#VIVIPARCHIDELAZIO: VENERDI’ 31 LUGLIO ALLE ORE 10.30 PRESSO IL MONASTERO SAN MAGNO A FONDI UN EVENTO GRATUITO CON LABORATORIO DIDATTICO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “ACQUA SORELLA PREZIOSA” A CURA DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO” CON ACQUALATINA SPA E ENTE PARCO MONTI AUSONI E LAGO DI FONDI SUL TEMA DELLE SORGENTI, DELLA LORO INDIVIDUAZIONE E CAPTAZIONE, DELLA LORO QUALITA’ MA ANCHE DELLA SICCITA’ E RISPARMIO E RIUSO IDRICO E VISITA GUIDATA SULLE SORGENTI DEL MONASTERO E SULLA SUA STORIA A CURA DEL SIG. EMILIO FONTANA, VOLONTARIO DELLA FRATERNITA’ DI SAN MAGNO E CONOSCIUTO E STIMATO CONOSCITORE DEL MONASTERO

Terracina, 29 luglio 2020                         Comunicato Congiunto n. 186

Anche il Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi partecipa all’iniziativa Vivi i Parchi del Lazio promossa dall’Assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, organizzando in collaborazione con le Associazioni del territorio un ricco programma di appuntamenti dal venerdì alla domenica dedicato a chi, a causa dell’emergenza sanitaria resterà nel Lazio, ma ama la natura e gli spazi aperti. Le iniziative sono state pensate per le famiglie, compresi i nonni e i bambini. Tutti gli appuntamenti sono all’aperto, gratuiti e a prenotazione obbligatoria in rispetto alle norme di prevenzione dettate a seguito dell’emergenza sanitaria.

Venerdì prossimo 31 luglio alle ore 10.30 fino alle 12.00 si svolgerà, nello scenario di bellezza incomparabile del Monastero di San Magno a Fondi, un laboratorio didattico interattivo dedicato principalmente ai ragazzi ma aperto a tutti sul tema della risorsa idrica denominato “ACQUA SORELLA PREZIOSA” e verrà effettuata, a cura del Sig. Emilio Fontana, volontario della Fraternita’ di San Magno e profondo conoscitore della storia del Monastero, una insolita visita guidata dedicata proprio alla Sorgente su cui nasce il Monastero con brevi cenni alla storia del Monastero.

Successivamente verrà presentato il progetto didattico “Acqua Sorella Preziosa”, già proposto alla Regione Lazio e che verrà avviato con la firma prossima di un protocollo di intesa tra Ente Parco Ausoni e Lago di Fondi, Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”- per il costituendo Centro di Educazione Ambientale Legambiente e Acqualatina SpA per la definizione congiunta di iniziative e moduli didattici relativi alla preziosa risorsa idrica, con una introduzione alla struttura geologica del Parco e la ricchezza delle sue sorgenti, le principali sorgenti individuate, la loro qualita’ e la loro alimentazione con la definizione di percorsi di visita e illustrazione delle tecniche di individuazione e captazione, con le principali tecnologie per la analisi e la assicurazione di qualita’ alla fonte e i principali problemi, la mancanza di pioggia e la siccita’ incombente e con illustrazione di tecniche di risparmio e riuso della risorsa idrica.

Il Dott. Ing. Giorgio Stagnaro, Direttore Operativo Acqualatina SpA e il Dott. Ing. Stefano Giulioli, Responsabile Impianti e Reti Acqualatina SpA illustreranno brevemente e in modo interattivo le sorgenti e le tecniche di individuazione e captazione con l’assicurazione della qualita’, mentre il Dott. Ing. Gabriele Subiaco, Responsabile Scientifico e Volontario Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, si concentrera’ sui principali rischi ambientali, come la siccita’ di questi mesi e la necessita’ di preservare l’acqua potabile cambiando alcuni comportamenti nella vita quotidiana.

L’evento è gratuito, si svolgerà all’aperto e rispettera’ tutte le norme anti-COVID ma sarà necessario indossare mascherine o mantenere comunque la distanza di 1 m.

