LEGAMBIENTE TERRACINA CON IL COMITATO CITTADINO “SALVIAMO LA PROINFANTIA” PRESENTE ALLA PRIMA CONFERENZA NAZIONALE SUI PAESAGGI COSTIERI CHE SI E’ SVOLTA A LECCE LO SCORSO 15 e 16 LUGLIO 2021. IL CASO PROINFANTIA DI TERRACINA SELEZIONATO TRA I TRE CONTRIBUTI CONGRESSUALI PIU’ RILEVANTI SUL TEMA “RIGENERAZIONE DEI PAESAGGI COSTIERI URBANIZZATI” PER TESTIMONIARE UN CASO DI AGGRESSIONE ALLE COSTE DEL NOSTRO PAESE E PRESENTATO IN PLENARIA AD UNA ATTENTA PLATEA DI URBANISTI, RICERCATORI, IMPRENDITORI E AMMINISTRATORI PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA.

Comunicato stampa n. 213                                                     18.7.2021

Si è svolta a Lecce lo scorso 15 e 16 luglio la prima Conferenza nazionale sui Paesaggi Costieri (qui il link alla registrazione di tutta la Conferenza https://www.lanuovaecologia.it/coste-in-movimento/ ) promossa da Legambiente e dall’Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani, con il contributo del Comune di Lecce, della Regione Puglia e del Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio in collaborazione con l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara e il Politecnico di Bari. La scelta di Lecce come sede di questo primo importante appuntamento nazionale nasce dall’attenzione che da tempo l’amministrazione comunale, e in particolare il Sindaco Carlo Salvemini e la sua Giunta, riserva alla tutela e corretta fruizione di questi delicati ecosistemi e sul patrimonio paesaggistico, grande risorsa ambientale e fattore essenziale di attrattività turistica, essendo Lecce uno dei pochi Comuni già dotato di un articolato Piano Comunale delle Coste. Alla Conferenza hanno partecipato rappresentanti di Enti, Istituzioni, Associazioni, tecnici e professionisti, ma anche imprenditori del settore balneare e ricercatori e docenti delle principali università italiane, per confrontarsi sulle condizioni attuali in cui versano i territori costieri, sulle criticità del sistema di governance e di pianificazione e per definire una nuova piattaforma di lavoro congiunto per il futuro delle nostre coste.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e il Comitato Cittadino “Salviamo la Proinfantia” hanno lavorato in questi mesi alla preparazione di un contributo tecnico sul caso “Proinfantia”, illustrativo sia della storia e del caso giudiziario ma anche dei meccanismi normativi e regolatori e di governance pianificatoria che hanno portato al rischio speculativo sulla costa di Terracina, dal titolo “Il Caso ProInfantia a Terracina (LT): rigenerazione o degenerazione urbana? Un esempio di abusivismo litoraneo e degrado del patrimonio marittimo e costiero”, contributo che è stato accettato e sarà pubblicato nel Volume degli Atti del Congresso entro fine anno. Inoltre il contributo è stato anche selezionato tra i 3 esempi più rilevanti a livello nazionale della sessione dedicata al Tema 02_ Rigenerazione dei paesaggi costieri urbanizzati e quindi presentato in Plenaria venerdì mattina.

