTER TERRACINA (F4LT). I PRIMI DATI CONFERMANO LA GRAVITA’ DEL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO DA MARINE LITTER ANCHE NEL NOSTRO MARE DI TERRACINA.

Comunicato stampa n.101                                                             18.7.2017

In occasione del Convegno e Conferenza Stampa “Goletta Verde 2018 a Terracina – Tappa di Terra”, evento all’interno del programma della campagna nazionale “Goletta Verde 2018”, che si è svolto il 10 luglio scorso, sono stati presentati i primi dati della sperimentazione in corso del progetto “Fishing For Litter Terracina (F4LT)”. La sperimentazione che nasce all’interno della #Reteplasticfreebeaches Terracina, è partita il 27 maggio scorso in occasione della campagna “Spiagge e Fondali Puliti” di Legambiente e attualmente vede il coinvolgimento di tre pescherecci (il Piramide di D. Monti, il Carlo Padre di Q. Cicerano e il Tequila di Q. Alla), della De Vizia Trasfer spa gestore dei RSU, della ditta DJCostruzioniBertelli gestore della pulizia nell’area portuale, della Cooperativa Pescatori di Terracina e della Cooperativa dei Pescatori “La Sirena”, con il supporto e la collaborazione dell’Associazione Chimica Verde Bionet.

La sperimentazione sta monitorando un’area di mare di circa 5000 Kmq che va dal Lido di Latina alla Foce del Garigliano sulla costa, alle Isole Pontine in mare. L’area è quella normalmente battuta dalla flotta dei pescherecci a strascico di Terracina. L’obiettivo della sperimentazione è quello di raccogliere ed analizzare i Rifiuti marini (Marine Litter), di formare e sensibilizzare gli operatori della pesca, di creare una filiera per lo sbarco, il recupero, il trattamento ed il riciclo del Marine Litter, di avviare un processo di sostituzione dei materiali utilizzati, in particolare degli imballaggi di polistirolo. Tutto questo anche allo scopo di tutelare il prezioso ecosistema dell’area che vede la presenza di ben otto SIC marini con habitat e specie di pregio protette dalla direttiva europea 92/43/CEE nota come direttiva Habitat. Uno per tutti l’habitat “Praterie di Posidonia Oceanica” che costituiscono la più grande concentrazione di biomassa del Mediterraneo fondamentale per la riproduzione ed il ripopolamento delle specie ittiche oltre che per combattere i fenomeni erosivi della costa. Ricchezza ecosistemica che è anche all’origine della qualità del pescato della nostra zona, la cui tutela e valorizzazione, anche in collaborazione con Coldiretti, è uno degli obiettivi del progetto.

I primi dati (assolutamente parziali) della sperimentazione, avviata con il posizionamento di bidoni gialli per la raccolta dei rifiuti e la consegna dei sacchi da utilizzare a bordo a cura della De Vizia Transfer spa, ci dicono che in queste prime sei settimane sono stati raccolti circa 1600 Kg di rifiuti marini, pari a 110 sacchi, con una media di 90 Kg (sei sacchi) a settimana per ogni peschereccio. L’80% dei Rifiuti raccolti è Plastica. La stima della Densità media (Kg di rifiuti per Kmq di fondale) ci fornisce un valore (sulla base delle ipotesi fatte) di 27 Kg di rifiuti per chilometro quadrato. E’ come se in un chilometro quadrato di fondale trovassimo 800 bottiglie di acqua da 1,5 litri. La stima complessiva dei rifiuti presenti nell’area monitorata porta ad un valore di circa 140 tonnellate, il che vuol dire che per ripulire solo l’area monitorata, a questo ritmo ed evitando che nel frattempo altri rifiuti vengano sversati in mare, occorrerebbero oltre 10 anni. I primi dati confermano quindi la gravità dell’inquinamento da Marine Litter anche per il nostro mare di Terracina.

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Lo sbarco giornaliero dei sacchi di Marine Litter dai pescherecci

Per quanto riguarda l’analisi della tipologia dei rifiuti, sono stati classificati: pezzi di plastica di diversa grandezza, cassette e pezzi di polistirolo, bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, buste di plastica, fili e corde di nylon, contenitori in metallo, reste per la mitilicoltura, lattine bevande, bidoni, fusti, taniche, reti da pesca, corde e cavi di vario materiale (tessuto, plastica, acciaio). Rifiuti prevalentemente di origine terrestre, ma anche prodotti dalla nautica da diporto, dall’attività della pesca e dall’attività di trasporto marittimo di passeggeri (navi da crociera) e di merci (navi cargo). Oltre il 50% di questi rifiuti si trova sotto costa entro la linea di profondità dei 60 metri.

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Analisi della Tipologia dei Rifiuti marini presso il gestore De Vizia Trasfer spa

Una prima Mappatura, in termini di Densità dei rifiuti (Kg/Kmq), nell’area di mare monitorata, porta ad individuare tre zone: una zona rossa ad elevata densità di rifiuti, una zona gialla a media densità ed una zona verde a bassa densità. La zona rossa include l’area di mare sotto costa entro la linea di profondità dei 60 metri ed il corridoio che dai porti della costa, utilizzati dalla nautica da diporto, viene battuto (in particolare nel periodo estivo) dai diportisti per raggiungere le isole pontine.

