LEGAMBIENTE TERRACINA TORNA SULLA QUESTIONE TRENO CHIEDENDO ALLA REGIONE LAZIO – INSIEME CON L’OSSERVATORIO REGIONALE SUI TRASPORTI E LEGAMBIENTE LAZIO –  UN NUOVO INCONTRO TECNICO DI APPROFONDIMENTO, ALLA LUCE DEL PIANO DI INVESTIMENTI REGIONALI PER LE FERROVIE RECENTEMENTE PRESENTATO E PER RIBADIRE L’ESIGENZA DI UN PROGETTO COMPLESSIVO FINALIZZATO AL RIPRISTINO DELLA TRATTA.

Terracina, 20 giugno 2020                         Comunicato Stampa n. 182

Il Protocollo di Intesa annunciato lo scorso 23 aprile dalla Regione Lazio si inserisce nell’importante piano di investimenti da oltre 18 miliardi di euro del Gruppo FS Italiane per il sistema economico e turistico del Lazio. In particolare, dei 18 miliardi di euro di investimenti 13 miliardi di euro sono dedicati alle infrastrutture ferroviarie, 1,4 miliardi al trasporto ferroviario e 3,9 miliardi alle infrastrutture stradali. Circa 1 miliardo di euro è invece destinato a interventi di rigenerazione urbana e di riqualificazione delle stazioni. Per viabilità e ferrovie la Regione con il piano regionale “Ripartire Veloci” investirà 780 milioni di euro e in particolare per le ferrovie sono previsti oltre 638 milioni di investimenti, tra cui 41 milioni di euro per la nuova stazione di piazzale Flaminio a Roma, oltre 560 milioni di euro per le ferrovie ex concesse della Roma-Viterbo e della Roma-Lido, 24 milioni per la metropolitana di Roma linea C – nodo di interscambio Pigneto, 10 milioni di euro per il completamento della ferrovia Formia-Gaeta e 6 milioni per il ripristino della linea ferroviaria Priverno-Fossanova-Terracina. Sembrerebbero proprio i 6 milioni già finanziati nel 2018 (Delibera Cipe del marzo 2018 pubblicata in gazzetta ufficiale n. 132 del 9-6-2018) per il ripristino della linea riportati anche nel nuovo piano di investimenti.

Purtroppo, come era già emerso nell’audizione della Commissione Trasporti della Regione Lazio dello scorso Novembre richiesta dal nostro Circolo insieme a Legambiente Lazio e Osservatorio regionale sui Trasporti, l’unica vera e triste realtà è che dopo 8 anni dalla caduta del masso ancora non abbiamo un progetto completo di messa in sicurezza dell’intero fronte franoso che, ricordiamo, comprende non solo il Monte Cucca ma anche Monte Leano, progetto ovviamente preliminare a qualsiasi ipotesi di ripristino e riapertura della ferrovia. Infatti in sede di audizione relativamente al ripristino della tratta Terracina-Priverno Fossanova, RFI dichiaro’ la disponibilità sulla carta a riattivare la linea (e con il recente piano di fatto lo conferma), ma affermo’ e senza ambiguità che la riattivazione della stessa era condizionata alla messa in sicurezza completa di tutta la linea dal rischio frana, il cui progetto e i cui lavori, affermava RFI, restano di competenza della Regione Lazio.

E’ di questi giorni poi la notizia, riportata con grande evidenza dalla stampa, che anche l’Amministrazione Comunale di Terracina ha intenzione di impegnare quasi 900 mila euro dal proprio bilancio per integrare la somma che manca per completare la messa in sicurezza di circa un chilometro del fronte franoso e questo viene, come ormai accade da 8 anni, associato alla riapertura della ferrovia con una vaga e ambigua dicitura che perpetua la mistificazione in atto: eliminare i motivi ostativi della rifunzionalizzazione del tratto ferroviario Terracina-Priverno Fossanova, mentre dalla analisi della relazione tecnica comunale allegata al progetto esecutivo si tratta semplicemente di opere relative alla mitigazione del rischio dalla caduta massi dal M.te Cucca (estensione dei valli A e B) già previste dal progetto approvato con Determinazione n.49 del 28.01.2020, stralciate dal progetto esecutivo iniziale per poter rientrare nel budget di finanziamento di 4 Milioni di Euro concesso dalla Regione Lazio e poi reintegrate nel progetto con finanziamento a parte derivante o dal ribasso di gara per i lavori relativi a 4 milioni di euro o direttamente con finanziamento comunale per un importo di € 867.111,53. L’intervento previsto a M.Te Cucca inoltre non è affatto risolutivo come si legge nelle conclusioni della stessa relazione tecnica, dove si afferma: “Tuttavia, occorre ribadire che l’intervento è rappresenta un primo step per la messa in sicurezza, realizzando un miglioramento delle condizioni di stabilità dell’area ma che tuttavia, dovranno essere supportate da ulteriori azioni necessarie e successive ai fini della riapertura della tratta, attesa l’estensione e la vulnerabilità del Monte Cucca nonché, la complessità dei fenomeni presenti, per la cui significatività l’Autorità di Distretto non ritiene opportuno, a lavori collaudati, attivare le relative procedure di ridefinizione dell’area di cui all’art. 14 delle Norme Tecniche Attuative”.