L’evento sarà ad esaurimento dei posti disponibili tenendo conto delle norme del distanziamento sociale. Sarà possibile prenotarsi sia alla pagina facebook dell’evento https://www.facebook.com/events/755204615311251/ che al numero 3491412199.

https://www.h24notizie.com/2020/07/29/il-monastero-di-san-magno-protagonista-del-progetto-acqua-sorella-preziosa/?fbclid=IwAR15m4sfFqGv0QFguTqMQe1Yp6KyVSd-pJuv5m8JgrhcE_rqOQ8S_wu1uCo

 

LEGAMBIENTE TERRACINA TORNA SULLA QUESTIONE TRENO A TERRACINA: DALL’INCONTRO TECNICO DI APPROFONDIMENTO CON LA DIREZIONE REGIONALE TRASPORTI, SI CONFERMA CHE NON ESISTE ANCORA AD OGGI NESSUN PROGETTO COMPLESSIVO E CHE I TEMPI SIA DELL’APPALTO ATTUALE CHE DELLA PREDISPOSIZIONE DELL’EVENTUALE PROGETTO INTEGRATIVO E SUCCESSIVAMENTE DEL PROGETTO DI RIPRISTINO DELLA LINEA SARANNO ANCORA LUNGHI.   

Terracina, 27 luglio 2020                      Comunicato Stampa n. 185

LEGAMBIENTE TERRACINA INSIEME CON L’OSSERVATORIO REGIONALE SUI TRASPORTI E LEGAMBIENTE LAZIO HA EFFETTUATO NEI GIORNI SCORSI UN INCONTRO TECNICO DI APPROFONDIMENTO CON ING. F. BIASI DELLA DIREZIONE REGIONALE TRASPORTI, ALLA PRESENZA DELLA DOTT.SSA LORENZON DELLA SEGRETERIA TECNICA DELL’ASSESSORATO TRASPORTI, E SI CONFERMA CHE NON ESISTE ANCORA AD OGGI PURTROPPO NESSUN PROGETTO COMPLESSIVO E CHE I TEMPI SIA DELL’APPALTO ATTUALE CHE DELLA PREDISPOSZIONE DEL PROGETTO INTEGRATIVO E SUCCESSIVAMENTE DEL PROGETTO DI RIPRISTINO DELLA LINEA SARANNO MOLTO LUNGHI.  LEGAMBIENTE E L’OSSERVATORIO HANNO RICHIESTO ALLA REGIONE DI COORDINARE TUTTE LE LINEE DI PROGETTO E DI ORGANIZZARE INCONTRI PERIODICI PER MONITORARE COSTANTEMENTE DA ADESSO IN POI LO SVILUPPO DELL’INTERO PROGETTO

A valle dell’incontro richiesto dal Circolo, da Legambiente Lazio e dall’Osservatorio Trasporti Regionale e avvenuto nei giorni scorsi, possiamo affermare che la Regione Lazio e in particolare la Segreteria Tecnica dell’Assessorato e la Direzione Regionale Trasporti ha inquadrato in modo corretto tutta la complessità dell’azione di ripristino della linea e concorda con quanto da noi rappresentato, ovvero che un conto è l’intervento per mitigare il rischio del dissesto idrogeologico, un altro è quello di procedere alla riattivazione della linea ferroviaria.

Si è concordato infatti nell’incontro che non c’è, ancora ad oggi e dopo quasi 8 anni dalla caduta del masso, alcuna chiarezza sui lavori complessivi di messa in sicurezza necessari, i loro costi e i loro tempi e soprattutto su quali siano i parametri di accettabilità del rischio da parte di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), responsabile della decisione di riattivare il servizio, considerato che i lavori di messa in sicurezza del versante franoso non ridurrebbero la classe di rischio elevata (classe 4), come da Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), ma lo mitigherebbero soltanto.

Purtroppo, come era già emerso nell’audizione della Commissione Trasporti della Regione Lazio dello scorso Novembre richiesta dal nostro Circolo insieme a Legambiente Lazio e Osservatorio regionale sui Trasporti, sarà necessario, dopo l’espletamento della gara d’appalto per la messa in sicurezza di Monte Cucca (in capo al Comune di Terracina), prevista non prima di un anno anche in base ai tempi stabiliti dal codice degli Appalti, procedere, da parte della Regione e con i fondi disponibili ad oggi (ovvero i famosi 6 milioni di euro di cui si parla nel Piano Infrastrutture e Trasporti della Regione per il ripristino della linea riportati anche nel nuovo piano di investimenti e anche nella vecchia delibera CIPE (Delibera Cipe del marzo 2018 pubblicata in gazzetta ufficiale n. 132 del 9-6-2018)) ad un progetto integrativo per la messa in sicurezza dell’intero fronte franoso che, ricordiamo, comprende anche Monte Leano. Progetto integrativo che va definito, tenendo conto dei requisiti di RFI, e valutato in termini di costi. Costi che potrebbero essere coperti con parte dei 6 milioni di finanziamenti riportati nel Piano Infrastrutture e Trasporti della Regione, verificando puntualmente quanti di quei 6 milioni siano effettivamente necessari per il rispristino della linea e del servizio ferroviario ed utilizzando la parte restante per il progetto integrativo di messa in sicurezza della montagna.

