Autostrada Roma-Latina: nuova sentenza Consiglio di Stato blocca di fatto il progetto

Autostrada Roma-Latina: nuova sentenza Consiglio di Stato dichiara inammissibile il ricorso del consorzio Sis, fermando di fatto il progetto

Oggi il consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso del Consorzio SIS sulla gara per la costruzione della Roma-Latina, fermando di fatto la procedura.

“Ora che la procedura di assegnazione dei lavori per la costruzione del corridoio tirrenico sud, è di fatto bloccata, si abbandoni l’opera – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – basta autostrade, invece di 100 Km di nuovo asfalto a sei corsie, Regione e Ministero investano invece le risorse previste su nuovi binari ferroviari, treni, trasporto pubblico e messa in sicurezza della Pontina. Per combattere il cambiamento climatico si deve passare da scelte ambientaliste vere come questa, verso una mobilità diversa; la cura del ferro si fa così e non con l’ennesima nuova autostrada a sventrare il territorio del pontino già ampiamente antropizzato, e dell’enorme polmone verde a sud di Roma della Riserva Naturale Regionale di Decima Malafede”.

Il il consorzio Sis aveva vinto il 19 febbraio 2016 la gara di ADL (Autostrade del Lazio, costituita da Regione e Anas), dopo il ricorso del Gruppo Salini, prima respinto dal TAR poi accolto dal consiglio di Stato, e lo stesso Consiglio di Stato ora, respingendo il ricorso del Sis, blocca di fatto la procedura per l’assegnazione dei lavori del così detto Corridoio Tirrenico Sud.

http://eur.romatoday.it/spinaceto/autostrada-roma-latina-consiglio-di-stato-legambiente-ance.html?fbclid=IwAR3fNiWFl7HADhu6b70_6teL8v6aYHCMxQGyu-a5C9iu8iDioLdiJDYtLuw

Roma – Latina, Forza Italia e Pd insieme per realizzare al più presto l’opera

 

SPIAGGE LIBERE a TERRACINA: Rispetto della legge regionale che impone di riservare almeno il 50% degli arenili alla libera fruizione LR 19/2016 e LR 8/2015 (punti rilevanti e stato dell’arte)

 

1) In base alla L.R. 19/2016, I Comuni sono tenuti a stabilire le modalità ed i criteri attraverso i quali raggiungere la suddetta quota. I Comuni sono, inoltre, tenuti ad assicurare un’equilibrata presenza di spiagge libere e spiagge libere con servizi sull’intero arenile di propria competenza. A tal fine individuano ambiti omogenei nei quali la quota di spiagge libere e spiagge libere con servizi deve essere almeno pari al 20% in ciascun ambito.

2) per pubblica fruizione si intende, la tipologia di utilizzo del demanio marittimo relativa alle spiagge libere e alle spiagge libere con servizi (art.1 comma 2a LR 19/2016 ).

3) Nelle spiagge libere oggetto di convenzione (spiagge libere con servizi) è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari e l’organizzazione di servizi alla balneazione non può in nessun caso precludere la libera fruizione degli arenili. L’accertata violazione del divieto di preposizionamento delle attrezzature da spiaggia reiterato per tre volte si prefigura come grave inadempienza degli obblighi previsti dalla convenzione ed implica, da parte dell’amministrazione comunale la risoluzione ai sensi dell’articolo 1456 del Codice civile (art. 6 comma 2 LR 19/2016). Il divieto di preposizionamento viene fatto rispettare?…

4) con sentenza n. 256/2017, il Tar Lazio – sez. Latina ha stabilito che, nelle more del procedimento di revisione del piano di utilizzazione degli arenili (PUA) e di adeguamento al RR 19/2016, i Comuni possono procedere al rilascio di nuove concessioni purché già previste nei PUA vigenti e fatte salve le acquisizioni delle autorizzazioni e/o nulla osta previsti, ritenendo che le relative istanze concessorie possano rientrare nei “casi eccezionali” di cui all’art. 19, comma 3, del Regolamento Regionale demaniale n. 19/2016, laddove prevede, per i casi di specie, il rilascio di concessioni demaniali marittime temporanee, di durata pari o inferiore alla stagione balneare;

5) l’ interpretazione di “in casi eccezionali”, previsto dal comma 3, art. 19 del R.R. 19/2016, laddove l’eccezionalità deve fare riferimento a fattispecie concessorie che, rispetto alla norma, si contraddistinguono per il connotato della singolarità della situazione, della straordinarietà dell’evento e della irripetibilità temporale dell’evento/fatto;

6) Relativamente al punto 1 (Verifica e rispetto della quota di arenile da riservare alla libera fruizione (Art. 2) delle legge) soltanto i Comuni di Nettuno, Terracina, Sperlonga, Minturno ed il X Municipio di Roma Capitale riservano alla pubblica fruizione una quota inferiore al 50% dei metri lineari dell’arenile di propria competenza previsto. Pertanto, ai sensi dell’art. 7, comma 5, della L.R. 26 giugno 2015, n. 8, in sede di adozione/adeguamento del proprio Piano di Utilizzazione degli Arenili dovranno individuare criteri che ripristinino tale requisito (dalla RELAZIONE STATO DI ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO REGIONALE 19/2016 AI SENSI DELL’ART.20 COMMA 2 DEL REGOLAMENTO MEDESIMO, relazione del 5.6.2018)

7) IL Comune di Terracina sta adeguando il PUA Vigente (approvato con decreto del Presidente della Giunta Regionale Lazio n. 252 in data 30.06.2003) per rispettare quanto previsto dal RR 19/2016 e dal RR 8/2015 ?

 

IL PARCO DEL MONTUNO CON IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA ACCOGLIE I PELLEGRINI DELLA INTERNATIONAL WALK SULLA VIA FRANCIGENA DEL SUD COORDINATA DALLA ASSOCIAZIONE GRUPPO DEI DODICI. UN MOMENTO DI GRANDE SODDISFAZIONE PER CONDIVIDERE LA RINASCITA DEL NOSTRO AMATO PARCO AD UN ANNO DALLA SUA FELICE RIAPERTURA, LA RISCOPERTA DELLA APPIA TRAIANEA A TERRACINA E LA SUA PROPOSTA DI INSERIMENTO COME VARIANTE URBANA DELLA VIA FRANCIGENA DEL SUD- DIRETTRICE APPIA, A TERRACINA.

COMUNICATO STAMPA N. 134                               24.4.2019

Un momento davvero emozionante ieri martedi’ 23 aprile alle 17.30  quando una ventina di pellegrini della International Walk della Via Francigena del Sud coordinata dalla Associazione “Gruppo dei Dodici”, partita da Teano il 17 aprile scorso e in arrivo a Roma il 1 maggio per l’Udienza Papale, provenienti oltre che dall’Italia da molte nazioni tra cui Germania, Stati Uniti, Norvegia, sono entrati nel Parco del Montuno, riaperto al pubblico solo un anno fa grazie all’impegno del Circolo Legambiente e alla volonta’ dell’Amministrazione Comunale, che per la prima volta ha accolto i pellegrini, con i propri Soci Volontari del Circolo Legambiente e con il supporto dei Volontari del Servizio Civile Nazionale del Comune di Terracina e con la preziosa presenza della Consigliera Sara Norcia, referente del Servizio Civile Nazionale e delegata Grandi Eventi del Comune di Terracina.

