ITS A. BIANCHINI SCUOLA SOSTENIBILE LEGAMBIENTE PRIMA “CLIMATE CHANGE SCHOOL” IN PROVINCIA DI LATINA. VENERDI’ 29 PROSSIMO IN OCCASIONE DEL QUARTO SCIOPERO “GLOBAL STRIKE FOR FUTURE” ITS A.BIANCHINI APRE LE PORTE A TUTTI CON IL LANCIO UFFICIALE DELLA CAMPAGNA NAZIONALE DI LEGAMBIENTE “CHANGECLIMATECHANGE”. NASCE UN PROGRAMMA SOS CLIMA DENOMINATO “FRIDAYS FOR CLIMATE” CHE VEDRA’ CONFERENZE SUL CLIMA OGNI ULTIMO VENERDI’ DEL MESE PER TUTTO l’ANNO SCOLASTICO PER APPROFONDIRE TUTTI GLI ASPETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI.

Comunicato stampa n.161                                             27.11.2018

Legambiente Terracina con l’ITS A. Bianchini, Scuola Sostenibile Legambiente che ha aderito alla campagna di Legambiente Scuola e Formazione SOS CLIMA, annunciano la nascita di una “Climate Change School”, la prima in Provincia di Latina, con una serie di appuntamenti che verranno condotti da esperti del Circolo Legambiente locale, da altri esperti dei Circoli Legambiente della Provincia e da illustri ospiti di Legambiente nazionale, della Coalizione per il Clima, del Coordinamento Pontino per il Clima, invitati di volta in volta, e che si terranno tutti gli ultimi venerdì del mese di mattina per una ora, fino alla chiusura dell’anno scolastico, denominati “Fridays for Climate”. La Climate Change School vuole essere un luogo dove informarsi, attivarsi e mobilitarsi da subito anche nel proprio quotidiano perché conoscere il cambiamento climatico e comprenderne cause ed effetti è il primo passo per agire e solo tutti insieme possiamo fermare la febbre del Pianeta che sta minacciando la vita sulla Terra. Il primo appuntamento in via sperimentale si è tenuto già venerdì 25 ottobre scorso, alla presenza di Gustavo Giorgi, Presidente del Circolo Arcobaleno Pontino di Latina e referente provinciale del Coordinamento Pontino per il Clima e con circa cento alunni, ed è stato dedicato, proprio in occasione del triste anniversario, all’approfondimento, con proiezioni video e analisi, di quanto avvenuto proprio a Terracina il 29 ottobre 2018, ovvero un disastro climatico senza precedenti che ha provocato la morte di due concittadini e che è entrato tristemente nella casistica nazionale dell’Osservatorio Citta’ Clima di Legambiente, di cui recentemente è stato presentato l’ultimo Rapporto, https://www.legambiente.it/emergenza-citta-ecco-i-dati-dellosservatorio-legambiente-sui-mutamenti-climatici/. L’Osservatorio ha l’obiettivo di raccogliere e mappare le informazioni sui danni provocati in Italia dai fenomeni climatici, di contribuire ad analisi e approfondimenti che riguardano le città e il territorio italiano, oltre a condividere analisi e studi internazionali e esperienze di piani e progetti di città, paesi, Regioni. Dal 2010 ad oggi, sono 563 gli eventi registrati sulla mappa del rischio climatico, con 350 Comuni in cui sono avvenuti impatti rilevanti e tra questi purtroppo a seguito del  disastro climatico del 29 ottobre 2018, anche il Comune di Terracina. Nel 2018, il nostro paese è stato colpito da 148 eventi estremi, che hanno causato 32 vittime e oltre 4.500 sfollati, un bilancio di molto superiore alla media calcolata negli ultimi cinque anni. Dal 2014 al 2018 le sole inondazioni hanno provocato in Italia la morte di 68 persone. In particolare sono stati 197 i casi di allagamenti provocati da piogge intense, le stesse che hanno causato 17 frane, 69 giorni di blackout elettrici, 74 esondazioni fluviali e 180 eventi che hanno interrotto le infrastrutture di trasporto, portando a 73 giorni di stop a metropolitane e treni urbani. Sono stati 14 i casi di danni al nostro patrimonio storico, 17 quelli provocati da prolungati periodi di siccità, 123 quelli prodotti da trombe d’aria. Ma ancora più rilevante è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti: sono oltre 203 le vittime del maltempo dal 2010 ad oggi. A questo si aggiunge l’evacuazione di oltre 45mila persone legata a eventi atmosferici estremi. Non va dimenticato, infatti, che in Italia, oltre 7,5 milioni di persone vivono o lavorano in aree a rischio idrogeologico elevato: un problema che interessa circa 7.275 comuni incluso il nostro nel quale, secondo il Rapporto Ecosistema Urbano di Terracina 2018, il dissesto idrogeologico del territorio (frane e inondazioni) interessa un terzo (32,29%) della superficie con migliaia di persone a rischio. Sul fronte dei costi l’Italia dal 1998 al 2018 ha speso, secondo dati Ispra, circa 5,6 miliardi di euro (300 milioni all’anno) in progettazione e realizzazione di opere di prevenzione del rischio idrogeologico, a fronte di circa 20 miliardi di euro spesi per “riparare” i danni del dissesto secondo dati del CNR e della Protezione civile (un miliardo all’anno in media, considerando che dal 1944 ad oggi sono stati spesi 75 miliardi di euro). Il rapporto tra prevenzione e riparazione è insomma di uno a quattro.

Per questa ragione Legambiente ha deciso di rafforzare il proprio impegno per combattere la crisi climatica lanciando la nuova campagna #ChangeClimateChange: una piattaforma online https://www.changeclimatechange.it/ tutta dedicata ai giovani che vuole proporre, in una chiave di cambiamento, la costruzione di proposte e mobilitazioni per ricordare con  Greta Thunberg “ai grandi della Terra che il nostro Pianeta è in pericolo e che bisogna fare presto”. La piattaforma web presenta per questo un’ampia sezione di approfondimento (anche con contributi multimediali) che analizza i settori maggiormente impattanti e climalteranti: l’energia, per un’uscita dalle fonti fossili e un futuro finalmente 100% rinnovabile; l’efficienza e la rigenerazione delle città; per promuovere una mobilità a zero emissioni; cibo sano, giusto, equo e sostenibile e infine il tema dell’emergenza e del rischio. Sulla piattaforma web Legambiente identifica anche i principali nemici del clima, ancora troppi e difficili da cacciare: le aziende, una su tutte l’ENI, le infrastrutture, centrali che contribuiscono in maniera drammatica al cambiamento climatico e all’inquinamento locale e che poco o nulla stanno facendo per invertire la rotta. Associazioni, comitati e cittadini potranno essere protagonisti della denuncia, segnalando a Legambiente i “nemici del clima” presenti nella propria città e nei propri territori per realizzare così una mappa interattiva che supporti l’azione di mobilitazione e di protesta.