Ed è proprio questo l’elemento più discordante: RFI non avendo proceduto alla manutenzione del tratto ferroviario che risultava sospeso ma non cancellato, ha lasciato degradare tutti i materiali, gli azionamenti, le opere civili, la stazione di Terracina, e risulta evidente, anche ai non esperti, che la cifra finanziata potrebbe non essere più congruente con le necessità di ripristino del servizio stimate a suo tempo e questo anche a seguito della necessità di adeguamento alle nuove normative di esercizio che nel frattempo sono subentrate.

E’ quindi necessario che la Regione Lazio faccia chiarezza verificando tutto quello che serve in termini di budget sia relativamente alla messa in sicurezza del fronte franoso nella sua interezza che alla riattivazione del servizio, visto che è stato riconosciuto da tutti i partecipanti all’incontro che l’unico progetto, ad oggi, effettivamente approvato e finanziato dalla Regione Lazio su piattaforma RENDIS e in via di attuazione da parte del Comune di Terracina, relativo alla messa in sicurezza del Monte Cucca, coprirebbe solo una parte del versante e non sarebbe sufficiente, come del resto è riportato nelle conclusioni della relazione tecnica allegata al progetto esecutivo, per consentire la riattivazione della tratta, neanche con la eventuale esigua cifra aggiuntiva di 800.000 euro stanziata dal Comune di Terracina.

“Ringraziamo l’ Assessorato Regionale ai Trasporti e la Segreteria Tecnica e la Direzione Generale Trasporti della Regione Lazio nelle persone della Dott.ssa Giulia Lorenzon e l’Ingegnere Filippo Biasi  per aver dedicato tempo ed energie all’incontro e agli approfondimenti a margine e per aver accolto la proposta proveniente dall’ Osservatorio Regionale Trasporti e da Legambiente Lazio, oltre che dal nostro Circolo, di istituire un tavolo tecnico che monitori tutta l’evoluzione del progetto, per evitare gli errori e le carenze anzi peggio le manipolazioni informative degli anni precedenti e per aver accolto, e preso in carico per valutarla, la proposta di avere la Regione Lazio come coordinatore di tutto il progetto, avendo la Regione la duplice veste dell’Ente sovraordinato per la difesa del suolo e Ente gestore di un contratto di servizio con Trenitalia. Inoltre riteniamo importante che anche Trenitalia si esprima da subito sul ripristino della tratta anche perché non vorremmo trovarci nella condizione di spingere per un forte investimento pubblico infrastrutturale che però poi non può trasformarsi in effettivo servizio a causa della non remunerabilita’ della tratta ferroviaria o peggio a causa della mancanza di treni idonei o altri materiali necessari. Chiediamo che la Regione definisca e concordi una volta per tutte i Parametri di accettabilita’ del rischio per la riattivazione del servizio da parte di RFI e si predisponga, con un addendum al Contratto di Servizio con Trenitalia, a modificare il servizio da gomma a ferro e a reperire i treni necessari. Oggi abbiamo fatto sicuramente un passo avanti in termini di chiarezza condivisa sullo stato del progetto e sulle sue ulteriori necessità in termini sia progettuali che finanziari, necessità che monitoreremo con attenzione nei prossimi mesi, con la Regione, assieme ai tempi e ai costi della gara che sarà indetta dal Comune per la messa in sicurezza del tratto già progettato e finanziato di Monte Cucca. E’ un cammino lungo e non sarà semplice raggiungere l’obiettivo, ma perlomeno è stato condiviso un approccio ed una metodologia di lavoro che non potrà che essere apprezzata da tutti i cittadini e i turisti di Terracina che potranno essere informati correttamente su quanto riguarda la questione treno senza proclami superficiali e affrettati trionfalismi del momento“ dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”. 

https://www.ilfaroonline.it/2020/07/27/terracina-legambiente-torna-sulla-questione-del-treno-non-esiste-nessun-progetto-complessivo/354506/

https://www.h24notizie.com/2020/07/26/stazione-ferroviaria-di-terracina-legambiente-fa-il-punto-della-situazione/?fbclid=IwAR0BViQe2vf_XIcMBnA03ODLAtYp9ayTbaP-OtlvAam51MeOds6OM33CZDY

http://www.anxurtime.it/questione-treno-legambiente-in-pressing-sulla-regione/

https://www.latinatoday.it/attualita/treno-terracina-legambiente-nessun-progetto.html