“Siamo particolarmente contente che il nostro caso sulla Proinfantia di Terracina sia stato selezionato tra le centinaia di contributi tecnici arrivati da ogni parte d’Italia e che sia stato addirittura scelto per la presentazione nella plenaria della Conferenza in rappresentanza del “Tema 02_ Rigenerazione dei paesaggi costieri urbanizzati”. Sono stati molti gli amministratori, in primis l’Assessore all’Urbanistica di Lecce, Arch. Rita Miglietta, che si sono complimentati con noi per la documentata e approfondita azione civica, comprensiva dell’analisi dei piani, delle norme e dei regolamenti, e per la forza mostrata nel contrastare il tentativo di speculazione e sono molti i ricercatori che si sono messi a disposizione per supportarci, visto che non abbiamo ancora purtroppo nessuna certezza che la nostra costa sarà al sicuro da rischi futuri. Il caso della #Proinfantia a Terracina non solo è stato apprezzato ma è diventato di fatto emblematico del valore sociale e storico del paesaggio costiero e dello sforzo delle comunità cittadine di riportare legalità e rispetto dell’ambiente nelle città costiere, soprattutto nelle zone più esposte alle infiltrazioni della criminalità’ organizzata. Vogliamo ribadire inoltre che il nostro patrimonio costiero è un bene collettivo di estremo pregio e rilevanza e questo include sia le spiagge come spazio pubblico, alle quali va garantito equità di accesso, utilizzo ecocompatibile, ottima qualità delle acque di balneazione e balneazione sicura, sia il verde pubblico, importantissimo e da preservare proprio nella fascia costiera sia dal punto di vista naturalistico che come funzione di mitigazione delle isole di calore estivo, ma anche gli immobili presenti sulla fascia costiera, in particolare nella fascia dei 300mt dalla battigia, preservandone la storia e magari finalmente demolendo, senza ricostruire in loco, i vecchi edifici abusivi a maggiore impatto sul paesaggio, frutto di una precedente speculazione edilizia. Inoltre la nostra costa, come ci ha insegnato il disastro climatico del 2018, è fortemente a rischio a causa degli impatti dei cambiamenti climatici che si andranno aggravando nei prossimi anni e quindi va messa in sicurezza con interventi che mirano a rendere più resiliente la fascia costiera senza inutili colate di rigido cemento, e vogliamo impegnarci per una progressiva rinaturalizzazione delle nostre spiagge sia urbane che extraurbane, ora addirittura scelte dalla specie Tartaruga Caretta Caretta, in via di estinzione, per la deposizione delle uova. Il recente verbale della Commissione locale per il Paesaggio prot. N. 0048720 del 13 luglio scorso, che riporta la conclusione dell’iter ordinario con una – per ora negata – Autorizzazione Paesaggistica riguardante un nuovo progetto di lottizzazione costiera privata denominato “Residence Adrover”, sicuramente utilizzando sempre la cosiddetta formula della “rigenerazione urbana” sul lotto su cui insiste la storica Villa Adrover, colpevolmente venduta dal Comune di Terracina al privato, ci preoccupa molto, e purtroppo lo avevamo paventato già da inizio anno https://legambienteterracina.wordpress.com/2021/01/06/legambiente-terracina-con-il-supporto-del-centro-di-azione-giuridica-di-legambiente-lazio-aveva-presentato-nei-giorni-scorsi-al-comune-di-terracina-e-alla-regione-lazio-dettagliata-istanza-di-accesso/, e ci attiveremo da subito con un immediato accesso agli atti per iniziare la nostra nuova battaglia”  dichiarano Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Pisco Montano e Consigliere Nazionale dell’Associazione con Stefania Curati, Alberta Franceschini e Marta Mina’, co-fondatrici e referenti del Comitato Cittadino “Salviamo la Proinfantia”.

https://www.linchiestaquotidiano.it/news/2021/07/19/legambiente-terracina-e-comitato-salviamo-la-proinfantia-por/40549

LEGAMBIENTE TERRACINA ANIMAL HELP A TUTELA DEL NIDO DI TARTARUGA CARETTA CARETTA APPENA DEPOSTO A TERRACINA: PARTITA LA SQUADRA DI TARTAWATCHERS DI LEGAMBIENTE TERRACINA A SUPPORTO DELLA RETE REGIONALE DI TARTALAZIO. LEGAMBIENTE TERRACINA PROPONE AGLI STABILIMENTI BALNEARI DI ADERIRE ALLA INIZIATIVA “LIDI AMICI DELLE TARTARUGHE MARINE” CON UN DISCIPLINARE CHE IMPEGNA, TRA l’ALTRO, ALLA PULIZIA MANUALE DELLE SPIAGGE E A RIDURRE INQUINAMENTO LUMINOSO E ACUSTICO. CONTINUA LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SU TUTTO IL LITORALE TERRACINESE, IL MONITORAGGIO E LA VIGILANZA SUL NIDO E GLI ALTRI EVENTUALI NIDI CHE ARRIVERANNO.