Il prossimo venerdì 29 novembre, in occasione della quarta mobilitazione mondiale legata ai #FridaysForFuture, il quarto sciopero globale per il Clima, e anniversario della famosa Marcia Globale per il Clima del 29 novembre 2015, organizzata dalla Coalizione per il Clima, nella quale decine di migliaia di manifestanti scesero in piazza a Roma alla vigilia della COP21 per chiedere un accordo internazionale serio e vincolante per arrestare il cambiamento climatico e salvare il nostro Pianeta, ma anche nella triste ricorrenza dell’evento climatico estremo avvenuto il 25 novembre 2018 a seguito di piogge torrenziali, con l’ apertura di una impressionante voragine stradale che ha inghiottito per sempre un nostro concittadino Valter Dona’, Legambiente Terracina, in collaborazione con il Coordinamento Pontino per il Clima, presenta presso l’Aula Magna dell’ITS A. Bianchini, la nuova campagna Changeclimatechange mettendo in campo iniziative concrete, stili di vita sostenibili e offrendo strumenti di comprensione delle cause e degli effetti dei cambiamenti climatici e saranno presentate anche idee e proposte provenienti dai ragazzi.

“Sono felice di annunciare un calendario di incontri sul Clima, i Fridays for Climate che si svolgeranno la mattina di ogni ultimo venerdì del mese presso l’Aula Magna della Scuola Sostenibile Legambiente ITS A. Bianchini, con ospiti illustri, proiezioni di video e filmati e con testimonianze e approfondimenti e che saranno aperti a tutta la cittadinanza e a tutte le Scuole della Provincia e che vedranno anche la partecipazione attiva dei ragazzi. La Scuola ITS A. Bianchini si conferma ancora una volta all’avanguardia sui temi ambientali e dopo essere diventata la prima Plastic Free School della Provincia di Latina https://legambienteterracina.wordpress.com/2019/10/15/lits-a-bianchini-di-terracina-e-la-prima-plastic-free-school-della-provincia-di-latina-e-una-delle-prime-nella-regione-lazio-borracce-inox-plastic-free-e-dispenser-di-acqua-pubblica-filtrat/ si avvia a diventare come prima Climate Change School della Provincia, un punto di riferimento per gli approfondimenti sugli impatti devastanti dei cambiamenti climatici sul nostro territorio pontino, dalle alluvioni, alle frane, alle trombe d’aria, ai tornado, all’erosione costiera. Durante gli incontri, verranno fornite anche spiegazioni su come attrezzarci per i rischi climatici e come provare a cambiare i nostri stili di vita in modo da contribuire alla riduzione delle emissioni climalteranti.  Ricordo però purtroppo che nonostante le ripetute sollecitazioni la nostra Amministrazione Comunale non ha ancora calendarizzato la nostra mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata il 5 giugno di quest’anno, e questo nonostante Terracina abbia subito uno degli eventi climatici più devastanti nella Regione Lazio proprio il 29 ottobre 2018 con un tornado che ha provocato due morti e il 25 novembre 2018  con l’apertura di una voragine stradale che ha provocato purtroppo un disperso e non ha ancora messo in cantiere in modo deciso azioni concrete per evidenziare e mitigare il rischio climatico e creare e diffondere una cultura di prevenzione. Chiediamo pertanto come Legambiente Terracina di calendarizzare e discutere al più presto la nostra mozione. Purtroppo più in generale l’Italia è l’unico grande paese europeo, nonostante dal 2014 sia stata approvata la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, ancora senza un piano nazionale di adattamento al clima, piano che permetterebbe di individuare le priorità di intervento e ripensare il modo in cui si interviene e come Legambiente chiediamo al governo di approvare quanto prima il Piano di adattamento e di mettere le città al centro delle priorità di intervento” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano.

http://www.anxurtime.it/global-strike-for-future-la-campagna-nazionale-legambiente-parte-dal-bianchini/?fbclid=IwAR2ACe0Lt65DTADfx7-gV89Vdt0GbFP8rJqUXKHA8KzdHVAX8BUM-0aXwHA

https://www.h24notizie.com/2019/11/28/domani-al-bianchini-di-terracina-il-lancio-della-campagna-di-legambiente-changeclimatechange/?fbclid=IwAR2RkWUczi2-DDmq8UKdYtSQ-6oDEXdj9whHZlmKiJIOhcRHkpC9n3qG7Rc

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-its-a-bianchini-scuola-sostenibile-legambiente-prima-climate-change-school/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2803/quarto-sciopero-global-strike-for-future–venerdi-29-allits-bianchini-lancio-ufficiale-della-campagna-nazionale-di-legambiente

IMG

 

NOTA STAMPA DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA PISCO MONTANO DAL XI CONGRESSO NAZIONALE DI LEGAMBIENTE, Pietrarsa, Napoli 22-24 Novembre 2019

Spett. Redazioni, Gentili Giornalisti, Spett. Uffici Stampa

Inviamo alla vostra cortese attenzione NOTA STAMPA DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA PISCO MONTANO DAL XI CONGRESSO NAZIONALE DI LEGAMBIENTE, Pietrarsa, Napoli 22-24 Novembre 2019

L’XI Congresso nazionale di Legambiente, conclusosi a Napoli il 24 Novembre scorso, con la partecipazione di circa mille delegati e invitati da tutta Italia e alla presenza di numerose Autorità, tra gli altri il Presidente della Camera Roberto Fico, il Ministro dell’ Ambiente Sergio Costa, il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, l’Onorevole Rossella Muroni della Commissione Ambiente della Camera,  la Responsabile dell’Ufficio Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio Cristiana Avenali e importanti ospiti, solo per citarne alcuni, come il Direttore Generale ISPRA Alessandro Bratti, il Presidente di Symbola Ermete Realacci, l’Amministratore Delegato NOVAMONT e Presidente del Kyoto Club Catia Bastioli, il Vicepresidente del Kyoto Club Francesco Ferrante, il giornalista Sandro Ruotolo, il Presidente di Libera Don Ciotti, Il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, il Cavaliere della Repubblica Marco Omizzolo, insigne sociologo impegnato contro il caporalato, ha eletto all’unanimità nel Consiglio nazionale di Legambiente, il cosiddetto “parlamentino del Cigno Verde”, organo deliberativo della più nota, diffusa e autorevole associazione ambientalista italiana, Anna Giannetti, presidente del Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano”.

La nomina nel Consiglio nazionale è di solito riservata ai grandi circoli urbani dell’associazione, con centinaia di iscritti, ai regionali di Legambiente o ai circoli territoriali ritenuti più importanti, ed è quindi un prezioso riconoscimento del grande lavoro fatto dal Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” in soli tre anni di vita, e della sua importanza a livello regionale e nazionale, un riconoscimento che volentieri estendiamo a tutta la citta’ di Terracina.

