IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA PISCO MONTANO, DA ANNI IMPEGNATO NEL CONTRASTO ALL’ABUSIVISMO E AL CONSUMO DI SUOLO, RESTA SCONCERTATO DAGLI ULTIMI DUE CONSIGLI COMUNALI IN CUI SI E’ DISCUSSO, CON DUE MOZIONI, SULLA RIGENERAZIONE URBANA, ARRIVANDO ALLA BOCCIATURA DELLA PRIMA MOZIONE E AL RITIRO DELLA SECONDA. MENTRE LO STESSO CONSIGLIO APPROVA ALL’ UNANIMITA’ LA MODIFICA DELLE NORME TECNICHE DEL PRG CHE IN NOME DELLA DESTAGIONALIZZAZIONE, CON IL NUOVO PUA, RENDERA’ POSSIBILE SUL LUNGOMARE DI TERRACINA UN “LUNGOMURO” STILE OSTIA.

Comunicato stampa n. 237                                                5.7.2022

Se volevamo capire perché Fratelli d’Italia, partito di Maggioranza relativa a Terracina, continua ad attaccare pervicacemente da un anno e mezzo Legambiente Terracina per il suo attivismo scomodo sui mega stabilimenti costieri (La Vela in primis, ma anche altri), le mega lottizzazioni costiere (Ex Proinfantia e Villa Adrover) e le mega lottizzazioni sulla Via Appia (Ex Corafa), con segnalazioni e denunce che hanno sempre colpito nel segno visto che i sequestri sono stati tutti convalidati e i processi sono stati avviati e Legambiente nazionale e locale è costituenda parte civile, è bastato assistere agli ultimi due Consigli Comunali del 30 giugno e del 4 luglio 2022.

Sono anni ormai che Legambiente Terracina ha alzato la guardia sul “partito trasversale del cemento”, capeggiato da FdI, come dimostrato da audizioni in Commissione Regionale e vertenze aperte in Regione Lazio, riepilogato in un recente comunicato stampa https://legambienteterracina.wordpress.com/2021/12/31/legambiente-terracina-di-fronte-alla-ennesima-triste-notizia-di-oggi-di-un-nuovo-sequestro-di-un-cantiere-edilizio-ricorda-il-31-dicembre-data-del-sequestro-del-cantiere-proinfantia-e-prepara-la-co/ occupandosi delle questioni della tutela del verde, del paesaggio e vigilando su concessioni demaniali, stabilimenti, varianti urbanistiche, lottizzazioni ed ecomostri (Ex Proinfantia, Villa Adrover, Ex Corafa), su altre storiche “incompiute” edilizie (Calcatore, Parco Arene, Ex Desco), e impegnandosi direttamente con l’ATER per comprendere anche tutti gli aspetti legati al nuovo progetto di rigenerazione delle cosiddette “Catacombe” di Via Leopardi (progetto per il quale sarebbe comunque necessaria una nuova variante urbanistica vista l’impossibilità di cedere gli standard urbanistici, quindi con ulteriore perdita di verde, parcheggi e servizi in un quartiere che già ne è privo da sempre!), sempre con accessi agli atti, segnalazioni, denunce, esposti.

Per queste ragioni la Presidente del Circolo Anna Giannetti ha ricevuto nell’ ultimo anno e mezzo aggressioni verbali pubbliche come quella nel Consiglio Comunale straordinario , dopo il sequestro del cantiere della ex Proinfantia del 25 gennaio 2021, da parte dell’ex Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica in quota FdI (poi rinviato a giudizio e arrestato per altri presunti reati), querele, controlli alle proprietà immobiliari, messaggi anonimi ed è oggetto, da mesi, di una inqualificabile campagna d’odio, come quella montata contro di lei, di recente, da un altro esponente FdI, arrivando ad aizzare contro la Presidente di Legambiente gli acquirenti delle palazzine, ormai presunte abusive, e tuttora sotto sequestro dell’ex-Corafa, sequestro sul quale apprendiamo perfino ieri dalla stampa che l’Amministrazione terracinese avrebbe emesso il permesso a costruire basandosi su una falsa dichiarazione!

Sono anni che il Circolo fa emergere le implicazioni gravi per il nostro territorio delle Delibere comunali di applicazione delle Legge Regionale n.7 sulla “rigenerazione urbana” e del Regolamento sulla Monetizzazione degli standard, un quadro normativo e regolamentare che non abbiamo esitato a definire “criminogeno” per gli effetti nefasti sul nostro territorio, che purtroppo si stanno palesando sotto i nostri occhi. Davanti alla potenziale pericolosità di questi atti normativi, ascoltare ieri in Consiglio gli interventi superficiali e privi di argomentazioni sostanziali dei Consiglieri e soprattutto assistere ad un gioco puramente tattico di mozioni, cadute di numero legale, astensioni, ritiro di mozioni, il tutto avallato da un Assessore all’Urbanistica che fatichiamo a riconoscere come ex-candidato sindaco del PD ora passato comodamente al centro-destra (e che rimpiazza l’ex Assessore di FdI ormai decaduto e di fatto il maggior artefice di questo quadro normativo) il quale continua a ribadire la validità del quadro regolamentare, al contrario contestato e messo in crisi ogni qual volta quel quadro è finito in concreto al vaglio da parte della Magistratura.

In più, sembra che questo Consiglio comunale non abbia altro interesse se non quello di tutelare le clientele, ovvero i geometri, i balneari, le ditte edili e gli “investitori” (pecunia non olet), mentre i cittadini sono solo spettatori, completamente fuori dal focus e dagli obiettivi dell’azione di governo, con una città in preda al degrado, abbandonata all’incuria e senza alcuna visione o pianificazione strategica se non, come detto, la tutela delle clientele corporative private. Nessun passaggio di rilievo in Consiglio sulla programmazione partecipata e sul coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse diffuso sulla revisione complessiva della strumentazione urbanistica, necessaria non solo per la corretta applicazione della Legge sulla Rigenerazione Urbana ma anche per il completo recepimento del nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) e per il nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) e per poter procedere in modo coerente ad uno sviluppo aggiornato e disciplinato della città, città che ha un indice di consumo di suolo e una percentuale di verde urbano drammatici rispetto alle medie nazionali, con una serie di problematiche di abusi edilizi costieri e degrado per erosione della costa, come dimostra ogni anno il nostro prezioso Report Ecosistema Urbano Terracina, pubblicato recentemente https://legambienteterracina.wordpress.com/2022/03/21/legambiente-terracina-presenta-i-dati-della-quinta-edizione-del-rapporto-legambiente-ecosistema-urbano-di-terracina-2021-uno-studio-dettagliato-degli-indicatori-sulla-qualita/

Inoltre, sul fronte demaniale, apprendiamo ieri che il Consiglio all’unanimità è d’accordo nel manomettere il Piano Regolatore Generale (PRG), in particolare l’articolo 9 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA), rimuovendo il vincolo che impediva la destagionalizzazione, dando il via alla possibile costruzione di stabilimenti “monstre” con il beneplacito del nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA). Proprio per sventare tutto questo Legambiente, che aveva visto lungo come negli altri casi, aveva scritto mesi fa in Regione Lazio aprendo una vertenza  insieme a Legambiente nazionale e Legambiente Lazio https://www.lanuovaecologia.it/terracina-legambiente-chiede-lintervento-della-regione-lazio-sul-piano-di-utilizzo-degli-arenili/ chiedendo alla Regione Lazio di controllare ed esercitare i propri poteri commissariali, temendo, e a ragione, visto anche la mole delle indagini della Procura nel settore demaniale terracinese, che il PUA potesse diventare una sanatoria per vecchi abusi e il viatico per nuovi pericolosi ampliamenti con la scusa della destagionalizzazione, paventando esattamente quello che sta succedendo e che ieri è stato approvato in Consiglio e all’UNANIMITA’.