Comunicato stampa n. 212                                             15.7.2021

Anche Legambiente Terracina entra ufficialmente nel programma Tartawatchers promosso da Legambiente e patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica che si propone di individuare e proteggere lungo le nostre coste i nidi della tartaruga marina Caretta caretta, una specie protetta e minacciata da una serie di fattori antropici. Dopo una fase di formazione, l’esercito dei Tartawatchers, scende in spiaggia per garantire il monitoraggio delle nostre coste e la sorveglianza degli eventuali nidi concentrando i suoi sforzi nelle 8 regione italiane ritenute più idonee alla nidificazione: Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Legambiente Terracina, dopo aver partecipato attivamente l’anno scorso al monitoraggio e alla vigilanza dello straordinario nido di caretta caretta a Fondi, in pieno coordinamento con la Rete Regionale di Recupero della Tartaruga marina (TartaLazio) del Dott. Luca Marini e della Capitaneria di Porto- Guardia Costiera di Terracina al Comando del TV Emilia Denaro, e soprattutto in occasione dell’avvenuta preziosa ovodeposizione sul territorio terracinese, predispone un piccolo “esercito” di guardiani già formati a protezione delle tartarughe marine e dei loro nidi, tutto a supporto della importante rete regionale TartaLazio.

I Tartawatchers di Legambiente Terracina Animal Help (Alberta Franceschini, Marta Mina’, Regina Scattola, Marcello Di Lello, Anna Giannetti, Patrizia Pagliaroli, Annalaura Rossi), sono volontari e operatori formati e in formazione, impegnati nella salvaguardia della specie a rischio Caretta caretta, guidati da un formatore ed esperto internazionale del settore, Guido Gerosa, socio di Legambiente Terracina e collaboratore di TartaLazio, e inseriti nella rete nazionale e internazionale di Legambiente e dei Centri di recupero e saranno formati e dedicati a supporto delle azioni di TartaLazio, rete regionale diretta dal Dirigente Luca Marini con il supporto locale del Dirigente del Parco Riviera Ulisse Nicola Marrone e la biologa Federica Nori Persichetti.

La squadra è già attiva sia nelle campagne di informazione e sensibilizzazione sul litorale come quella effettuata sul litorale di Terracina per la diffusione del cartello “Occhio alle Tracce” di Tarta Lazio e sia sul sostegno dei gestori degli stabilimenti balneari, nei confronti dei quali Legambiente svolge da tempo un’attività d’informazione e sensibilizzazione su tutte le tematiche ambientali. Legambiente Terracina infatti aderisce alla iniziativa nazionale “Lidi amici delle tartarughe marine” che prevede il riconoscimento da parte di Legambiente di un apposito vessillo a quegli stabilimenti che, attraverso la firma di un semplice disciplinare, s’impegneranno ad adottare alcune regole “tartafriendly”.

Inoltre, nel periodo di ovodeposizione (maggio-agosto), la squadra presidia, grazie agli strumenti informatici messi a disposizione da TartaLazio, i tratti di costa eletti dalle tartarughe a luogo privilegiato per la loro nidificazione, per segnalare la presenza di questa specie a rischio che, di stagione in stagione, sceglie anche alcune delle nostre più belle coste per nidificare nell’area del Mediterraneo e quest’anno ha scelto anche Terracina.