Ad oggi infatti purtroppo si continua a procedere a vista mancando un progetto complessivo di messa in sicurezza totale di tutto il fronte franoso di M.te Cucca +M.te Leano e del relativo piano economico delle risorse finanziarie necessarie per poter garantire la riapertura della tratta ferroviaria con i criteri di sicurezza (vincolanti) richiesti da RFI.

E’ sempre stato evidente infatti che la questione del ripristino della tratta ferroviaria a Terracina sussiste come fatto conseguenziale solo ed esclusivamente ad un completo e adeguato progetto di messa in sicurezza e di mitigazione del rischio idrogeologico di tutto il fronte franoso esteso, progetto complessivo di cui non esistono ancora però i presupposti ne’ tecnici ne’ economici, visto che l’unico progetto, ad oggi, effettivamente approvato e finanziato dalla Regione Lazio su piattaforma RENDIS e in via di attuazione da parte del Comune di Terracina, coprirebbe solo una parte del versante e non sarebbe sufficiente per la riattivazione della tratta, neanche con la eventuale esigua cifra aggiuntiva stanziata dal Comune di Terracina.

“Al di là delle promesse e di quanto ha raccontato e continua a raccontare, con l’ultima uscita sulla stampa locale, la politica e l’amministrazione locale da anni e cioè che i lavori attualmente finanziati per Monte Cucca avrebbero – una volta completati – consentito la riapertura della linea, la situazione continua a vivere ancora una pericolosa fase di stallo, visto che, se da una parte c’è la disponibilità a riattivare la tratta, dall’altra non c’è, ancora ad oggi e dopo quasi 8 anni dalla caduta del masso, alcuna chiarezza sui lavori complessivi di messa in sicurezza necessari, i loro costi e i loro tempi e soprattutto su quali siano i parametri di accettabilità del rischio da parte di RFI, considerato che i lavori di messa in sicurezza del versante non ridurrebbero la classe di rischio elevata (classe 4) come da Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) ma lo mitigherebbero soltanto. I cittadini di Terracina, soprattutto in questa fase pre-elettorale a rischio di false promesse, vorrebbero invece impegni seri sul ripristino della ferrovia o lo studio tecnico di valide alternative di trasporto. Abbiamo quindi richiesto, dopo la recente audizione di Novembre scorso con Legambiente Lazio e Osservatorio Regionale sui Trasporti, alla luce del nuovo piano di investimenti – che pero’ non mostrerebbe nessun avanzamento rispetto a quanto affermato mesi fa da parte della Regione Lazio- , un nuovo incontro tecnico di approfondimento con Assessorato Regionale ai Trasporti e Direzione Generale Trasporti della Regione Lazio per evidenziare ancora una volta la assoluta necessita’ del proegtto complessivo finalizzato al ripristino della tratta.dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”. 

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-vicrnda-treno-legambiente-chiede-incontro-tecnico-con-la-regione-lazio

https://latinatu.it/legambiente-chiede-un-progetto-per-il-ripristino-della-tratta-terracina-fossanova/

http://www.anxurtime.it/questione-treno-legambiente-chiede-un-incontro-tecnico/

https://www.ilfaroonline.it/2020/06/21/terracina-legambiente-torna-sulla-questione-treno-e-bussa-alla-regione/347021/

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3104/legambiente-torna-sul-problema-treno-chiedendo-alla-regione-un-nuovo-incontro-tecnico-di-approfondimento

https://www.h24notizie.com/2020/06/24/treno-legambiente-chiede-un-nuovo-incontro-tecnico-di-approfondimento/?fbclid=IwAR3nP3_jY_BXkJ5pVlKRyW4ad7MZSXGde0v8aPODY-dnZLMqh9BxKbtxOdU