“E’ sconcertante quanto ho visto, e dal vivo, in questi due ultimi Consigli Comunali, la massima assise della Città e la massima rappresentanza istituzionale, con un livello davvero molto scadente degli interventi, nessuno escluso. Un Consiglio che è purtroppo già macchiato da una serie di indagini della Procura, che vede il Sindaco citato in giudizio dalla Corte dei Conti e che ha visto mesi fa la decadenza del Vice Sindaco per ipotesi di reati gravi contro la pubblica amministrazione. E’ quindi scandalosa l’assenza oggi del Sindaco, dopo la reprimenda sulla mancanza del numero legale, la quale mostra così di non sentire questi temi cruciali davvero sulla propria pelle, anzi conducendo i suoi Consiglieri ad una comoda ma pavida astensione in Consiglio. E’ altrettanto scandaloso che quanto la nostra Associazione va argomentando pubblicamente in merito al contrasto all’abusivismo, soprattutto costiero, e alla riduzione del consumo di suolo, e in merito alla necessità di una pianificazione strategica della città che tenga conto della mancanza di verde urbano e parcheggi, con diversi comunicati stampa, e che è costato a me, in qualità di Presidente del Circolo, attacchi e campagne di odio, senza che questo sia mai stato stigmatizzato da nessun esponente istituzionale e da nessuna forza politica presente in Consiglio, sia stato trattato con questo livello di superficialità, con un Assessore all’Urbanistica che sembra voler continuare pervicacemente nel solco del precedente Assessore ormai decaduto, affermandone in pieno Consiglio la validità delle azioni e del quadro normativo predisposto, e con una Minoranza eterogenea del Consiglio, che fatica a chiamarsi Opposizione, che ci appare troppo docile alle sollecitazioni, che sembra quasi non credere nelle mozioni tardive che propone e di fatto si piega comodamente al volere della Maggioranza.” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

LEGAMBIENTE TERRACINA, DI FRONTE ALLA ENNESIMA TRISTE NOTIZIA DI OGGI DI UN NUOVO SEQUESTRO DI UN CANTIERE EDILIZIO, RICORDA IL 31 DICEMBRE, DATA DEL SEQUESTRO DEL CANTIERE PROINFANTIA E PREPARA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROCESSO PROINFANTIA CHE VEDRA’ LA PRIMA UDIENZA TRA POCHI GIORNI, l’11 GENNAIO 2022. UN ANNO DAVVERO NERO PER l’URBANISTICA CITTADINA CON UN CANTIERE SEQUESTRATO ORMAI A PROCESSO, LO SCEMPIO DELLA LOTTIZZAZIONE DELLA EX CORAFA ED I PROSSIMI INTERVENTI CON IMPATTO SULLA STORIA E IL VERDE CITTADINO: IL CANTIERE PREVISTO NEL LOTTO EDIFICABILE NELL’AREA DELLA VILLA ADROVER OGGI PREZIOSO POLMONE VERDE SUL LITORALE E L’ABBATTIMENTO DELLE CASETTE DI VIA LEOPARDI.

Terracina, 31 dicembre 2021                          Comunicato Stampa n. 224

E’ notizia di oggi sul cartaceo della Provincia, Latina Oggi, di un nuovo sequestro operato dalla sezione navale della Guardia di Finanza per delega del GIP Molfese e richiesta del Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, di un grande manufatto potenzialmente abusivo in zona residenziale a Terracina con iter anomalo e controlli carenti da parte del Comune di Terracina e con aumenti di cubatura oltre il 35% della norma regionale Piano Casa.

Solo un anno fa, il 31 dicembre 2020, grazie al tempestivo intervento della Guardia Costiera di Terracina al comando della indimenticabile TV Emilia Denaro su delega del Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, venivano posti i sigilli ad un impattante intervento di rigenerazione urbana privata in una zona di assoluto pregio davanti al mare, con demolizione e ricostruzione di un immobile storico legato ai ricordi terracinesi come la Colonia Pro-Infantia e alienazione di verde pubblico e parcheggi, di enorme valore immobiliare, forse uno degli interventi edilizi potenzialmente più devastanti degli ultimi 30 anni. Ad un anno di distanza non solo i sigilli del sequestro sono ancora ben visibili sul perimetro del lotto ma, a seguito della sonora bocciatura del Tribunale del Riesame (sentenza dell’8 febbraio e motivazioni del 4 aprile) che ha confermato la natura abusiva e la violazione della norma di salvaguardia nonché rilevato altri elementi relativi alla alienazione di verde pubblico e parcheggi, la prima udienza del processo ci sarà l’11 gennaio presso il Tribunale di Latina e Legambiente Terracina sta predisponendo l’atto di costituzione di parte civile insieme a Legambiente nazionale.