Nell’area mediterranea ogni anno si contano circa 7 mila nidi di tartarughe marine. Negli ultimi tempi, complice l’aumento delle temperature legato ai cambiamenti climatici,  l’areale di nidificazione si è ampliato nel Mediterraneo occidentale, e al momento le nidificazioni registrate finora sono 67: 22 Calabria, 18 Sicilia, 14 Campania, 4 Lazio, Toscana, 3, Basilicata 2, Puglia, 2, Sardegna 2 (dati al 5 luglio 2021). In tutte queste regioni Legambiente è presente con attività di monitoraggio e presidio, dal momento dell’ovodeposizione fino alla schiusa e all’entrata in acqua dei piccoli: appena un esemplare su mille raggiungerà, intorno ai 20 anni di vita, la maturità sessuale. Soltanto in Italia si stima che siano oltre 40 mila, ogni anno, le tartarughe marine minacciate da ingestione di plastica e  catture accidentali e a causa di questo, ben 10 mila non sopravvivono. Legambiente ha istituito dei Centri di Recupero e Primo Soccorso, veri e propri ospedali dove le tartarughe in difficoltà vengono curate, riabilitate e restituite al mare. Un’attività che negli ultimi 10 anni ha permesso di salvare più di 1600 esemplari grazie alle strutture gestite dall’associazione. In prima linea per numero di tartarughe recuperate in Italia il Centro di Manfredonia, il Centro di Recupero di Talamone, gestito in collaborazione con il Parco Naturale della Maremma, il Marine Turtle Center di Pioppi, nel Parco Nazionale del Cilento, e la collaborazione con l’AMP delle Isole Egadi nella gestione del Centro Recupero Tartarughe Marine di Favignana. Purtroppo constatiamo come nel 50% degli esemplari ricoverati nei centri di recupero di Legambiente siano stati documentati l’ingestione di rifiuti marini o l’intrappolamento negli stessi, costituiti per il 90% da plastica. Sacchetti, resti di bottiglie e stoviglie, cotton fioc, lenze e imballaggi i rifiuti più comuni.

“Siamo felici di aver messo in campo il programma Tartawatchers, e ringraziamo il Ministero della Transizione Ecologica per aver concesso il patrocinio a questa iniziativa che rafforza ulteriormente l’impegno ultradecennale di Legambiente a favore delle tartarughe marine – ha dichiarato Stefano Di Marco, Coordinatore dell’Ufficio Progetti di Legambiente e responsabile della campagna. Grazie alla nostra campagna di raccolta fondi Tartalove siamo riusciti a potenziare le nostre attività a favore delle tartarughe marine che ora prevedono interventi per la cura e il recupero, il monitoraggio e la protezione dei nidi e iniziative di informazione e sensibilizzazione destinate ai diversi portatori d’interesse.  Attraverso questa azione integrata ci auguriamo di poter contribuire alla conservazione di questi animali simbolo della biodiversità marina. Se anche voi volete aiutare la Caretta caretta potete farlo andando sul sito della campagna www.tartalove.it  dove è possibile adottare simbolicamente una tartaruga marina: a fronte di un piccolo contributo  si riceverà un certificato di adozione con la foto dell’animale adottato”. “Come squadra Legambiente Terracina Tartawatchers saremo sempre a supporto di TartaLazio e ne seguiremo meticolosamente tutte le linee guida e gli strumenti e con i nostri volontari pattuglieremo i litorali con monitoraggio e sorveglianza del nido caretta caretta a Terracina ma anche nel rilevamento degli altri nidi grazie alle caratteristiche tracce di risalita lasciate sulla spiaggia dalle tartarughe. La nidificazione è un processo delicato ma purtroppo viene ostacolato da tanti fattori di origine antropica: rumori e inquinamento acustico che disturbano la deposizione, luci accecanti molto pericolose in fase di schiusa, senza contare l’impatto delle attrezzature meccaniche spesso utilizzate per la pulizia delle spiagge e il rischio costante della predazione delle uova da parte di altri animali come cani selvatici, volpi, topi, etc. Inoltre, proprio lo scorso 16 giugno scorso, in occasione della Giornata mondiale delle tartarughe marine, Legambiente Terracina ha aderito alla iniziativa nazionale “Lidi amici delle tartarughe marine” che prevede il riconoscimento da parte di Legambiente di un apposito vessillo a quegli stabilimenti che, attraverso la firma di un semplice disciplinare, s’impegneranno ad adottare alcune regole “tartafriendly”. Inoltre vogliamo incoraggiare il nostro Comune ad aderire alla rete MedTurtleRescue e a sottoscrivere i principi contenuti nella Carta di Intenti. Il documento mira a creare una piattaforma condivisa e informale per migliorare il coordinamento e la partecipazione nella protezione e riabilitazione delle tartarughe nel Mar Mediterraneo. Ricordiamo poi che il nuovo Piano Utilizzazione Arenili (PUA) Comunale https://legambienteterracina.wordpress.com/2021/06/01/piano-utilizzazione-arenili-pua-regionale-approvato-dalla-regione-lazio-ora-tocca-al-comune-di-terracina-definire-e-approvare-entro-180-giorni-un-nuovo-pua-locale-ormai-vecchio-di-quasi-venti-anni/ dovrà necessariamente tenere conto, seguendo le prescrizioni del PUA regionale appena approvato, del fatto che a Terracina è avvenuta una nidificazione di Tartaruga marina e dovranno essere emesse ordinanze per evitare l’uso di mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge e spegnere la notte eventuali luci presenti sulla spiaggia e programmata una attività di informazione e coinvolgimento delle amministrazioni locali, dei turisti e dei gestori degli stabilimenti balneari che attraverso il personale di spiaggia possono contribuire a identificare nidi di tartarughe o a segnalare eventuali schiuse