Treno

 

LEGAMBIENTE TERRACINA ANTICIPA I DATI DI GOLETTA VERDE A TERRACINA: PER IL QUARTO ANNO CONSECUTIVO LA QUALITA’ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE DI TERRACINA RISULTA BUONA SU TUTTA LA COSTA E IL LABORATORIO “GOLETTA VERDE” DELL’ITS A. BIANCHINI IMPEGNATO SUI CAMPIONAMENTI, ANALISI E MONITORAGGI VIENE CERTIFICATO DA LEGAMBIENTE NAZIONALE. OPERATIVA UNA TASK FORCE DI MONITORAGGIO CHE OPERA TUTTO l’ANNO NEL QUADRO DEL CONTRATTO DI COSTA DELL’AGRO PONTINO, CON LEGAMBIENTE, ITS A. BIANCHINI, ACQUALATINA SPA E CAPITANERIA DI PORTO-GUARDIA COSTIERA PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DEI REFLUI FOGNARI.

Terracina, 15 luglio 2020                          Comunicato Stampa n. 184

Quest’anno la Goletta, giunta alla sua 34esima edizione, non segue il classico itinerario coast to coast a bordo dell’imbarcazione, che si prende per la prima volta una piccola pausa nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia. La 34esima edizione di Goletta Verde vede come partner principali CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Partner sostenitore è invece Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio. La campagna 2020 è inoltre realizzata con il contributo di Fastweb. Media partner è la Nuova Ecologia.

Per il quarto anno consecutivo Terracina si conferma con una buona qualita’ delle acque di balneazione e i dati ufficiali di dettaglio https://golettaverde.legambiente.it/2020/07/11/nel-lazio-la-quinta-tappa-della-goletta-verde-2020-il-programma/ saranno comunicati nella prossima conferenza stampa di presentazione dei dati venerdi’ prossimo 17 a Roma. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.“

Quest’anno poi sia i campionamenti nei punti stabiliti (Spiaggia di Levante- Foce Canale Navigazione, Spiaggia – Porto Badino, Spiaggia – Foce Fiume Sisto), sia le analisi e i report, sono state tutte effettuate a cura del Circolo Legambiente locale, supportato dall’Ufficio Scientifico di Legambiente nazionale e della Squadra locale “Goletta Verde-Sentinelle del Mare” dell’ITS A. Bianchini, composta dalle allieve Claudia Rizzi e Maria Celani, coordinate dalla Prof. Angelina Fruggiero, responsabile del Laboratorio Chimico.

E’ attiva nel territorio di Terracina una task force di monitoraggio che opera ormai da tre anni e che vede protagonisti Legambiente Terracina, Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, Acqualatina SpA, ITS A. Bianchini, soggetti aderenti al Contratto di Costa dell’Agro Pontino, coordinato dalla Provincia di Latina.  La task force, cosi’ come fortemente auspicata da Legambiente Lazio, https://www.legambientelazio.it/dossier-mare-monstrum-di-legambiente/  prevede infatti una rete di punti di prelievo nelle zone maggiormente a rischio anche all’interno di alcuni canali e una serie di campionamenti e successive analisi per individuare e segnalare da subito le aree maggiormente critiche e poter intervenire tempestivamente. Ricordiamo sempre che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al ‘maggior rischio’ presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini anche attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso si trovano sulle nostre spiagge e che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.

La grande novita’ di quest’anno è quella relativa alla certificazione ormai ufficiale del Laboratorio Chimico dell’ITS. A. Bianchini, come Laboratorio “Goletta Verde” per tutto il Lazio, il quale ha provveduto con le sue squadre di tecnici e di allievi, vere Sentinelle del Mare, sia alle fasi di campionamento che alle fasi di analisi e reportistica. Il laboratorio “Goletta Verde a Terracina” si è quindi ormai consolidato come un laboratorio attrezzato nel pieno rispetto delle norme legislative, in particolare quelle relative alla sicurezza, fornito di varie apparecchiature e strumentazioni che consentono l’analisi qualitativa e quantitativa di campioni di vario genere, come Polarimetro, pH-metri, conduttimetri, Microscopi e microscopio con telecamera, Stereoscopi, Pompe, Spettrofotometro UV- Visibile, Cella elettroforetica, Spettrometro IR, HPLC – cromatografo ionico, Gascromatografo, GC-MS, strumentazioni che – dato l’alto contenuto tecnologico- permettono di effettuare anche analisi di campioni complesse e rilevare anche la presenza di pesticidi ed altre sostanze in campioni d’acqua.

