LEGAMBIENTE TERRACINA PARTECIPA ALL’EVENTO NAZIONALE APPIA DAY 2020 CON UN ARCHEOTOUR DI DUE ORE DEDICATO ALLA FIGURA DELL’ IMPERATORE TRAIANO. DOPO UNA INTENSA PULIZIA DI TUTTI I SITI ARCHEOLOGICI FATTA NEI GIORNI SCORSI IN OCCASIONE DELLA CAMPAGNA LEGAMBIENTE “PULIAMO IL MONDO 2020” SI RIPARTE CON UN EVENTO IN SICUREZZA E TOTALMENTE RISPETTOSO DELLE NORME ANTI-COVID E A PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (AL NUMERO 3491412199) PER DOMENICA 18 OTTOBRE (PARTENZA ORE 10 DAL PARCO DEL MONTUNO – VIA DANTE ALIGHIERI).

Terracina, 12 ottobre 2020             Comunicato Stampa n. 190

Torna per il quinto anno consecutivo, l’APPIA DAY, che per l’edizione 2020 si sposta in autunno e raddoppia i suoi appuntamenti a Roma, l’11 e il 18 ottobre, in due domeniche fitte di incontri, visite guidate e attività cui prendere parte rigorosamente in bici o a piedi, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid. Da Roma a Brindisi, il festival diffuso collegherà idealmente luoghi e comunità del Centro e del Sud Italia attraversati dall’antico tracciato , con uno sguardo a quella che oggi può diventare via privilegiata per trasformare i territori e valorizzare i beni comuni che li caratterizzano e per chiedere la pedonalizzazione del tratto romano dell’Appia 365 giorni all’anno e considerarla porta d’accesso a un nuovo modello di città, più verde e vivibile, più sana e attenta ai cittadini, puntando sul patrimonio culturale e paesaggistico esistente per riaffermare il prestigio internazionale di un percorso unico al mondo. Più di cento gli eventi organizzati dal comitato promotore in collaborazione con Legambiente, Touring Club Italiano, Comitato Mura Latine, VeloLove, CoopCulture, Federparchi, Archeocomitato, Fiab, Kyoto Club e con altre decine di associazioni, oltre che con il Parco archeologico dell’Appia Antica, il Parco Regionale dell’Appia Antica, la Sovrintendenza Capitolina ai beni Culturali, il Ministero dei Beni Culturali, con il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio.

Roma, quartier generale dell’Appia Day, ospiterà gran parte degli eventi per l’11 e 18 ottobre prossimi (archeotrekking, ciclotour, mostre, conferenze, rievocazioni storiche, giochi per bambini e molto altro), che si terranno anche ad Ariccia, Benevento, Bisaccia, Brindisi, Capua, Caserta, Fondi, Formia, Gravina di Puglia, Itri, Minturno, San Prisco, Santa Maria Capua Vetere, Marino, Terracina e Mesagne.  Nella Capitale, l’Appia Day verrà inoltre replicato il 18 ottobre e prevederà un evento speciale, ArcheoGrab, in occasione di Via Libera, l’iniziativa del Comune di Roma che una volta al mese pedonalizza una rete ciclopedonale, per la prima volta estesa anche all’area che interessa l’Appia.

“Nello spirito di comunità che anima la manifestazione, in grado di unire diverse realtà associative e anime della città di Roma e non solo, invitiamo i cittadini a prendere parte all’Appia Day, occasione per vivere questo incredibile museo a cielo aperto sotto un’altra prospettiva e ripensarlo come museo esteso capace di conquistare nuovi spazi, ma anche di recuperare e valorizzare l’esistente, liberandolo dalle brutture che in passato ne hanno deturpato i territori – dichiara il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani – Con questa iniziativa, vogliamo fare anche nostro il sogno ambientalista di Antonio Cederna, intellettuale che si è battuto per salvare l’antica consolare proponendo il patrimonio archeologico come principio regolatore dell’intero sistema urbano. Un sogno che attendiamo di vedere concretizzato nel progetto ‘Appia Regina Viarum’, per cui il Mibact ha già stanziato 20 milioni di euro con l’obiettivo di costruire un itinerario storico-archeologico integrato e rendere percorribili gli oltre 600 km del tracciato originario dell’Appia Antica che, dal Centro al Sud Italia, è segnato da evidenze storico-architettoniche e paesaggistiche tra le più pregevoli della Penisola”.

Tra i tanti eventi in calendario, anche quello di Terracina (LT), domenica prossima 18 ottobre alle ore 10, dove il circolo di Legambiente “Pisco Montano” propone Il Cammino di Traiano (Parco del Montuno, Area Archeologica Stella Polare, Antico Porto Traianeo, Molo, Appia Antica a Villa Salvini), percorso di visita nei luoghi rigenerati grazie all’iniziativa Puliamo il Mondo e riaperti al pubblico in piena sicurezza. Prenotazione obbligatoria al numero 3491412199. http://www.appiaday.it/attivita/cammino-traiano-terracina/

 “Il nostro Circolo ormai è al suo quinto anno di partecipazione all’Appia Day, con proposte sempre innovative e nell’ottica della rigenerazione e valorizzazione permanente dei luoghi dell’Appia a Terracina. Il Cammino che proponiamo è centrato sulle tappe più rilevanti dell’età imperiale a Terracina, che ruotano intorno alla complessa e interessante figura dell’Imperatore Traiano, e prevede la partenza domenica 18 ottobre prossimo alle 10.00 dal Parco del Montuno, parco ecoarcheologico e panoramico di grande pregio con vista sulla città riaperto recentemente grazie all’impegno del Circolo Legambiente dopo un decennio di abbandono, con visita ai resti dei magazzini dell’antico Porto Traianeo, all’Area Archeologica di Via Stella Polare– Antico Porto Traianeo (banchina Est-Ovest dell’Antico Porto Traianeo), alla Scogliera del Porto e al Taglio traianeo del Pisco Montano, una delle opere di ingegneria stradale più imponenti dell’ età imperiale, per arrivare all’ Appia Antica a Villa Salvini, uno dei tratti in basolato originale meglio conservati dell’Appia dopo Roma e Velletri, inserito in una Villa privata di grande pregio, solo recentemente aperta al pubblico per volontà e impegno del Circolo e per cortesia della proprietaria Signora Gigliola Salvini.” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – Siamo molto soddisfatti di aver contribuito in questi anni, con un nostro costante e determinato impegno nel Comitato Promotore Nazionale Appia Day e con le sole forze dei nostri volontari appassionati del gruppo “Salvalarte”, i quali periodicamente curano e rendono fruibile tutto il percorso con pulizie e attenti monitoraggi e come hanno fatto proprio negli ultimi giorni con la campagna Puliamo il Mondo 2020, e diffondono il Cammino ad un pubblico sempre numeroso in molteplici eventi, rassegne e iniziative, alla realizzazione del progetto “Il Cammino di Traiano”, progetto che è parte integrante del programma nazionale Appia Day – Appia net “Terracina: La Regina della Via Appia”, sancito con un protocollo sottoscritto dal Comune di Terracina con Legambiente, e che ha ricevuto negli anni importanti patrocini e riconoscimenti dalla Regione Lazio-Visit Lazio, dall’Associazione Cammini d’Europa, della Soprintendenza Archeologica del Lazio e della Associazione Europea delle Vie Francigene. Ci auguriamo poi che la nostra Amministrazione Comunale si accorga presto di questo importante patrimonio di esperienze e conoscenze e di concreto amore e impegno per la Citta’ e ci coinvolga subito in altre iniziative e progetti istituzionali inerenti alla valorizzazione della via Appia a Terracina.”

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https://www.latinatoday.it/eventi/appia-day-2020-il-cammino-di-traiano-terracina.html

http://www.alternativasostenibile.it/articolo/appia-day-domeniche-piedi-e-pedali-riscoprire-la-regina-viarum

LEGAMBIENTE TERRACINA PARTECIPA ALLA CAMPAGNA PULIAMO IL MONDO 2020, IL PRIMO EVENTO DI PULIZIA DELL’ANNO DOPO LA LUNGA EMERGENZA COVID E LO FA ADOTTANDO UN RIGIDO PROTOCOLLO DI SICUREZZA PREDISPOSTO DA LEGAMBIENTE E IN COLLABORAZIONE CON L’UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA DI LATINA DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA. L’EVENTO, CHE INCLUDE ANCHE IL MONITORAGGIO PARK LITTER PER I RIFIUTI ABBANDONATI AL PARCO DEL MONTUNO, SI SVOLGERA’ DAL 1 al 18 OTTOBRE SECONDO UN CALENDARIO STABILITO SUI PREZIOSI SITI DE IL “CAMMINO DI TRAIANO”, VARIANTE URBANA DELLA VIA FRANCIGENA DEL SUD. CHE SARANNO RIAPERTI PER LA CAMPAGNA APPIA DAY DELL’11 e 18 OTTOBRE

Terracina, 30 settembre 2020      Comunicato Stampa n. 189

Il coronavirus non ferma Puliamo il Mondo, versione italiana del più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale – il Clean-Up the World nato in Australia, a Sydney, nel 1989- realizzato in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e che gode del patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI (Unione Province Italiane), FederParchi, Unep (Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite).

Questa 28esima edizione di Puliamo il Mondo è il primo grande appuntamento di volontariato ambientale nell’Italia uscita dal picco dell’emergenza Covid-19.

La storica campagna di volontariato ambientale organizzata dal 1993 in Italia da Legambiente, per tutto il week-end del 25-26-27 settembre ha già chiamato all’azione in tutta la Penisola centinaia di migliaia di volontari e cittadini https://www.puliamoilmondo.it/comunicazione-media/comunicati-stampa/546-csfinalepim2020 per ripulire dai rifiuti abbandonati strade, vie, piazze, aree verdi, ma anche spiagge e sponde dei fiumi, per lanciare insieme un messaggio di speranza e di futuro sostenibile al Paese duramente colpito nei mesi scorsi dalla pandemia.

Il Circolo Legambiente da quest’anno – e proprio in occasione di Puliamo il Mondo dai Pregiudizi 2020, dedicato alla promozione di iniziative sui temi dell’integrazione, della convivenza e della coesione sociale – inizia la sua collaborazione, che si perfezionerà prossimamente con una Convenzione, con il Ministero della Giustizia – Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Latina, per un programma di inclusione e riabilitazione di soggetti sottoposti a misure alternative alla pena detentiva, che possono prestare attività di volontariato di rilievo sociale, da svolgere gratuitamente in favore della collettività, con particolare riferimento alla fruibilità e tutela del patrimonio storico e naturalistico, collaborazione per la prevenzione degli incendi, salvaguardia di boschi e foreste, recupero del demanio marittimo, protezione della flora e della fauna, manutenzione e fruizione di giardini, ville e parchi, pulizia e cura delle spiagge e del mare.