im1

Dopo la partecipazione alla Festa della Francigena del Sud presso l’Abbazia di Fossanova lo scorso 16 marzo https://legambienteterracina.wordpress.com/2019/03/19/legambiente-terracina-alla-festa-della-francigena-del-sud-del-prossimo-16-marzo-con-un-impegno-e-alcune-proposte-di-varianti-l-impegno-per-spingere-il-comune-e-la-regione-a-superare-l/ , il Circolo Legambiente di Terracina ribadisce con questa azione, concordemente con gli altri Circoli Legambiente sulla Direttrice Appia come il Circolo Legambiente “Luigi Di Biase” di Monte San Biagio e Fondi, il Circolo Legambiente “Verde Azzurro” di Minturno e il Circolo Legambiente di Sessa Aurunca, la centralita’ della Via Francigena del Sud – Direttrice Appia, per lo sviluppo del turismo sostenibile del Sud del Lazio e conferma il proprio impegno concreto e fattivo non solo nella creazione di occasioni di accoglienza, condivisione, ospitalita’ e gratuita’ nello spirito internazionale del Cammino e quindi favorendo la comunicazione almeno in lingua inglese, ma anche nel monitoraggio e nella manutenzione dei sentieri e nella soluzione di tutte le questioni cruciali che impattano sulla sicurezza, accessibilita’ e la fruibilita’ del cammino che attraversa Terracina e che mette in relazione proprio le diverse varianti della Via Appia, visto che è ormai vicinissima la scadenza del 2019 con la completa georeferenziazione del tracciato, il completamento della segnaletica standard e la certificazione del tracciato anche dal punto di vista della sicurezza, da parte della Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e Terracina non può e non deve farsi trovare impreparata a questa importante scadenza internazionale.

I pellegrini, seppur stanchi e non potendo purtroppo usufruire dei bagni del Parco perché chiusi, hanno prestato molta attenzione al Parco riaperto proprio un anno fa e alla sua storia passata e recente, meravigliati dalla sua bellezza panoramica sia sul versante del Pisco Montano e del Monte Sant’Angelo con il profilo montuoso del Parco Regionale dei Monti Aurunci e sia sul versante del Porto e del Centro Storico e di Monte Leano con il profilo dei monti del Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, con una visuale sui palazzi antichi più importanti della Città – Palazzo Braschi, Palazzo della Bonificazione Pontina, Castello Frangipane, in primis, e soprattutto hanno apprezzato la visita guidata itinerante, condotta da Anna Giannetti, Presidente del Circolo, tutta in inglese che ha ripercorso le tappe più rilevanti dell’eta’ imperiale a Terracina, centrata sulla figura dell’Imperatore Traiano e ha toccato diversi temi, anche di attualita’ come i recenti ritrovamenti archeologici delle “Terme di Via Roma”, tutti collegati alla variante urbana proposta della Via Francigena del Sud- Direttrice Via Appia dal nostro Circolo ovvero il Cammino della Via Appia di Traiano a Terracina. Il Cammino è infatti parte del più ampio progetto nazionale APPIA DAY-APPIA NET di Legambiente, di cui il Circolo è membro del Comitato Nazionale e di cui il Comune di Terracina e il Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi sono Enti aderenti, un cammino che prevede un anello urbano con partenza dal Parco del Montuno, con visita all’Area Archeologica di Via Stella Polare (banchina Est-Ovest dell’Antico Porto Traianeo) e al Taglio traianeo del Pisco Montano per la Via Appia, una delle opere di ingegneria stradale più imponenti dell’eta’ imperiale, per arrivare a Appia Antica a Villa Salvini, uno dei tratti in basolato originale meglio conservati dell’Appia dopo Roma, inserito in una Villa privata situata in un contesto storico-archeologico-naturalistico di grande pregio, solo recentemente riaperta grazie all’impegno Circolo Legambiente e che per la particolare rilevanza ha ricevuto anche il patrocinio gratuito della Regione Lazio – Visit Lazio.

FOTO GRUPPO INTERNATIONAL WALK MONTUNO

I pellegrini hanno poi potuto dissetarsi e gustare, grazie alla generosita’ del Bar Traiano di Francesco Cavalieri, Bar Leda di Paolo La Fiora, dell’Antico Forno Ruggero “Tabaccone”, di Antonio Ruggero e Eliane Scolari, pizza e dolci tipici, tutto #plasticfree.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

https://www.radioluna.it/news/2019/04/venti-pellegrini-della-international-walk-al-parco-montuno-di-terracina/?fbclid=IwAR1mU4SSW2voRZvjgNVAPbpWUJCSSz5pVdggCguz6OXe_cnT0TFGl5AoU1g

 

https://www.h24notizie.com/2019/04/24/international-walk-day-della-via-francigena-accolti-i-pellegrini/?fbclid=IwAR39LikLGNux2V2CnvkEhElqEwTyaOVbCvfceKL7PPL0tohjRMbR_4Mya3A

 

http://www.anxurtime.it/international-walk-camminatori-ospiti-di-legambiente-al-montuno/?fbclid=IwAR0qsvDpdPmqXZs3Juiv3ZqW8XVQBQMEvPufQJyQnhQnXzxBNtaEKXl_nBQ

 

TERRACINA: la Città “cantiere” e la Villa Adrover “rigenerata”.

La Città “cantiere”, adesso qualcuno la chiama così. Una città “disfatta” con decine di strade letteralmente “sventrate”. Cantieri che nascono come funghi ovunque (un pò come le antenne di telefonia), perfino “a gentile richiesta” su Facebook, addirittura in aree di periferia e frazioni extraurbane dimenticate, da sempre, da Dio e dagli uomini. Possenti alberi secolari abbattuti senza batter ciglio e senza rispetto, per far posto a smilzi cetrangoli da salotto posti su poche decine di metri di nuovi abbacinanti tratti di marciapiede inseriti “non a caso”, un tocco di “eleganza” nel nuovo stile “razionalista-country” nel bel mezzo di un desolante paesaggio urbano (quello delle ex autolinee) degradato fin dal “giurassico”. La circolazione stradale, già precaria, completamente stravolta. Ovunque cartelli di lavori in corso. Cittadini disorientati e costretti a subire disagi ed angherie di ogni sorta. Cemento ed asfalto dappertutto, apposto come uno stucco posticcio e precario sul volto mesto di questa nostra Città, sempre più senz’anima (dopo i tristi accadimenti degli ultimi anni) e adesso anche senza più alberi, a parte i pochi anonimi lecci e canfore, pagati 207.000 euro (DGC-391-2018), che hanno l’arduo compito di rimpiazzare nei nostri cuori gli immortali pini del Viale che si sono portati via, in un tragico pomeriggio di Ottobre, assieme ad un pezzo della nostra adolescenza, anche un pezzo della Bellezza e della Storia di questa Città….Alberi il cui destino, in questa Città, sembra essere stato segnato, per sempre, il 29 Ottobre del 2018. Da quel tragico giorno, infatti sembra che abbattere un albero secolare in questa Città sia un reato derubricato….E tutto questo perché, per cosa, per chi?… Tutto ciò solo in nome di un affannoso, precipitoso, effimero, fragile e vanaglorioso “restyling elettorale” di facciata, da completare freneticamente in due mesi, costi quel che costi, finanziato con i soldi del “Sacro Tutor” adorato oramai più del “Vitello d’oro”?….