La Presidente di Legambiente Terracina, Anna Giannetti, ha così commentato: “Sono davvero onorata e in parte ancora sorpresa per questa nomina ed elezione al Consiglio nazionale, anche perché il nostro Circolo è nato solo poco più di tre anni fa e sono solo nove i componenti del Consiglio che rappresentano una grande regione come il Lazio. Non nascondo però la soddisfazione per l’apprezzamento mostrato nei confronti dei numerosi progetti, campagne, iniziative e vertenze portate avanti dal Circolo, che hanno di fatto cominciato a trasformare il nostro territorio, l’amministrazione, i parchi, le scuole, le comunita’, gli operatori economici e turistici e che hanno sicuramente contribuito a creare un prezioso tessuto di alleanze tra diversi attori, senza barriere ideologiche, verso un nuovo sviluppo sostenibile nella direzione dell’economia circolare e civile. Devo pero’ essere degna della fiducia riposta nella mia persona dal Comitato Regionale del Lazio e dalla Presidenza e Direzione Nazionale per portare avanti con onore la grande storia di questa Associazione che il prossimo anno farà 40 anni di vita e che gode di ottima salute. Voglio poi ringraziare in modo particolare i nostri Volontari, la Vicepresidenza e il Direttivo del Circolo, che hanno permesso con la loro presenza e impegno di raggiungere questo importante obiettivo e il nostro Presidente Regionale Roberto Scacchi e tutta la Legambiente Lazio, e a tutti va un grande e caloroso abbraccio di ringraziamento per il supporto e la fiducia.”

Anna Giannetti, 56 anni, ex-dirigente di azienda nel settore dell’informatica e docente universitario, imprenditrice nel settore della consulenza tecnica, giornalista pubblicista iscritta all’ODG del Lazio, ha una lunga esperienza nel settore del volontariato e dell’attivismo civico, partendo dall’ impegno in Amnesty International, ai progetti di telematica per la pace del CIPAX- Centro per la Pace, al movimento Agende Rosse di Salvatore Borsellino di cui è stata convinta sostenitrice, ad Informatici senza Frontiere, associazione no profit specializzata in progetti di informatica per ospedali in Africa, di cui è stata responsabile di progetti di comunicazione e Fund Raising e membro del Direttivo nazionale, ad ASIA Onlus – per la cooperazione internazionale in Asia di cui ha curato progetti di comunicazione, per finire ad esperienze di volontariato aziendale in Africa con la costruzione di una scuola per i bambini di una baraccopoli a Masiphumelele (Citta’ del Capo) e numerose esperienze civiche di comitati su questioni ambientali e vertenze storiche a Roma e Terracina. Entra in Legambiente dal 2015, fonda il Circolo a Terracina nel marzo del 2016 e ne diviene Presidente, guidando il Circolo su progetti, iniziative, campagne e vertenze importanti, come quella – simbolica-  per la riapertura, dopo dieci anni di abbandono, del centralissimo Parco pubblico del Montuno, insieme alla costituzione di partenariati con Enti Pubblici, Scuole, Associazioni di Categoria, Aziende Pubbliche di Servizio, che hanno cambiato il volto della citta’ e che hanno fatto crescere costantemente il numero di iscritti al Circolo come Soci Volontari, Sostenitori, Scuole Sostenibili, Reti Territoriali, Operatori economici.

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-nel-cosniglio-nazionale-di-legambiente-la-terracinese-anna-giannetti/

https://www.latinacorriere.it/terracina-giannetti-eletta-nel-consiglio-nazionale-di-legambiente/

https://www.h24notizie.com/2019/11/26/legambiente-la-presidente-di-terracina-eletta-al-consiglio-nazionale/

http://www.anxurtime.it/legambiente-anna-giannetti-nel-consiglio-nazionale/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2799/nota-stampa-del-circolo-legambiente-pisco-montano-dal-xi-congresso-nazionale-di-legambiente

https://www.latinatoday.it/attualita/terarcina-presidente-legambiente-anna-giannetti-consiglio-nazionale.html

Terracina, Anna Giannetti eletta nel consiglio nazionale di Legambiente

IMG

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” PORTA PER LA QUARTA VOLTA LA FESTA DELL’ALBERO IN CITTA’ E AL PARCO DEL MONTUNO, CON IL PATROCINIO GRATUITO DEL COMUNE DI TERRACINA, DELl’ENTE PARCO REGIONALE MONTI AUSONI E LAGO DI FONDI, CON LE SCUOLE SOSTENIBILI LEGAMBIENTE IC M. MONTESSORI  E IPS A.FILOSI, con gli SCOUT AGESCI TERRACINA GRUPPO 3 E CON IL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE DEL COMUNE DI TERRACINA CON UNA SERIE DI INIZIATIVE CHE CULMINERANNO IL 21 NOVEMBRE CON LA CERIMONIA DI PIANTUMAZIONE DI UN PREZIOSO TIGLIO E LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL CENSIMENTO BOTANICO DEL PARCO, DEL PROGETTO DIDATTICO PER UN ERBARIO DEL PARCO, DELLA NUOVA CARTELLONISTICA PER IL PARCO E DEI DATI RELATIVI AL CENSIMENTO DEI RIFIUTI E ALL’ ANALISI DELLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTI NEL PARCO (PIM LITTER 2019).

Comunicato stampa n.160                                                               18.11.2018

Il Circolo Legambiente Terracina, con il patrocinio gratuito del Comune di Terracina e con il patrocinio dell’Ente Parco Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi,  per la quarta volta aderisce alla campagna nazionale per la Festa dell’Albero https://www.legambiente.it/festa-dellalbero/ dedicata alla tutela del verde e del territorio nell’ambito della Giornata Nazionale degli Alberi che si realizza fin dal 1898, richiamando l’attenzione di tutti sull’importanza dei boschi, dei parchi e delle foreste, sul loro fondamentale ruolo di polmone verde per la Terra.

Anche quest’anno a Terracina la Festa dell’Albero si svolgerà presso il Parco Pubblico del Montuno, ormai riaperto, dopo molti anni di chiusura e abbandono, grazie al grande impegno del Circolo locale e alla volonta’ della Amministrazione Comunale, anticipando alcuni progetti del Centro di Educazione Ambientale (CEA) Legambiente in fase di costituzione.

La Festa di quest’anno intitolata “Gli Alberi del Parco” ha già avuto inizio i primi di novembre con l’intento di aggiornare il Censimento Botanico effettuato dal nostro Circolo, con un progetto coordinato dalla socia del circolo Annalaura Rossi, ecologa, educatrice ed animatrice ambientale del CEA Legambiente e Volontaria del Servizio Civile Nazionale, in collaborazione con il coordinatore della ditta di gestione del Verde Urbano Verdeidea srl Giuliano Leo e con Gino Paparello, esperto botanico del Circolo Legambiente “Luigi Di Biasio”, mentre i Volontari del Servizio Civile Nazionale del Comune di Terracina, Annalaura Rossi, Chiara Zoina, Matteo D’Onofrio, Alfredo Garofalo, Lorenzo Tribuzio, coordinati dalla consigliera Sara Norcia, hanno svolto anche lavori di piccole manutenzioni e messa in ordine del parco, e, dopo aver definito un percorso botanico nelle zone del Parco, hanno condotto visite botaniche aperte alle Scuole.