La campagna Puliamo il Mondo a Terracina prevede una serie di appuntamenti di pulizia presso i siti del cammino traianeo valorizzato da anni dal circolo Legambiente, e ormai inserito come variante urbana nella Via Francigena del Sud, denominato appunto “Il Cammino di Traiano” che include il Parco del Montuno, Area Archeologica Stella Polare, Taglio del Pisco Montano, Antico Porto, Appia Antica a Villa Salvini, secondo il seguente calendario:  

  • Giovedì 1 e 8 ottobre dalle 15 alle 18 presso il Parco del Montuno (8 ottobre – Monitoraggio Park Litter)
  • Venerdi’ 2 ottobre dalle 15 alle 18 presso Taglio di Pisco Montano
  • Venerdi’ 9 ottobre dalle 15 alle 18 presso Area Archeologica Stella Polare
  • Venerdì 16 ottobre dalle 15 alle 18 presso Molo Gregoriano (da Bonifacio)
  • Sabato 3, 10 e 17 ottobre dalle 10 alle 13 presso Appia Antica a Villa Salvini

Presso il Parco del Montuno verrà svolta nella giornata dell’8 ottobre anche l’indagine annuale e il monitoraggio Park Litter 2020, ormai alla sua terza edizione anche per il Parco del Montuno di Terracina. Il problema dei rifiuti abbandonati non risparmia infatti neanche i parchi urbani, e anche quest’anno Legambiente ha realizzato il monitoraggio Park Litter 2020 grazie alla sua rete territoriale di circoli e regionali e ai volontari in azione.

“Quest’anno “Puliamo il mondo” – racconta Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” – per noi è la prima preziosa occasione per riprendere le nostre campagne anche a Terracina e avremo davvero molto da fare! Nonostante le difficoltà di questi mesi legati alla pandemia, mesi in cui comunque il nostro Circolo ha comunque sempre organizzato eventi, anche on-line, come la campagna “Non ti Scordar di me” on-line con le scuole, Puliamo il Mondo prenderà regolarmente il via rispettando pienamente le regole anti Covid e la salute di tutti, aderendo ad uno stretto protocollo di sicurezza anti-covid predisposto da Legambiente e ci aspettiamo davvero che molti cittadini attivi potranno unirsi a noi per sostenerci e per contribuire nei fatti a migliorare la fruibilita’ di luoghi preziosi e creare i presupposti concreti per uno sviluppo del turismo storico-archeologico. Abbiamo deciso di tornare sui preziosi siti del nostro percorso denominato “Il Cammino di Traiano” (Parco del Montuno, Appia Antica a Villa Salvini, Taglio del Pisco Montano, Antico Porto Traianeo) anche in previsione della prossima campagna Legambiente Appia Day dell’11 e del 18 ottobre in cui riapriremo anche le visite guidate sul Cammino, che purtroppo abbiamo dovuto sospendere da marzo. Quest’anno poi vogliamo continuare a combattere i pregiudizi e abbattere la barriera tra noi e le persone che stanno scontando pene detentive anche con misure alternative e che potranno riabilitarsi con azioni di volontariato e cittadinanza attiva e lanciamo con Puliamo il Mondo un programma coordinato con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Latina del Ministero della Giustizia, che presto sarà perfezionato con una Convenzione, con volontari che ci affiancheranno nella campagna Puliamo il Mondo e che potranno affiancarci da ora in poi per la prevenzione degli incendi, salvaguardia di boschi e foreste, recupero del demanio marittimo, protezione della flora e della fauna, manutenzione e fruizione di giardini, ville e parchi, pulizia delle spiagge e del mare e a cui dedicheremo la nostra massima attenzione e il nostro calore e accoglienza, accompagnandoli nel loro graduale percorso di riabilitazione e di reinserimento”.  

APPELLO AI CANDIDATI SINDACO DEL COMUNE DI TERRACINA: IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO”, DOPO UNA VERTENZA DURATA DUE ANNI PER LA RIAPERTURA DEL PARCO DEL MONTUNO E DOPO DUE ANNI DI IMPEGNO SOTTOSCRITTO IN CONVENZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DI TUTTI GLI ASPETTI DEL PARCO FA APPELLO A TUTTI I CANDIDATI SINDACO E LI INVITA AD UN INCONTRO IL PROSSIMO 9 SETTEMBRE ALLE ORE 12 PRESSO l’INGRESSO A VIA DANTE ALIGHIERI.

Terracina, 2 settembre 2020              Comunicato Stampa n. 188

E’ di oggi un video della ex-Assessore all’Ambiente, oggi candidata al Consiglio Comunale per le prossime elezioni del 20-21 settembre, pubblicato sul suo profilo facebook, dedicato ai Parchi cittadini, nel quale si evita accuratamente di nominare o di selezionare anche solo una foto delle migliaia di foto scattate da Legambiente dal 2016, anno in cui il Parco è stato ripulito da Legambiente dopo anni di abbandono, e di citare le decine e decine di eventi partecipatissimi con molte scuole al Parco del Montuno negli ultimi 4 anni, e tutte le attività silenziose di piantumazione, cura, pulizia, di informazione agli utenti dell’area cani, di educazione ambientale e di vigilanza ambientale e anti-incendio su tutto il patrimonio arboreo e arbustivo censito e riportato in un bellissimo tabellone all’ingresso, tutto fatto dai Volontari del Circolo e tutto peraltro documentato e inviato per PEC al Comune, come obbligo della nostra Convenzione in essere con il Comune dal 2018.

Purtroppo si cerca ancora di negare una azione di cittadinanza attiva tra le più importanti a Terracina negli ultimi anni e insieme di nascondere tutte le difficolta’ incontrate invece dal Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” nel suo tentativo di riportare in vita il prezioso Parco del Montuno, uno dei più importanti polmoni verdi della Citta’, dopo 10 anni di abbandono, dovendo arrivare addirittura a coinvolgere il nostro prestigioso Centro di Azione Giuridica di Legambiente nazionale per l’avvio di una vertenza legale a causa della continua serie di immotivati ritardi e difficoltà alla sua riapertura (tutte peraltro rigorosamente documentate) e nonostante gli sforzi fatti per valorizzarlo con eventi educativi, sportivi, culturali, archeologici, di cittadinanza, di benessere a seguito della sottoscrizione di una Convenzione che ci vede parte attiva dal 2018 nella valorizzazione del Parco e, a breve, anche come fornitori, in modalita’ totalmente autofinanziata e a seguito di una raccolta fondi durata più di un anno, di una casetta ecologica di legno, prevista nella Convenzione, che sarà anche la nostra sede, la sede di un Centro di Educazione Ambientale Legambiente e la sede del Raggruppamento Guardie Ambientali e Zoofile Volontarie Legambiente, raggruppamento ormai istituzionalmente riconosciuto dalla Prefettura di Latina, e che riqualifichera’ il Parco e tutta la zona, e il cui progetto e’ già stato posto all’attenzione degli Uffici comunali Urbanistica e Lavori Pubblici.

Ricordiamo a tutti che la nostra Associazione non ha mai chiesto né ricevuto un soldo pubblico per nessuna attivita’ svolta nel Parco e neanche mai ricevuto un encomio per il lavoro svolto e completamente autofinanziato!

Il Parco invece ad oggi presenta ancora molti problemi, come ad esempio la mancanza di illuminazione e videosorveglianza, nonostante da noi più volte richiesto via PEC, con conseguenti atti di vandalismo notturno a cui spesso pongono rimedio proprio i volontari di Legambiente, oppure la mancata apertura dei bagni pubblici, nonostante da noi più volte sollecitata sempre via PEC e la mancata manutenzione dell’impianto idrico per mantenerlo efficiente, aumentando il numero delle fontanelle, e dell’impianto antincendio, con il conseguente impegno dei volontari Legambiente nella faticosa cura delle piante giovani piantumate e come servizio e monitoraggio antincendio. Aggiungiamo poi che spesso i nostri volontari devono anche sistemare le reti di recinzione che vengono divelte di notte e riposizionare le panchine dell’area pic nic che vengono spostate dai vandali e che, nonostante richieste, non sono state mai fissate a terra. Inoltre è in corso un iter congiunto con l’Amministrazione per il posizionamento della casetta ecologica in legno amovibile, in modo che gli oneri autorizzativi non siano tutti a carico della Associazione, la quale provvede già con la sua raccolta fondi all’acquisto della casetta, ma questo iter ha incontrato pure notevoli difficolta’ e nessuna facilitazione.

“Purtroppo dobbiamo constatare che, al di la’ dei proclami in campagna elettorale, – dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale della Associazione, – la nostra Associazione con i suoi Volontari è stata negli anni scorsi completamente abbandonata a se stessa, senza ottenere attenzione e risposta alle nostre richieste e sollecitazioni e proposte, con l’unica eccezione dell’ex Assessore ai Lavori Pubblici Dott. Luca Caringi il quale si è sempre mostrato disponibile all’ascolto e alla soluzione dei problemi. Siamo stati perfino inopinatamente esclusi dal Progetto del Servizio Civile Nazionale, nonostante avessimo fatto una proposta di collaborazione molto vantaggiosa e completamente gratuita per l’Ente Comunale, proposta solo parzialmente recuperata nelle ultime fasi e solo grazie all’impegno e alla disponibilita’ della Consigliera delegata Sara Norcia. Nonostante questo il nostro Circolo con i suoi Volontari e con alcuni Amici del Parco, ha continuato ad occuparsi a pieno titolo della sua piccola manutenzione e valorizzazione, onorando la Convenzione in essere e rispondendo a tutte le richieste dell’Ente, come dimostrano i rapporti semestrali e annuali inviati via PEC, il censimento delle specie arboree ed arbustive consegnato via PEC, e le decine e decine di eventi organizzati, e le piantumazioni e pulizie periodiche e i servizi di vigilanza ambientale. Facciamo quindi un appello a tutti i Candidati Sindaco affinche’ il Parco torni al centro delle politiche del verde urbano ricordando che Terracina è già una citta’ estremamente carente in tema di verde urbano e il Rapporto annuale Legambiente ECOSISTEMA URBANO di Terracina su dati 2018 ha confermato infatti i pessimi indicatori, relativamente al verde pubblico disponibile ovvero la percentuale di verde pubblico rispetto alla superficie comunale che è pari allo 0,16%, molto inferiore alla media delle Piccole Città  che è di 2,9%, con le migliori (per lo più città del nord) che si collocano oltre il 10%, e relativamente al Verde Urbano Fruibile pari a 4,74 metri quadro/abitante che risulta molto inferiore sia alla media delle Piccole Città che è di 43,94 metri quadro/abitante che a quanto stabilito dall’Art. 17 della legge 765 1967 “Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica” che individua in almeno in 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (i cosiddetti standard urbanistici).