Beh.., appaiono evidenti le ragioni di tanto inusitato e precipitoso attivismo…, ma, in questo modo, più che in Europa, rischiamo di andare al manicomio… Magari, più che per rifarsi il trucco per la campagna elettorale, questi soldi della collettività, non sarebbe stato forse meglio spenderli per evitare la vendita, al solito privato, di un bene pubblico come la bellissima Villa Adrover, vista anche la cronica carenza di aree verdi in questa Città con indicatori sul verde urbano davvero scadenti? Uno spazio prezioso a ridosso della spiaggia di Ponente in una Città, di cui tutti si riempiono la bocca della sua cosiddetta “vocazione turistica”, una vocazione che si compie e si esaurisce desolatamente nello sterile rito annuale della burocratica “Bandiera Blu”…Un Bene della Comunità, la Villa Adrover, che poteva essere salvato, anche solo risparmiando e adeguando agli standard tariffari nazionali (molto inferiori) il costo di gestione del servizio di raccolta dei Rifiuti. Strano, che, per la vendita all’incanto della Villa, non sia stato chiesto ai Terracinesi cosa ne pensassero, come invece fatto con “il referendum nazionalpopolare” sugli alberi da piantare per il Viale dopo il Tornado….Probabilmente perché sarebbe stato davvero difficile “incantare” qualcuno….C’è addirittura un rappresentante dell’Amministrazione che, invece di mostrarsi dispiaciuto per aver dovuto purtroppo procedere alla vendita di un Bene Pubblico, racconta, sul giornale locale, che con la nuova legge regionale della cosiddetta Rigenerazione Urbana (bistrattata legge che a Terracina viene applicata nei suoi elementi più deteriori come “la monetizzazione degli standard urbanistici”, e non per promuovere nuovi piani integrati di riqualificazione della Città per la quale invece la legge è nata), quell’edificio può diventare qualsiasi cosa. Appartamenti, o un albergo. Come se la “garanzia” sulla destinazione d’uso finale dell’edificio e del lotto circostante non fosse stata cruciale ai fini del buon esito della trattativa… che dire…, oltre il danno anche la beffa!!!

Piuttosto che arrancare in questa confusa dimostrazione demagogica di “muscolare” efficienza, in questa un po’ delirante e disorganizzata retorica “dell’Amministrazione del Fare” che sta mettendo a ferro e fuoco una Città, con strade ridotte a carrarecce impercorribili che sprofondano come crosta di pane il giorno dopo essere state tirate a lucido. Invece di autocelebrarsi, su Facebook, avendo scambiato forse i Voti con i “Mi Piace”, con post che annunciano ogni giorno nuovi cantieri “a richiesta” dei Fan (come fosse il karaoke) e aggiornano quotidianamente la cittadinanza sul bollettino dei lavori pubblici in corso, sui nuovi sensi vietati per la circolazione stradale a causa dei lavori e sulle nuove inaugurazioni per passerelle pre-elettorali per intestarsi anche quello che fino a ieri si rinnegava come responsabilità di chiunque altro, dello Stato, della Regione, della Provincia e di Enti vari, dimostrando, così, di essere ossessionati più dal Dire e dall’Apparire che dal Fare Vero….Ecco, invece di tutto questo frenetico iperattivismo pre-elettorale, consiglierei di tornare, UMILMENTE, con i piedi per terra, a LAVORARE, con RISPETTO, con IMPEGNO e senza SECONDI FINI per il BENE e la Bellezza di questa Città, non solo prima delle elezioni, ma SEMPRE, tutti i santi giorni, mettendosi davvero al suo SERVIZIO, anziché “USARE” la Città, mettendola al servizio di un disegno e di un obiettivo politico individuale del momento o di svilenti ed opportunistiche convenienze personali. Così come di prese in giro di partiti e movimenti vari che si rianimano (e di liste che germogliano) sempre due mesi prima delle elezioni, preceduti e seguiti dal “VUOTO ASSOLUTO”, da nessuna reale, visibile e concreta azione per la Città, post su Facebook a parte.

Mi auguro che questa Città esca presto dalla “BOLLA FATATA” creata dai suoi “epici cantori” in questi anni e torni invece ad una Politica “SANA”, una politica “SERIA” e “CREDIBILE”, quella che i cittadini hanno oramai dimenticato, che è semplicemente SERVIZIO e DEDIZIONE, senza scopi personali, al Bene Comune. Ecco, questa si che sarebbe veramente una bella notizia e l’inizio della vera RINASCITA di Terracina. Un nuovo Libro Bianco della storia di questa Città tutto da scrivere e, francamente, molto più importante di quello dell’uscita dalla “oscura vicenda” del Dissesto Finanziario di cui nessuno, proprio nessuno, di coloro che hanno governato, a vario titolo, questa Città negli ultimi 20 anni può vantarsi e di cui dovremmo ringraziare soprattutto l’ottimo lavoro fatto dall’OSL (Organo Straordinario di Liquidazione). Un libro nel quale possa essere scritto, ad esempio, che un’associazione nazionale, stratitolata, competente, attiva e propositiva, fatta di volontari, come la nostra, che opera, generosamente e gratuitamente, unicamente per il Miglioramento di questa Città, e che dovrebbe essere solo ringraziata per aver portato in alto il nome di Terracina con progetti ambientali riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, possa farlo essendo sostenuta ed apprezzata e non invece ignorata e addirittura “ostacolata” solo perché non accetta di genuflettersi alla, perlopiù, “mediocre” Politica locale, come pare oggi “normale” ai più (a partire tristemente proprio dalle “cosiddette” associazioni, avvinte come l’edera al “Palazzo”) in questa “strana” Città, in questa nostra piccola “Macondo”, dove all’alba del 2019, la Politica è ancora incapace di interloquire se non con servili menti plaudenti (vere o per opportunismo), bollando semplicisticamente come “nemico” chiunque ha valide idee diverse. Ecco, questo si che sarebbe “il libro più atteso da sempre” in questa Città, questo sarebbe davvero un GRANDE MIRACOLO che Tutti, proprio Tutti, saprebbero comprendere ed apprezzare, ed un passo vero verso l’Europa ed il Mondo uscendo da un “buio medioevo civile e culturale”.

Una Buona Pasqua di Rigenerazione a TUTTI.

di Gabriele Subiaco

Terracina, 20 Aprile 2019

LEGAMBIENTE TERRACINA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE SPONTANEA DI CITTADINI LUNEDI’ 15 APRILE PROSSIMO PRESSO LA ROTATORIA TRA VIALE EUROPA E PIAZZA DONATORI DI SANGUE E ALLA ASSOCIATA PETIZIONE CONTRO L’INSTALLAZIONE DI UNA ENNESIMA STAZIONE DI TELEFONIA MOBILE, IMPEGNANDOSI A FORNIRE IL PROPRIO SUPPORTO TECNICO, SCIENTIFICO E SE NECESSARIO LEGALE NELLA VERTENZA, PUR NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE NON SARA’ ASSOLUTAMENTE FACILE, DOPO AVER PERSO ANNI PREZIOSI E CON UNA SENTENZA SFAVOREVOLE DEL TAR, RITORNARE INDIETRO.

COMUNICATO STAMPA N. 133                                   13.4.2019

Ricostruendo la vicenda della stazione radio base WIND da installare presso la rotatoria tra Viale Europa e Piazza Donatori di Sangue, vicenda che data ormai al lontano 2014, con la concessione dell’area, ricadente in zona AP 7 del PRAEET approvato con delibera di C.C. n. 44 del 20.6.2014, costituita dalla rotatoria posta all’incrocio di Viale Europa con Piazzale Donatori di Sangue, ai fini della installazione di una stazione radio base secondo un progetto che prevedeva la realizzazione di una torre faro volta anche a illuminare l’area e nel contempo a ospitare altri gestori, sono molte le carenze di analisi tecnica, le omissioni e le superficialità anche riferite all’intero procedimento amministrativo, – tra cui quella, davvero grave, di non aver proceduto in questi ultimi anni ad una revisione e adeguamento del “Regolamento comunale per l’installazione di impianti di comunicazione elettroniche approvato con delibera di C.C. n. 114/XVI del 2.10.2008” e del corrispondente Piano (PRAEET), regolamento sul quale il TAR Sezione di Latina nella sentenza n.89 pubblicata il 23 febbraio 2018 ha espresso parere negativo proprio sulla motivazione carente della scelta di esclusione del sito utilizzando espressioni del tipo “scelta arbitraria e priva di alcuna motivazione” o ” illegittimo criterio distanziale generico ed eterogeneo”. Il Regolamento e il Piano associato quindi doveva già da anni essere al centro di una revisione tecnica approfondita, sia per evitare esborsi dall’erario comunale a causa dei ricorsi dei gestori, sia perché esso rappresenta un valido strumento (ancorchè purtroppo non del tutto vincolante) di concertazione per poter contemperare le esigenze del Comune, e quindi della collettività, e quelle delle società di telefonia, che oggi invece possono procedere con l’installazione selvaggia delle antenne proprio in virtù della L. n. 36 del 2001 e del DPCM 8.7.2003, che assimila le infrastrutture di telecomunicazione ad opere di urbanizzazione primaria.  Infatti un modo per difendersi dalle esposizioni ai campi elettromagnetici è quello di installare le stazioni radio base in maniera organica e razionale, al fine di rispettare il Principio di precauzione e il Principio di Cautela e di minimizzazione dell’esposizione, ma questo andrebbe fatto con competenza tecnica e motivando ogni scelta in modo inappuntabile e soprattutto condividendo Piani e criteri con i gestori di telefonia.