“Il nostro Laboratorio, vincitore con Legambiente nel 2017 di un importante progetto PON-MIUR “Da Goletta Verde alle Sentinelle del Mare”, uno tra i 14 progetti ammessi al finanziamento per la Regione Lazio in base alle graduatorie MIUR a valere sul PON 2014-2020 – Fondi strutturali europei, ha visto una prima fase di predisposizione con strumenti e dotazioni importanti come, solo ad esempio, la sonda multiparametrica che permette di misurare diversi parametri chimico-fisici come la temperatura, PH, conducibilita’, salinita’, percentuale di ossigeno disciolto,etc..e l’acquisizione delle conoscenze e le competenze di base per le analisi fisico-chimiche e batteriologiche delle acque come da protocollo scientifico Goletta Verde, tutto certificato da Legambiente ed operativo sul nostro territorio per tutto l’anno, per monitorare l’inquinamento organico (presenza di batteri fecali e germi patogeni derivante da assenza di depuratori, di reti fognarie o dal cattivo funzionamento di tali sistemi); e una seconda fase, in cui si sono acquisite ulteriori conoscenze e competenze e si è dotato il laboratorio di strumenti e strutture idonee come il GC-MS, IR, Spettrofotometro UV-Visibile, per poter estendere il monitoraggio periodico anche alle microplastiche, ai fertilizzanti chimici (fosfati e nitrati), ai pesticidi e ai diserbanti, oli minerali, idrocarburi, ammoniaca, solventi. Cioè a tutte quelle sostanze chimiche che, come messo in evidenza ormai da anni dall’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) nei rapporti annuali sullo stato delle acque italiane, inquinano gravemente i corpi idrici, le acque continentali e quelle marine, producendo effetti dannosissimi sulla flora e sulla fauna, con gravi pericoli anche per l’uomo, effetti che non rimangono localizzati nelle zone di scarico, ma si fanno sentire spesso a distanze notevoli. La Scuola ha poi ricevuto un ulteriore finanziamento MIUR, guidato sempre dai protocolli Legambiente, per l’acquisizione di ulteriori apparecchiature e strumentazioni al fine di diventare un centro di monitoraggio delle acque che possa operare all’interno del Contratto di Costa dell’Agro Pontino, coordinato dalla Provincia di Latina, associato ad una rete di punti di monitoraggio sui corsi d’acqua (Linea Pio, Portatore, Ufente, Amaseno, Sisto, etc.) da cui derivano le gravi forme di inquinamento come il #marinelitter, le microplastiche e l’inquinamento da agenti chimici, tutti fattori che poi vanno a compromettere inevitabilmente la qualità delle acque del nostro mare”, dichiara la Professoressa Angelina Fruggiero, Responsabile del Laboratorio.

“Guardando al problema complesso della qualità dell’acque relative ad un intero territorio è evidente che quanto viene fatto, con enormi sforzi, da Legambiente attraverso la storica campagna di Goletta Verde (analisi microbiologica) rappresenta un punto di vista parziale del problema. Ritengo infatti che la valutazione della qualità delle acque superficiali tutte e dello stato di salute dell’ecosistema debba essere oramai affrontato andando ad analizzare tutte le potenziali fonti di inquinamento che sono molteplici e specifiche per ogni territorio. Analizzando le componenti chimiche di inquinamento (nitrati, fosfati, pesticidi, diserbanti, etc), metalli, olii, plastiche (micro e nano), altri elementi chimici e non, come infatti stiamo cercando di predisporre con il Laboratorio dell’ITS A. Bianchini. E‘ chiaro che questo richiede risorse economiche e competenze non banali, difficili da reperire per una associazione fatta solo di Volontari ma anche per una Scuola. E allora penso che dovrebbero nascere tanti progetti regionali di monitoraggio, come quello che abbiamo proposto all’interno del Contratto di Costa dell’Agro Pontino, coordinato dalla Provincia di Latina, che prevedono la cooperazione e la partecipazione di Enti preposti (come Provincia, ARPA Lazio, Acqualatina, Comuni, Consorzi di bonifica, Capitaneria di Porto- Guardia Costiera, etc), associazioni di volontariato e scuole finanziati anche con il contributo di fondi pubblici per affrontare il tema utilizzando in maniera sinergica le risorse e le competenze. Progetti in grado di tenere la situazione sotto controllo durante tutto il corso dell’anno, di rilevare tempestivamente le criticità e di intervenire rapidamente su un territorio come il nostro che vede non solo la minaccia dell’inquinamento e quella climatica ma anche quella della salinizzazione del terreno e della falda. La strada è quella che abbiamo cercato di tracciare in questi anni con l’esperienza relativa alla costituzione del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina”, frutto di una proficua collaborazione tecnica e didattica che dura ormai da più di tre anni tra il Circolo locale, Legambiente nazionale, Legambiente Scuola e Formazione e l’ ITS A. Bianchini, e che ormai si va affermando come vero e proprio Centro di Analisi e Monitoraggio provinciale per tutta l’ATO4 e che vedra’ da quest’anno una collaborazione sempre più stretta anche con i Laboratori di Analisi di Acqualatina SpA.dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale Legambiente. 