Per tutte queste ragioni il Circolo Legambiente Terracina invita tutti i Candidati Sindaco ad un incontro che si svolgerà il 9 settembre alle ore 12, della durata di una ora, all’ingresso del Parco, in via Dante Alighieri, affinche’ essi possano acquisire tutte le informazioni e prendano in carico la questione del Parco e delle sue necessita’, facendone un punto esplicito di programma elettorale!”.




In data odierna è stato inviato dal Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” via PEC un ESPOSTO a Comune di Terracina, nella persona del Sindaco ff. e dell’Ufficio Ambiente, Polizia Municipale, Comando Carabinieri Terracina e Comando Carabinieri Forestali di Latina e Stazione di Terracina e per conoscenza alla Ditta di Gestione del Verde Urbano Verdidea srl e al Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, SU GRAVE FATTO RELATIVO AD UN ESEMPLARE DI PINUS PINEA CENTENARIO DI CIRCA 15 METRI IN UN GIARDINO STORICO A VALENZA PAESAGGISTICA A TERRACINA


 Terracina 17 agosto 2020

Alla cortese attenzione di:

Sindaco facente funzione del Comune di Terracina

Ufficio Ambiente del Comune di Terracina

Comando Polizia Municipale del Comune di Terracina

Stazione Carabinieri Forestali Terracina

Comando Provinciale Carabinieri Forestali di Latina

Comando Stazione Carabinieri Terracina

Verdeidea srl

Cc: Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio

OGGETTO: ESPOSTO SU UN IMPROVVISO ESSICAMENTO DI UN PINO DOMESTICO (PINUS PINEA) CENTENARIO DI CIRCA 15 METRI PRESSO I GIARDINI DI LEVANTE – DEDICATI AL BATTAGLIONE BERSAGLIERI ZARA, GIARDINO STORICO DI TERRACINA IN ZONA VIA TRIPOLI A TERRACINA

Con il presente esposto vi mettiamo a conoscenza di un fatto grave accaduto in questi ultimi giorni presso i Giardini di Levante- dedicati al Battaglione Bersaglieri Zara – a Terracina presso Via Tripoli.

I Giardini di Levante sono una area verde storica e simbolica per Terracina e chiaramente di grande valore paesaggistico, dato che essi si trovano ai piedi di Pisco Montano, uno degli attrattori turistici più importanti di Terracina e di grande valore naturalistico, visto che in esso dimorano esemplari di Pinus pinea centenari.

Uno di questi pini centenari di enorme valore paesaggistico che godeva, fino a pochi giorni fa, di ottima salute ha improvvisamente iniziato a seccarsi, come testimoniato dalle foto allegate. La chioma e le foglie hanno subito in poco tempo un rapidissimo disseccamento rimanendo sui rami e la pianta sta assumendo uno strano colore rossiccio chiaramente visibile a occhio nudo. La situazione, che ripetiamo, si aggrava di giorno in giorno, rischia di impattare anche sulla l’incolumità stessa delle persone perché indebolendo la pianta, che è ormai quasi seccata, potrebbe accadere l’irreparabile, visto che il grande albero alto 15 metri circa con la chioma ormai secca e indebolita può rovinare a terra colpendo persone e veicoli di passaggio.

Il pino si trova accanto ad altri pini coevi che non mostrano nessun segno di sofferenza per ora ma che, a causa di una eventuale patologia, potrebbero essere anch’essi danneggiati.

Chiediamo pertanto l’immediato intervento di un fitopatologo di vostra fiducia che possa accertare al più presto, attraverso una ispezione e un campionamento del tessuto vegetale, del tronco e del terreno, le cause di tale improvviso e rapidissimo evolversi verso la morte, per accertare le motivazioni di tale deterioramento e questo sia per valutare che non sia una grave patologia trasmissibile ad altri esemplari vicini o se ci siano eventualmente i presupposti di una violazione dell’art.146 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio – D.lgs. 22/01/04 n.42 per la distruzione di un elemento caratterizzante il paesaggio oltre che per un fatto lesivo delle Bellezze naturali secondo quanto definito dall’art. 1 sexies della L. 431/85 e dalla L. 1497/39.

Vi informiamo peraltro che la nostra Associazione, in qualita’ di portatore di interesse diffuso, potra’ procedere, da sola o in collaborazione con altre associazioni o coordinamenti nazionali, alla nomina di un fitopatologo di fama per i medesimi accertamenti.

Dalle foto allegate si può anche notare che i Giardini pubblici, compresa l’area su cui insiste il suddetto pino purtroppo ormai in fin di vita, è attualmente utilizzata come “dehors” estivo, dove sia il pino in questione che altri pini sono stati circondati da sedie e tavoli e in alcuni casi il pavimento erboso è stato ricoperto con mattonato amovibile o con telo impermeabile.

Su tali usi temporanei la nostra Associazione contestualmente chiede di essere informata della effettiva presenza di autorizzazioni rilasciate dall’Ente Comunale e di tutte le prescrizioni, sicuramente fatte dall’Ente Comunale, per garantire la massima tutela della superficie erbosa e del prezioso patrimonio arboreo e arbustivo dei Giardini in questione.

Segnaliamo inoltre che l’ Ente Comunale in indirizzo è purtroppo privo ancora oggi di un minimo strumento regolatorio del verde urbano e chiediamo quindi, proprio alla luce di vicende come queste, di predisporre e adottare con urgenza un piano e un regolamento del verde ai sensi delle recenti “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” prodotte nel 2017 dal Ministero dell’Ambiente e coerenti con quanto predisposto dallo specifico gruppo di lavoro ISPRA-ANCI.

Nonostante l’assenza di strumenti regolatori riteniamo comunque di fondamentale importanza impegnare gli utilizzatori degli spazi verdi urbani, anche e soprattutto se in deroga per l’utilizzo del suolo pubblico a causa della emergenza COVID19, al totale rispetto della superficie erbosa e del patrimonio arboreo e arbustivo per evitare potenziali danni ad un bene della collettivita’.

Inoltre ricordiamo che Terracina è già una citta’ estremamente carente in tema di verde urbano e il Rapporto annuale Legambiente ECOSISTEMA URBANO di Terracina su dati 2018 ha confermato infatti i pessimi indicatori, relativamente al verde pubblico disponibile ovvero la percentuale di verde pubblico rispetto alla superficie comunale che è pari allo 0,16%, molto inferiore alla media delle Piccole Città  che è di 2,9%, con le migliori (per lo più città del nord) che si collocano oltre il 10%, e relativamente al Verde Urbano Fruibile pari a 4,74 metri quadro/abitante che risulta molto inferiore sia alla media delle Piccole Città che è di 43,94 metri quadro/abitante che a quanto stabilito dall’Art. 17 della legge 765 1967 “Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica” che individua in almeno in 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (i cosiddetti standard urbanistici).

Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento in merito.

Cordiali Saluti

Anna Giannetti

Presidente
Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”
cell. 3491412199

email: legambiente.terracina@gmail.com 
PEC: legambiente.terracina@pec.it
facebook: https://www.facebook.com/Circolo-Legambiente-Terracina-Pisco-Montano-1222094757805680/ 
twitter: legambienteter2 
website: https://legambienteterracina.wordpress.com/

#VIVIPARCHIDELAZIO: VENERDI’ 31 LUGLIO ALLE ORE 10.30 PRESSO IL MONASTERO SAN MAGNO A FONDI UN EVENTO GRATUITO CON LABORATORIO DIDATTICO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “ACQUA SORELLA PREZIOSA” A CURA DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” CON ACQUALATINA SPA E ENTE PARCO MONTI AUSONI E LAGO DI FONDI SUL TEMA DELLE SORGENTI, DELLA LORO INDIVIDUAZIONE E CAPTAZIONE, DELLA LORO QUALITA’ MA ANCHE DELLA SICCITA’ E RISPARMIO E RIUSO IDRICO E VISITA GUIDATA SULLE SORGENTI DEL MONASTERO E SULLA SUA STORIA A CURA DEL SIG. EMILIO FONTANA, VOLONTARIO DELLA FRATERNITA’ DI SAN MAGNO E CONOSCIUTO E STIMATO CONOSCITORE DEL MONASTERO

Terracina, 29 luglio 2020                         Comunicato Congiunto n. 186

Anche il Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi partecipa all’iniziativa Vivi i Parchi del Lazio promossa dall’Assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, organizzando in collaborazione con le Associazioni del territorio un ricco programma di appuntamenti dal venerdì alla domenica dedicato a chi, a causa dell’emergenza sanitaria resterà nel Lazio, ma ama la natura e gli spazi aperti. Le iniziative sono state pensate per le famiglie, compresi i nonni e i bambini. Tutti gli appuntamenti sono all’aperto, gratuiti e a prenotazione obbligatoria in rispetto alle norme di prevenzione dettate a seguito dell’emergenza sanitaria.

Venerdì prossimo 31 luglio alle ore 10.30 fino alle 12.00 si svolgerà, nello scenario di bellezza incomparabile del Monastero di San Magno a Fondi, un laboratorio didattico interattivo dedicato principalmente ai ragazzi ma aperto a tutti sul tema della risorsa idrica denominato “ACQUA SORELLA PREZIOSA” e verrà effettuata, a cura del Sig. Emilio Fontana, volontario della Fraternita’ di San Magno e profondo conoscitore della storia del Monastero, una insolita visita guidata dedicata proprio alla Sorgente su cui nasce il Monastero con brevi cenni alla storia del Monastero.

Successivamente verrà presentato il progetto didattico “Acqua Sorella Preziosa”, già proposto alla Regione Lazio e che verrà avviato con la firma prossima di un protocollo di intesa tra Ente Parco Ausoni e Lago di Fondi, Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”- per il costituendo Centro di Educazione Ambientale Legambiente e Acqualatina SpA per la definizione congiunta di iniziative e moduli didattici relativi alla preziosa risorsa idrica, con una introduzione alla struttura geologica del Parco e la ricchezza delle sue sorgenti, le principali sorgenti individuate, la loro qualita’ e la loro alimentazione con la definizione di percorsi di visita e illustrazione delle tecniche di individuazione e captazione, con le principali tecnologie per la analisi e la assicurazione di qualita’ alla fonte e i principali problemi, la mancanza di pioggia e la siccita’ incombente e con illustrazione di tecniche di risparmio e riuso della risorsa idrica.