Data la situazione corrente è necessario poi che l’Amministrazione comunale insieme alla Regione Lazio, alla ASL, all’ ARPA LAZIO attuino IN MODO SISTEMATICO un monitoraggio di tutti gli impianti accertando il rischio per la salute dei cittadini sulla base degli attuali limiti di esposizione e dei criteri contenuti nel D.P.C.M. 8 luglio 2003, anche considerando la coesistenza di molte antenne ravvicinate e quindi gli effetti cumulativi del campo elettromagnetico prodotto dalle stesse, ad esempio sul modello della “Attività di monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico nella Regione Marche”, condotto dall’ARPAM sulla base di una convenzione stipulata con Legambiente.

Potrebbe essere inoltre giusto pretendere che i gestori degli impianti si impegnino a versare, in quota proporzionale al numero di stazioni radio base installate nel territorio comunale, un contributo economico per permettere analisi mirate sui valori più critici di campo elettromagnetico, quota che potra’ essere definita dall’Amministrazione Comunale di concerto con le Associazioni Ambientaliste e i Comitati di Cittadini e andrebbe versata direttamente all’Amministrazione Comunale che potra’ nominare una parte terza come tecnico esecutore delle rilevazioni.

Una riflessione andrebbe fatta in generale sulla L. n. 36 del 2001 e il DPCM 8.7.2003 concernente la “Protezione dalle esposizioni di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, ed in particolare sulla opportunità di assimilare tali impianti ad opere di urbanizzazione primaria (assimilazione, a ns avviso, eccessiva e non giustificabile anche alla luce degli studi epidemiologici sempre più probanti del rischio per la salute umana), sui limiti di esposizione che però, bisogna anche dire, sono di molto inferiori a quelli utilizzati in molti altri Paesi europei e nel mondo, e sul criterio di misura dei valori di campo e di potenza che si basa sulla media delle 24 ore mentre si dovrebbe analizzare anche l’esposizione ai livelli di picco che ovviamente sono concentrati nelle ore di maggior utilizzo del servizio.

Occorre poi fare molta attenzione all’uso smodato dei cellulari che sono potenzialmente molto più pericolosi delle stazioni radio base, visto che un cellulare con una potenza tipica di 1 W crea un campo di circa 6 V/m (cioè quello limite per una SRB) a un metro di distanza e di circa 60 V/m a 10 cm.

Massima attenzione è poi necessaria per le prossime sperimentazioni della tecnologia 5G di ultima generazione che consente una velocita’ di trasmissione superiore ai 10 GIGABIT/sec per i servizi a larghissima banda, perché le antenne saranno centinaia, di dimensioni più piccole e quindi meno invasive, mentre il campo elettrico a cui verremo esposti sarà 10 volte superiore a quello generato dalle attuali stazioni radio base. Per queste ragioni, il 26 febbraio scorso la responsabile nazionale Elettromagnetismo di Legambiente Katiuscia Eroe è stata audita dalla Commissione parlamentare Trasporti, poste e telecomunicazioni proprio per gli importanti rischi connessi alle sperimentazioni della nuova tecnologia 5G.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

Terracina. Domani Legambiente alla manifestazione contro l’antenna di telefonia mobile

Terracina, no al ripetitore di telefonia mobile. Domani sit-in di protesta con Legambiente

Antenne, Legambiente chiede controlli in base ai limiti di esposizione

https://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/72604/cittadini-in-piazza-contro-linstallazione-di-unantenna

http://www.anxurtime.it/protesta-per-lantenna-in-viale-europa-presente-anche-legambiente/

 

IL DISEGNO DI LEGGE SALVAMARE: LA SPERIMENTAZIONE DEL PROGETTO FISHING FOR LITTER TERRACINA PROMOSSA DA LEGAMBIENTE A MAGGIO 2018 TRA I QUATTRO PROGETTI ITALIANI DECISIVI PER ARRIVARE ALLA APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE.

COMUNICATO STAMPA N. 132                           5.4.2019

Il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato il disegno di legge SALVAMARE presentato dal ministro dell’ambiente Sergio Costa.  Con la legge Salvamare appena approvata i pescatori che diventeranno “spazzini” del mare potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta. I rifiuti potranno essere portati nei porti dove saranno allestiti dei punti di raccolta e verranno introdotti dei meccanismi premiali per i pescatori.

“Il ddl Salva mare è un tassello importante nella lotta all’inquinamento dai rifiuti che colpisce pesantemente il mare, una sfida mondiale a cui l’Italia sta dando il proprio contributo anticipando spesso gli altri paesi europei. Abbiamo fatto da apripista grazie alle leggi sulla messa al bando dei sacchetti di plastica, sui cotton fioc e sulle microplastiche nei prodotti cosmetici, ora per proseguire su questa strada auspichiamo che si proceda rapidamente alla discussione parlamentare del testo del ministero dell’Ambiente, apportando eventuali modifiche migliorative e integrandolo anche con la proposta di legge di Rossella Muroni sullo stesso tema, e all’approvazione anche della legge di recepimento della nuova direttiva europea sulla plastica monouso”- dichiara Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente.

Anche il Progetto Fishing For Litter Terracina rientra tra i quattro progetti sperimentali, assieme al progetto realizzato nell’Arcipelago Toscano, a Manfredonia in Puglia, e a Porto Garibaldi in Emilia Romagna, realizzati con il contributo di Legambiente, che sono stati determinanti per l’approvazione della Legge in quanto hanno dimostrato in questi mesi che il fishing for litter è realizzabile, con il contributo volenteroso dei pescatori che hanno raccolto tonnellate di rifiuti in mare.

A Terracina, il progetto sperimentale di Legambiente, all’interno del Protocollo Regione Lazio Fondali Puliti firmato dalla Regione Lazio con Arpa Lazio e Corepla lo scorso 3 luglio, finalizzato alla raccolta  e riciclo delle plastiche in mare, con la verifica e la misurazione delle quantità e delle tipologie dei rifiuti recuperati dalle imbarcazioni nell’ottica di migliorare la riciclabilità dei rifiuti, è partito il 27 Maggio scorso (in occasione della campagna Spiagge e Fondali Puliti 2018), patrocinato dalla Rete Territoriale Plastic Free Beaches Terracina, dal Comune di Terracina, la Capitaneria di Porto- Guardia Costiera, con il coinvolgimento di 3 Pescherecci (Piramide, Carlo Padre, Tequila), il gestore dei rifiuti la De Vizia transfer SpA Urbaser S.A, la ditta appaltatrice dei rifiuti portuali DJ Bertelli, Confcommercio Lazio Sud, l’Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, le Cooperative dei Pescatori di Terracina con il supporto e la collaborazione dell’Associazione Chimica verde Bionet.