Legambiente Terracina ha avuto un ruolo rilevante nel caso Proinfantia e sono state molteplici le sue azioni: dall’istanza di accesso agli atti (un procedimento tortuoso che ha messo a dura prova la pazienza dei nostri avvocati e che mirava chiaramente a dilatare i tempi), al supporto investigativo con la produzione di diversi comunicati stampa e contributi analitici, al supporto ad esposti agli enti elaborati da forze di opposizione, alla predisposizione di una approfondita audizione in Commissione Urbanistica della Regione Lazio, al supporto tecnico per la predisposizione di interrogazioni a risposta scritta al Consiglio Regionale e al Parlamento, alla proposta di partecipazione con un contributo tecnico al primo incontro degli “Stati Generali dell’Urbanistica del Comune di Terracina”, incontro poi negato a Legambiente dalla stessa Amministrazione, alla partecipazione a convegni on-line sul tema della Rigenerazione Urbana e le sue cattive interpretazioni a Terracina, alla predisposizione della richiesta di revoca in autotutela delle delibere comunali più controverse in termini di impatto edilizio al centro di una mozione presentata in Consiglio Comunale poi bocciata, al supporto dato al comitato di residenti e di cittadini “Salviamo la Proinfantia” e alla predisposizione di petizioni popolari contro la demolizione e la sottrazione di verde e parcheggi, al supporto tecnico nella fase delle audizioni in Regione per la predisposizione del nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), alla preparazione di un contributo pubblicato nel prestigioso rapporto annuale di Legambiente Mare Monstrum 2021 (a pag.19) dal titolo “Cemento di troppo: il caso Terracinahttps://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/07/MareMonstrum_2021.pdf  , alla predisposizione di un articolato contributo tecnico dedicato al caso Proinfantia, dal titolo “IL CASO PRO INFANTIA A TERRACINA (LT): RIGENERAZIONE O DEGENERAZIONE URBANA? Un esempio di abusivismo litoraneo e degrado del patrimonio marittimo costiero” selezionato tra decine e decine di articoli e presentato in una conferenza nazionale e ulteriormente selezionato tra i migliori 9 contributi nazionali che verranno stampati nel prestigioso volume di prossima pubblicazione “COSTE IN MOVIMENTO. Temi e strategie per il governo dei territori costieri”, a cura di Matteo di Venosa e Michele Manigrasso, Edizioni Donzelli, 2022, e alla proposta di selezione della Guardia Costiera di Terracina, che è stata poi insignita dell’ambito premio “Ambiente e Legalità di Legambiente 2021” per lo straordinario lavoro fatto per combattere le illegalità sul nostro territorio.

Queste numerose azioni hanno provocato anche reazioni molto dure, purtroppo e inspiegabilmente proprio da parte delle massime Istituzioni terracinesi che per loro natura dovrebbero prendere le distanze da situazioni che riguardano gli Uffici comunali, e che possono presentare profili di illegalità almeno presunta. Un rappresentante della Giunta terracinese invece ha – da subito – prima attaccato la Presidente di Legambiente Terracina in diretta durante la seduta del Consiglio Comunale straordinario dedicato proprio alla Proinfantia, svoltosi il 25 gennaio 2021, ovvero solo pochi giorni prima della conferma del sequestro da parte del Tribunale del Riesame e poi ha addirittura successivamente sporto querela nei confronti della stessa Presidente colpevole di essersi ribellata, con toni a suo dire esagerati, all’attacco ricevuto, querela poi archiviata dal PM per manifesta infondatezza, oltre che successivamente negato la partecipazione ad eventi centrati sulle questioni urbanistiche e infine facendo opposizione all’archiviazione e portando in giudizio la Presidente di una Associazione di volontari attiva e conosciuta sul territorio, colpevole solo di aver contribuito a rendere pubblica la presunta violazione commessa e di impegnarsi anche in Regione Lazio per evidenziare le falle dei regolamenti attuativi della legge sulla rigenerazione urbana e per aumentare i vincoli nel PTPR per la preziosa zona costiera terracinese. Ecco, ancora ci chiediamo ad un anno di distanza, per quali motivi Legambiente Terracina fosse finita e da subito direttamente nel mirino delle Istituzioni terracinesi se non per metterla a tacere con metodi a dir poco quantomeno dubbi. E ci chiediamo inoltre, visto che il Comune di Terracina è parte offesa nel procedimento penale della Proinfantia, con quale coerenza di comportamento si costituirà eventualmente come parte civile nel processo Proinfantia dopo aver aggredito una associazione colpevole solo di voler vedere chiaro su quanto accadeva sul proprio territorio!

Durante questo anno però abbiamo assistito anche ad altri scempi urbanistici, tutti resi possibili sia dal fatto che l’attuazione di tali tipologie di interventi di rigenerazione non è stata preceduta da una vera e propria attività pianificatoria del Consiglio Comunale volta, mediante la procedura di cui all’art. 1, comma 3 della l.r. 36/1987, all’individuazione di specifici ambiti territoriali in cui attuare quanto previsto dalla norma, sia dal fatto che la ormai famigerata Delibera di Consiglio Comunale n. 152 del 28 dicembre 2017 consente in via eccezionale e previa Deliberazione di Giunta Comunale su proposta del Dirigente competente, di monetizzare qualunque superficie di standard al di là dei 1000 mq consentiti dalla legge 7/2017, e tutto questo in chiaro e netto contrasto, a nostro avviso, con il punto 7.1 della Deliberazione Regionale del 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″ pubblicata in Gazzetta Regionale il 4 gennaio 2018.

E’ poi sotto gli occhi di tutti la distruzione definitiva del paesaggio e della veduta delle città alta operata dalla lottizzazione “monstre” sulla Via Appia sull’area della Ex fabbrica CORAFA, un enorme intervento di rigenerazione urbana con demolizione di un complesso produttivo dismesso sito in Via Appia km 100+800 / angolo Via Napoli, e successiva ricostruzione, con ampliamento e cambio di destinazione d’uso, di due edifici residenziali di 5 piani, con la monetizzazione di ben 2.969,49 di verde pubblico e servizi (quasi tre volte il limite imposto dalla legge regionale), e questo rende molto evidente cosa sarebbe potuto accadere sulle nostre coste, e cosa potrebbe ancora accadere sul lotto della Villa Adrover, pregiatissimo lotto costiero a poca distanza dalla Ex Proinfantia.

Anche sulla vicenda della Villa Adrover Legambiente Terracina si è da subito impegnata prima analizzando tutti gli atti di compravendita dell’immobile e dei lotti associati per comprendere le reali motivazioni dell’acquisto, e presentando il 26 luglio scorso una richiesta di accesso completo agli atti, richiesta che dopo essere stata riscontrata dalla Avvocatura Comunale, la quale ci accusava addirittura di fare perdere tempo agli Uffici (!), non è mai andata a buon fine, tanto da farci ricorrere dopo due mesi, il 29 settembre scorso, al Difensore Civico Regionale il quale, accogliendo la nostra istanza senza eccezione alcuna, a differenza di quello che l’Assessore Marcuzzi aveva dichiarato pubblicamente, ovvero che gli avvocati di Legambiente avevano addirittura sbagliato nel porre l’istanza di accesso (!), disponeva l’8 ottobre scorso l’immediato accesso. Ad oggi, e nonostante il perfezionamento della pratica dell’11 novembre scorso con una lettera del Difensore Civico che ribadiva al Comune la necessità anzi l’obbligatorietà di consegnare gli atti a Legambiente, nessun atto è stato consegnato, anzi il primo progetto con tutti i documenti associati è stato velocemente archiviato poco dopo la nostra istanza di richiesta degli atti di luglio per passare subito ad una nuova società e ad un nuovo progetto che ha ottenuto subito l’autorizzazione paesaggistica, ma solo sul lotto edificabile retrostante (che comunque è attualmente uno spazio verde molto importante per il nostro litorale) ma senza demolizione e ricostruzione della Villa, progetto su quale riemetteremo una nuova richiesta di accesso agli atti. Un iter procedurale che presenta strane somiglianze con quello della Proinfantia, ma stavolta sembrerebbe senza attuare per ora lo sfregio della demolizione della Villa, e questo anche grazie al nostro strenuo impegno e alla visibilità nazionale che abbiamo dato alla vicenda simile della Proinfantia.  