Inoltre si è dato inizio, insieme alla Scuola Sostenibile Legambiente IC Maria Montessori, Scuola dell’Infanzia del Plesso Aldo Moro, ad un importante progetto didattico per la costruzione di un erbario associato al Parco a cura delle Maestre Rita Di Mauro, Sonia Carnevale, Alessandra Macera, autrici del Progetto Didattico LA NATURA ENTRA IN CLASSE: IL NOSTRO ERBARIO. Il progetto viene svolto in coordinamento con l’Ente Parco Regionale dei Monti Ausoni che ospita uno degli erbari più importanti, quello del Lazio Meridionale. Inoltre la socia Agostina Pagliaroli, educatrice ambientale del CEA Legambiente, ha ideato e definito un progetto grafico e predisposto, con la grande collaborazione di Andrea Orlandi, scout AGESCI Terracina Gruppo 3, i tabelloni illustrativi di tutte le essenze arboree più importanti del Parco, gentilmente sponsorizzati da Filiberto Pecchia di Gruppo Vege’ Gran Risparmio- Supermercato Primavera per una struttura in legno che verrà apposta all’ingresso del Parco e che permetterà di effettuare diversi percorsi botanici alla ricerca delle specifiche essenze.

Il 21 Novembre dalle 10 alle 13 avverrà la Piantumazione del Tiglio a cura della socia Marcella Rossi, educatrice ambientale del CEA Legambiente sotto la supervisione della Ditta Verdeidea srl, con la partecipazione di alcuni allievi dell’Istituto IPS A. Filosi coordinati dalla Referente Educazione Ambientale della Scuola e socia Antonietta Mauriello, educatrice ambientale del CEA Legambiente, e la predisposizione dei cartelloni che evidenziano il meraviglioso patrimonio botanico, la presentazione ufficiale del Censimento nella sua versione aggiornata che includerà anche i percorsi botanici e uno stato di avanzamento dell’erbario didattico. Inoltre verranno presentati i dati su PIM LITTER 2019, sui rifiuti e la loro tipologia raccolti al parco, a cura di Ing. Gabriele Subiaco, Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo.

“Cogliamo l’occasione della Festa dell’Albero non solo per annunciare e pubblicizzare il prezioso Censimento arboreo ed erbaceo del Parco del Montuno, progetto lanciato in occasione della giornata internazionale Fascination of Plants Day 2018 del 18 maggio scorso e già consegnato in estate al Comune ed ora in fase di aggiornamento, e tutti i bellissimo progetti correlati, ma anche per festeggiare il recente decreto del Prefetto di Latina che ci autorizza, dopo una trafila davvero lunga (era infatti novembre 2017 quando, proprio in occasione della Festa dell’Albero 2017 abbiamo annunciato il superamento del nostro esame come Guardie Ambientali e Zoofile Volontarie Legambiente!) ma necessaria per ottenere tutte le approvazioni dagli Enti e delle Forze dell’Ordine coinvolte, a costituirci in raggruppamento di guardie ambientali e zoofile per tutta la Provincia di Latina e ci permette finalmente di indossare la nostra bellissima divisa GAZV Legambiente. Ci auguriamo che non solo la Provincia di Latina e il Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, che hanno già espresso la loro volonta’ di collaborazione con il nostro raggruppamento, ma anche il Comune di Terracina possa ben utilizzare le nostre Guardie Volontarie  riconosciute dalla Prefettura di Latina per progetti di educazione ambientale, per contrastare il vandalismo nei parchi, prevenire e contrastare gli atti illeciti nei parchi, sui sentieri e sulle coste, combattere l’inquinamento, e per una migliore tutela degli animali. Purtroppo pero’ la nostra Festa quest’anno è stata anche l’occasione, durante le sessioni svolte al Parco, per fare la conta dei danni, dovuti stavolta non al maltempo come l’anno scorso ma a qualche cattiva frequentazione soprattutto estiva derivanti da una “movida” senza troppe regole e controlli, e questo nonostante una nostra presenza continuativa al Parco come Volontari Legambiente e nonostante la presenza dei Volontari del Servizio Civile Nazionale del Comune di Terracina i quali hanno sempre garantito la presenza e hanno operato in modo competente, fattivo e collaborativo su tante iniziative del nostro Circolo, e voglio qui ringraziarli tutti uno ad uno Annalaura Rossi, Chiara Zoina, Matteo D’Onofrio, Alfredo Garofalo, Lorenzo Tribuzio, insieme al coordinatore, Consigliera Sara Norcia. Inoltre, poiche’ a breve verrà sottoposto all’approvazione degli uffici comunali competenti, il progetto esecutivo della nostra sede al Parco, compatibile con i vincoli della Convenzione stipulata, abbiamo bisogno che il Comune attui, come peraltro promesso, il progetto di videosorveglianza (già predisposto), garantendo maggiori controlli, con orari più stringenti, una migliore illuminazione per tutto il percorso, una maggiore sicurezza del perimetro del Parco e soprattutto stimoli tutte le forze dell’ordine ad un maggior controllo del Parco, mentre noi ci impegneremo in un prossimo futuro come Guardie nelle attività di Vigilanza e nella progettazione di interventi educativi di contrasto al vandalismo, con il progetto in fase di elaborazione denominato “Gli Angeli del Parco”- dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano e futuro Responsabile del Raggruppamento Guardie Volontarie di Legambiente.

https://www.lanuovaecologia.it/festa-dellalbero-terracina-parco-montuno/?fbclid=IwAR0ilYye-0EiNEtXhP8rj4c7bBCHy9QtNXPdfo9uIwYqVIscdA600xAlWvQ

https://www.radioluna.it/news/2019/11/legambiente-terracina-festa-dellalbero-al-parco-di-montuno/?fbclid=IwAR0ccGUSJSlZn270TqJHBOO0M6InSkpIN5sFRfLDBFERwkuoZPTuTMbrVHg

http://www.anxurtime.it/campagna-nazionale-per-la-festa-dellalbero-legambiente-aderisce/?fbclid=IwAR0fzjW37U8GN2JNDn77aiT2NohNOyyHK8ZXbny8ryC_lFBM10xLpvs2-SM

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-legambiente-pisco-montano-porta-a-festa-dellalbero-al-parco-del-montuno/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2785/per-la-quarta-volta-la-festa-dellalbero-in-citta-e-al-parco-del-montuno-grazie-a-legambiente

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-legambiente-pisco-montano-porta-a-festa-dellalbero-al-parco-del-montuno/?fbclid=IwAR2m7zAM04UzgtmqNaPdPJtR1ihEFuN1SlFindPTSbazil5dOBXKF-Mviu8

https://www.ilfaroonline.it/2019/11/20/terracina-legambiente-presenta-la-festa-dellalbero/304721/

http://www.latinatoday.it/eventi/festa-dell-albero-2019-terracina.html

Festa dell'albero 2019

IPOTESI MEGA IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO CON RECUPERO DI ENERGIA A TERRACINA: L’ANALISI E LA POSIZIONE DI LEGAMBIENTE TERRACINA.