Il progetto ha l’obiettivo di monitorare la zona di mare compresa tra la Costa Pontina (da Lido di Latina alla foce del Garigliano)  e le Isole Ponziane (circa 5.000 kmq), raccogliere i rifiuti marini (Marine Litter), analizzare la tipologia dei rifiuti marini, mappare la densità dei rifiuti nell’area di mare monitorata, formare e sensibilizzare gli operatori della pesca, creare la filiera per lo sbarco, il recupero, il trattamento ed il riciclo del Marine Litter, avviare i processi di sostituzione dei materiali utilizzati, in particolare degli imballaggi (es. sostituzione delle cassette per il pesce di Polistirolo con Polypla materiale di origine vegetale completamente compostabile) in collaborazione con l’Associazione Chimica Verde Bionet, ricostituire l’ecosistema marino con la Tutela e Conservazione dei Sic Marini (ben 8 SIC Marini presenti nell’area monitorata con Habitat e Specie protette importanti).

In questi mesi 9 mesi di sperimentazione sono state raccolte centinaia di sacchi di rifiuti e oltre 6 tonnellate di rifiuti di diversa tipologia (pezzi di plastica di diversa grandezza, cassette e pezzi di polistirolo, bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, buste di plastica, fili e corde di nylon, contenitori in metallo, reste per la mitilicoltura, lattine bevande, bidoni, fusti, taniche, reti, corde e cavi di vario materiale – tessuto, plastica, acciaio) di cui l’80% è plastica. Inoltre sono state effettuate attività importanti come la Pulizia dei Fondali del 13 Ottobre scorso nella zona conosciuta come del “Quadro”, zona vitale per il ripopolamento ittico e quindi per l’economia della pesca locale ma  costantemente oggetto di violazioni delle regole, con il risultato che molte delle specie non si riproducono più o sono molto danneggiate nel ciclo di riproduzione, effettuata dal nucleo sub del Circolo in collaborazione con la Capitaneria di Porto e alcuni sub molto esperti dei fondali di Terracina, dove sono stati rinvenuti e repertati alcune importanti tipologie di rifiuti e diverse tipologie di reti da pesca.

I dati portano ad una stima complessiva (ottimistica) di circa 140 ton. di rifiuti nell’area monitorata di cui oltre il 50% entro la linea dei 60 metri di profondita’ e per ripulire la quale a questo ritmo ci vorrebbero più di 10 anni.

fishing for litter logo

Il Progetto di Terracina ha anche avuto l’attenzione del prestigioso Dipartimento di Ecotossicologia e sostenibilita’ ambientale del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Universita’ di Siena che ha firmato una Convenzione con il Circolo per lo svolgimento di ricerche di tesi al fine di valorizzare quanto già raccolto ed esaminare ancora più in dettaglio la zona di Terracina e delle Isole Ponziane con particolare riferimento al macro litter e microplastiche sulla linea di costa, sea floor litter e microplastiche ingerite da organismi marini, anche svolgendo attività di analisi di laboratorio presso il Laboratorio “Goletta Verde a Terracina” dell’Istituto A. Bianchini, diventato anche grazie al Circolo un vero e proprio Centro di Monitoraggio per la qualità delle acque e dei sedimenti, e i cui risultati, in corso di predisposizione, andranno a complementare i dati già disponibili.

“Siamo soddisfatti di aver contribuito con la nostra sperimentazione Fishing  For Litter Terracina a questo risultato nazionale con l’approvazione del disegno di legge Costa. I dati sperimentali che abbiamo fornito a livello nazionale per il tramite di Legambiente nazionale e che hanno spinto per l’approvazione del Disegno di Legge, destano preoccupazione per la salute anche del nostro mare di Terracina. L’approvazione del disegno di legge costituisce un passo importante come anche la Direttiva della Commissione Europea per la messa a bando/riduzione dei prodotti di plastica monouso e degli attrezzi da pesca, che insieme rappresentano il 70% dei rifiuti marini. Vogliamo ringraziare in particolare i comandanti dei tre pescherecci (Piramide, Carlo Padre e Tequila) e il gestore dei RSU De Vizia Urbaser Transfer SpA per l’impegno e la passione che hanno messo e stanno mettendo in questo importante progetto. Condividiamo questo importante momento con la rete Plastic Free Beaches Terracina e tutta la comunità dei pescatori e dei balneari di Terracina. Grazie anche alla Regione Lazio e a  Legambiente Lazio per il protocollo regionale Fondali Puliti che ci ha permesso di effettuare la sperimentazione e che ci sta supportando con le isole ecologiche portuali. Certo non abbiamo più molto tempo per fronteggiare il Marine Litter che  rappresenta, dopo i cambiamenti climatici, la più grave minaccia ambientale dei nostri tempi e la più grande minaccia da sempre per i nostri mari. Ricordiamoci solo che la gran parte dell’ossigeno che respiriamo è prodotto dal fitoplancton presente nei mari, e che, inquinando il mare, non stiamo solo danneggiando settori importanti dell’economia come la pesca ed il turismo e la salute umana con le pericolosissime microplastiche, ma stiamo mettendo seriamente a rischio la possibilità di vita sul nostro pianeta”. Afferma Gabriele SUBIACO Vicepresidente e Responsabile Scientifico del Circolo Legambiente di Terracina coordinatore del Progetto Fishing For Litter Terracina.

fishing for litter inaugurazione

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2375/salvamare-fishing-for-litter-terracina-tra-i-quattro-progetti-per-approvare-il-disegno-di-legge-

http://www.anxurtime.it/disegno-di-legge-salvamare-legambiente/

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-prima-che-sia-troppo-tardi-salviamo-il-mare/

https://www.h24notizie.com/2019/04/06/fishing-for-litter-da-terracina-uno-dei-progetti-chiavi-per-il-ddl-salvamare/?fbclid=IwAR2r1q79bw4_wxh4zmYFG17c1qUGWumPkrrFikjFWdtCPWULHy-eGAJIjTw

https://www.radioluna.it/news/2019/04/legge-salva-mare-la-raccolta-di-plastiche-con-i-pescherecci-a-terracina-ha-funzionato/

https://www.news-24.it/terracina-successo-delliniziativa-salva-mare-grazie-ai-pescatori-raccolte-6-tonnellate-di-rifiuti/

https://latina.biz/il-progetto-di-legge-salvamare-a-terracina/07/04/2019/84276.html

http://www.latinatoday.it/green/terracina-fishing-litter-legambiente-decreto.legge-salvamare

https://www.ilfaroonline.it/2019/04/08/ddl-salvamare-perche-fishing-for-litter-terracina-decisivo-lapprovazione/269239/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook&fbclid=IwAR0Ea9IkUuez9Xg8E_8_pmK_TFjTp-v6Mnf2W1WU0D_Kj13rtfcLC-9vqkI

 

F4LT

Intervista Lazio TV su Salvamare e Plasticfreebeaches

 

IL CIRCOLO LEGAMBIENTE DI TERRACINA “PISCO MONTANO” CON IL PATROCINIO DELLA RETE TERRITORIALE PLASTIC FREE BEACHES TERRACINA E LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI ITS A. BIANCHINI e IC M. MONTESSORI INSIEME ALL’A.N.M.I – ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA SEZ. TERRACINA, ORGANIZZA, SABATO 6 APRILE, L’INDAGINE ANNUALE LEGAMBIENTE BEACH LITTER 2019, ALL’INTERNO DELLA CAMPAGNA SPIAGGE E FONDALI PULITI- CLEAN UP THE MED 2019 CONTRO IL MARINE LITTER. CON L’OCCASIONE FESTEGGIAMO INSIEME ALL’IC M. MONTESSORI, L’ASSEGNAZIONE DEL PON MIUR 2014-2010 “PER UN MONDO MIGLIORE – IN ACQUE PULITE” DEDICATO ALLA DIFFUSIONE DEI COMPORTAMENTI VIRTUOSI PER LA TUTELA DELLE ACQUE, DEL MARE E DELL’ECOSISTEMA MARINO A LIVELLO LOCALE E GLOBALE.