Concludiamo con un altro potenziale scempio al centro della città, ovvero il nuovo progetto di rigenerazione urbana, questa volta a cura dell’Ater regionale, per la demolizione delle originali casette (ex casematte della Seconda Guerra Mondiale) di via Leopardi per costruire due palazzine con oltre 30 alloggi. Uno strano progetto di rigenerazione urbana pubblica che però manca del presupposto fondamentale che caratterizza questa tipologia di progetti cioè la riqualificazione di aree degradate visto che le casette sono state con cura e nel tempo sistemate dagli attuali affidatari che ci hanno speso anche i soldi negli anni e che non hanno proprio nessuna voglia di abbandonarle.

“Ripercorrendo questo “annus horribilis” della Urbanistica terracinese, con scempi paesaggistici che hanno ormai deturpato per sempre l’ingresso della Via Appia nella nostra città e tentati abusi edilizi costieri pomposamente rinominati Interventi di Rigenerazione Urbana come quello della Proinfantia, per fortuna per ora sventato, e ricordando le numerose lottizzazioni ad oggi ancora prive di servizi e verde pubblico come Parco Arene e Calcatore, per non parlare dell’ultimo sequestro effettuato dalla Magistratura inquirente, notizia di oggi appresa dalla stampa, per un enorme intervento in zona residenziale e molto pregiata, che sembrerebbe privo di titoli autorizzativi e con una serie di difformità procedurali e di ipotizzate violazioni di legge,  non possiamo che fare altro che evidenziare la gravità del quadro normativo e regolamentare, la assoluta mancanza di pianificazione urbanistica e la gestione degli iter autorizzativi e dei controlli da parte degli Uffici Comunali, criticando in modo netto la Amministrazione Comunale e i suoi rappresentanti, in primis l’Assessore all’Urbanistica, oggi addirittura rinviato a giudizio per il procedimento Proinfantia. Consideriamo ai limiti del ridicolo i tentativi di recuperare l’immagine con i pomposi Stati Generali dell’Urbanistica Terracinese (che, ricordiamo, prevedeva il seguente calendario 6 marzo 2021 “Articoli 2 e 3 della rigenerazione urbana, nuclei abusivi perimetrali, aree parcheggio con i ricavi della monetizzazione e la riqualificazione degli immobili pubblici”, 20 marzo 2021 “Viabilità varianti C2 e QNO, aree verdi, piste ciclabili, PUMS e energie rinnovabili”, 3 aprile 2021 “PPE di BH e di La Fiora, ampliamento servizi cimiteriali”, 17 aprile 2021 “PPE fascia costiera, servizi per la costa e piano campeggi”, 24 aprile 2021 “Sviluppo centro storico, piano colore e servizi e fruibilità per i siti archeologici”, 8 maggio 2021 “Sviluppo e tutela aree collinari e aree protette”, 22 maggio 2021 “Conclusioni,  i quali dopo i primi due incontri (ai quali pur chiedendo di partecipare non siamo stati ammessi!)  è rimasto solo un libro dei sogni di cui non abbiamo più avuto notizia ormai da marzo, così come è rimasta lettera morta l’azione di contrasto agli abusi fatta partire stranamente proprio nei giorni caldi della vicenda giudiziaria della proinfantia come a ribadire la volonta’ di controllo del territorio e allontanare ogni sospetto di collusione, mentre invece non abbiamo ancora contezza dei lavori di aggiornamento di tutta la pianificazione urbanistica per ottemperare in due anni all’adeguamento al nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) approvato, come da disposizione regionale. Noi come Legambiente stiamo continuando nella nostra azione di vigilanza e contrasto agli abusi e a coinvolgere la Regione Lazio nella revisione dell’impianto delle norme e regolamenti sulla rigenerazione urbana a Terracina e vogliamo che sia perfezionato tutto l’iter necessario per avviare la vera rigenerazione urbana, nel pieno spirito attuativo della Legge, che è quello di riqualificare le aree e i quartieri degradati come ribadito anche nel PNRR, ma stavolta con tutti gli strumenti urbanistici completi e senza favoritismi ai privati speculatori”, dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina e Consigliere nazionale dell’Associazione.

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3469/legambiente-prepara-la-costituzione-di-parte-civile-nel-processo-proinfantia-che-vedra-la-prima-udienza-l11-gennaio-2022

https://latina.biz/legambiente-terracina-prepara-la-costituzione-di-parte-civile-per-il-processo-proinfantia/

STATI GENERALI DELL’URBANISTICA TERRACINESE: LEGAMBIENTE TERRACINA DOPO L’ATTACCO SUBITO IN CONSIGLIO COMUNALE E PUR AVENDO RICHIESTO DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE DATO IL SUO IMPEGNO ANCHE IN REGIONE LAZIO SULLA CORRETTA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE SULLA RIGENERAZIONE URBANA NON VIENE AMMESSA AL PRIMO INCONTRO PUBBLICO. ABBIAMO ASSISTITO IN DIRETTA STREAMING SOLO AD UNA PASSERELLA SUPERFICIALE DEGLI INTERESSATI ALLO SVILUPPO URBANISTICO E NESSUNA VOCE CRITICA E SCOMODA.

Terracina, 20 febbraio 2021                                         Comunicato Stampa n.199

Legambiente Terracina, dopo la pesante aggressione ricevuta in Consiglio Comunale in diretta streaming, e senza possibilita’ di replica,  il 25 gennaio u.s. proprio sul caso Ex Proinfantia, in qualita’ di associazione attiva nella segnalazione e denuncia di abusi e illegittimita’, e nonostante la richiesta inviata via PEC alla segreteria del Sindaco di partecipare, non viene ammessa agli Stati Generali dell’Urbanistica in diretta streaming del 19 gennaio u.s., il primo incontro pubblico e on-line , e questo in totale disprezzo del suo significativo impegno sul fronte della tutela e vigilanza sul territorio e sul contrasto all’abusivismo e sul fronte della corretta interpretazione della Legge regionale sulla Rigenerazione Urbana. Sarebbe stata una occasione quanto meno per poter rendere pubblica la nostra analisi sul caso paradigmatico della “Ex Proinfantia”, come esempio di quanto potrebbe accadere e sta accadendo in molte zone pregiate della nostra citta’ e avrebbe consentito un elegante diritto di replica dopo la aggressione.