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3122/il-circolo-legambiente-anticipa-i-dati-di-goletta-verde-per-il-quarto-anno-consecutivo-la-qualita-delle-acque-di-balneazione-di-terracina-risulta-buona-su-tutta-la-cost

http://www.anxurtime.it/goletta-verde-le-analisi-di-legambiente-sulla-qualita-dellacqua/

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-buone-le-acque-per-la-balneazione-i-dati-di-legambiente-pisco-montano/

https://www.radioluna.it/news/2020/07/terracina-legambiente-anticipa-i-dati-di-goletta-verde-buona-la-qualita-delle-acque-a-terracina/

 tps://www.canaleenergia.com/rubriche/inquinamento/terracina-legambiente-qualita-delle-acque-di-balneazione-buona-su-tutta-la-costa/

https://www.ilmessaggero.it/latina/latina_mare_il_litorale_bocciato_al_50_da_goletta_verde_di_legambiente-5352807.html

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LEGAMBIENTE TERRACINA PARTECIPA PER IL TERZO ANNO ALLA RETE COMUNALE DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI (AIB 2020) E INVIA DUE ESPOSTI PER SEGNALARE UN’AREA FORTEMENTE PERICOLOSA IN LOCALITA’ SANTO STEFANO E I PRINCIPALI RISCHI RELATIVI ALL’AREA DI MONTE SANT’ANGELO, ZONA PROTETTA DALLA UNIONE EUROPEA (SIC-ZSC) DI INESTIMABILE VALORE STORICO-ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO.  

Terracina, 8 luglio 2020                          Comunicato Stampa n. 183

Legambiente Terracina ha sottoscritto, per il terzo anno consecutivo, il protocollo d’intesa per le attività anticendio boschivo. La rete di prevenzione degli incendi, creata nel 2018 proprio a seguito del grave disastro incendiario dell’estate del 2017, sul quale Legambiente invio’ un corposo esposto in Procura, è coordinata dalla Protezione Civile comunale con le associazioni di volontariato, ambientaliste, sportive, cacciatori, e ha visto negli ultimi tre anni aumentare la propria qualita’ e quantita’ di impegno fino ad essere considerata una buona pratica da integrare nel sistema di prevenzione regionale della stessa Agenzia Regionale di Protezione Civile. I numeri del servizio AIB riportati l’anno scorso nel comunicato istituzionale conclusivo del 2019 https://comune.terracina.lt.it/notizie/111058/prevenzione-incendi-ottimi-risultati-terracina sono stati di tutto rispetto: circa 100 volontari impiegati in turni h24 per 108 giorni consecutivi (pari a 2592 ore di servizio), 21 interventi distribuiti tra la zone Le Mole, Frasso e Barchi, sette associazioni più la Protezione Civile Comunale, con il servizio potenziato dall’acquisto di una telecamera antincendio dotata di sensori infrarossi e capace di fornire informazioni georeferenziate h24 per 365 giorni l’anno, installata presso la zona collinare del territorio comunale, capace di coprire un raggio di diversi chilometri, il tutto in costante sinergia con la Protezione Civile Regionale, i Carabinieri Forestali, i Vigili del Fuoco e con le forze dell’ordine preposte.