Il Dott. Ing. Giorgio Stagnaro, Direttore Operativo Acqualatina SpA e il Dott. Ing. Stefano Giulioli, Responsabile Impianti e Reti Acqualatina SpA illustreranno brevemente e in modo interattivo le sorgenti e le tecniche di individuazione e captazione con l’assicurazione della qualita’, mentre il Dott. Ing. Gabriele Subiaco, Responsabile Scientifico e Volontario Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, si concentrera’ sui principali rischi ambientali, come la siccita’ di questi mesi e la necessita’ di preservare l’acqua potabile cambiando alcuni comportamenti nella vita quotidiana.

L’evento è gratuito, si svolgerà all’aperto e rispettera’ tutte le norme anti-COVID ma sarà necessario indossare mascherine o mantenere comunque la distanza di 1 m.

L’evento sarà ad esaurimento dei posti disponibili tenendo conto delle norme del distanziamento sociale. Sarà possibile prenotarsi sia alla pagina facebook dell’evento https://www.facebook.com/events/755204615311251/ che al numero 3491412199.

https://www.h24notizie.com/2020/07/29/il-monastero-di-san-magno-protagonista-del-progetto-acqua-sorella-preziosa/?fbclid=IwAR15m4sfFqGv0QFguTqMQe1Yp6KyVSd-pJuv5m8JgrhcE_rqOQ8S_wu1uCo

 

LEGAMBIENTE TERRACINA TORNA SULLA QUESTIONE TRENO A TERRACINA: DALL’INCONTRO TECNICO DI APPROFONDIMENTO CON LA DIREZIONE REGIONALE TRASPORTI, SI CONFERMA CHE NON ESISTE ANCORA AD OGGI NESSUN PROGETTO COMPLESSIVO E CHE I TEMPI SIA DELL’APPALTO ATTUALE CHE DELLA PREDISPOSIZIONE DELL’EVENTUALE PROGETTO INTEGRATIVO E SUCCESSIVAMENTE DEL PROGETTO DI RIPRISTINO DELLA LINEA SARANNO ANCORA LUNGHI.   

Terracina, 27 luglio 2020                      Comunicato Stampa n. 185

LEGAMBIENTE TERRACINA INSIEME CON L’OSSERVATORIO REGIONALE SUI TRASPORTI E LEGAMBIENTE LAZIO HA EFFETTUATO NEI GIORNI SCORSI UN INCONTRO TECNICO DI APPROFONDIMENTO CON ING. F. BIASI DELLA DIREZIONE REGIONALE TRASPORTI, ALLA PRESENZA DELLA DOTT.SSA LORENZON DELLA SEGRETERIA TECNICA DELL’ASSESSORATO TRASPORTI, E SI CONFERMA CHE NON ESISTE ANCORA AD OGGI PURTROPPO NESSUN PROGETTO COMPLESSIVO E CHE I TEMPI SIA DELL’APPALTO ATTUALE CHE DELLA PREDISPOSZIONE DEL PROGETTO INTEGRATIVO E SUCCESSIVAMENTE DEL PROGETTO DI RIPRISTINO DELLA LINEA SARANNO MOLTO LUNGHI.  LEGAMBIENTE E L’OSSERVATORIO HANNO RICHIESTO ALLA REGIONE DI COORDINARE TUTTE LE LINEE DI PROGETTO E DI ORGANIZZARE INCONTRI PERIODICI PER MONITORARE COSTANTEMENTE DA ADESSO IN POI LO SVILUPPO DELL’INTERO PROGETTO

A valle dell’incontro richiesto dal Circolo, da Legambiente Lazio e dall’Osservatorio Trasporti Regionale e avvenuto nei giorni scorsi, possiamo affermare che la Regione Lazio e in particolare la Segreteria Tecnica dell’Assessorato e la Direzione Regionale Trasporti ha inquadrato in modo corretto tutta la complessità dell’azione di ripristino della linea e concorda con quanto da noi rappresentato, ovvero che un conto è l’intervento per mitigare il rischio del dissesto idrogeologico, un altro è quello di procedere alla riattivazione della linea ferroviaria.

Si è concordato infatti nell’incontro che non c’è, ancora ad oggi e dopo quasi 8 anni dalla caduta del masso, alcuna chiarezza sui lavori complessivi di messa in sicurezza necessari, i loro costi e i loro tempi e soprattutto su quali siano i parametri di accettabilità del rischio da parte di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), responsabile della decisione di riattivare il servizio, considerato che i lavori di messa in sicurezza del versante franoso non ridurrebbero la classe di rischio elevata (classe 4), come da Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), ma lo mitigherebbero soltanto.

Purtroppo, come era già emerso nell’audizione della Commissione Trasporti della Regione Lazio dello scorso Novembre richiesta dal nostro Circolo insieme a Legambiente Lazio e Osservatorio regionale sui Trasporti, sarà necessario, dopo l’espletamento della gara d’appalto per la messa in sicurezza di Monte Cucca (in capo al Comune di Terracina), prevista non prima di un anno anche in base ai tempi stabiliti dal codice degli Appalti, procedere, da parte della Regione e con i fondi disponibili ad oggi (ovvero i famosi 6 milioni di euro di cui si parla nel Piano Infrastrutture e Trasporti della Regione per il ripristino della linea riportati anche nel nuovo piano di investimenti e anche nella vecchia delibera CIPE (Delibera Cipe del marzo 2018 pubblicata in gazzetta ufficiale n. 132 del 9-6-2018)) ad un progetto integrativo per la messa in sicurezza dell’intero fronte franoso che, ricordiamo, comprende anche Monte Leano. Progetto integrativo che va definito, tenendo conto dei requisiti di RFI, e valutato in termini di costi. Costi che potrebbero essere coperti con parte dei 6 milioni di finanziamenti riportati nel Piano Infrastrutture e Trasporti della Regione, verificando puntualmente quanti di quei 6 milioni siano effettivamente necessari per il rispristino della linea e del servizio ferroviario ed utilizzando la parte restante per il progetto integrativo di messa in sicurezza della montagna.

Ed è proprio questo l’elemento più discordante: RFI non avendo proceduto alla manutenzione del tratto ferroviario che risultava sospeso ma non cancellato, ha lasciato degradare tutti i materiali, gli azionamenti, le opere civili, la stazione di Terracina, e risulta evidente, anche ai non esperti, che la cifra finanziata potrebbe non essere più congruente con le necessità di ripristino del servizio stimate a suo tempo e questo anche a seguito della necessità di adeguamento alle nuove normative di esercizio che nel frattempo sono subentrate.

E’ quindi necessario che la Regione Lazio faccia chiarezza verificando tutto quello che serve in termini di budget sia relativamente alla messa in sicurezza del fronte franoso nella sua interezza che alla riattivazione del servizio, visto che è stato riconosciuto da tutti i partecipanti all’incontro che l’unico progetto, ad oggi, effettivamente approvato e finanziato dalla Regione Lazio su piattaforma RENDIS e in via di attuazione da parte del Comune di Terracina, relativo alla messa in sicurezza del Monte Cucca, coprirebbe solo una parte del versante e non sarebbe sufficiente, come del resto è riportato nelle conclusioni della relazione tecnica allegata al progetto esecutivo, per consentire la riattivazione della tratta, neanche con la eventuale esigua cifra aggiuntiva di 800.000 euro stanziata dal Comune di Terracina.

“Ringraziamo l’ Assessorato Regionale ai Trasporti e la Segreteria Tecnica e la Direzione Generale Trasporti della Regione Lazio nelle persone della Dott.ssa Giulia Lorenzon e l’Ingegnere Filippo Biasi  per aver dedicato tempo ed energie all’incontro e agli approfondimenti a margine e per aver accolto la proposta proveniente dall’ Osservatorio Regionale Trasporti e da Legambiente Lazio, oltre che dal nostro Circolo, di istituire un tavolo tecnico che monitori tutta l’evoluzione del progetto, per evitare gli errori e le carenze anzi peggio le manipolazioni informative degli anni precedenti e per aver accolto, e preso in carico per valutarla, la proposta di avere la Regione Lazio come coordinatore di tutto il progetto, avendo la Regione la duplice veste dell’Ente sovraordinato per la difesa del suolo e Ente gestore di un contratto di servizio con Trenitalia. Inoltre riteniamo importante che anche Trenitalia si esprima da subito sul ripristino della tratta anche perché non vorremmo trovarci nella condizione di spingere per un forte investimento pubblico infrastrutturale che però poi non può trasformarsi in effettivo servizio a causa della non remunerabilita’ della tratta ferroviaria o peggio a causa della mancanza di treni idonei o altri materiali necessari. Chiediamo che la Regione definisca e concordi una volta per tutte i Parametri di accettabilita’ del rischio per la riattivazione del servizio da parte di RFI e si predisponga, con un addendum al Contratto di Servizio con Trenitalia, a modificare il servizio da gomma a ferro e a reperire i treni necessari. Oggi abbiamo fatto sicuramente un passo avanti in termini di chiarezza condivisa sullo stato del progetto e sulle sue ulteriori necessità in termini sia progettuali che finanziari, necessità che monitoreremo con attenzione nei prossimi mesi, con la Regione, assieme ai tempi e ai costi della gara che sarà indetta dal Comune per la messa in sicurezza del tratto già progettato e finanziato di Monte Cucca. E’ un cammino lungo e non sarà semplice raggiungere l’obiettivo, ma perlomeno è stato condiviso un approccio ed una metodologia di lavoro che non potrà che essere apprezzata da tutti i cittadini e i turisti di Terracina che potranno essere informati correttamente su quanto riguarda la questione treno senza proclami superficiali e affrettati trionfalismi del momento“ dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”. 

https://www.ilfaroonline.it/2020/07/27/terracina-legambiente-torna-sulla-questione-del-treno-non-esiste-nessun-progetto-complessivo/354506/

https://www.h24notizie.com/2020/07/26/stazione-ferroviaria-di-terracina-legambiente-fa-il-punto-della-situazione/?fbclid=IwAR0BViQe2vf_XIcMBnA03ODLAtYp9ayTbaP-OtlvAam51MeOds6OM33CZDY

http://www.anxurtime.it/questione-treno-legambiente-in-pressing-sulla-regione/

https://www.latinatoday.it/attualita/treno-terracina-legambiente-nessun-progetto.html

Treno

 

LEGAMBIENTE TERRACINA ANTICIPA I DATI DI GOLETTA VERDE A TERRACINA: PER IL QUARTO ANNO CONSECUTIVO LA QUALITA’ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE DI TERRACINA RISULTA BUONA SU TUTTA LA COSTA E IL LABORATORIO “GOLETTA VERDE” DELL’ITS A. BIANCHINI IMPEGNATO SUI CAMPIONAMENTI, ANALISI E MONITORAGGI VIENE CERTIFICATO DA LEGAMBIENTE NAZIONALE. OPERATIVA UNA TASK FORCE DI MONITORAGGIO CHE OPERA TUTTO l’ANNO NEL QUADRO DEL CONTRATTO DI COSTA DELL’AGRO PONTINO, CON LEGAMBIENTE, ITS A. BIANCHINI, ACQUALATINA SPA E CAPITANERIA DI PORTO-GUARDIA COSTIERA PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DEI REFLUI FOGNARI.