Si rimanda invece tutto a prossimi incontri, citando un prossimo incontro del 6 marzo p.v. alle 8.30 sull’applicazione dell’ art.2 e 3 della Legge sulla Rigenerazione Urbana a Terracina che pero’ non avverra’ in streaming ma a porte chiuse e solo con gli ammessi a discrezione, in cui la nostra eventuale ammissione su richiesta sarà comunque giudicata e valutata in base alla discrezionalita’ della Amministrazione e quindi non sarà affatto certa.  Si è parlato di presenza dei tecnici e delle associazioni di categoria, mentre volutamente si è evitato di parlare di portatori di interessi diffusi, facendo riferimento solo all’ormai vetusto se non defunto istituto di Agenda 21, ormai totalmente organico alla Amministrazione per stessa ammissione del Vice Sindaco.

Gli Stati Generali si sono quindi confermati davvero una triste operazione trasformista, senza alcuna cultura di pianificazione e progettazione partecipata, un vero libro dei sogni (o di incubi cementizi!), senza né capo né coda, capace solo di buttare fumo negli occhi e che mira solo a contenere i malumori della cittadinanza  a seguito del clamore per le inchieste in corso e soprattutto per il cantiere “Ex Proinfantia”, cantiere che resta sequestrato dalla Procura di Latina, con conferma e validazione del GIP e conferma del Tribunale del Riesame, per un totale di 13.000 metri cubi e una area residenziale di ristrutturazione di 6563 mq, del valore complessivo di circa 40 milioni di euro, in zona ad elevato pregio e entro i 150 metri dalla battigia, per il quale Legambiente ha già dichiarato che si costituirà parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, e in previsione di altri cantieri di cosiddetta “rigenerazione” avviati, come “l’Ex Corafa”, o presumibilmente in fase di avvio su altrettante aree molto pregiate del territorio terracinese, come ad esempio quello fronte mare della prestigiosa “Ex Villa Adrover”.

Vediamo troppi interessi in gioco di privati sul nostro territorio e troppo interesse della Amministrazione nel governarli: si è parlato di nuovi interventi abitativi ATER al centro della Citta’ senza minimamente rispondere alle nostre istanze relativamente ai lavori non completati del Calcatore e del Parco Arene, si è parlato di periferie ormai abbandonate come Borgo Hermada e La Fiora, si è parlato di Polo trasporti quando ormai è una struttura fatiscente, si riparla ancora del Treno a Terracina nonostante Legambiente in audizione regionale abbia appurato l’assenza di un piano completo per il ripristino da parte di RFI, si parla di Portualita’ e di Stazione Marittima come si ripete stancamente da anni ormai, nonostante non si apra il dibattito cittadino sul recente piano portuale dell’agenzia regionale per la mobilita’, e invece non si risponde sul Regolamento sulla Monetizzazione per la Rigenerazione Urbana, per noi illegittimo, che renderà possibile svendere al privato qualsiasi superficie a standard per meglio organizzare ed ampliare le sue cubature, così come non si risponde sugli ambiti per il cambio di destinazione d’uso. Si continua paradossalmente a parlare di carenza di parcheggi e verde ma si monetizzano aree pregiate togliendo verde e parcheggi ai cittadini, senza considerare che proprio nel cantiere della Ex Proinfantia vengono tolti, con una sapiente soluzione, aree a parcheggi e verde, per poter agevolare ed eliminare i vincoli che altrimenti costringerebbero ad uno sviluppo volumetrico inferiore. Si è parlato di Piano Utilizzazione Arenili- PUA e litorale, addirittura senza citare un piano obsoleto del 2003 colpevolmente mai aggiornato, mentre nel frattempo si mettono già velocemente a bando quattro preziose concessioni comunali, le più pregiate del nostro litorale, in presenza di un quadro normativo sulle concessioni caotico e con una situazione carente di spiagge libere inferiore al requisito del 50%.

Prima di dar vita a qualunque consesso sull’urbanistica l’Amministrazione e la Regione Lazio dovrebbero rispondere alle seguenti domande che continueremo a porre:

  1. se siano state effettivamente condivise ed approvate dalla competente direzione regionale le delibere del Comune di Terracina di attuazione della Legge Regionale 18 luglio 2017 n.7.
  2. se sia legittima l’estensione a tutta la vigente strumentazione urbanistica Comunale l’applicazione di quanto previsto dagli articoli 3, 4 5, e 6 della LR 7/2017 senza la individuazione di ambiti territoriali specifici in cui applicare le diverse tipologie di intervento previste dalla Legge.
  3. perché si è proceduto da parte del Comune di Terracina in questi anni a normare ed approvare esclusivamente per l’attuazione degli interventi singoli di cui all’art 4, 5 e 6 della legge più appetibili per i privati mentre davvero nulla si è fatto in tema di Programmi di Rigenerazione Urbana (di cui all’art.2) e di Ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio (di cui all’art.3).
  4. se sia legittima l’applicazione dell’art. 2 comma 3 del Regolamento sulla Monetizzazione degli Standard Urbanistici del Comune di Terracina che consente di monetizzare, nel caso di comprovata impossibilità di reperire gli standard, qualunque superficie di standard, andando oltre i 1000 mq previsti dalla legge e ribaditi dalla sua circolare esplicativa;
  5. la motivazione della comprovata impossibilità di cedere gli standard urbanistici e quindi si permetta di monetizzare 2916 mq su un lotto di 9470 mq  nel caso della Ex Pro Infantia (il 30% del lotto) e 2.969 mq su una superficie complessiva del lotto di 4985 mq (addirittura il 60% della superficie dell’intero lotto) nel caso, ad esempio, della Ex Corafa.

 “Sembra evidente da quanto affermato in apertura dal Vice Sindaco che Legambiente, oggetto di una sua recente aggressione in pieno Consiglio Comunale e in diretta streaming senza possibilita’ di replica, proprio per il suo attivismo e il suo impegno molto visibile sulla tutela e vigilanza sul territorio e contrasto all’abusivismo e per il suo concreto e circostanziato impegno contro la prevista lottizzazione della Ex Proinfantia e Ex Villa Adrover, impegno riconosciuto non solo in Citta’ ma anche in Regione Lazio, viene comunque da subito esclusa come voce scomoda, visto che si è detto chiaramente che si dara’ la precedenza, come portatore di interesse diffuso, ad Agenda 21 come costola docile della amministrazione, e ricordo al ViceSindaco che Agenda 21, avendoci individuato come voce scomoda e non addomesticata, ci aveva già costretto anni fa, con azioni illegittime, a suo tempo stigmatizzate e riportate all’Ex Sindaco Procaccini, ad uscire da Agenda 21, senza che l’Amministrazione intervenisse. Questo primo incontro in diretta streaming ma sempre senza dibattito, è stato, tranne qualche buona eccezione con l’intervento di qualche tecnico illuminato, una passerella veramente superficiale e ripetitiva, una vera e propria ode alla legge sulla rigenerazione urbana fatta ovviamente da tutti i portatori di interesse che hanno infatti un vero interesse nel costruire e far costruire,  mentre non si è dato spazio a chi non ha voce, ovvero ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, ai comitati spontanei di cittadini, alle associazioni di categoria che vogliono una citta’ più verde, più pulita e con più servizi per la mobilita’. Nonostante tutto Legambiente continuera’ a gridare inascoltata come stiamo facendo, anche in Regione Lazio in una recente audizione, che la legge sulla rigenerazione urbana a Terracina è stata applicata in modo scellerato, e continuera’ a chiedere la revoca in autotutela di tutte le delibere approvate, contestando l’impianto della normativa e del troppo favorevole regolamento sulla rigenerazione urbana a Terracina, impegnandosi a far emergere tutte le criticita’ e lavorando per un suo superamento.”. dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale di Legambiente.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3315/stati-generali-urbanistica-legambiente-dopo-lattacco-subito-in-consiglio-comunale-non-viene-ammessa-al-primo-incontro-pubblico