https://latinatu.it/tartarughe-sul-litorale-legambiente-terracina-propone-ai-balneari-liniziativa-lidi-amici/?fbclid=IwAR1MPJsFh8BlgE70ibZAWquobn2wP0KLwqqjWSGpmubGyQboyO1KWFszgRQ

COMUNICATO CONGIUNTO A.N.M.I. TERRACINA – LEGAMBIENTE TERRACINA: HA INIZIO DA GENOVA IL PROGETTO CAMBIAVENTO CHE PORTERA’ L’EQUIPAGGIO DELLA PICCOLA IMBARCAZIONE A VELA “PARE BELLA” A TOCCARE 40 PORTI SINO A TRIESTE


Genova, 5 luglio 2021: Tre giovanissimi istruttori di vela dell’Associazione Sportiva
“Oxyene Sail”, membri della Tri-Este crew, soci del Gruppo Marinai d’Italia di
Terracina e soci onorari del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”: Simone
CERVELLONI, Lapo SALVATELLI e Benjamin WENDER, amanti della vela e dell’andare
per mare, sono i fautori di un ambizioso progetto denominato «CAMBIAVENTO». Il
progetto consiste appunto nella circumnavigazione a vela dell’Italia in 60 giorni circa,
toccando 40 porti (da Genova a Trieste) e percorrendo un totale di 1580 miglia
nautiche.
Con l’obiettivo di navigare ad impatto ambientale zero, i giovani contribuiranno alla
raccolta dei dati sui rifiuti flottanti in mare, quale esempio di citizen science,
attraverso l’utilizzo di un protocollo standardizzato, a livello europeo, il MedSeaLitter
2019 (già sperimentato a livello nazionale da ISPRA e altre associazioni/centri di
ricerca come Legambiente), sotto il coordinamento del Circolo Legambiente Terracina
“Pisco Montano”, da sempre molto attivo nel settore del marinelitter che ne ha curato
la formazione, con la Dott.ssa Annalaura ROSSI, ecologa e referente “Educazione
Ambientale” del Circolo.
L’iniziativa sarà anche caratterizzata dalla realizzazione “in house” di brevi filmati che
racconteranno dei momenti di vita di bordo, dei paesaggi costieri e di eventuali
incontri con specie marine, dove il tutto verrà condiviso in “real time” attraverso
l’utilizzo dei social network. Inoltre, saranno pubblicati video, con brevi lezioni di vela,
che affronteranno buona parte dei principi riguardanti le tecniche di navigazione,
partendo dai concetti base, fino ad arrivare, gradualmente, a quelle più avanzate.
Infine, la possibilità, sempre tramite i social, di poter rendere partecipe il pubblico
delle situazioni che l’equipaggio incontrerà nella navigazione. In sintesi, un viaggio
interattivo finalizzato a far avvicinare ed appassionare le persone, soprattutto i
giovani, ad uno stile di vita sano, coscienzioso ed improntato al rispetto di ciò che ci
circonda e, contestualmente, contribuire a diffondere la conoscenza, la cultura e
l’amore per il mare.
Aderiscono e supportano l’iniziativa l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia –
Gruppo di Terracina, il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e la Farmacia
Comunale di Terracina. Associazioni ed attività sempre al fianco dei giovani che
ripongono negli stessi grande fiducia, specialmente per le potenzialità che i medesimi
possono esprimere soprattutto per la tutela e la salvaguardia di un bene prezioso
come il mare.L’imperativo di questa impresa sarà, prima di ogni cosa, “navigare in sicurezza”.