Terracina, 15 luglio 2020                          Comunicato Stampa n. 184

Quest’anno la Goletta, giunta alla sua 34esima edizione, non segue il classico itinerario coast to coast a bordo dell’imbarcazione, che si prende per la prima volta una piccola pausa nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia. La 34esima edizione di Goletta Verde vede come partner principali CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Partner sostenitore è invece Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio. La campagna 2020 è inoltre realizzata con il contributo di Fastweb. Media partner è la Nuova Ecologia.

Per il quarto anno consecutivo Terracina si conferma con una buona qualita’ delle acque di balneazione e i dati ufficiali di dettaglio https://golettaverde.legambiente.it/2020/07/11/nel-lazio-la-quinta-tappa-della-goletta-verde-2020-il-programma/ saranno comunicati nella prossima conferenza stampa di presentazione dei dati venerdi’ prossimo 17 a Roma. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.“

Quest’anno poi sia i campionamenti nei punti stabiliti (Spiaggia di Levante- Foce Canale Navigazione, Spiaggia – Porto Badino, Spiaggia – Foce Fiume Sisto), sia le analisi e i report, sono state tutte effettuate a cura del Circolo Legambiente locale, supportato dall’Ufficio Scientifico di Legambiente nazionale e della Squadra locale “Goletta Verde-Sentinelle del Mare” dell’ITS A. Bianchini, composta dalle allieve Claudia Rizzi e Maria Celani, coordinate dalla Prof. Angelina Fruggiero, responsabile del Laboratorio Chimico.

E’ attiva nel territorio di Terracina una task force di monitoraggio che opera ormai da tre anni e che vede protagonisti Legambiente Terracina, Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, Acqualatina SpA, ITS A. Bianchini, soggetti aderenti al Contratto di Costa dell’Agro Pontino, coordinato dalla Provincia di Latina.  La task force, cosi’ come fortemente auspicata da Legambiente Lazio, https://www.legambientelazio.it/dossier-mare-monstrum-di-legambiente/  prevede infatti una rete di punti di prelievo nelle zone maggiormente a rischio anche all’interno di alcuni canali e una serie di campionamenti e successive analisi per individuare e segnalare da subito le aree maggiormente critiche e poter intervenire tempestivamente. Ricordiamo sempre che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al ‘maggior rischio’ presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini anche attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso si trovano sulle nostre spiagge e che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.

La grande novita’ di quest’anno è quella relativa alla certificazione ormai ufficiale del Laboratorio Chimico dell’ITS. A. Bianchini, come Laboratorio “Goletta Verde” per tutto il Lazio, il quale ha provveduto con le sue squadre di tecnici e di allievi, vere Sentinelle del Mare, sia alle fasi di campionamento che alle fasi di analisi e reportistica. Il laboratorio “Goletta Verde a Terracina” si è quindi ormai consolidato come un laboratorio attrezzato nel pieno rispetto delle norme legislative, in particolare quelle relative alla sicurezza, fornito di varie apparecchiature e strumentazioni che consentono l’analisi qualitativa e quantitativa di campioni di vario genere, come Polarimetro, pH-metri, conduttimetri, Microscopi e microscopio con telecamera, Stereoscopi, Pompe, Spettrofotometro UV- Visibile, Cella elettroforetica, Spettrometro IR, HPLC – cromatografo ionico, Gascromatografo, GC-MS, strumentazioni che – dato l’alto contenuto tecnologico- permettono di effettuare anche analisi di campioni complesse e rilevare anche la presenza di pesticidi ed altre sostanze in campioni d’acqua.

“Il nostro Laboratorio, vincitore con Legambiente nel 2017 di un importante progetto PON-MIUR “Da Goletta Verde alle Sentinelle del Mare”, uno tra i 14 progetti ammessi al finanziamento per la Regione Lazio in base alle graduatorie MIUR a valere sul PON 2014-2020 – Fondi strutturali europei, ha visto una prima fase di predisposizione con strumenti e dotazioni importanti come, solo ad esempio, la sonda multiparametrica che permette di misurare diversi parametri chimico-fisici come la temperatura, PH, conducibilita’, salinita’, percentuale di ossigeno disciolto,etc..e l’acquisizione delle conoscenze e le competenze di base per le analisi fisico-chimiche e batteriologiche delle acque come da protocollo scientifico Goletta Verde, tutto certificato da Legambiente ed operativo sul nostro territorio per tutto l’anno, per monitorare l’inquinamento organico (presenza di batteri fecali e germi patogeni derivante da assenza di depuratori, di reti fognarie o dal cattivo funzionamento di tali sistemi); e una seconda fase, in cui si sono acquisite ulteriori conoscenze e competenze e si è dotato il laboratorio di strumenti e strutture idonee come il GC-MS, IR, Spettrofotometro UV-Visibile, per poter estendere il monitoraggio periodico anche alle microplastiche, ai fertilizzanti chimici (fosfati e nitrati), ai pesticidi e ai diserbanti, oli minerali, idrocarburi, ammoniaca, solventi. Cioè a tutte quelle sostanze chimiche che, come messo in evidenza ormai da anni dall’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) nei rapporti annuali sullo stato delle acque italiane, inquinano gravemente i corpi idrici, le acque continentali e quelle marine, producendo effetti dannosissimi sulla flora e sulla fauna, con gravi pericoli anche per l’uomo, effetti che non rimangono localizzati nelle zone di scarico, ma si fanno sentire spesso a distanze notevoli. La Scuola ha poi ricevuto un ulteriore finanziamento MIUR, guidato sempre dai protocolli Legambiente, per l’acquisizione di ulteriori apparecchiature e strumentazioni al fine di diventare un centro di monitoraggio delle acque che possa operare all’interno del Contratto di Costa dell’Agro Pontino, coordinato dalla Provincia di Latina, associato ad una rete di punti di monitoraggio sui corsi d’acqua (Linea Pio, Portatore, Ufente, Amaseno, Sisto, etc.) da cui derivano le gravi forme di inquinamento come il #marinelitter, le microplastiche e l’inquinamento da agenti chimici, tutti fattori che poi vanno a compromettere inevitabilmente la qualità delle acque del nostro mare”, dichiara la Professoressa Angelina Fruggiero, Responsabile del Laboratorio.

“Guardando al problema complesso della qualità dell’acque relative ad un intero territorio è evidente che quanto viene fatto, con enormi sforzi, da Legambiente attraverso la storica campagna di Goletta Verde (analisi microbiologica) rappresenta un punto di vista parziale del problema. Ritengo infatti che la valutazione della qualità delle acque superficiali tutte e dello stato di salute dell’ecosistema debba essere oramai affrontato andando ad analizzare tutte le potenziali fonti di inquinamento che sono molteplici e specifiche per ogni territorio. Analizzando le componenti chimiche di inquinamento (nitrati, fosfati, pesticidi, diserbanti, etc), metalli, olii, plastiche (micro e nano), altri elementi chimici e non, come infatti stiamo cercando di predisporre con il Laboratorio dell’ITS A. Bianchini. E‘ chiaro che questo richiede risorse economiche e competenze non banali, difficili da reperire per una associazione fatta solo di Volontari ma anche per una Scuola. E allora penso che dovrebbero nascere tanti progetti regionali di monitoraggio, come quello che abbiamo proposto all’interno del Contratto di Costa dell’Agro Pontino, coordinato dalla Provincia di Latina, che prevedono la cooperazione e la partecipazione di Enti preposti (come Provincia, ARPA Lazio, Acqualatina, Comuni, Consorzi di bonifica, Capitaneria di Porto- Guardia Costiera, etc), associazioni di volontariato e scuole finanziati anche con il contributo di fondi pubblici per affrontare il tema utilizzando in maniera sinergica le risorse e le competenze. Progetti in grado di tenere la situazione sotto controllo durante tutto il corso dell’anno, di rilevare tempestivamente le criticità e di intervenire rapidamente su un territorio come il nostro che vede non solo la minaccia dell’inquinamento e quella climatica ma anche quella della salinizzazione del terreno e della falda. La strada è quella che abbiamo cercato di tracciare in questi anni con l’esperienza relativa alla costituzione del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina”, frutto di una proficua collaborazione tecnica e didattica che dura ormai da più di tre anni tra il Circolo locale, Legambiente nazionale, Legambiente Scuola e Formazione e l’ ITS A. Bianchini, e che ormai si va affermando come vero e proprio Centro di Analisi e Monitoraggio provinciale per tutta l’ATO4 e che vedra’ da quest’anno una collaborazione sempre più stretta anche con i Laboratori di Analisi di Acqualatina SpA.dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale Legambiente. 

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3122/il-circolo-legambiente-anticipa-i-dati-di-goletta-verde-per-il-quarto-anno-consecutivo-la-qualita-delle-acque-di-balneazione-di-terracina-risulta-buona-su-tutta-la-cost

http://www.anxurtime.it/goletta-verde-le-analisi-di-legambiente-sulla-qualita-dellacqua/

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-buone-le-acque-per-la-balneazione-i-dati-di-legambiente-pisco-montano/

https://www.radioluna.it/news/2020/07/terracina-legambiente-anticipa-i-dati-di-goletta-verde-buona-la-qualita-delle-acque-a-terracina/

 tps://www.canaleenergia.com/rubriche/inquinamento/terracina-legambiente-qualita-delle-acque-di-balneazione-buona-su-tutta-la-costa/

https://www.ilmessaggero.it/latina/latina_mare_il_litorale_bocciato_al_50_da_goletta_verde_di_legambiente-5352807.html

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LEGAMBIENTE TERRACINA PARTECIPA PER IL TERZO ANNO ALLA RETE COMUNALE DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI (AIB 2020) E INVIA DUE ESPOSTI PER SEGNALARE UN’AREA FORTEMENTE PERICOLOSA IN LOCALITA’ SANTO STEFANO E I PRINCIPALI RISCHI RELATIVI ALL’AREA DI MONTE SANT’ANGELO, ZONA PROTETTA DALLA UNIONE EUROPEA (SIC-ZSC) DI INESTIMABILE VALORE STORICO-ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO.  