http://www.anxurtime.it/stati-generali-dellurbanistica-ancora-scintille-con-legambiente-noi-esclusi/

https://www.latinatoday.it/green/terracina-rapporto-ecosistema-urbano-2020-presentazione-legambiente.html?fbclid=IwAR28qoQeMGLGwDErGtO9vAv-4cQIFFlygwWOuA3gqIjxY2rSibDDG6LA1lM

CANTIERE DI RIGENERAZIONE “EX PROINFANTIA” e SEQUESTRO: LEGAMBIENTE TERRACINA AUDITA PRESSO LA COMMISSIONE X – URBANISTICA DELLA REGIONE LAZIO CHIEDE UNA RIVALUTAZIONE DELL’ITER DI ATTUAZIONE DELLA RIGENERAZIONE URBANA ALLA REGIONE LAZIO E AL COMUNE DI TERRACINA CHIEDE DI REVOCARE IN AUTOTUTELA LE DELIBERE SULLA RIGENERAZIONE URBANA APPROVATE A TERRACINA DAL 2017 AD OGGI CON lA CONTESTUALE ISTITUZIONE DI UN TAVOLO TECNICO UFFICIALE E FORMALIZZATO CON LA REGIONE LAZIO.

Terracina, 9 febbraio 2021                              Comunicato Stampa n.19

Alla luce di quanto successo per il cantiere “Ex Proinfantia”, cantiere che resta sequestrato dalla Procura di Latina, con conferma e validazione del GIP e conferma del Tribunale del Riesame, per un totale di 13.000 metri cubi e una area residenziale di ristrutturazione di 6563 mq, del valore complessivo di circa 40 milioni di euro, in zona ad elevato pregio e entro i 150 metri dalla battigia, per il quale Legambiente ha già dichiarato che si costituira’ parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, e in previsione di altri cantieri di cosiddetta “rigenerazione” avviati o presumibilmente in fase di avvio su altrettante aree molto pregiate del territorio terracinese, come ad esempio quello fronte mare della prestigiosa “Ex Villa Adrover”, Legambiente Terracina aveva chiesto una audizione urgente in Regione Lazio, presso la Commissione X Urbanistica.

Oltre al Circolo Legambiente, alla audizione dello scorso 4 febbraio hanno partecipato il Consigliere Marco Cacciatore, Presidente della COMMISSIONE X – URBANISTICA  DELLA REGIONE LAZIO, i Consiglieri Regionali Gaia Pernarella, Enrico Forte, Fabrizio Ghera, Laura Cartaginese, il Direttore della DIREZIONE REGIONALE PER LE POLITICHE ABITATIVE E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, PAESISTICA E URBANISTICA Manuela Manetti, il Vicesindaco e Assessore Urbanistica del Comune di Terracina Pierpaolo Marcuzzi.

Durante l’audizione il Circolo ha posto una serie di motivate questioni in merito al recepimento della Legge regionale n.7 sulla Rigenerazione Urbana e la sua applicazione anche nel caso del cantiere “Ex-Proinfantia”  e in particolare:

 1) se siano state effettivamente condivise ed approvate dalla competente direzione regionale le delibere del Comune di Terracina di attuazione della Legge Regionale 18 luglio 2017 n.7 (c.d. Rigenerazione Urbana) ed in particolare: la n. 152 del 28 dicembre 2017, le n. 52-53-54 del 16 luglio 2018, la 111 del 28 dicembre 2018, le n.38-39 del 25.06.2019;

2) se sia legittima l’estensione a tutta la vigente strumentazione urbanistica Comunale (PRG e varianti al PRG, PPE, etc) dell’applicazione di quanto previsto dagli articoli 3, 4 5, e 6 della LR 7/2017 senza la individuazione di ambiti territoriali specifici in cui applicare le diverse tipologie di intervento previste dalla Legge;

 3) perché si è proceduto da parte del Comune di Terracina in questi anni a normare ed approvare esclusivamente per l’attuazione degli interventi singoli di cui all’art 4, 5 e 6 della legge mentre davvero nulla si è fatto in tema di Programmi di Rigenerazione Urbana (di cui all’art.2) e di Ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio (di cui all’art.3) della stessa legge ad eccezione di un Avviso Pubblico che è stato pubblicato in data 12 giugno 2018, di cui non conosciamo gli esiti,  e nonostante siano proprio gli Art. 2  e 3 ad incarnare i veri elementi innovativi della legge stessa;

4) se siano state assoggettate a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) le Varianti alle Norme Tecniche di Attuazione della vigente strumentazione urbanistica del Comune di Terracina (PRG e varianti al PRG, PPE, etc) predisposte al fine di recepire le disposizioni previste dalla LR 7/2017 ed attuate con le delibere N. 52-53-54 del 16 Luglio 2018 e N. 38-39 del 25 Giugno 2019.

Ma soprattutto abbiamo richiesto un motivato parere di legittimita’ della applicazione dell’art. 2 comma 3 del Regolamento sulla Monetizzazione degli Standard Urbanistici del Comune di Terracina che come da Regolamento approvato con Delibera n. 152 del 28 dicembre 2017  consente previa Deliberazione di Giunta Comunale su proposta del Dirigente competente di monetizzare, nel caso di comprovata impossibilità di reperire gli standard, qualunque superficie di standard, andando oltre i 1000 mq previsti all’articolo 8 comma 1 dalla legge 7/2017, ribaditi peraltro nella circolare esplicativa della legge di cui alla Deliberazione 19 dicembre 2017, n. 867 pubblicata sul BURL n.2 della Regione Lazio del 4.1.2018.

Nonchè un parere della Direzione competente sul fatto che non venga motivata la comprovata impossibilità di cedere gli standard urbanistici e quindi si permetta di monetizzare 2916 mq su un lotto di 9470 mq  nel caso della Ex Pro Infantia (il 30% del lotto) e 2.969 mq su una superficie complessiva del lotto di 4985 mq (addirittura il 60% della superficie dell’intero lotto) nel caso, ad esempio, della Ex Corafa.