Terracina, 9.11.2019                                   Comunicato Stampa n. 159

Nell’ultimo mese (ma in realta’ già da almeno un anno), si parla della realizzazione di un mega-impianto di compostaggio con recupero di energia a Terracina in Via Morelle per il trattamento della Frazione organica di rifiuti solidi urbani (FORSU) su una superficie estesa di circa 60.000 metri quadri (6 ettari) per fare fronte alla emergenza rifiuti della Provincia di Latina. Relativamente al trattamento della frazione organica e vegetale, visto che questa frazione costituisce in provincia di Latina (dati catasto Ispra Rifiuti 2017) oltre il 22% del rifiuto prodotto e quasi il 50 % di quello differenziato, riteniamo, a differenza di altre frazioni, che non abbia invece molto senso la realizzazione di uno/due megaimpianti a livello provinciale ma piuttosto quella di impianti più piccoli a livello di singolo Comune (o rete di piccoli comuni) valorizzando anche le buone pratiche dell’auto-compostaggio e del compostaggio di comunità promosse anche dalla recente legge regionale n.19 del 3 ottobre 2019 “Disposizioni per promuovere le pratiche di compostaggio aerobico di rifiuti organici”. Questo avrebbe l’effetto di ridurre l’impatto ambientale rilevante di un mega impianto, la pericolosità ed i rischi di ogni tipo associati, i costi di trasporto verso un unico centro di trattamento, l’emissione in atmosfera di notevoli quantità di CO2 ed inquinanti ed eviterebbe anche l’ostacolo, assolutamente da non sottovalutare, costituito dalla sindrome Nimby tra i Comuni. Inoltre impianti di dimensioni minori possono essere realizzati e gestiti a costi incrementali ottimizzati nell’ambito dei contratti di appalto in essere di ciascun Comune con il proprio gestore del servizio RSU. Oltre al riflesso positivo che la promozione delle forme di smaltimento singole e di comunità, ci si aspetta che abbiano, sia sui costi di gestione che sulle tariffe applicate ai cittadini in linea con l’introduzione auspicata del sistema di Tariffazione Puntuale della frazione indifferenziata in applicazione del principio comunitario europeo “chi inquina paga”.

Dall’analisi puntuale della documentazione tecnica disponibile ad oggi (Piano Rifiuti del Lazio 2019-2025 approvato dalla Giunta il 2 agosto 2019 e successivamente sottoposto alle osservazioni e controdeduzioni terminate il 2 novembre 2019, Piano Rifiuti della Provincia di Latina “Schema per la Proposta di Aggiornamento del Piano Provinciale dei Rifiuti ai sensi delle DGR Lazio n.14 del 15.1.2012”, successiva deliberazione provinciale del 28.12.2018 per l’affidamento del servizio “Analisi Preliminare per la Realizzazione di un Impianto di Trattamento della Frazione di Rifiuto Organico vegetale, derivante dalle raccolte differenziate comunali della Provincia di Latina,  con recupero di energia”, Documenti di Piano e Deliberazioni connesse), emergono a nostro avviso alcuni elementi imprescindibili di criticità che segnaliamo di seguito:

  • Innanzitutto vanno considerati i vincoli derivanti dalle pianificazioni territoriali nazionali, regionali, provinciali e di ambito di bacino che escludono la localizzazione degli impianti in siti ed aree vincolate; a riguardo, va segnalato che la zona individuata per l’impianto di compostaggio a Terracina in via Morelle, ricadrebbe in un area sottoposta a tutela per pericolo elevato di inondazione ed esondazioni come riportato nel quadro TAV_2.09_Sud del PAI della Ragione Lazio, essendo all’interno di un triangolo idrografico che ha come vertice il nodo fluviale di Ponte Maggiore e come lati il canale lungolinea Pio VI da una parte ed i fiumi Portatore e Fosso La Cavata dall’altra. Questa caratteristica risulta essere tra i fattori escludenti (relativi agli Aspetti idrogeologici e di difesa del suolo) riportati nel Piano dei Rifiuti della Regione Lazio 2019 per la localizzazioni di nuovi impianti, che escludono esplicitamente: Aree destinate al contenimento delle piene individuate dai Piani di bacino di cui alla L. 183/89 e Aree a rischio idrogeologico, tutelate dalla L.267/98 (conversione del D.L. 180/98), a pericolosità molto elevata (Pi4); pericolosità elevata (Pi3); a rischio elevato (Ri4), a rischio elevato (Ri3). Oltre a questi due fattori, c’è anche la presenza del sito in fascia di rispetto di 150 m. da corsi d’acqua, torrenti e fiumi (L.R. 24/98 Art.7 e s.m.i.; N.T.A. P.T.P.R. Art. 35), altro fattore escludente (relativo agli Aspetti ambientali) sempre citato nel Piano dei Rifiuti della Regione Lazio 2019. Ecco, immaginiamo solo il disastro ambientale che avverrebbe nel caso di esondazione dei fiumi presenti in quella zona in presenza di un impianto di quelle dimensioni, rischio che tra l’altro corriamo già oggi, in scala ridotta, con la presenza in via Morelle del Centro Comunale di raccolta rifiuti urbani e assimilati del gestore dei rifiuti De Vizia Transfer spa proprio a ridosso di un ampio canale trasversale di collegamento tra il Lungolinea ed il Portatore in una zona di pantano soggetta ad evidente subsidenza del suolo.

 

  • Un altro aspetto da valutare è la presenza di edifici sensibili quali scuole, ospedali, centri turistici, impianti sportivi a distanza minima e aree di espansione residenziale a distanza pari o inferiore a 1000 metri. Per i nuovi impianti, allo scopo di prevenire situazioni di compromissione o grave disagio, si deve tener conto, in funzione della tipologia di impianto e degli impatti generati, della necessità di garantire una distanza minima tra l’area dove vengono svolte le attività di smaltimento e/o recupero e le funzioni sensibili, a cura delle Province in sede di individuazione delle aree idonee/non idonee. Relativamente a questo ulteriore fattore escludente (riferito agli Aspetti Territoriali) del Piano Rifiuti regionale, va segnalata la vicinanza dell’eventuale impianto di compostaggio sia al centro sportivo di San Martino che agli abitati della frazione di Borgo Hermada (oltre 10.000 abitanti), e delle zone di San Benedetto e Appia Antica con presenza di scuole, campi sportivi ed estese aree residenziali.

 

  • C’è poi da considerare l’impatto del nuovo impianto di compostaggio sulla viabilità d’accesso esistente e sull’accessibilità da parte di mezzi conferitori che non deve essere di particolare aggravio rispetto al traffico locale; relativamente a questo aspetto, la collocazione dell’eventuale impianto ci sembra abbastanza critica sia per la scarsa viabilità (unica strada di accesso molto stretta, dissestata e costeggiante l’argine del canale, che consente oggi a malapena il passaggio di un unico mezzo e che risulta assolutamente inadeguata anche per l’impianto ad oggi esistente), sia per la presenza di un attraversamento di carreggiata pericoloso per chi proviene da sud per immettersi su via morelle attraverso un ponte sul canale Lungolinea Pio VI assai stretto, angusto e la cui resistenza statica a carichi frequenti ed elevati è tutta da verificare e sia per l’impatto prevedibile del rilevante traffico pesante dei mezzi conferitori sul già congestionato traffico sull’Appia proprio all’altezza del punto critico delle rampe di entrata e di uscita dalla superstrada Terracina – Frosinone Mare e sul traffico da e verso Terracina visto che l’Appia rappresenta una delle principali dorsali stradali di collegamento della Città. Criticità di accesso, viabilità e traffico che appaiono evidenti del resto già oggi per le esigenze tutto sommato contenute dell’attuale Centro Comunale di raccolta rifiuti urbani e assimilati gestito dalla De Vizia Transfer e co-locato nello stesso sito.