COMUNICATO STAMPA N. 131                        2.4.2019

Il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano” partecipa per il quarto anno consecutivo all’indagine annuale denominata “Beach Litter 2019” con l’obiettivo di indagare sulla quantità e sulla tipologia di rifiuti presenti sul litorale di Terracina https://www.legambiente.it/indagine-beach-litter/ .  E’ dal 2014 che i volontari di Legambiente e della rete CleanUp the Med effettuano il monitoraggio dei rifiuti sulle spiagge del Mediterraneo. Anno dopo anno i volontari hanno fatto crescere questa indagine, dando vita a una delle più grandi esperienze di citizen scienze, quindi di ricerca scientifica condotta dai cittadini, a livello italiano e internazionale, presentata anche al Governo, al Parlamento Europeo e all’ONU e riconosciuta a livello internazionale per la sua ampiezza e la rilevanza dei risultati prodotti. Lo scorso anno l’indagine è stata condotta tra aprile e maggio. Sono state monitorate 78 spiagge italiane, per un totale di oltre 400 mila metri quadri pari a quasi 350 piscine olimpioniche. Sono stati trovati oltre 48 mila rifiuti, per una media di 620 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia.  La plastica si conferma la regina indiscussa tra i materiali più trovati, con un percentuale dell’80%, seguita da seguita da vetro/ceramica (7,4%), metallo (3,7%) e carta/cartone (3,4%). Sul podio dei rifiuti più trovati ci sono i frammenti di plastica, ovvero i residui di materiali che hanno già iniziato il loro processo di disgregazione, anelli e tappi di plastica e infine i cotton fioc, che salgono quest’anno al terzo posto della top ten. I rifiuti plastici usa e getta sono stati rinvenuti nel 95% delle spiagge monitorate.

A Terracina, l’anno scorso, sono stati trovati 29 rifiuti ogni 100 mq., di cui 80% plastica (pezzi di plastica, mozziconi di sigaretta, tappi e coperchi di bevande), seguita da metallo e tessili. I dati raccolti e organizzati dal Circolo di Terracina per le indagini Beach Litter 2016-2017-2018 per le spiagge e i fondali di Terracina degli anni scorsi sono stati presentati, per la loro completezza e qualità, al Governo Italiano, al Parlamento Europeo, all’Agenzia Europea per l’Ambiente e all’ONU e sono stati tra i motivi della scelta di Terracina come sito costiero e marino pilota del progetto internazionale “Plastic Free Beaches” di Legambiente che ha poi generato una rete cittadina denominata “Plastic Free Beaches Terracina”, diventata famosa a livello nazionale e un progetto regionale denominato “Fishing for Litter”.

Il Circolo coglie l’occasione per sottolineare la grande collaborazione con le Scuole IC M. Montessori e ITS A. Bianchini e con i docenti referenti dei PON MIUR 2014-2020, Prof. Laura Bellotto – IC Montessori e Prof. Angela Fruggiero – ITS Bianchini, le quali già dall’anno scorso hanno collaborato attivamente non solo nell’esecuzione ma anche nella progettazione didattica dell’indagine e con le quali si è costruito nel tempo un rapporto che ha portato a ottimi risultati come l’assegnazione degli importanti fondi europei PON MIUR 2014-2020 proprio su progetti di educazione ambientale per il mare e la sua tutela.

La raccolta e la classificazione avviene secondo uno specifico protocollo di monitoraggio che viene condiviso con tutti gli alunni, i docenti e i partecipanti: i principali indicatori presi in considerazione sono la composizione dei rifiuti, la quantità e la grandezza degli stessi, stimandone anche la provenienza cioè mare, spiaggia, corsi d’acqua e l’attività che li ha prodotti (pesca, turismo, industria, cattiva gestione dei rifiuti domestici, etc.). Il protocollo utilizzato è quello standard, sviluppato sulla base della Marine Strategy Framework Directive (MSFD Technical Subgroup) e della MarineLitter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente alla quale Legambiente e molte altre associazioni europee comunicano i dati raccolti, con l’obiettivo di creare uno dei più grandi database sui rifiuti spiaggiati costruiti dai volontari a livello europeo e che permette il confronto tra i dati raccolti da chiunque lo utilizzi in tutto il mondo. Standard è anche la lista di nomi e i codici specifici che sono utilizzati per catalogare gli oggetti. Per quanto riguarda gli alunni della primaria l’indagine si basa sui dati raccolti nel modulo semplificato di “Ocean Conservancy” e sugli educational pack del progetto europeo MARLISCO – Marine Litter in European Seas – Social Awareness and Co-Responsibility http://www.marlisco.eu/index.en.html

L’evento sarà patrocinato dalla rete territoriale “Plastic Free Beaches Terracina”, che vede la partecipazione, oltre che di Legambiente nazionale e del Circolo di Terracina, del Comune di Terracina, della Capitaneria di Porto- Guardia Costiera di Terracina, del Sindacato Italiano Balneari, del Parco Regionale della Riviera di Ulisse, della De Vizia Transfer SpA Urbaser SA, di Acqualatina SPA, delle più importanti associazioni di categoria come Confcommercio, con molti albergatori, commercianti, balneari, cooperative dei Pescatori e delle principali Scuole di Terracina, tra cui l’ITS A. Bianchini e l’IC M. Montessori, le quali patrocinano l’evento e collaboreranno attivamente con le loro classi. L’evento vedrà anche la partecipazione e la collaborazione e il patrocinio dell’Associazione Marinai d’Italia – Sezione di Terracina, con la quale il Circolo sta definendo un protocollo di intesa tutto centrato sulla salvaguardia del mare e delle coste come risorsa strategica per Terracina.  L’indagine si svolgerà secondo questo programma, aperto a tutta la cittadinanza attiva:

  • Sabato 6 aprile dalle ore 9 alle 12 i Volontari del Circolo Legambiente Terracina con gli alunni del Dipartimento Chimico dell’ITS A. Bianchini, all’interno del Progetto “Percorso ASL – Da Goletta Verde alle Sentinelle del Mare”, finanziato dal PON MIUR 2014-2020 “Alternanza Scuola Lavoro”, e con gli alunni della Primaria dell’IC M. Montessori all’interno del Progetto “Per un Mondo Migliore- In acque pulite”, finanziato dal PON MIUR  2014-2020 “Cittadinanza Globale” – entrambi i PON MIUR proposti insieme a Legambiente Terracina –  effettueranno la raccolta e la pulizia con l’obiettivo di classificare i rifiuti, raccogliendo anche i sedimenti alla ricerca di microplastiche. Le microplastiche saranno poi analizzate presso il Laboratorio Chimico “Goletta Verde a Terracina” dell’ITS A. Bianchini, laboratorio che è ormai diventato un punto di riferimento nazionale per Legambiente e per approfondire le modalità di raccolta e analisi dei rifiuti sulle spiagge e strutturare un modulo didattico congiunto per effettuare sessioni autonome di monitoraggio durante tutto l’anno con Legambiente.
  • Sabato 6 aprile dalle 12 alle 13, i Volontari del Circolo Legambiente Terracina con gli alunni, i docenti e i genitori e con i Soci dell’Associazione Marinai d’Italia – Sezione di Terracina ANMI completeranno la pulizia nella piazzetta antistante la Spiaggia di Levante, onorando il Monumento ai Caduti del Mare e ponendolo al centro dell’interesse cittadino, e ribadendo la tradizione marinara e di amore per il mare, le spiagge e per il verde di Terracina.