Terracina, 8 luglio 2020                          Comunicato Stampa n. 183

Legambiente Terracina ha sottoscritto, per il terzo anno consecutivo, il protocollo d’intesa per le attività anticendio boschivo. La rete di prevenzione degli incendi, creata nel 2018 proprio a seguito del grave disastro incendiario dell’estate del 2017, sul quale Legambiente invio’ un corposo esposto in Procura, è coordinata dalla Protezione Civile comunale con le associazioni di volontariato, ambientaliste, sportive, cacciatori, e ha visto negli ultimi tre anni aumentare la propria qualita’ e quantita’ di impegno fino ad essere considerata una buona pratica da integrare nel sistema di prevenzione regionale della stessa Agenzia Regionale di Protezione Civile. I numeri del servizio AIB riportati l’anno scorso nel comunicato istituzionale conclusivo del 2019 https://comune.terracina.lt.it/notizie/111058/prevenzione-incendi-ottimi-risultati-terracina sono stati di tutto rispetto: circa 100 volontari impiegati in turni h24 per 108 giorni consecutivi (pari a 2592 ore di servizio), 21 interventi distribuiti tra la zone Le Mole, Frasso e Barchi, sette associazioni più la Protezione Civile Comunale, con il servizio potenziato dall’acquisto di una telecamera antincendio dotata di sensori infrarossi e capace di fornire informazioni georeferenziate h24 per 365 giorni l’anno, installata presso la zona collinare del territorio comunale, capace di coprire un raggio di diversi chilometri, il tutto in costante sinergia con la Protezione Civile Regionale, i Carabinieri Forestali, i Vigili del Fuoco e con le forze dell’ordine preposte.

Legambiente Terracina si occupa del problema degli incendi boschivi fin dal 2017, a seguito della gravissima situazione degli incendi dell’estate 2017 riportata nella nota congiunta sulla vicenda di #terracinainfiamme https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/08/18/nota-congiunta-del-circolo-legambiente-di-terracina-e-di-legambiente-lazio-dopo-lazioinfiamme-anche-terracinainfiamme-con-un-prezioso-sic-regionale-quello-di-monte-leano-andato-completamente-in-f/ e dopo aver presentato il 1 ottobre 2017 insieme a Legambiente Lazio, a valle di una complessa raccolta di segnalazioni e testimonianze, un articolato e dettagliato esposto con allegati fotografici e rilevamenti satellitari alla Procura della Repubblica di Latina https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/11/05/il-circolo-legambiente-di-terracina-pisco-montano-ha-presentato-nelle-scorse-settimane-congiuntamente-a-legambiente-lazio-un-articolato-e-dettagliato-esposto-alla-procura-di-latina/ che ha sicuramente contribuito a identificare le cause e quantificare i danni provocati dagli incendi avvenuti in preziosissime aree tutelate dalla Unione Europea a Terracina come SIC IT6040007 “Monte Leano” promosso a ZSC – Zona Speciale di Conservazione, SIC IT6040009 “Monte Sant’Angelo” promosso a ZSC, all’area collinare di Santo Stefano e Camposoriano – Sito di Interesse Comunitario IT6040006 “Monti Ausoni meridionali” promosso a ZSC, e con particolare riferimento alle zone ZPS.

Inoltre Legambiente Terracina collabora con l’Ente Parco Ausoni e Lago di Fondi, in qualita’ di firmatario di un protocollo specifico sottoscritto il 29 marzo 2018 http://www.parcoausoni.it/firmato-protocollo-dintesa-parco-ausoni-circolo-legambiente-terracina-la-tutela-lo-sviluppo/  relativamente ai Servizi di Vigilanza Ambientale, tra cui anche la sorveglianza antiincendio, e ai Servizi di supporto, attraverso la conoscenza da parte di Legambiente degli strumenti tecnologici satellitari, come il sistema europeo European Forest Fire Information System (EFFIS), Global Wildfire Information System (GWIS), del Copernicus Emergency Management Services (EMS).

Legambiente Terracina, dopo aver già partecipato attivamente alla stagione AIB 2018, 2019, ha firmato il protocollo e iniziato i propri servizi in concomitanza con la Ordinanza del Comune di Terracina N.71/AG del 15/06/2020 “Applicazione delle misure di prevenzione rischio incendi boschivi in vista del periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi” e ha provveduto ad inviare nei giorni scorsi, a seguito delle attività di vigilanza e avvistamento, ben due esposti – ampiamente documentati con rilievi fotografici- al Comando Provinciale dei Carabinieri Forestali, all’ Ente Parco Ausoni e Lago di Fondi, Comune di Terracina e Monte San Biagio al fine di segnalare un potenziale rischio di incendio relativo ad una ampia zona di circa 10 ettari interessata da un taglio del bosco e dalla presenza di ingenti quantitativi di ramaglie secche non asportate in localita’ Santo Stefano a Terracina e un potenziale rischio di incendio nell’area di Monte S.Angelo, considerando le fasce di interfaccia con la Strada panoramica, le intersezioni con il Sentiero del Tempio e il Parco della Fossata, l’abbandono illegale di rifiuti, la mancata manutenzione e la presenza di ramaglie secche anche in prossimita’ del Santuario del Dio Silvano. Inoltre, essendo stato appena riaperto dopo mesi il complesso santuariale di Monte S. Angelo, si è rilevato un forte rischio di incendio associato alla presenza di apparati e fili elettrici scoperti e la conseguente necessita’ di ripristinare il sistema elettrico, e la presenza di erbacce e infestanti che andrebbero ripulite anche per una questione di decoro oltre che di sicurezza, e la necessita’ di introdurre percorsi di sicurezza ed evacuazione anti incendio e punti di accesso all’acqua per eventuali spegnimenti di piccoli fuochi che potranno essere anche del tutto accidentali, visto che si è riaperto il sito alla fruizione pubblica.

Il Comune di Terracina presenta un indice di “pericolosità incendi MOLTO ALTA” come riportato sul Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2022, (pagg. 255-256) e per questo è assolutamente necessario (vista anche la estensione e la preziosità dal punto di vista naturalistico delle aree ricadenti nel territorio comunale) ridefinire e potenziare il servizio di previsione, prevenzione e controllo delle aree a rischio, manutenere in modo costante le zone di interfaccia e delle fasce tagliafuoco, e adottare con urgenza tutti i provvedimenti stabiliti dai programmi e dai piani regionali compresi quelli relativi alla preparazione, alla formazione, alle dotazioni del nucleo di Protezione Civile comunale, e alla gestione dell’emergenza con la predisposizione di idonee procedure e relativi livelli di responsabilità, esercitazioni periodiche, designazione di aree di raccolta dei cittadini per assicurare i primi soccorsi in caso di eventi che possono mettere a rischio la sicurezza delle persone.

In base alla Legge Regionale n. 39 del 28/10/2002, del suo Regolamento di Attuazione (approvato il 18/04/2005) e con riferimento alla Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n.126 del 14/02/2005 e in base al programma di sviluppo rurale della Regione Lazio 2014- 2020, il Comune di Terracina avrebbe dovuto già da lungo tempo essersi munito di un Piano, mentre solo ad aprile 2019 è stato approvato, in Consiglio Comunale, il Piano di Gestione e di Assestamento Forestale (PGAF) del Comune di Terracina, che sarà valido per il decennio 2020-2029, adottato con Deliberazione di C.C. n.21 del 16/04/2019, con la quale sono state definite le linee di indirizzo per lo Sviluppo Sostenibile del patrimonio silvo-pastorale e lo schema generale della Pianificazione Sostenibile delle Risorse Forestali, delle procedure di approvazione, di cofinanziamento e di attuazione, piano che rappresenta uno strumento indispensabile di programmazione e gestione operativa ed esecutiva delle proprietà silvopastorali comunali, con gli obiettivi della valorizzazione naturalistica, la ripresa delle attività selvicolturali, la razionalizzazione del pascolamento del bestiame, e soprattutto la mitigazione del fenomeno degli incendi attraverso interventi di sensibilizzazione e prevenzione.

“Siamo ben felici di partecipare con le nostre squadre di volontari, che ringrazio a nome della Associazione, per il terzo anno consecutivo e sottoscrivere il Protocollo di Intesa comunale AIB 2020, anzi ci riteniamo sicuramente tra le Associazioni più attive e presenti con il proprio lavoro di vigilanza e osservazione e con gli esposti dettagliati e corredati di rilievi fotografici, ma riteniamo anche che sia necessario che il Parco degli Ausoni e il Comune di Terracina provvedano alla redazione e rendano operativi i propri Piani Anti Incendi Boschivi- PAIB, la cui redazione e aggiornamento deve essere quanto più partecipata dagli abitanti che conoscono tutte le caratteristiche del territorio e il Piano di Gestione e Assestamento Forestale – PGAF, come quello già adottato ma sembrerebbe non ancora reso operativo dal Comune di Terracina,  in modo che tali Piani contengano gli elementi di prevenzione della diffusione degli incendi e la pianificazione scientificamente corretta delle fasce taglia-fuoco, cosi come richiediamo che il Comune debba effettuare l’aggiornamento continuo del Catasto delle aree percorse dal fuoco, così come previsto dalla legge 353 /2000. Inoltre è importante che la squadra dei volontari AIB 2020 segua idoneo percorso formativo in modo da condividere una cornice di riferimento relativamente ai riferimenti normativi A.I.B, in merito alla determinazione e classificazione tipologica degli incendi boschivi, alle fasi evolutive degli incendi boschivi, alle principali e più sicure tecniche di spegnimento e di salvaguardia della propria incolumita’ nel caso di emergenza incendio. Inoltre, vorremmo fare un salto di qualita’ anche nella organizzazione dei servizi di sorveglianza e controllo ad esempio sulla base di modelli previsionali e di dati meteorologici forniti in tempo reale che permettano di concentrare le energie nelle giornate maggiormente rischiose per la propagazione degli incendi (temperatura elevata, vento sostenuto), con la creazione di punti di osservazione per l’avvistamento precoce degli incendi coerenti con la struttura geomorfologica del territorio e con il movimento delle masse d’aria; con l’ adozione della procedura univoca di segnalazione per le emergenze già in parte concordata con il Gruppo Comunale di Protezione Civile che possa velocizzare eventuali interventi con una opportuna strutturazione delle segnalazioni; ma anche ricevere un addestramento all’eventuale spegnimento di piccoli focolai di incendio mediante l’utilizzo di acqua che dovrà essere disponibile in punti strategici e ben identificati predisposti dall’Amministrazionedichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano e Consigliere Nazionale di Legambiente”. 

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-legambiente-pisco-montano-partecipa-alla-rete-comunale-di-prevenzione-degli-incendi

http://www.anxurtime.it/legambiente-nella-rete-contro-gli-incendi-boschivi/

https://www.ilfaroonline.it/2020/07/11/terracina-legambiente-partecipa-alla-rete-comunale-di-prevenzione-degli-incendi-boschivi/350648/?fbclid=IwAR0uG4XesgVMGEeLAMM4jii3CtObuJ2Dg1AQuLlk4bjhi5TvIx_fg753mhk

LEGAMBIENTE TERRACINA TORNA SULLA QUESTIONE TRENO CHIEDENDO ALLA REGIONE LAZIO – INSIEME CON L’OSSERVATORIO REGIONALE SUI TRASPORTI E LEGAMBIENTE LAZIO –  UN NUOVO INCONTRO TECNICO DI APPROFONDIMENTO, ALLA LUCE DEL PIANO DI INVESTIMENTI REGIONALI PER LE FERROVIE RECENTEMENTE PRESENTATO E PER RIBADIRE L’ESIGENZA DI UN PROGETTO COMPLESSIVO FINALIZZATO AL RIPRISTINO DELLA TRATTA.