Legambiente Terracina si occupa del problema degli incendi boschivi fin dal 2017, a seguito della gravissima situazione degli incendi dell’estate 2017 riportata nella nota congiunta sulla vicenda di #terracinainfiamme https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/08/18/nota-congiunta-del-circolo-legambiente-di-terracina-e-di-legambiente-lazio-dopo-lazioinfiamme-anche-terracinainfiamme-con-un-prezioso-sic-regionale-quello-di-monte-leano-andato-completamente-in-f/ e dopo aver presentato il 1 ottobre 2017 insieme a Legambiente Lazio, a valle di una complessa raccolta di segnalazioni e testimonianze, un articolato e dettagliato esposto con allegati fotografici e rilevamenti satellitari alla Procura della Repubblica di Latina https://legambienteterracina.wordpress.com/2017/11/05/il-circolo-legambiente-di-terracina-pisco-montano-ha-presentato-nelle-scorse-settimane-congiuntamente-a-legambiente-lazio-un-articolato-e-dettagliato-esposto-alla-procura-di-latina/ che ha sicuramente contribuito a identificare le cause e quantificare i danni provocati dagli incendi avvenuti in preziosissime aree tutelate dalla Unione Europea a Terracina come SIC IT6040007 “Monte Leano” promosso a ZSC – Zona Speciale di Conservazione, SIC IT6040009 “Monte Sant’Angelo” promosso a ZSC, all’area collinare di Santo Stefano e Camposoriano – Sito di Interesse Comunitario IT6040006 “Monti Ausoni meridionali” promosso a ZSC, e con particolare riferimento alle zone ZPS.

Inoltre Legambiente Terracina collabora con l’Ente Parco Ausoni e Lago di Fondi, in qualita’ di firmatario di un protocollo specifico sottoscritto il 29 marzo 2018 http://www.parcoausoni.it/firmato-protocollo-dintesa-parco-ausoni-circolo-legambiente-terracina-la-tutela-lo-sviluppo/  relativamente ai Servizi di Vigilanza Ambientale, tra cui anche la sorveglianza antiincendio, e ai Servizi di supporto, attraverso la conoscenza da parte di Legambiente degli strumenti tecnologici satellitari, come il sistema europeo European Forest Fire Information System (EFFIS), Global Wildfire Information System (GWIS), del Copernicus Emergency Management Services (EMS).

Legambiente Terracina, dopo aver già partecipato attivamente alla stagione AIB 2018, 2019, ha firmato il protocollo e iniziato i propri servizi in concomitanza con la Ordinanza del Comune di Terracina N.71/AG del 15/06/2020 “Applicazione delle misure di prevenzione rischio incendi boschivi in vista del periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi” e ha provveduto ad inviare nei giorni scorsi, a seguito delle attività di vigilanza e avvistamento, ben due esposti – ampiamente documentati con rilievi fotografici- al Comando Provinciale dei Carabinieri Forestali, all’ Ente Parco Ausoni e Lago di Fondi, Comune di Terracina e Monte San Biagio al fine di segnalare un potenziale rischio di incendio relativo ad una ampia zona di circa 10 ettari interessata da un taglio del bosco e dalla presenza di ingenti quantitativi di ramaglie secche non asportate in localita’ Santo Stefano a Terracina e un potenziale rischio di incendio nell’area di Monte S.Angelo, considerando le fasce di interfaccia con la Strada panoramica, le intersezioni con il Sentiero del Tempio e il Parco della Fossata, l’abbandono illegale di rifiuti, la mancata manutenzione e la presenza di ramaglie secche anche in prossimita’ del Santuario del Dio Silvano. Inoltre, essendo stato appena riaperto dopo mesi il complesso santuariale di Monte S. Angelo, si è rilevato un forte rischio di incendio associato alla presenza di apparati e fili elettrici scoperti e la conseguente necessita’ di ripristinare il sistema elettrico, e la presenza di erbacce e infestanti che andrebbero ripulite anche per una questione di decoro oltre che di sicurezza, e la necessita’ di introdurre percorsi di sicurezza ed evacuazione anti incendio e punti di accesso all’acqua per eventuali spegnimenti di piccoli fuochi che potranno essere anche del tutto accidentali, visto che si è riaperto il sito alla fruizione pubblica.

Il Comune di Terracina presenta un indice di “pericolosità incendi MOLTO ALTA” come riportato sul Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2022, (pagg. 255-256) e per questo è assolutamente necessario (vista anche la estensione e la preziosità dal punto di vista naturalistico delle aree ricadenti nel territorio comunale) ridefinire e potenziare il servizio di previsione, prevenzione e controllo delle aree a rischio, manutenere in modo costante le zone di interfaccia e delle fasce tagliafuoco, e adottare con urgenza tutti i provvedimenti stabiliti dai programmi e dai piani regionali compresi quelli relativi alla preparazione, alla formazione, alle dotazioni del nucleo di Protezione Civile comunale, e alla gestione dell’emergenza con la predisposizione di idonee procedure e relativi livelli di responsabilità, esercitazioni periodiche, designazione di aree di raccolta dei cittadini per assicurare i primi soccorsi in caso di eventi che possono mettere a rischio la sicurezza delle persone.