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Mappatura della Densità dei Rifiuti marini nell’area monitorata

I prossimi passi prevedono: l’ampliamento del numero di pescherecci e delle barche più piccole coinvolte nel progetto, la creazione di un punto raccolta dei Rifiuti marini nell’area portuale (a questo proposito, stiamo lavorando con la Regione Lazio, nell’ambito del protocollo Regione, Arpa, Corepla firmato il 3 luglio 2018, per il posizionamento di uno o più scarrabili), l’organizzazione della logistica a terra per il trasporto dei sacchi di Marine Litter e dei rifiuti speciali dalle banchine di attracco dei pescherecci al punto di raccolta  portuale ed il miglioramento del recupero e dello smaltimento dei Rifiuti speciali prodotti da pescherecci e dalle barche che deturpano costantemente l’area portuale. E’ necessario anche promuovere azioni di educazione e sensibilizzazione efficaci verso tutti i fruitori del mare. Stiamo, inoltre, pianificando azioni mirate di pulizia, da fare con l’aiuto dei pescherecci e del nostro nucleo subacqueo, in alcune specifiche zone di mare (es. “il quadro”), i cui fondali negli anni sono stati infestati da reti, nasse, cavi, corde ed altro materiale.

“Siamo soddisfatti dei primi risultati della sperimentazione Fihing For Litter a Terracina e vogliamo ringraziare in particolare i comandanti dei tre pescherecci (Piramide, Carlo Padre e Tequila)  e il gestore dei RSU per l’impegno e la passione che stanno mettendo in questo importante progetto. I primi dati, come ci aspettavano, destano preoccupazione per la salute anche del nostro mare di Terracina. Dobbiamo lavorare intensamente e velocemente a livello normativo perché sia presto attributo un codice CER al marine litter e sia individuato l’Ente competente. Occorre poi promuovere giusti Incentivi per gli Operatori della pesca per il Fishing  for Litter (attraverso Convenzioni con Regione/Ministero), introdurre/migliorare il tracciamento elettronico degli imballaggi dei Rifiuti Speciali (oli, vernici, prodotti tossici, etc)  che vengono caricati a bordo dei natanti per disincentivarne l’abbandono sconsiderato in mare, adeguare il Piano Rifiuti dei Porti, con l’aiuto delle Capitanerie di porto, per integrare lo smaltimento anche del Marine Litter. Qualcosa negli ultimi mesi si sta muovendo su questo fronte. Ricordiamo la proposta di direttiva (maggio 2018) della Commissione Europea per la messa a bando/riduzione dei prodotti di plastica monouso e degli attrezzi da pesca, che insieme rappresentano il 70% dei rifiuti marini. La proposta di legge depositata nei giorni scorsi alla Camera da Rossella Muroni (ex presidente di Legambiente e ora membro della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati) per consentire ai pescherecci di raccogliere i rifiuti marini (Atto Camera 691).  Il Protocollo di intesa, tra Regione Lazio, Arpa e Corepla del 3 Luglio 2018, per il Progetto Sperimentale di Fishing For Litter FONDALI PULITI nel Lazio, di cui Terracina, grazie al lavoro del nostro Circolo, sarà Sito Pilota per l’attuazione. Certo non abbiamo più molto tempo per fronteggiare il Marine Litter che  rappresenta, dopo i cambiamenti climatici, la più grave minaccia ambientale dei nostri tempi e la più grande minaccia da sempre per i nostri mari. Ricordiamoci solo che la gran parte dell’ossigeno che respiriamo è prodotto dal fitoplancton presente nei mari, e che, inquinando il mare, non stiamo solo danneggiando settori importanti dell’economia come la pesca ed il turismo e la salute umana con le pericolosissime microplastiche, ma stiamo mettendo seriamente a rischio la possibilità di vita sul nostro pianeta”. Afferma Gabriele SUBIACO Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente di Terracina coordinatore del Progetto Fishing For Litter Terracina.

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Logo del Progetto Sperimentale di Fishing For Litter FONDALI PULITI nel Lazio

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

 

http://www.perteonline.it/attualita/terracina-rinvenuti-1600-chili-di-rifiuti-marini-lallarme-di-legambiente/

http://www.latinatoday.it/green/rifiuti-mare-dati-sei-settimane-progetto-legambiente-terracina.html

https://www.ilfaroonline.it/2018/07/18/fishing-for-litter-terracina-primi-dati-raccolti-dal-circolo-legambiente-cittadino/230569/

https://www.lanuovaecologia.it/fishing-for-litter-a-terracina/

https://www.facebook.com/laziotv.tv/videos/1864248793655163/

//www.latinaoggi.eu/news/attualita/65114/terracina-in-mare-pattumiera-di-plastica-sul-fondo-i-primi-dati-di-legambiente

https://www.facebook.com/CittadiTerracina/posts/982162118620267

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/1812/sperimentazione-fishing-for-litter-terracina-f4lt-i-primi-dati-confermano-la-gravita-del-problema-dellinquinamento-da-marine-litter-anche-nel-nostro-mare-di-terracina

http://www.anxurtime.it/plastica-in-mare-i-primi-dati/

Goletta Verde:inquinamento da Marine Litter anche nel mare terracinese?