Terracina, 20 giugno 2020                         Comunicato Stampa n. 182

Il Protocollo di Intesa annunciato lo scorso 23 aprile dalla Regione Lazio si inserisce nell’importante piano di investimenti da oltre 18 miliardi di euro del Gruppo FS Italiane per il sistema economico e turistico del Lazio. In particolare, dei 18 miliardi di euro di investimenti 13 miliardi di euro sono dedicati alle infrastrutture ferroviarie, 1,4 miliardi al trasporto ferroviario e 3,9 miliardi alle infrastrutture stradali. Circa 1 miliardo di euro è invece destinato a interventi di rigenerazione urbana e di riqualificazione delle stazioni. Per viabilità e ferrovie la Regione con il piano regionale “Ripartire Veloci” investirà 780 milioni di euro e in particolare per le ferrovie sono previsti oltre 638 milioni di investimenti, tra cui 41 milioni di euro per la nuova stazione di piazzale Flaminio a Roma, oltre 560 milioni di euro per le ferrovie ex concesse della Roma-Viterbo e della Roma-Lido, 24 milioni per la metropolitana di Roma linea C – nodo di interscambio Pigneto, 10 milioni di euro per il completamento della ferrovia Formia-Gaeta e 6 milioni per il ripristino della linea ferroviaria Priverno-Fossanova-Terracina. Sembrerebbero proprio i 6 milioni già finanziati nel 2018 (Delibera Cipe del marzo 2018 pubblicata in gazzetta ufficiale n. 132 del 9-6-2018) per il ripristino della linea riportati anche nel nuovo piano di investimenti.

Purtroppo, come era già emerso nell’audizione della Commissione Trasporti della Regione Lazio dello scorso Novembre richiesta dal nostro Circolo insieme a Legambiente Lazio e Osservatorio regionale sui Trasporti, l’unica vera e triste realtà è che dopo 8 anni dalla caduta del masso ancora non abbiamo un progetto completo di messa in sicurezza dell’intero fronte franoso che, ricordiamo, comprende non solo il Monte Cucca ma anche Monte Leano, progetto ovviamente preliminare a qualsiasi ipotesi di ripristino e riapertura della ferrovia. Infatti in sede di audizione relativamente al ripristino della tratta Terracina-Priverno Fossanova, RFI dichiaro’ la disponibilità sulla carta a riattivare la linea (e con il recente piano di fatto lo conferma), ma affermo’ e senza ambiguità che la riattivazione della stessa era condizionata alla messa in sicurezza completa di tutta la linea dal rischio frana, il cui progetto e i cui lavori, affermava RFI, restano di competenza della Regione Lazio.

E’ di questi giorni poi la notizia, riportata con grande evidenza dalla stampa, che anche l’Amministrazione Comunale di Terracina ha intenzione di impegnare quasi 900 mila euro dal proprio bilancio per integrare la somma che manca per completare la messa in sicurezza di circa un chilometro del fronte franoso e questo viene, come ormai accade da 8 anni, associato alla riapertura della ferrovia con una vaga e ambigua dicitura che perpetua la mistificazione in atto: eliminare i motivi ostativi della rifunzionalizzazione del tratto ferroviario Terracina-Priverno Fossanova, mentre dalla analisi della relazione tecnica comunale allegata al progetto esecutivo si tratta semplicemente di opere relative alla mitigazione del rischio dalla caduta massi dal M.te Cucca (estensione dei valli A e B) già previste dal progetto approvato con Determinazione n.49 del 28.01.2020, stralciate dal progetto esecutivo iniziale per poter rientrare nel budget di finanziamento di 4 Milioni di Euro concesso dalla Regione Lazio e poi reintegrate nel progetto con finanziamento a parte derivante o dal ribasso di gara per i lavori relativi a 4 milioni di euro o direttamente con finanziamento comunale per un importo di € 867.111,53. L’intervento previsto a M.Te Cucca inoltre non è affatto risolutivo come si legge nelle conclusioni della stessa relazione tecnica, dove si afferma: “Tuttavia, occorre ribadire che l’intervento è rappresenta un primo step per la messa in sicurezza, realizzando un miglioramento delle condizioni di stabilità dell’area ma che tuttavia, dovranno essere supportate da ulteriori azioni necessarie e successive ai fini della riapertura della tratta, attesa l’estensione e la vulnerabilità del Monte Cucca nonché, la complessità dei fenomeni presenti, per la cui significatività l’Autorità di Distretto non ritiene opportuno, a lavori collaudati, attivare le relative procedure di ridefinizione dell’area di cui all’art. 14 delle Norme Tecniche Attuative”.

Ad oggi infatti purtroppo si continua a procedere a vista mancando un progetto complessivo di messa in sicurezza totale di tutto il fronte franoso di M.te Cucca +M.te Leano e del relativo piano economico delle risorse finanziarie necessarie per poter garantire la riapertura della tratta ferroviaria con i criteri di sicurezza (vincolanti) richiesti da RFI.

E’ sempre stato evidente infatti che la questione del ripristino della tratta ferroviaria a Terracina sussiste come fatto conseguenziale solo ed esclusivamente ad un completo e adeguato progetto di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico di tutto il fronte franoso esteso, progetto complessivo di cui non esistono ancora però i presupposti ne’ tecnici ne’ economici, visto che l’unico progetto, ad oggi, effettivamente approvato e finanziato dalla Regione Lazio su piattaforma RENDIS e in via di attuazione da parte del Comune di Terracina, coprirebbe solo una parte del versante e non sarebbe sufficiente per la riattivazione della tratta, neanche con la eventuale esigua cifra aggiuntiva stanziata dal Comune di Terracina.

“Al di là delle promesse e di quanto ha raccontato e continua a raccontare, con l’ultima uscita sulla stampa locale, la politica e l’amministrazione locale da anni e cioè che i lavori attualmente finanziati per Monte Cucca avrebbero – una volta completati – consentito la riapertura della linea, la situazione continua a vivere ancora una pericolosa fase di stallo, visto che, se da una parte c’è la disponibilità a riattivare la tratta, dall’altra non c’è, ancora ad oggi e dopo quasi 8 anni dalla caduta del masso, alcuna chiarezza sui lavori complessivi di messa in sicurezza necessari, i loro costi e i loro tempi e soprattutto su quali siano i parametri di accettabilità del rischio da parte di RFI, considerato che i lavori di messa in sicurezza del versante non ridurrebbero la classe di rischio elevata (classe 4) come da Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) ma lo mitigherebbero soltanto. I cittadini di Terracina, soprattutto in questa fase pre-elettorale a rischio di false promesse, vorrebbero invece impegni seri sul ripristino della ferrovia o lo studio tecnico di valide alternative di trasporto. Abbiamo quindi richiesto, dopo la recente audizione di Novembre scorso con Legambiente Lazio e Osservatorio Regionale sui Trasporti, alla luce del nuovo piano di investimenti – che pero’ non mostrerebbe nessun avanzamento rispetto a quanto affermato mesi fa da parte della Regione Lazio- , un nuovo incontro tecnico di approfondimento con Assessorato Regionale ai Trasporti e Direzione Generale Trasporti della Regione Lazio per evidenziare ancora una volta la assoluta necessita’ del proegtto complessivo finalizzato al ripristino della tratta.dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”. 

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-vicrnda-treno-legambiente-chiede-incontro-tecnico-con-la-regione-lazio

https://latinatu.it/legambiente-chiede-un-progetto-per-il-ripristino-della-tratta-terracina-fossanova/

http://www.anxurtime.it/questione-treno-legambiente-chiede-un-incontro-tecnico/

https://www.ilfaroonline.it/2020/06/21/terracina-legambiente-torna-sulla-questione-treno-e-bussa-alla-regione/347021/

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3104/legambiente-torna-sul-problema-treno-chiedendo-alla-regione-un-nuovo-incontro-tecnico-di-approfondimento

https://www.h24notizie.com/2020/06/24/treno-legambiente-chiede-un-nuovo-incontro-tecnico-di-approfondimento/?fbclid=IwAR3nP3_jY_BXkJ5pVlKRyW4ad7MZSXGde0v8aPODY-dnZLMqh9BxKbtxOdU

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GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE: LEGAMBIENTE TERRACINA INSIEME A LEGAMBIENTE LAZIO E AL COORDINAMENTO NAZIONALE MARE LIBERO CHIEDONO UNA CORRETTA PIANIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE SPIAGGE LIBERE DI TERRACINA COME BENE PUBBLICO E MASSIMA ATTENZIONE E TRASPARENZA SULL’USO DEI FONDI REGIONALI DESTINATI ALLE SPIAGGE LIBERE. DOPO IL WEB BLITZ “GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE” DI LEGAMBIENTE LAZIO INSIEME A TUTTI I CIRCOLI COSTIERI LAZIALI DEL 16 MAGGIO SCORSO ANCHE A TERRACINA UN FLASH MOB AUTORIZZATO SECONDO LE DISPOSIZIONI PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL COVID19 VENERDI’ PROSSIMO 5 GIUGNO ALLE ORE 18 PRESSO LA SPIAGGIA LIBERA DAVANTI ALL’EX PRO-INFANTIA SU VIALE CIRCE (TRA VIA CALABRIA E VIA BASILICATA)

Comunicato stampa n.181                                  3 giugno 2020                                               

Il tratto di demanio costiero libero da concessioni è il più delicato fra i beni comuni e una risorsa straordinaria per il nostro Paese sia dal punto di vista ambientale, che da quello sociale e come tale ne va garantito l’accesso e il rispettoso utilizzo tanto più in un periodo, come l’attuale, in cui bisognerà soddisfare il bisogno di svago in un contesto di grave crisi economica.

In questi giorni si stanno strutturando le ordinanze di balneazione 2020 nei 24 comuni della costa regionale (Terracina ha emesso nei giorni scorsi le sue due ordinanze!) mentre Legambiente, con un WebBlitz organizzato con tutti i circoli del Lazio e una lettera indirizzata a ogni Sindaco, ha chiesto nei giorni scorsi che non un metro di spiaggia libera venga sacrificato per ampliare gli spazi negli stabilimenti, con le motivazioni del distanziamento sociale – neanche temporaneamente- , chiedendo poi che le spiagge libere dovranno essere facilmente individuabili, realmente accessibili a vantaggio della libera e gratuita fruizione di uno spazio pubblico, anche e soprattutto dai cittadini e dai turisti che non possono permettersi di affittare una postazione, sicuramente cara, in uno stabilimento balneare.