ASPETTI TECNICI RELATIVI ALL’APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO “MEDSEALITTER 2019”
Il viaggio dei tre giovani soci del Gruppo Marinai d’Italia di Terracina e membri della TriEste Crew, previsto per Luglio 2021, si è trasformato in qualcosa di più. Il progetto ha preso forma come attività di citizen science, quando i ragazzi hanno contattato il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano”, con l’idea di raccogliere i rifiuti flottanti che avrebbero incontrato durante la loro navigazione, per consolidare il concetto di “rispetto del mare e salvaguardia dell’ecosistema”. Concetto fondamentale alla base anche delle lezioni e promozione tramite i social previste durante il viaggio.
Per improntare l’attività da un punto di vista scientifico, il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano”, ha deciso di proporre il monitoraggio dei rifiuti flottanti tramite il protocollo MedSeaLitter (già sperimentato a livello nazionale da ISPRA e altre associazioni/centri di ricerca, come Legambiente), come esempio di citizen science, con l’obiettivo di contribuire al quadro conoscitivo sul problema del Marine Litter, utilizzando appunto un protocollo standardizzato a livello europeo.
Il protocollo per il floating litter prevede il monitoraggio di tali rifiuti tramite “visual census” su un’area di 2/3 km2 per stagione. Il metodo è quello del transetto lineare che prevede la registrazione degli oggetti che ricadono all’interno della striscia di osservazione, per restituire così un dato di densità (numero di oggetti/km2) su un’area di campionamento, data dalla lunghezza del transetto per la larghezza della striscia di osservazione.
La collaborazione con il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano”, iniziata a Novembre 2020, ha previsto, oltre alla stesura del progetto e definizione delle attività a livello logistico, vari incontri di formazione e preparazione all’attività scientifica curati dalla Dott.ssa Annalaura ROSSI, ecologa e referente “Educazione Ambientale” del Circolo. Sono stati svolti anche 2 incontri pratici, con la presenza di operatori dell’Accademia del Leviatano, prestigiosa associazione dedicata alla conservazione dell’ambiente marino.
I primi incontri in merito all’attività di monitoraggio è stato finalizzato ad illustrare il metodo e definire lo sforzo necessario per la raccolta dati con incontri sempre più di carattere tecnico (determinazione e conoscenza degli errori e oggetti da campionare e le modalità di restituzione dei dati. I ragazzi si sono mostrati entusiasti ed al fine di coprire almeno 0,14 km2 al giorno con transetti paralleli alla costa (per quanto le condizioni lo permettano), ad una velocità di circa 5 kn, dedicando 3 ore al giorno all’attività. Per coprire così un totale di circa 6 km2 per i 60 giorni previsti dal progetto. Alla fine del progetto, il Circolo Legambiente di Terracina, avrà a disposizione gli elementi necessari per fare un quadro generale su 2 aree distinte; quella dell’Adriatico e quella del Tirreno. I dati saranno rappresentativi dello specchio d’acqua tra le 3 e le 6 Mn del GSA in cui risultano raccolti. NOTA: () Non avendo un motore portante il fattore limitante principale per i ragazzi sarà il vento, sia per intensità che per direzione. I ragazzi saranno in grado di decidere al meglio come affrontare l’attività e/o capire se è il caso di rimandarla. La sicurezza in mare, prima di tutto.