In base alla Legge Regionale n. 39 del 28/10/2002, del suo Regolamento di Attuazione (approvato il 18/04/2005) e con riferimento alla Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n.126 del 14/02/2005 e in base al programma di sviluppo rurale della Regione Lazio 2014- 2020, il Comune di Terracina avrebbe dovuto già da lungo tempo essersi munito di un Piano, mentre solo ad aprile 2019 è stato approvato, in Consiglio Comunale, il Piano di Gestione e di Assestamento Forestale (PGAF) del Comune di Terracina, che sarà valido per il decennio 2020-2029, adottato con Deliberazione di C.C. n.21 del 16/04/2019, con la quale sono state definite le linee di indirizzo per lo Sviluppo Sostenibile del patrimonio silvo-pastorale e lo schema generale della Pianificazione Sostenibile delle Risorse Forestali, delle procedure di approvazione, di cofinanziamento e di attuazione, piano che rappresenta uno strumento indispensabile di programmazione e gestione operativa ed esecutiva delle proprietà silvopastorali comunali, con gli obiettivi della valorizzazione naturalistica, la ripresa delle attività selvicolturali, la razionalizzazione del pascolamento del bestiame, e soprattutto la mitigazione del fenomeno degli incendi attraverso interventi di sensibilizzazione e prevenzione.

“Siamo ben felici di partecipare con le nostre squadre di volontari, che ringrazio a nome della Associazione, per il terzo anno consecutivo e sottoscrivere il Protocollo di Intesa comunale AIB 2020, anzi ci riteniamo sicuramente tra le Associazioni più attive e presenti con il proprio lavoro di vigilanza e osservazione e con gli esposti dettagliati e corredati di rilievi fotografici, ma riteniamo anche che sia necessario che il Parco degli Ausoni e il Comune di Terracina provvedano alla redazione e rendano operativi i propri Piani Anti Incendi Boschivi- PAIB, la cui redazione e aggiornamento deve essere quanto più partecipata dagli abitanti che conoscono tutte le caratteristiche del territorio e il Piano di Gestione e Assestamento Forestale – PGAF, come quello già adottato ma sembrerebbe non ancora reso operativo dal Comune di Terracina,  in modo che tali Piani contengano gli elementi di prevenzione della diffusione degli incendi e la pianificazione scientificamente corretta delle fasce taglia-fuoco, cosi come richiediamo che il Comune debba effettuare l’aggiornamento continuo del Catasto delle aree percorse dal fuoco, così come previsto dalla legge 353 /2000. Inoltre è importante che la squadra dei volontari AIB 2020 segua idoneo percorso formativo in modo da condividere una cornice di riferimento relativamente ai riferimenti normativi A.I.B, in merito alla determinazione e classificazione tipologica degli incendi boschivi, alle fasi evolutive degli incendi boschivi, alle principali e più sicure tecniche di spegnimento e di salvaguardia della propria incolumita’ nel caso di emergenza incendio. Inoltre, vorremmo fare un salto di qualita’ anche nella organizzazione dei servizi di sorveglianza e controllo ad esempio sulla base di modelli previsionali e di dati meteorologici forniti in tempo reale che permettano di concentrare le energie nelle giornate maggiormente rischiose per la propagazione degli incendi (temperatura elevata, vento sostenuto), con la creazione di punti di osservazione per l’avvistamento precoce degli incendi coerenti con la struttura geomorfologica del territorio e con il movimento delle masse d’aria; con l’ adozione della procedura univoca di segnalazione per le emergenze già in parte concordata con il Gruppo Comunale di Protezione Civile che possa velocizzare eventuali interventi con una opportuna strutturazione delle segnalazioni; ma anche ricevere un addestramento all’eventuale spegnimento di piccoli focolai di incendio mediante l’utilizzo di acqua che dovrà essere disponibile in punti strategici e ben identificati predisposti dall’Amministrazionedichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano e Consigliere Nazionale di Legambiente”. 

https://www.agoraregionelazio.com/terracina-legambiente-pisco-montano-partecipa-alla-rete-comunale-di-prevenzione-degli-incendi

http://www.anxurtime.it/legambiente-nella-rete-contro-gli-incendi-boschivi/

https://www.ilfaroonline.it/2020/07/11/terracina-legambiente-partecipa-alla-rete-comunale-di-prevenzione-degli-incendi-boschivi/350648/?fbclid=IwAR0uG4XesgVMGEeLAMM4jii3CtObuJ2Dg1AQuLlk4bjhi5TvIx_fg753mhk