IMG22

GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE: LEGAMBIENTE TERRACINA INSIEME A LEGAMBIENTE LAZIO E AL COORDINAMENTO NAZIONALE MARE LIBERO CHIEDONO UNA CORRETTA PIANIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE SPIAGGE LIBERE DI TERRACINA COME BENE PUBBLICO E MASSIMA ATTENZIONE E TRASPARENZA SULL’USO DEI FONDI REGIONALI DESTINATI ALLE SPIAGGE LIBERE. DOPO IL WEB BLITZ “GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE” DI LEGAMBIENTE LAZIO INSIEME A TUTTI I CIRCOLI COSTIERI LAZIALI DEL 16 MAGGIO SCORSO ANCHE A TERRACINA UN FLASH MOB AUTORIZZATO SECONDO LE DISPOSIZIONI PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL COVID19 VENERDI’ PROSSIMO 5 GIUGNO ALLE ORE 18 PRESSO LA SPIAGGIA LIBERA DAVANTI ALL’EX PRO-INFANTIA SU VIALE CIRCE (TRA VIA CALABRIA E VIA BASILICATA)

Comunicato stampa n.181                                  3 giugno 2020                                               

Il tratto di demanio costiero libero da concessioni è il più delicato fra i beni comuni e una risorsa straordinaria per il nostro Paese sia dal punto di vista ambientale, che da quello sociale e come tale ne va garantito l’accesso e il rispettoso utilizzo tanto più in un periodo, come l’attuale, in cui bisognerà soddisfare il bisogno di svago in un contesto di grave crisi economica.

In questi giorni si stanno strutturando le ordinanze di balneazione 2020 nei 24 comuni della costa regionale (Terracina ha emesso nei giorni scorsi le sue due ordinanze!) mentre Legambiente, con un WebBlitz organizzato con tutti i circoli del Lazio e una lettera indirizzata a ogni Sindaco, ha chiesto nei giorni scorsi che non un metro di spiaggia libera venga sacrificato per ampliare gli spazi negli stabilimenti, con le motivazioni del distanziamento sociale – neanche temporaneamente- , chiedendo poi che le spiagge libere dovranno essere facilmente individuabili, realmente accessibili a vantaggio della libera e gratuita fruizione di uno spazio pubblico, anche e soprattutto dai cittadini e dai turisti che non possono permettersi di affittare una postazione, sicuramente cara, in uno stabilimento balneare.

È auspicabile poi che le risorse pubbliche recentemente stanziate con una recente delibera di Giunta dalla Regione Lazio (6 milioni di euro) per i Comuni costieri del Lazio ed in particolare quelle assegnate al Comune di Terracina (230.503 euro) per consentire di sostenere gli oneri per organizzare il flusso sui lungomare e la fruizione delle spiagge libere e per garantire il rispetto del distanziamento sociale, la presenza di servizi igienici e di pulizia, la regolamentazione degli accessi, la sicurezza in mare e il servizio di salvataggio, siano spese nel migliore dei modi per assicurare un servizio pubblico essenziale, efficace e dignitoso per tutti.

Legambiente, autorevole autore di un Rapporto Annuale sullo stato delle Spiagge Italiane, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Rapporto-Spiagge-2019.pdf si è proposta in tutta Italia per affiancare le Amministrazioni locali nella predisposizione di un piano di gestione delle spiagge libere per affrontare al meglio una stagione che sarà improntata alla logica di distanziamento sociale e sicurezza sanitaria definendo una serie di criteri e misure auspicabili per la corretta gestione e fruizione delle spiagge libere considerando il valore del carico antropico per ciascuna spiaggia:

  • La realizzazione di materiale informativo con le disposizioni da adottare (rispetto distanza fra ombrelloni o asciugamani, utilizzo dispositivi sanitari, …) e l’adeguata distribuzione con spiegazioni alla cittadinanza e ai turisti;
  • La previsione, accanto alle misure prettamente sanitarie, anche di indicazioni di carattere ambientale, come ad esempio distribuire nella circostanza sacchetti per il recupero della plastica abbandonata in spiaggia o informazioni per l’eventuale individuazione di tracce di ovo-deposizione di tartarughe marine;
  • La predisposizione di luoghi di sanificazione in prossimità delle spiagge (serbatoi con acqua e disinfettante) ad uso esclusivamente umano;
  • Il divieto assoluto di inutili interventi di “sanificazione” della battigia (sabbia) con prodotti chimici, la cui efficacia è stata già smentita da illustri virologi;
  • La definizione di adeguati piani di mobilità con aree di parcheggio controllate e a numero chiuso che filtrino e regolamentino il flusso di bagnanti alle spiagge, con particolare attenzione alla mobilità ciclistica (ciclabili temporanee, stalli sorvegliati per bici…);
  • l’individuazione di una task force dedicata, anche su base volontaria, cui affidare il controllo delle presenze in spiaggia che collaborano con le forze dell’ordine per eventualmente vietare l’ingresso alle spiagge;
  • l’adozione in alcune situazioni di pratiche di delimitazione e prenotazione degli spazi alla stregua di quanto fatto in altre situazioni facendo ricorso ad APP di prenotazione, in modo da suggerire ai cittadini e ai turisti delle alternative alla spiaggia, in periodi di particolare affollamento, incentivando l’utilizzo dei siti internet comunali anche per centralizzare le informazioni sull’affollamento delle singole spiagge libere, per permettere, nei limiti del possibile, all’utenza una migliore distribuzione sui tratti di spiaggia libera.
  • La installazione dei cestini per la raccolta differenziata, da svuotare ogni sera o di primo mattino;
  • La strutturazione di punti diffusi per la raccolta dei materiali sanitari monouso o a rischio abbandono:
  • L’obbligo del rispetto, laddove esiste, delle regole Plastic Free con utilizzo di prodotti compostabili e biodegradabili, visto il possibile aumento, con l’emergenza sanitaria, del monouso da asporto;

Qui a Terracina, che ricordiamo è una delle nove Bandiere Blu del Lazio e Localita’ 3 vele di Legambiente,  dobbiamo pero’ ancora comprendere quante sono le spiagge libere visto che il dato parrebbe essere comunque inferiore al 50% previsto dal Regolamento Regionale n.19/2016  e non sarebbero rispettati gli ambiti omogenei, con una distribuzione dei tratti liberi decisamente non adeguata, visto che la maggior parte di queste spiagge “libere” sono di fatto davanti a residence e campeggi e quindi purtroppo difficilmente accessibili in concreto, per non parlare poi della esistenza di parcheggi, di accesso disabili o degli stalli per il parcheggio delle bici. Per fare chiarezza su questo e altri punti, consideriamo di effettuare un accesso civico generalizzato agli atti, anche in base al principio di trasparenza delle PA (D.Lgs. 150 del 2009), per conoscere ufficialmente quante sono le concessioni e le convenzioni rilasciate dal comune di Terracina e i metri lineari di linea di costa realmente assegnati in concessione, quelli in convenzione e quelli realmente liberi, in modo da avere contezza delle spiagge libere effettivamente rimaste, affinchè siano, analogamente alle spiagge in concessione, chiaramente individuabili dalla cittadinanza e dai turisti.

“Le spiagge libere non si toccano, è qui che va garantito in primo luogo l’eventuale distanziamento sociale necessario, con il libero accesso al mare e con una fruizione rispettosa dell’ambiente e delle attuali norme sanitarie” – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. “Per questo abbiamo detto NO con il webblitz e lo ribadiamo con il flash mob GIU’ LE MANI DALLE SPIAGGE LIBERE di venerdì prossimo 5 giugno a Terracina, a tutti quegli Amministratori che stanno ipotizzando ampliamenti delle concessioni per allargare gli ombrelloni in affitto a discapito del mare libero, o che addirittura permettono una gestione privata delle spiagge libere o peggio prevedono di chiudere gli accessi alle spiagge libere per mancanza di risorse” dichiara Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio.

Pensare di cedere a privati spazi di litorale libero in cambio di sorveglianza e controllo delle regole o, addirittura, ipotizzare la chiusura delle spiagge libere perché non si è in grado di assicurarne una corretta fruizione, sarebbe una resa, una presa d’atto che il pubblico non è in grado di gestire il bene comune. È questo invece paradossalmente il momento perché i Comuni ritrovino quel rapporto di confidenza con il proprio territorio, si riapproprino di luoghi troppo spesso dati per scontati e abbandonati a una fruizione estemporanea e senza regole” dichiara Sebastiano Venneri, Responsabile Dipartimento Turismo di Legambiente Nazionale.