PROGETTO “CAMBIAVENTO”
Tappe previste (): 1) Genova 2) La Spezia 3) Marina di Pisa 4) Elba-Portoferraio 5) Talamone 6) Cala Galera 7) Santa Marinella 8) Anzio/Nettuno 9) Terracina 10) Ventotene/Ponza 11) Gaeta/Formia 12) Procida 13) Sorrento 14) Agropoli 15) Marina di Camerota 16) Cetraro 17) Vibo Marina 18) Reggio Calabria 19) Marina di Roccella 20) Le Castella 21) Cirò Marina 22) Policoro 23) Taranto 24) Gallipoli 25) Santa Maria di Leuca 26) Brindisi 27) Polignano/Monopoli 28) Bari 29) Manfredonia 30) Rodi Garganico 31) Vasto/Montenero 32) Pescara 33) Porto San Giorgio 34) Ancona/Marina Dorica 35) Rimini 36) Porto Garibaldi/Comacchio 37) Chioggia 38) Venezia 39) Lignano Sabbiadoro 40) Trieste () = Tutte le tappe previste potrebbero essere soggette a modifiche per cause logistiche e/o di necessità.

BREVE PROFILO COMPONENTI EQUIPAGGIO PROGETTO “CAMBIAVENTO”
SALVATELLI Lapo (anni 21)
Diplomato al Liceo Musicale di Latina. Frequenta
attualmente il II° anno del Conservatorio Musicale di
Frosinone, indirizzo violino jazz.
Istruttore di vela dell’Associazione Sportiva “Oxyene Sail”,
membro della Tri-Este crew, è socio del Gruppo Marinai
d’Italia di Terracina.
Oltre la vela, è uno skater e pratica il kitesurf a livello
amatoriale.
Partecipa al Progetto “CAMBIAVENTO”.
CERVELLONI Simone (anni 20)
Diplomato all’I.P.S. di Terracina, con indirizzo sociosanitario,
studia chitarra (chitarra jazz) ed attualmente
frequenta la Scuola Romana dei Fumetti.
Istruttore di vela dell’Associazione Sportiva “Oxyene Sail”,
membro della Tri-Este crew, è socio del Gruppo Marinai
d’Italia di Terracina.
Oltre la vela, pratica lo skate ed il kitesurf.
Partecipa al Progetto “CAMBIAVENTO”.
WENDER Benjamin (anni 19)
Diplomato all’IPSSEOA di Fiuggi, attualmente studia
matematica per entrare all’Università “La Sapienza” di
Roma – Facoltà di Fisica.
Tesserato F.I.V., istruttore di vela dell’Associazione Sportiva
“Oxyene Sail”, membro della Tri-Este crew, è socio del
Gruppo Marinai d’Italia di Terracina.
Appassionato di yoga e discipline olistiche, oltre la vela,
pratica lo skate e trekking da montagna.
Partecipa al Progetto “CAMBIAVENTO”.
N O T I Z I E U T I L I
CARATTERISTICHE UNITA’ ED EQUIPAGGIAMENTO
IMBARCAZIONE A VELA TIPO “ESTE 24” Nome imbarcazione: Pare Bella Lunghezza scafo f.t.: mt. 7.50 Lunghezza galleggiamento: mt. 6.70 Larghezza max: mt. 2.50 Dislocamento a vuoto: Kg. 980 Zavorra: Kg. 330 Pescaggio: mt. 0.4/1.7 PROPULSIONE Vela: superficie velica randa mq. 26.8 – genoa mq. 15.3 – gennaker mq. 58 Motore: ausiliario fuoribordo di 2,5 cv, più un ulteriore motore f.b. di riserva di 2,5 cv. ALIMENTAZIONE Pannello solare 20 Watt. CLASSIFICAZIONE Natante. DOTAZIONI Quelle previste per la navigazione entro le 6 miglia APPARECCHIATURE E STRUMENTAZIONE GPS Bussola P.C. Telefonini VHF modello: icom ic-m35 potenza: 5 watt campo: 5 miglia circa canale ascolto: 16 BANDIERA DISTINTIVA Guidone dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) PUNTI DI CONTATTO E NUMERI UTILI Referente A.N.M.I. Terracina: 366 6587083 anmi.terracina@libero.it Referente Legambiente Terracina: 349 1412199 legambiente.terracina@gmail.com Punto di contatto a bordo: 388 5690004 (Solo in caso di necessità. Tutti i contatti ordinari tramite i Referenti sopra indicati)