I risultati dell’indagine verranno poi presentati ufficialmente a Terracina nel corso della prossima campagna  nazionale  Legambiente “Spiagge e Fondali Puliti” – Clean Up The Med 2019” che si svolgerà il 24, 25 e 26 maggio prossimo in una Conferenza che si terrà presso il Porto in cui verranno presentati anche i dati aggiornati del progetto“Fishing for Litter”  e l’attuazione del protocollo regionale FONDALI PULITI e che vedrà di nuovo protagonista il Circolo Legambiente di Terracina con tutta la Rete Plastic Free Beaches Terracina, le Cooperative dei Pescatori e le Scuole della Città, sperando di poter festeggiare dopo la recente approvazione da parte del Parlamento Europeo della Direttiva SUP contro le plastiche monouso, anche l’approvazione del disegno di legge “Salvamare”.

https://www.legambiente.it/direttiva-europea-sulla-plastica-monouso/

http://www.anxurtime.it/rifiuti-sul-litorale-legambiente-beach-litter-2019/

https://www.latinatoday.it/green/terracina-beach-litter-2019-raccolta-rifiuti-spiaggia.html

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2368/sabato-6-aprile-lindagine-annuale-legambiente-beach-litter-2019

https://www.ilfaroonline.it/2019/04/05/terracina-arrivo-lannuale-indagine-legambiente-beach-litter-2019/268765/

https://latina.biz/legambiente-di-terracina-con-la-locale-anmi-per-lindagine-della-plastic-free/05/04/2019/84154.html

 

 

LEGAMBIENTE TERRACINA HA PRESENTATO VENERDI SCORSO 29 MARZO PRESSO l’AULA MAGNA DEL ITS A. BIANCHINI IN UN EVENTO NAZIONALE E ALLA PRESENZA DI RAPPRESENTANZE DELLE ISTITUZIONI, FORZE DELL’ORDINE, AZIENDE DI SERVIZI, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, ENTI SCOLASTICI E ALTRI ENTI, E NUMEROSI STUDENTI DELL’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO DELL’ITS BIANCHINI, LA SECONDA EDIZIONE DEL RAPPORTO LEGAMBIENTE “ECOSISTEMA URBANO DI TERRACINA 2018”: UNO STUDIO DETTAGLIATO DEGLI INDICATORI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA, DELL’ACQUA, SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI, SULLA MOBILITA’, SUL VERDE URBANO, SUL SUOLO, LE ENERGIE RINNOVABILI ED I REATI AMBIENTALI CORREDATO DI BUONE PRATICHE CITTADINE NEI SETTORI PIU’ IMPORTANTI, (GESTIONE RIFIUTI, MOBILITA’, VERDE URBANO, QUALITA’ DELLE ACQUE) E PROPOSTE OPERATIVE.

Comunicato stampa n.130                             30 marzo 2019

Il Circolo Legambiente “Pisco Montano” con Legambiente Lazio e Legambiente Nazionale ha presentato venerdi’ scorso  29 marzo PRESSO l’AULA MAGNA DELL’ITS A. BIANCHINI il  “II° RAPPORTO LEGAMBIENTE ECOSISTEMA URBANO 2018 DELLA CITTA’ DI TERRACINA” IN COORDINAMENTO CON LEGAMBIENTE LAZIO E LEGAMBIENTE NAZIONALE, CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI TERRACINA E DEL COORDINAMENTO NAZIONALE AGENDE 21 LOCALI, E CON LA GENTILE PARTECIPAZIONE DELLA FONDAZIONE SIMONE CESARETTI, E DELLA FIDAPA BPW ITALY SEZ. TERRACINA.

Ecosistema urbano 2018

Il Rapporto che il Dipartimento Scientifico del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, diretto dall’Ing. G. Subiaco, ha elaborato, è basato su alcuni degli indicatori che Legambiente, assieme ad Ambiente Italia e al Sole 24 Ore, ogni anno pubblica per i capoluoghi di provincia italiani all’interno del Rapporto Nazionale Ecosistema Urbano, Rapporto Nazionale che è stato presentato in tutte le sue articolazioni da Mirko Laurenti, Referente Legambiente Nazionale per il Rapporto Ecosistema Urbano. La presentazione del Rapporto è stata integrata da due importanti interventi su teorie e modelli di sostenibilita’ e di moderna governance ambientale del Prof. G. P.Cesaretti, Presidente della Fondazione Simone Cesaretti e della Prof.ssa Rossella Poce, Presidente della FIDAPA BWP ITALY sezione di Terracina.