È auspicabile poi che le risorse pubbliche recentemente stanziate con una recente delibera di Giunta dalla Regione Lazio (6 milioni di euro) per i Comuni costieri del Lazio ed in particolare quelle assegnate al Comune di Terracina (230.503 euro) per consentire di sostenere gli oneri per organizzare il flusso sui lungomare e la fruizione delle spiagge libere e per garantire il rispetto del distanziamento sociale, la presenza di servizi igienici e di pulizia, la regolamentazione degli accessi, la sicurezza in mare e il servizio di salvataggio, siano spese nel migliore dei modi per assicurare un servizio pubblico essenziale, efficace e dignitoso per tutti.

Legambiente, autorevole autore di un Rapporto Annuale sullo stato delle Spiagge Italiane, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Rapporto-Spiagge-2019.pdf si è proposta in tutta Italia per affiancare le Amministrazioni locali nella predisposizione di un piano di gestione delle spiagge libere per affrontare al meglio una stagione che sarà improntata alla logica di distanziamento sociale e sicurezza sanitaria definendo una serie di criteri e misure auspicabili per la corretta gestione e fruizione delle spiagge libere considerando il valore del carico antropico per ciascuna spiaggia:

  • La realizzazione di materiale informativo con le disposizioni da adottare (rispetto distanza fra ombrelloni o asciugamani, utilizzo dispositivi sanitari, …) e l’adeguata distribuzione con spiegazioni alla cittadinanza e ai turisti;
  • La previsione, accanto alle misure prettamente sanitarie, anche di indicazioni di carattere ambientale, come ad esempio distribuire nella circostanza sacchetti per il recupero della plastica abbandonata in spiaggia o informazioni per l’eventuale individuazione di tracce di ovo-deposizione di tartarughe marine;
  • La predisposizione di luoghi di sanificazione in prossimità delle spiagge (serbatoi con acqua e disinfettante) ad uso esclusivamente umano;
  • Il divieto assoluto di inutili interventi di “sanificazione” della battigia (sabbia) con prodotti chimici, la cui efficacia è stata già smentita da illustri virologi;
  • La definizione di adeguati piani di mobilità con aree di parcheggio controllate e a numero chiuso che filtrino e regolamentino il flusso di bagnanti alle spiagge, con particolare attenzione alla mobilità ciclistica (ciclabili temporanee, stalli sorvegliati per bici…);
  • l’individuazione di una task force dedicata, anche su base volontaria, cui affidare il controllo delle presenze in spiaggia che collaborano con le forze dell’ordine per eventualmente vietare l’ingresso alle spiagge;
  • l’adozione in alcune situazioni di pratiche di delimitazione e prenotazione degli spazi alla stregua di quanto fatto in altre situazioni facendo ricorso ad APP di prenotazione, in modo da suggerire ai cittadini e ai turisti delle alternative alla spiaggia, in periodi di particolare affollamento, incentivando l’utilizzo dei siti internet comunali anche per centralizzare le informazioni sull’affollamento delle singole spiagge libere, per permettere, nei limiti del possibile, all’utenza una migliore distribuzione sui tratti di spiaggia libera.
  • La installazione dei cestini per la raccolta differenziata, da svuotare ogni sera o di primo mattino;
  • La strutturazione di punti diffusi per la raccolta dei materiali sanitari monouso o a rischio abbandono:
  • L’obbligo del rispetto, laddove esiste, delle regole Plastic Free con utilizzo di prodotti compostabili e biodegradabili, visto il possibile aumento, con l’emergenza sanitaria, del monouso da asporto;

Qui a Terracina, che ricordiamo è una delle nove Bandiere Blu del Lazio e Localita’ 3 vele di Legambiente,  dobbiamo pero’ ancora comprendere quante sono le spiagge libere visto che il dato parrebbe essere comunque inferiore al 50% previsto dal Regolamento Regionale n.19/2016  e non sarebbero rispettati gli ambiti omogenei, con una distribuzione dei tratti liberi decisamente non adeguata, visto che la maggior parte di queste spiagge “libere” sono di fatto davanti a residence e campeggi e quindi purtroppo difficilmente accessibili in concreto, per non parlare poi della esistenza di parcheggi, di accesso disabili o degli stalli per il parcheggio delle bici. Per fare chiarezza su questo e altri punti, consideriamo di effettuare un accesso civico generalizzato agli atti, anche in base al principio di trasparenza delle PA (D.Lgs. 150 del 2009), per conoscere ufficialmente quante sono le concessioni e le convenzioni rilasciate dal comune di Terracina e i metri lineari di linea di costa realmente assegnati in concessione, quelli in convenzione e quelli realmente liberi, in modo da avere contezza delle spiagge libere effettivamente rimaste, affinchè siano, analogamente alle spiagge in concessione, chiaramente individuabili dalla cittadinanza e dai turisti.

“Le spiagge libere non si toccano, è qui che va garantito in primo luogo l’eventuale distanziamento sociale necessario, con il libero accesso al mare e con una fruizione rispettosa dell’ambiente e delle attuali norme sanitarie” – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. “Per questo abbiamo detto NO con il webblitz e lo ribadiamo con il flash mob GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE di venerdì prossimo 5 giugno a Terracina, a tutti quegli Amministratori che stanno ipotizzando ampliamenti delle concessioni per allargare gli ombrelloni in affitto a discapito del mare libero, o che addirittura permettono una gestione privata delle spiagge libere o peggio prevedono di chiudere gli accessi alle spiagge libere per mancanza di risorse” dichiara Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio.

Pensare di cedere a privati spazi di litorale libero in cambio di sorveglianza e controllo delle regole o, addirittura, ipotizzare la chiusura delle spiagge libere perché non si è in grado di assicurarne una corretta fruizione, sarebbe una resa, una presa d’atto che il pubblico non è in grado di gestire il bene comune. È questo invece paradossalmente il momento perché i Comuni ritrovino quel rapporto di confidenza con il proprio territorio, si riapproprino di luoghi troppo spesso dati per scontati e abbandonati a una fruizione estemporanea e senza regole” dichiara Sebastiano Venneri, Responsabile Dipartimento Turismo di Legambiente Nazionale.

Il Coordinamento Nazionale Mare Libero aderisce e sostiene l’iniziativa del Circolo Legambiente Terracina, per ribadire con forza la necessità di tutelare e difendere le Spiagge Libere, specialmente in una stagione balneare delicata e complessa come quella attuale. La condivisione rispetto alle proposte elaborate è totale e assoluta, sposando un approccio che tenga insieme la necessità di garantire la parità nell’accesso all’arenile e la primitiva esigenza che la fruizione delle spiagge avvenga nel massimo rispetto della Natura” dichiara Agostino Biondo, Segretario Coordinamento Nazionale Mare Libero.

“Alcuni Comuni costieri già hanno fatto presente di non avere sufficienti risorse per controllare il rispetto del distanziamento lungo chilometri di sabbia, altri come il Comune di San Felice addirittura emettono ordinanze che vietano la balneazione nelle spiagge libere, e nel caso di Terracina, si procede ad emettere un avviso pubblico, pubblicato il 21 maggio scorso, che di fatto apre ai privati, i quali, in cambio della possibilità di noleggiare lettini e ombrellini, dovranno preoccuparsi, non solo della normale manutenzione delle spiagge libere o dell’assistenza e del salvataggio, ma anche di far rispettare l’obbligo della prenotazione e del distanziamento sociale. Ma noi come Legambiente, oltre ad offrire il nostro supporto per una corretta pianificazione e gestione delle spiagge libere, vogliamo chiarezza dalla Amministrazione Comunale sulla effettiva distribuzione e modalita’ di accesso dei tratti di spiaggia libera (una recente dichiarazione dell’Assessore al Demanio citava genericamente ben 40 tratti di spiaggia libera!) e pretendiamo che sia reso pubblico il dettaglio dei tratti di spiaggia libera e la loro distribuzione e tutti i servizi di accesso, affinche’ analogamente alle spiagge in concessione, siano chiaramente individuabili dalla cittadinanza e dai turisti ma soprattutto vogliamo che l’Amministrazione gestisca in proprio i tratti liberi, garantendo gli accessi e i servizi a prezzo calmierato, soprattutto in una fase di crisi economica come è questa. Inoltre vogliamo la rendicontazione dell’utilizzo nel dettaglio, euro per euro, dei fondi regionali distribuiti per la corretta gestione e fruizione delle spiagge libere, che ammontano per Terracina a 230.503 euro o di eventuali ulteriori fondi necessari, e continueremo a vigilare per ottenere una gestione sempre più sostenibile dei litorali, un impatto zero in termini ambientali dell’afflusso turistico, e la costante riqualificazione delle aree ambientalmente degradate. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza e i turisti ad aderire al Flash Mob – Giu’ le Mani dalle Spiagge Libere, organizzato dal Circolo, Legambiente Lazio con il patrocinio e prezioso supporto del Coordinamento Nazionale Mare Libero,  di venerdì prossimo ore 18 presso la spiaggia libera davanti alla ex-Proinfanzia su Viale Circe (tra via Calabria e Via Basilicata), presidio autorizzato dalla Questura e dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e che si svolgera’ nel pieno rispetto delle regole del distanziamento sociale e dell’uso di DPI dettate dalla emergenza COVID19. Ognuno portera’ un cartello con scritto “Giu’ le mani dalle spiagge libere” dichiara Anna Giannetti, Presidente Circolo Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale e Membro del Direttivo Regionale di Legambiente.

https://latinatu.it/terracina-non-un-metro-di-spiaggia-libera-per-gli-stabilimenti-domani-il-flash-mob-di-legambiente/

https://www.h24notizie.com/2020/06/04/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-flashmob-domani-a-terracina/

http://www.latinatoday.it/attualita/terracina-giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-legambiente.html

https://www.ilcaffe.tv/articolo/68047/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-flash-mob-di-legambiente-a-terracina?fbclid=IwAR0GDs83H30dyN9rfrjkLsz7Jogj9e-sH24Z1JpCex1eRcpsW33AlBYB2-g

http://www.anxurtime.it/spiagge-libere-legambiente/

https://www.ilfaroonline.it/2020/06/04/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-a-terracina-in-arrivo-il-flash-mob-di-legambiente/343508/

https://www.lanuovaecologia.it/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-oggi-flash-mob-a-terracina/

Terracina, flash mob di Legambiente. “La spiaggia libera non si tocca, si rende fruibile in sicurezza”

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