 “Purtroppo a tali nostre ben circostanziate domande, che poi sono state anche formalizzate e inviate via PEC alla Commissione Regionale, non sono arrivate durante l’audizione risposte certe da parte della Regione Lazio (e comunque attendiamo un riscontro alla nostra successiva nota inviata via PEC), mentre è emerso con chiarezza che le dichiarate interlocuzioni tra il Comune e la Regione in merito a delibere e regolamenti comunali “concordati” non ci sono state, anzi il Comune di Terracina sembrerebbe non aver mai richiesto incontri ufficiali, come puntualmente riportato in un recente comunicato dalla Consigliera Gaia Pernarella. La Regione poi, affermando di non conoscere nel dettaglio la questione del sequestro del cantiere di rigenerazione della “ex-proinfantia”, non ci ha chiarito nel merito la correttezza del recepimento della legge regionale n.7 da parte del Comune di Terracina, avendo comunque titolo a verificare la correttezza e soprattutto la conformita’ alla legge, invitandoci ad un successivo accesso agli atti relativamente alla nota regionale prot. n. 477424 del 21.06.2019, nota comunque arrivata oltre il termine previsto dall’art. 1 comma 3 della LR 36/1987 e quindi recepita dal Comune di Terracina “SOLO IN PARTE” (ma non è dato sapere esattamente quale parte!).Comunque chiedendo alla Regione una rivalutazione dell’iter di attuazione delle Legge Regionale n.7, ribadiamo le nostre motivate perplessita’ sul  quadro relativo al recepimento della legge regionale 7/2017 sulla Rigenerazione Urbana da parte del Comune di Terracina, e visto i potenziali devastanti effetti che si stanno cominciando a dispiegare sul nostro già martoriato territorio, siamo noi a chiedere alla Amministrazione Comunale con immediatezza una rivalutazione dell’interesse pubblico in gioco, pur nell’ambito dell’ esercizio del proprio potere discrezionale, e conseguentemente siamo a chiedere il ritiro e l’annullamento in autotutela in base all’articolo 21 della Legge 241 1990 di tutte le delibere relative alla Rigenerazione Urbana approvate dal Comune di Terracina, ed in particolare la n. 152 del 28 dicembre 2017, la N. 52-53-54 del 16 Luglio 2018, la 111 del 28 dicembre 2018,  la N. 38 e 39 del 25 Giugno del 2019 e di tutti gli atti conseguenti inclusi i permessi a costruire rilasciati in base alle medesime delibere, riservandoci di approfondire tutti gli aspetti legali della vicenda, con la contestuale richiesta di istituire, prima di dare luogo ai nuovi  “Stati Generali dell’Urbanistica” terracinese, un tavolo tecnico ufficiale per interagire in modo formale con la Regione Lazio e i suoi Uffici al fine di addivenire ad una interpretazione conforme e condivisa della Legge n.7 sulla Rigenerazione Urbana che tuteli e valorizzi il nostro territorio invece di esporlo ad eventuali rischi di speculazione edilizia”. dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale di Legambiente.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

Sequestro del cantiere ex Pro Infantia: audizione in Regione di Legambiente

http://www.anxurtime.it/caso-ex-pro-infantia-legambiente-non-molla-la-presa/

http://www.newtuscia.it/2021/02/09/cantiere-rigenerazione-ex-proinfantia-sequestro-legambiente-terracina-presso-la-commissione-x-urbanistica/

https://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/3306/cantiere-di-rigenerazione-ex-proinfantia-e-sequestro-legambiente-audita-presso-la-commissione-x-urbanistica-della-regione-lazio

SEQUESTRO EX-PROINFANTIA E INTERVENTI DI “RIGENERAZIONE”: LEGAMBIENTE TERRACINA, CHE SI COSTITUIRA’ PARTE CIVILE IN UN EVENTUALE PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO, CHIEDE E OTTIENE UNA AUDIZIONE URGENTE IN COMMISSIONE X – URBANISTICA DELLA REGIONE LAZIO, PER COMPRENDERE MEGLIO IL RUOLO DELLA REGIONE LAZIO NELLA APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 4 e 5 DELLA LEGGE REGIONALE SULLA RIGENERAZIONE URBANA A TERRACINA.

Terracina,  18 gennaio 2021                        Comunicato Stampa n. 197

Legambiente Terracina già nei giorni scorsi, di concerto con il Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio, aveva presentato una istanza di accesso alle informazioni ambientali, in merito ad un cantiere di “rigenerazione urbana” denominato Ex- Pro-infantia, sito in Terracina, Viale Circe 92-96, poi fatto oggetto di sequestro preventivo da parte della Procura di Latina il 31 dicembre scorso, sequestro convalidato in data 8 gennaio scorso dal GIP del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese. Il cantiere in questione, su terreno venduto da una societa’ ONLUS ad un soggetto privato per 5 milioni di euro, con un grande fabbricato piu’ annessi locali deposito per un totale di 13.000 metri cubi e una area edificabile pari a circa 4000 mq, del valore complessivo di circa 40 milioni di euro, ha un elevato impatto sull’ambiente e sul paesaggio della zona interessata posta sul Lungomare di Terracina, zona ad elevato pregio, eppure non era stato assoggettato a VAS e non era stata ritenuta necessaria una conferenza dei servizi.

Alla luce di quanto successo per il cantiere ex Proinfantia e in previsione di altri cantieri di cosiddetta “rigenerazione” presumibilmente in fase di avvio su altre aree molto pregiate del territorio terracinese, come ad esempio quello fronte mare della Ex Villa Adrover, Legambiente Terracina chiede una audizione urgente in Regione Lazio, presso la Commissione X Urbanistica della Regione Lazio, per comprendere meglio quale sia stato il quadro normativo e regolamentare concordato con la Regione Lazio che ha portato il Comune di Terracina ad essere uno dei pochi comuni nel Lazio, cosi’ come dichiarato sul sito ufficiale del Comune https://comune.terracina.lt.it/notizie/74939/rigenerare-immobili-terracina-si-puo  che ha reso attuabili gli art. 4 e 5 della L.R. 7/2017, cioe’ quelli destinati al privato, e quali sono stati i referenti dell’Urbanistica Regionale con il quale i rappresentanti del Comune hanno concordato in questi anni l’applicazione della Legge Regionale e con quali modalita’.