Il quadro che emerge per Terracina, confrontata con analoghe città italiane, è sicuramente di luci e ombre: QUALITA’ DELL’ARIA: buona la qualita’ dell’aria (biossido di azoto, ozono e polveri sottili) anche se i valori relativi al PM10 e PM2,5 risultano comunque superiori ai limiti stabiliti dal OMS (organizzazione Mondiale della Sanità), e anche se i dati del modello teorico adottato da ARPA andrebbero meglio consolidati predisponendo centraline di misura fisse o aumentando il numero e la frequenza delle campagne di misura soprattutto per la rilevazione dell’ozono nel periodo estivo; QUALITA’ DELL’ACQUA E DEL SISTEMA IDRICO: ottimo il consumo idrico pro-capite (110 litri/giornalieri ad abitante), ma occorre investire di più sulle nuove tecnologie, sulla manutenzione straordinaria e sulla qualità della rete di distribuzione dell’acqua per usi civili, industriali e agricoli, per contenere la dispersione idrica molto elevata (siamo quasi al 70%) e ampliare la raccolta della rete fognaria, tenendo sotto controllo gli adeguamenti tariffari, la morosità e l’abusivismo degli allacci. RIFIUTI: siamo sulla buona strada relativamente alla raccolta differenziata (70%) (che conferma anche nel 2017 Terracina nella classifica dei Comuni Ricicloni del Lazio di Legambiente) anche se quest’anno in diminuzione rispetto al 2016 (73%), ma occorre fare più attenzione sia alla produzione pro- capite di rifiuti che alla produzione pro-capite della costosa e inquinante frazione indifferenziata (entrambe in aumento rispetto all’anno precedente), ottimizzando i costi di gestione del servizio (più elevati della media nazionale) anche per poter ridurre significativamente la Tari, applicando al più presto la Tariffa puntuale che premia chi fa bene la raccolta differenziata. Particolarmente importante, dato l’impegno profuso dalla Rete Plastic Free Beaches di Terracina è l’indicatore di produzione come rifiuto della Plastica (il cui indicatore a Terracina è di 17,39 KG/abitante anno ancora lontano dalla soglia dei 10 KG che determina l’ingresso nella classifica dei Comuni #plasticfree, tra quelli premiati da Comuni Ricicloni di Legambiente;  MOBILITA’: ancora troppe le auto nella nostra Città (59,25 ogni 100 abitanti), e continua ad essere scarsa la domanda di trasporto pubblico locale (6,9 viaggi ad abitante annui rispetto ad una media delle città confrontabili di 31,8) che va sicuramente promossa con campagne mirate di comunicazione e sensibilizzazione cosi’ come è necessario ampliare l’offerta del trasporto pubblico locale (9,71 km/vettura ad abitante rispetto ad una media delle città confrontabili di 20,2) anch’essa di molto sotto la media. La mobilità ciclabile va migliorata riqualificando le piste ciclabili esistenti e utilizzabili in sicurezza (7,5 Km complessivi) e creando nuove piste integrate nei flussi di spostamento reale delle persone casa-scuola-lavoro, ma resta ancora fortemente penalizzata la mobilità lenta (soprattutto pedonale) con poche isole pedonali, e assenza completa di ZTL, zone 20 e zone 30. Sono poi completamente assenti i servizi di green mobility come car sharing, car pooling, bike sharing. Importante poi dotarsi finalmente del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che deve scaturire da una progettazione partecipata con tutti i portatori di interesse, per una pianificazione della mobilità cittadina con moderni criteri europei; VERDE URBANO: gli indicatori di Verde Urbano per Terracina (verde pubblico disponibile, verde urbano fruibile, densita’ degli alberi in citta’, aree dedicate a orti urbani e sociali, superficie percorsa dal fuoco, strumenti di pianificazione come il Piano del Verde, Regolamento del Verde, Censimento del Verde, Carta del Verde, Catasto degli Alberi) sono assolutamente scarsi rispetto alla media delle città confrontabili, in particolare con riferimento all’estensione pro-capite di verde fruibile a Terracina che e’ di 4,7 mq/abitante contro una media di città confrontabili di ben 45 mq/abitante, e addirittura sotto la media degli standard urbanistici che è di 9 mq/abitante, e questo è davvero molto critico per una città a vocazione turistica. Devono essere adottati al più presto moderni strumenti di pianificazione e vanno aperte, curate, sistemate ed attrezzate le aree esistenti e create nuove aree verdi vista la carenza storica nella nostra Città di aree destinate al Verde pubblico. Importante la riapertura dei Parchi chiusi e abbandonati, come recentemente avvenuto per il Parco del Montuno anche grazie all’impegno del nostro Circolo Legambiente e sviluppare progetti di forestazione urbana come testimonia la recente adesione, su proposta del Circolo, alla campagna Legambiente-AzzeroCO2 “Mosaico Verde”, o assegnare gli spazi per gli orti urbani e sociali, e continuare a gestire con cura il rischio incendio per non ripetere i disastri anche del recente passato. A Terracina infatti la Percentuale di superficie (boscata e non boscata) bruciata 2012-2017 risulta pari allo 4,24% con un totale di 578 ettari bruciati, ben 4 volte la media nazionale che è dello 1,49%. CONSUMO DI SUOLO: il consumo di suolo alto (12,46%) va ridotto e regolamentato meglio anche con norme urbanistiche specifiche, va posta notevole attenzione al dissesto idrogeologico del territorio (frane e inondazioni) che interessa un terzo (32,29%) della superficie del nostro Comune con migliaia di persone a rischio e al fenomeno dell’erosione costiera che impatta su oltre il 50% delle nostre coste mettendo a rischio un pezzo importante dell’economia balneare della nostra Città. Vanno sviluppati progetti di recupero ambientale delle cave, avendo Terracina ben 6 cave sul proprio territorio contro una media di città confrontabili di soli 2,5, cave che deturpano fortemente il paesaggio della città e costituiscono un grave fattore di degrado ambientale. Inoltre negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva diminuzione della superficie agricola utilizzata che si è ridotta di oltre il 25% e questo è un dato critico per un Comune a vocazione agricola come Terracina. ENERGIE RINNOVABILI: il dato davvero inconsistente del fotovoltaico installato nella nostra Città, (83 KW/1000 abitante contro una media nazionale di 325KW/1000 abitante), dato che ci allontana inesorabilmente anche da altre città della nostra Provincia, ci dice che occorre iniziare con convinzione a pianificarle, promuoverle e svilupparle sfruttando le ottime condizioni di soleggiamento di cui gode la Città, partecipando ad iniziative importanti nazionali come Comuni Rinnovabili di Legambiente e aprendo uno Sportello dedicato all’energia. Così come è ormai irrinunciabile dotarsi del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) per la riduzione delle emissioni di C02 e per l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto, più che mai necessario visto anche quanto amaramente sperimentato in questa Città lo scorso 29 ottobre. REATI AMBIENTALI: i dati dell’illegalità ambientale nella provincia di Latina (11° posto nella classifica nazionale delle provincie italiane – Rapporto Ecomafia Legambiente 2017) relativi ai reati nel ciclo dei rifiuti, contro gli animali e la fauna, negli incendi boschivi e nel ciclo del cemento, testimoniano di una situazione che merita grande attenzione nell’azione di controllo e di repressione del fenomeno. Da quest’anno inizieremo come Circolo locale, un monitoraggio sugli ECOREATI a Terracina, in collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine.

Quest’anno la presentazione del Rapporto si è arricchita, nello stile di quello nazionale, anche con la presentazione di 6 Buone Pratiche Urbane a Terracina: RIFIUTI: l’utilizzo della APP Junker-Comune di Terracina, come supporto ad una corretta raccolta differenziata, la rete Plastic Free Beaches Terracina ,il progetto FISHING FOR LITTER TERRACINA, il Punto Chimica Verde BIONET per la riduzione e riciclo della plastica,  come importanti percorsi verso la denominazione di Terracina Comune #plasticfree; MOBILITA’: l’utilizzo della APP Moovit-Cotri come supporto al trasporto pubblico locale e come piattaforma di infomobilita’; VERDE URBANO: l’adesione al progetto nazionale MOSAICO VERDE, una grande operazione di forestazione nazionale, ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente e l’adozione da parte del Comune con la Protezione Civile e la Polizia Locale, di un protocollo d’intesa con le varie associazioni per un adeguato supporto nella vigilanza e prevenzione degli incendi boschivi e il sofisticato sistema di telecamere, sviluppato da TIM, per individuare in tempo reale un eventuale principio d’incendio, ACQUA: l’utilizzo dell’APP ACQUALATINA SpA per una informazione completa riguardante la fornitura idrica, in corso di aggiornamento a breve anche con dati derivanti dall’analisi di qualita’ per spingere al corretto utilizzo della risorsa idrica.

“L’Ecosistema Urbano è uno studio analitico sulla città di Terracina che il nostro Circolo porta avanti da due anni applicando la stessa metodologia che Legambiente assieme ad Ambiente Italia e al Sole 24 Ore utilizza per il rapporto annuale dedicato alle Città capoluogo di provincia. Uno studio che vuole essere non una pagella ma uno strumento di lavoro che ha l’obiettivo di aiutare a comprendere il funzionamento della Città su temi ambientali importanti quali la Qualità dell’Aria, l’Acqua e il Servizio Idrico, la Gestione dei Rifiuti, la Mobilità, il Verde Urbano, il Suolo, le Energie Rinnovabili e i Reati Ambientali. Un quadro di riferimento analitico, chiaro e basato su dati ufficiali e certificati che consente finalmente di confrontare la Città di Terracina con altre realtà analoghe. Un quadro complesso fatto di luci e di ombre che consente di individuare proposte operative e priorità di azione nell’ottica del miglioramento continuo dell’Ambiente e della Qualità della vita. Ecco, se pensiamo alla Città come ad una macchina, con l’Ecosistema Urbano l’abbiamo dotata di un cruscotto che consentirà sicuramente di guidarla con una maggiore consapevolezza di dove siamo oggi complessivamente come Città e di dove vogliamo arrivare domani” dichiara Ing. Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo Legambiente Terracina, autore del Rapporto.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-rapporto-ecosistema-della-citta-luci-e-ombre/

http://www.anxurtime.it/rapporto-ecosistema-urbano-legambiente-troppe-auto/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2361/presentata-venerdi-la-seconda-edizione-del-rapporto-legambiente-ecosistema-urbano-di-terracina-2018?fbclid=IwAR0mf_xCmsOgmxZ-mgDNLkqaFOsuWppCJS1BmefUNsJiHJUTEMTULhFKQvM

http://www.latinatoday.it/green/legambiente-terracina-rapporto-ecosistema-urbano-2018.html?fbclid=IwAR0zwxW2zVOo0ot8-MVPI6sCC8IzjubIyOyYhnTloIEn1ilCOTiW0YjjKCo

Luci e ombre a Terracina, a dirlo è il rapporto di Legambiente “Ecosistema urbano 2018”

Latina Oggi 1.4.2019

Latina Oggi 1.4.2019

Il Messaggero 1.4.2019

59923314_2670904223136198_3678443337867591680_n