 

  • Va poi posta particolare attenzione alla progettazione e alla gestione di tutti gli aspetti che possono avere un impatto critico sia sull’ambiente (aria, acqua, consumo di suolo agricolo, ecosistema naturale flora e fauna) che sulla salute dei lavoratori che lavorano nell’impianto e dei cittadini che abitano nelle zone circostanti, ed in particolare alle misure che devono essere adottate per limitare i rischi associati all’esercizio dell’impianto in funzione anche della tipologia (aerobico, anaerobico) dello stesso. Tra i problemi storicamente rilevati su questa tipologia di impianti e legati al sito e alle sue dimensioni, si evidenziano in particolare: il rischio derivante dalla presenza di bio-aerosol, di organismi patogeni per la presenza di fanghi di depurazione e di organismi microbiologici; la produzione di odori fastidiosi dovuti alla presenza nelle arie esauste di cataboliti quali i composti non completamente ossidati dello zolfo, dell’azoto e del carbonio, oltre alla presenza di composti organici volatili e di polveri sottili; la presenza di rumore intenso; la gestione del percolato, delle acque di lavorazione d’impianto e la necessaria salvaguardia delle acque superficiali e di falda che possono essere gravemente inquinate; il traffico e l’inquinamento dell’aria prodotto dai mezzi conferitori; l’inquinamento del suolo prodotto da perdite accidentali del carico da parte dei mezzi conferitori; la gestione degli scarti e dei rifiuti della lavorazione; lo stoccaggio e la distribuzione dell’eventuale biogas prodotto; gli aspetti epidemiologici e i rischi sanitari; la necessità di sofisticati sistemi di monitoraggio e di sicurezza; la qualità finale del compost ai fini del suo uso sicuro in agricoltura visto che molti pericoli (come testimoniato dalla cronaca) sono conseguenti all’utilizzo in entrata di materie prime non ben differenziate che contengono contaminanti, come vetro, imballaggi in genere, metalli, plastica e batterie o addirittura rifiuti speciali come fanghi di depurazione, amianto, pesticidi, fitofarmaci, rifiuti ospedalieri e radioattivi, che causano, nel compost prodotto, la presenza di sostanze classificate come cancerogene o potenziali cancerogene come: arsenico, asbesto, cromo esavalente, nikel e policlorodifenili (PCB).

 

  • Va fatta poi una accurata analisi dei costi e dei benefici per valutare l’effettiva convenienza che giustifichi l’investimento rispetto a gestioni alternative, visto anche che dal Piano Rifiuti della Regione Lazio 2019 non emerge, a meno che non si voglia servire anche le altre province laziali e soprattutto le gravi carenze impiantistiche della Città metropolitana di Roma, nessuna necessità di realizzare in provincia di Latina impianti di compostaggio visto che la capacità autorizzata ad oggi è già in grado di smaltire tranquillamente le quantità prodotte oggi nella nostra Provincia e quelle ipotizzate dagli scenari di Piano per i prossimi anni fino al 2025 con i relativi target di RD, scenari e target tra l’altro non ancora recepiti dal Piano Rifiuti Provinciale in essere che andrebbe aggiornato in tal senso. Infatti anche escludendo l’impianto SEP di Pontinia attualmente sottoposto a sequestro giudiziario per le note vicende, ad oggi risultano in provincia di Latina 3 impianti attivi di compostaggio, Acea Ambiente Aprilia, Acea Ambiente Sabaudia e Self Garden di Aprilia con una capacità autorizzata di 190.000 tonnellate/anno contro un’esigenza che in base ai diversi scenari di Piano è variabile al 2025 tra 82.000 e 91.000 tonnellate/anno. Quindi l’esigenza di realizzare un nuovo impianto unico per la provincia risponderebbe non ad una effettiva carenza impiantistica di capacità di trattamento ma piuttosto alla esigenza strategica di eliminare il regime di oligopolio tariffario dei gestori privati caratterizzato da tariffe di conferimento praticate dai gestori degli impianti di trattamento spesso eccessive. La maggiore presenza di impianti pubblici rappresenterebbe, da questo punto di vista, un impedimento al verificarsi di aumenti immotivati delle tariffe di trattamento delle frazioni differenziate da parte degli impianti privati esistenti, effetto di eventuali future distorsioni di natura oligopolistica. L’analisi economico/finanziaria dovrà quindi tener conto: del Costo attuale e futuro (in base alle quantità prodotte ipotizzate negli scenari al 2025 riportati nel Piano Rifiuti della Regione Lazio 2019) del servizio di smaltimento della FORSU prodotta nella nostra provincia in base alle tariffe di conferimento attuali e alla loro evoluzione nei prossimi anni; del Costo degli Investimenti necessari per realizzare il nuovo impianto, delle quote di ammortamento e dei costi di gestione annuali; dei costi di tutte le esternalità ambientali; dell’eventuale accesso agli incentivi statali e alla produzione di certificati verdi; dei Ricavi derivanti dalla vendita sul mercato del prodotto finale (ammendante) e biogas (nel caso di impianto anaerobico); dei ricavi o dei mancati costi derivanti da altri eventuali benefici come la riduzione dei Km per il trasferimento dei rifiuti. Insomma occorrerà innanzitutto dimostrare attraverso una seria analisi finanziaria che sono soldi spesi bene e a vantaggio della comunità. Si pone poi eventualmente il problema dell’affidamento della realizzazione e della gestione dell’impianto ed anche qua i requisiti richiesti, i criteri di scelta e la procedura di selezione delle Società appaltatrici dovranno essere tali da evitare qualunque dubbio e ogni prevedibile intromissione della politica “affaristica”.

 