Il Coordinamento Nazionale Mare Libero aderisce e sostiene l’iniziativa del Circolo Legambiente Terracina, per ribadire con forza la necessità di tutelare e difendere le Spiagge Libere, specialmente in una stagione balneare delicata e complessa come quella attuale. La condivisione rispetto alle proposte elaborate è totale e assoluta, sposando un approccio che tenga insieme la necessità di garantire la parità nell’accesso all’arenile e la primitiva esigenza che la fruizione delle spiagge avvenga nel massimo rispetto della Natura” dichiara Agostino Biondo, Segretario Coordinamento Nazionale Mare Libero.

“Alcuni Comuni costieri già hanno fatto presente di non avere sufficienti risorse per controllare il rispetto del distanziamento lungo chilometri di sabbia, altri come il Comune di San Felice addirittura emettono ordinanze che vietano la balneazione nelle spiagge libere, e nel caso di Terracina, si procede ad emettere un avviso pubblico, pubblicato il 21 maggio scorso, che di fatto apre ai privati, i quali, in cambio della possibilità di noleggiare lettini e ombrellini, dovranno preoccuparsi, non solo della normale manutenzione delle spiagge libere o dell’assistenza e del salvataggio, ma anche di far rispettare l’obbligo della prenotazione e del distanziamento sociale. Ma noi come Legambiente, oltre ad offrire il nostro supporto per una corretta pianificazione e gestione delle spiagge libere, vogliamo chiarezza dalla Amministrazione Comunale sulla effettiva distribuzione e modalita’ di accesso dei tratti di spiaggia libera (una recente dichiarazione dell’Assessore al Demanio citava genericamente ben 40 tratti di spiaggia libera!) e pretendiamo che sia reso pubblico il dettaglio dei tratti di spiaggia libera e la loro distribuzione e tutti i servizi di accesso, affinche’ analogamente alle spiagge in concessione, siano chiaramente individuabili dalla cittadinanza e dai turisti ma soprattutto vogliamo che l’Amministrazione gestisca in proprio i tratti liberi, garantendo gli accessi e i servizi a prezzo calmierato, soprattutto in una fase di crisi economica come è questa. Inoltre vogliamo la rendicontazione dell’utilizzo nel dettaglio, euro per euro, dei fondi regionali distribuiti per la corretta gestione e fruizione delle spiagge libere, che ammontano per Terracina a 230.503 euro o di eventuali ulteriori fondi necessari, e continueremo a vigilare per ottenere una gestione sempre più sostenibile dei litorali, un impatto zero in termini ambientali dell’afflusso turistico, e la costante riqualificazione delle aree ambientalmente degradate. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza e i turisti ad aderire al Flash Mob – Giu’ le Mani dalle Spiagge Libere, organizzato dal Circolo, Legambiente Lazio con il patrocinio e prezioso supporto del Coordinamento Nazionale Mare Libero,  di venerdì prossimo ore 18 presso la spiaggia libera davanti alla ex-Proinfanzia su Viale Circe (tra via Calabria e Via Basilicata), presidio autorizzato dalla Questura e dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e che si svolgera’ nel pieno rispetto delle regole del distanziamento sociale e dell’uso di DPI dettate dalla emergenza COVID19. Ognuno portera’ un cartello con scritto “Giu’ le mani dalle spiagge libere” dichiara Anna Giannetti, Presidente Circolo Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale e Membro del Direttivo Regionale di Legambiente.

https://latinatu.it/terracina-non-un-metro-di-spiaggia-libera-per-gli-stabilimenti-domani-il-flash-mob-di-legambiente/

https://www.h24notizie.com/2020/06/04/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-flashmob-domani-a-terracina/

http://www.latinatoday.it/attualita/terracina-giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-legambiente.html

https://www.ilcaffe.tv/articolo/68047/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-flash-mob-di-legambiente-a-terracina?fbclid=IwAR0GDs83H30dyN9rfrjkLsz7Jogj9e-sH24Z1JpCex1eRcpsW33AlBYB2-g

http://www.anxurtime.it/spiagge-libere-legambiente/

https://www.ilfaroonline.it/2020/06/04/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-a-terracina-in-arrivo-il-flash-mob-di-legambiente/343508/

https://www.lanuovaecologia.it/giu-le-mani-dalle-spiagge-libere-oggi-flash-mob-a-terracina/

Terracina, flash mob di Legambiente. “La spiaggia libera non si tocca, si rende fruibile in sicurezza”

IMG1_0001

IMG