“Premesso che la nostra posizione come Circolo e come Legambiente è favorevole alla piena attuazione dell’Economia Circolare che non può prescindere dall’adeguamento degli impianti attuali con nuove tecnologie e dalla realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti che devono consentire una maggiore estrazione di materia da avviare al riciclo rispetto ad oggi, una riduzione significativa dei rifiuti che finiscono in discarica e negli inceneritori, una autosufficienza impiantistica con la chiusura del ciclo di trattamento di tutte le frazioni a livello provinciale/città metropolitana o perlopiù regionale con conseguente riduzione dei costi di smaltimento e gestione, ribadiamo però la nostra contrarietà alla realizzazione di megaimpianti di compostaggio a livello ATO provinciale, anche considerando il fatto che è necessario comunque garantire assolutamente il rispetto dei criteri di pianificazione e dei relativi vincoli per la localizzazione dei nuovi impianti ed una progettazione, realizzazione e gestione degli stessi che eviti potenziali disastri o gravi danni all’ambiente e alla salute dei cittadini e dei lavoratori. Relativamente alla ipotesi di realizzazione di un impianto di compostaggio localizzato a Terracina in via Morelle a servizio dell’intera Provincia, da una prima verifica dei piani regionali e provinciali e della documentazione tecnica connessa, sussistono alcune pesanti criticità bene evidenziate nella nostra accurata analisi e assolutamente non risolte nella documentazione ad oggi disponibile analizzata e che non potranno, a nostro avviso, essere superate in nessun modo da una eventuale deroga per ampliamento/riqualificazione di un impianto preesistente, visto che lo stesso insiste comunque su un’area ad elevato rischio idrogeologico. Ovviamente ci riserviamo come Circolo locale assieme a Legambiente Lazio e Legambiente nazionale, di verificare nel merito e nel metodo direttamente in Regione e in Provincia i dettagli della soluzione proposta ed in particolare se e come le criticità da noi segnalate siano state affrontate nella Valutazione Ambientale Strategica e comunque fare in modo che la Valutazione di Impatto Ambientale ne tenga debitamente conto, chiedendo di essere parte audita dalle varie amministrazioni (Regionale, Provinciale, Comunale) coinvolte nella autorizzazione/realizzazione dell’opera, alla luce della storia problematica di questo tipo di impianti. Recentemente infatti, sempre in provincia di Latina, l’impianto di compostaggio Acea Ambiente Srl (ex Kyklos Srl) di Aprilia, dopo le proteste dei residenti nella zona esposti a disturbi odorigeni pesanti e alla presenza costante di sciami di mosche e dopo l’intervento dell’Autorità Giudiziaria, ha dovuto effettuare un abbattimento del 50% della produzione per cercare di limitare i problemi che persistono da anni nonostante Acea assicuri di utilizzare tecnologie di biofiltrazione d’avanguardia, mentre la SEP di Pontinia è diventato uno dei casi giudiziari più importanti della provincia, come dimostra la recentissima inchiesta della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Roma “Smoking Fields” (e prima ancora della Procura di Latina) che vede indagate 23 persone, con reati contestati come il concorso in traffico illecito di rifiuti, il falso ideologico in atto pubblico nella predisposizione di certificati di analisi, abbandono di rifiuti e discarica abusiva, e infine l’intralcio all’attività di vigilanza e controllo ambientale, secondo la quale la Società Ecologica Pontina avrebbe ceduto ad aziende agricole laziali compost di pessima qualita’, nel quale i rifiuti organici venivano triturati con scarti di ogni tipo: vetro, plastica, metalli vari, perfino siringhe. Un sistema articolato e ramificato con il quale sarebbero state smaltite per anni decine di migliaia tonnellate di rifiuti speciali, con gravissime conseguenze per l’ambiente e la salute umana, sistema reso possibile anche dalla mancanza di un garante a livello nazionale/regionale/provinciale dei necessari controlli e della dovuta tracciabilità dei rifiuti. Inoltre vorremmo assolutamente evitare decisioni che cadano direttamente dall’alto, mettendo tutti davanti al fatto compiuto, senza che i cittadini, le associazioni e i portatori di interesse del territorio vengano opportunamente coinvolti ed informati in un corretto processo di pianificazione partecipata e condivisa, e soprattutto, come spesso diciamo, non ci piace la politicizzazione delle questioni, soprattutto oggi che, a Terracina, siamo già in campagna elettorale. Politicizzazione che sta puntualmente avvenendo con il rischio di affidare a posizioni ideologiche obsolete, semplicistiche e scarsamente documentate, o peggio ancora a ricatti e lusinghe occupazionali, decisioni che invece sono molto rilevanti per l’economia e l’ambiente del nostro territorio.” dichiara l’ing. Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente di Terracina.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

 

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2766/ipotesi-mega-impianto-di-compostaggio-con-recupero-di-energia-lanalisi-e-la-posizione-di-legambiente?fbclid=IwAR1eGWlOefGDUz79DmufPT0n9lyASy9IHe056jwEeIi3fBVtprW5Nqfzz6c

https://www.latinacorriere.it/compostaggio-legambiente-di-terracina-no-a-mega-impianti-no-a-morelle/

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-impotesi-mega-impianto-di-compostaggio-la-posizione-di-legambiente/

http://www.anxurtime.it/impianto-di-compostaggio-a-morelle-la-posizione-di-legambiente/?fbclid=IwAR3R-nnfBSZDtg2arPfQmIdI8Ex7I3LT-fbxbCwwSFc0hZreHfpZb9Amgv4

https://www.ilfaroonline.it/2019/11/11/ipotesi-mega-impianto-di-compostaggio-a-terracina-ecco-lanalisi-e-la-posizione-di-legambiente/303097/

LO Impianto di Compostaggio

LEGAMBIENTE LAZIO E LEGAMBIENTE TERRACINA IN REGIONE LAZIO PER LA QUESTIONE TRENO A TERRACINA: RESOCONTO AUDIZIONE DELLA SESTA COMMISSIONE DELLA REGIONE LAZIO DEL 28 OTTOBRE 2019. RFI E REGIONE LAZIO CONCORDANO SUL FATTO CHE L’INTERVENTO PREVISTO DI MESSA IN SICUREZZA DEL MONTE CUCCA NON E’ PURTROPPO SUFFICIENTE PER GARANTIRE LA RIAPERTURA DELLA LINEA TERRACINA-PRIVERNO FOSSANOVA.

COMUNICATO STAMPA N. 158                                                  4 Novembre 2019

Si è svolta nei giorni scorsi presso la Sala Etruschi di Via della Pisana, sede del Consiglio Regionale, la seduta della audizione a carattere seminariale convocata dal Presidente della VI° Commissione Consiliare Permanente “Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti” della Regione Lazio Eugenio Patanè con RFI e Ministero Trasporti e Infrastrutture, rivolta ai commissari e ai consiglieri regionali e aperta su invito a tutti i portatori di interesse attivi, per approfondimenti sul nodo ferroviario di Roma e sull’intera rete ferroviaria del territorio del Lazio. All’audizione hanno partecipato oltre al presidente della Commissione, l’Assessore ai “Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità della Regione Lazio Mauro Alessandri, i consiglieri regionali E. Minnucci (PD), A. Aurigemma (Gruppo Misto) e D. Porrello (M5S), il direttore della “Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie” del Ministero dei Trasporti Enrico Maria Pujia, l’Amministratore Delegato di RFI Maurizio Gentile, i responsabili della Direzione Commerciale RFI ing. C. Colaneri e della Direzione Investimenti di RFI ing. V. Macello, l’Osservatorio Trasporti della Regione Lazio rappresentato da Andrea Ricci,  amministratori comunali, comitati e associazioni in rappresentanza dei cittadini.

Il Circolo Legambiente Terracina è stato invitato a partecipare, e ringraziamo il Presidente della Commissione, Dott. E. Patane’ per questo invito, ed era presente con il suo Presidente Anna Giannetti e Vicepresidente Gabriele Subiaco assieme a Legambiente Lazio rappresentata dal suo Presidente Roberto Scacchi e dal delegato regionale alla Mobilità Amedeo Trolese, in virtù della sua documentata  richiesta di audizione inviata a settembre scorso in merito al “Ripristino della tratta ferroviaria Terracina-Priverno/Fossanova dopo la frana del 12 settembre 2012” di cui al nostro comunicato di qualche settimana fa https://legambienteterracina.wordpress.com/2019/09/28/legambiente-terracina-congiuntamente-a-legambiente-lazio-e-allosservatorio-trasporti-regionale-del-lazio-ha-inviato-nei-giorni-scorsi-via-pec-una-richiesta-di-audizione-con-massima-urgenza-a/, ed essendo uno dei temi posti all’ordine del giorno dell’audizione, anche proprio in virtu’ della nostra richiesta, lo stato del ripristino della tratta ferroviaria Terracina-Priverno Fossanova.

Dopo la presentazione da parte del direttore della “Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie” del Ministero dei Trasporti dei contenuti del Contratto di Programma RFI 2017-2021 approvato a maggio scorso e che prevede 1,3 miliardi di euro per la valorizzazione delle Reti Regionali, si è passati all’analisi dei 17 punti all’ordine del giorno presentati in sequenza dal Presidente della Commissione E. Patane’. Relativamente al ripristino della tratta Terracina-Priverno Fossanova, RFI ha dichiarato la disponibilità sulla carta a riattivare la linea, intervento comunque inserito nella progettazione tecnologica relativa al CCM di Formia, ma ha anche affermato e senza ambiguita’ che la riattivazione della stessa è condizionata alla messa in sicurezza completa di tutta la linea dal rischio frana, i cui lavori, afferma RFI, sono di competenza della Regione Lazio. La Regione Lazio, per voce, dell’assessore regionale alla Mobilita’ M. Alessandri ha ricordato che i lavori di messa in sicurezza di un tratto del Monte Cucca per il rischio idrogeologico (fondi regionali su piattaforma Rendis) come da PAI (Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Lazio) che assegna a quella zona il rischio Quattro (il rischio più elevato), lavori per i quali il Comune di Terracina funge da stazione appaltante e per i quali è stato previsto un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, non sono ritenuti sufficienti (a giudizio di RFI e dalla stessa confermato già qualche tempo fa) per garantire la completa sicurezza dell’intera tratta dal rischio idrogeologico, e che ad oggi non esiste ancora un Piano completo che dica con esattezza quali e quanti siano gli interventi necessari ed il loro costo per poter mettere in completa sicurezza tutta la tratta che giace sotto un fronte franoso esteso per diversi chilometri e che comprende oltre Monte Cucca anche Monte Leano. Piano complessivo che dovrà partire innanzitutto dai requisiti imposti da RFI e che dovrà dalla stessa essere validato visto che la responsabilità di riattivare la linea ricade nel suo ambito. L’intervento in audizione dell’Assessore Regionale alla  Mobilita’ M. Alessandri è stato quindi particolarmente importante e chiarificatore, e lo ringraziamo per aver accolto la nostra sollecitazione e soprattutto per averci dato attenzione, ma soprattutto per aver messo in luce che, al di la’ dell’impegno della Regione per favorire la soluzione, la questione del ripristino della tratta ferroviaria a Terracina sussiste come fatto conseguenziale solo ed esclusivamente ad un completo e adeguato progetto di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico di tutto il fronte franoso esteso, progetto complessivo di cui non esisterebbero ancora pero’ i presupposti ne’ tecnici ne’ economici, visto che l’unico progetto, ad oggi, effettivamente approvato e finanziato dalla Regione Lazio su piattaforma RENDIS e in via di attuazione da parte del Comune di Terracina, coprirebbe solo una parte del versante e non sarebbe sufficiente per la riattivazione della tratta.

“Al di là delle promesse e di quanto ha raccontato la politica e l’amministrazione locale per anni e fino a poche settimane fa e cioè che i lavori attualmente finanziati per Monte Cucca avrebbero – una volta completati – consentito la riapertura della linea, da quanto emerso dalla audizione, e come purtroppo temevamo, appare chiaro che invece la situazione vive ancora una fase di stallo, visto che, se da una parte c’è la disponibilità a riattivare la tratta (almeno sulla carta, come affermato in audizione da RFI) e la disponibilita’ della Regione ad individuare i fondi ulteriori eventualmente necessari, dall’altra non c’è, ancora ad oggi e dopo quasi 8 anni dalla caduta del masso, alcuna chiarezza sui lavori complessivi di messa in sicurezza necessari, i loro costi e i loro tempi e soprattutto su quali siano i parametri di accettabilita’del rischio da parte di RFI, considerato che i lavori di messa in sicurezza del versante non abbasseranno la classe di rischio elevata (classe 4) come da PAI ma lo mitigheranno soltanto. Per quanto ci riguarda, come più grande associazione ambientalista della Regione Lazio, e come chiediamo da tempo, oggi è stato finalmente fatto un passo avanti di chiarezza sgomberando il campo da inutili e dannose ambiguità, ma questo per noi è solo il primo passo di un lungo cammino, attendiamo infatti insieme all’Osservatorio Trasporti della Regione Lazio di essere convocati ad una audizione più approfondita, dedicata solo al caso specifico del treno e della stazione di Terracina come da noi richiesto, per poter continuare a premere cercando di arrivare presto al nodo cruciale cioè ad un progetto validato sia dalla Regione Lazio che da RFI che valuti tutte le esigenze di messa in sicurezza della montagna sovrastante la linea (fronte franoso di Monte Cucca e Monte Leano come da PAI regionale), consentendo di stimare dettagliatamente i costi in modo da poterli prevedere nella programmazione degli investimenti per i prossimi anni. Per questo continueremo a spingere in Regione affinche’ entro l’anno si possa avviare una riprogrammazione degli investimenti regionali, da effettuarsi all’inizio del 2020, visto che l’Accordo Quadro pluriennale tra RFI e Regione Lazio può sicuramente essere aggiornato dalla Regione a copertura di questa esigenza ma a fronte però di una analisi approfondita e di una concreta e realistica possibilità di ripristino della trattadichiarano Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio ed Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina. “Spiace notare – continua Legambiente come nota a margine – la completa assenza all’audizione, di altri portatori di interesse terracinesi (politici, amministratori, consiglieri regionali, comitati, associazioni) che pure hanno fatto di questo treno per anni un cavallo di battaglia e che hanno sempre presenziato su giornali e tv locali sulla questione del treno, spesso facendo balenare superficialmente che tutto fosse facilmente risolvibile. Pensiamo che sarebbe stato davvero utile invece esserci in tanti in questa occasione unica di grande livello e alla presenza di tutti i veri decisori, per poter sostenere le esigenze del nostro territorio con forza, convinzione e competenza ai tavoli che contano”.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2755/legambiente-lazio-e-legambiente-terracina-in-regione-lazio-per-la-questione-treno

http://www.anxurtime.it/audizione-in-regione-si-parla-anche-del-treno-legambiente-presente/

https://www.latinatoday.it/cronaca/terracina-riattivazione-treno-audizione-regione-lazio.html?fbclid=IwAR2y49RRiX3ma_1mGB2BEen8qErA8ybdKDsbSlrs_8h1hSLutQpQNVOVOa4

https://www.radioluna.it/news/2019/11/nella-commissione-lavori-pubblici-della-regione-la-tratta-terracina-priverno/

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-questione-treno-il-resoconto-dellaudizione-regionale/

Treno a Terracina, ecco il resoconto di Legambiente dell’audizione in Regione

https://www.facebook.com/laziotv.tv/videos/483367942265167/UzpfSTEyMjIwOTQ3NTc4MDU2ODA6MzA0MDQwNDEzOTMwODA1Nw/

IMG_0001