Infatti, come viene affermato ufficialmente dal Comune di Terracina, le due delibere di Consiglio Comunale, la n. 53/2018 del 16 luglio 2018 e la n. 111/2018 del 28 dicembre 2018 inerenti l’applicazione degli artt-4 e 5 della Legge n.7/2017 “Rigenerazione Urbana” furono inviate alla Regione Lazio il 28/02/2019 e la Regione, avrebbe avuto 30 giorni per le controdeduzioni, quindi con scadenza ‪30 marzo, ma la Regione non riusci’ ad inviare in tempo le controdeduzioni, inviandole invece successivamente con quasi due mesi di ritardo, con nota prot. n. 477424 del 21.06.2019, oltre il termine previsto dall’art. 1 comma 3 della LR 36/1987. Per questo nella successiva Deliberazione di Consiglio Comunale n.38 del 25.6.2019 si afferma testualmente che si sono valutate le indicazioni provenienti dalla Regione ma solo in parte, proprio perché il Comune non era tenuto in quanto esse erano sopraggiunte oltre i termini.

Inoltre, una delle delibere approvate, la Delibera di Consiglio Comunale n. 152 del 28 dicembre 2017 consente in via eccezionale e previa Deliberazione di Giunta Comunale su proposta del Dirigente competente di monetizzare qualunque superficie di standard al di là dei 1000 mq consentiti dalla legge 7/2017 e questo sembra in chiaro e netto contrasto con il punto 7.1 della Deliberazione Regionale del 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″ pubblicata in Gazzetta Regionale il 4 gennaio 2018.

Soprattutto ricordiamo anche che proprio la Deliberazione Regionale del 19 dicembre 2017, n. 867 Approvazione circolare esplicativa: “Indirizzi e direttive per l’applicazione delle “Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio” di cui alla legge regionale 18 luglio 2017, n. 7″ richiedeche l’attuazione di tali tipologie di interventi di rigenerazione debba essere preceduta da una attività pianificatoriadel Consiglio Comunale volta, mediante la procedura di cui all’art. 1, comma 3 della l.r. 36/1987, all’individuazione di specifici ambiti territoriali in cui attuare quanto previsto dalla norma, mentre questi ambiti nel caso di Terracina non sarebbero stati identificati e questo potrebbe avere un impatto proprio perché potrebbe rendere più appetibili al privato, con le facili monetizzazioni degli standard urbanistici,  proprio i lotti pregiati fronte-mare come quelli della Ex-Proinfantia e Ex-Villa Adrover.

Inoltre vogliamo anche comprendere come la Regione Lazio valuti le applicazioni locali della Legge n.7 sulla Rigenerazione Urbana a Terracina anche alla luce della applicazione della recente sentenza della Consulta che annulla il PTPR regionale e l’attuazione delle “norme di salvaguardia” della Legge regionale 24/1998.

 “Come affermato in un nostro recente comunicato, in cui abbiamo annunciato che volevamo verificare la natura delle interlocuzioni con la Regione Lazio soprattutto in merito a delibere e regolamenti comunali concordati con la Regione e approvati che, ad esempio, non prevedono limiti alla monetizzazione di standard urbanistici per aree assolutamente pregiate della nostra citta’ e che non prevedono una attività pianificatoria a monte del Consiglio Comunale volta alla individuazione di ambiti specifici lasciando ampio spazio a interventi in zone appetibili come quelle fronte-mare, abbiamo deciso di inviare via PEC una richiesta urgente di convocazione della Commissione Regionale X – Urbanistica, proprio per comprendere meglio tutto l’iter normativo e regolamentare della applicazione locale della legge sulla rigenerazione urbana. Siamo quindi particolarmente soddisfatti che la Regione Lazio abbia già convocato le parti per l’Audizione il prossimo Giovedi’ alle ore 16. Anche alla luce del recente sequestro, è’ diventato quindi fondamentale che il nostro Circolo come portatore di interesse diffuso, parallelamente all’ accesso agli atti e alla costituzione di parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, si faccia portatore in Regione Lazio di una richiesta di chiarimento in merito a quanto successo qui a Terracina, anche per evitare che la applicazione locale della Legge diventi una occasione per future speculazioni edilizie proprio su questi lotti pregiati di suolo cittadino, come la Ex Proinfantia e la Ex Villa Adrover. Certo ci chiediamo come sia stato possibile che nessuna delle forze di opposizione, né in Consiglio Comunale, né in Regione Lazio, forze che oggi appaiono sconcertate dagli accadimenti, abbia sentito la necessita’ di approfondire preventivamente quanto sopra esposto.  dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale di Legambiente.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

LEGAMBIENTE TERRACINA CON IL SUPPORTO DEL CENTRO DI AZIONE GIURIDICA DI LEGAMBIENTE LAZIO AVEVA PRESENTATO NEI GIORNI SCORSI AL COMUNE DI TERRACINA e ALLA REGIONE LAZIO, DETTAGLIATA ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI PER IL CANTIERE DI “RIGENERAZIONE” DELLA PREGIATA E STORICA EX-PROINFANTIA SUL LUNGOMARE (POI SEQUESTRATO IL 31 DICEMBRE SCORSO DALLA PROCURA DI LATINA) E PREPARA ALTRE AZIONI PER VEDERE CHIARO NELLA VENDITA DELLA PREGIATA E STORICA EX-VILLA ADROVER SUL LUNGOMARE E GLI EVENTUALI PROSSIMI INTERVENTI DI “RIGENERAZIONE”.

Terracina,  6 gennaio 2021                      Comunicato Stampa n. 196

Legambiente Terracina già nei giorni scorsi, di concerto con il Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio, aveva presentato una istanza di accesso alle informazioni ambientali, inviando l’istanza sia al Comune di Terracina che alla Direzione competente della Regione Lazio, perché si voleva valutare il permesso di costruire, gli elaborati e tutti gli iter autorizzativi e amministrativi, in relazione all’intervento di rigenerazione urbana in una zona di assoluto pregio davanti al mare, venduta da una societa’ ONLUS ad un soggetto privato per 5 milioni di euro, un grande fabbricato piu’ annessi locali deposito per un totale di 13.000 metri cubi e una area edificabile pari a circa 4000 mq, oggetto di un programma di intervento considerato poi dalla Procura  – che proprio il 31 dicembre scorso aveva sequestrato preventivamente il cantiere- presumibilmente “speculativo”, con l’applicazione scellerata di alcuni articoli della Legge sulla Rigenerazione Urbana che permettono cambi di destinazione d’uso e premi di cubatura. “Ci siamo subito insospettiti proprio per via della velocita’ della sequenza degli atti deliberativi e autorizzativi, delle veloci e anticipate monetizzazioni e per la velocita’ dell’inizio lavori, visto che per alcuni giorni, come ci hanno prontamente segnalato i cittadini residenti, il cantiere ha perfino lavorato senza l’affissione obbligatoria del cartello di inizio lavori, fatto che è stato anche segnalato alla Polizia Municipale. L’intervento in una area di enorme pregio davanti al mare era stato approvato con una assai discutibile delibera di Giunta che in applicazione di un altrettanto discutibile Regolamento approvato interpretando in modo molto conveniente gli articoli della Legge regionale, che permette di monetizzare qualsivoglia valore di superficie a standard, ovvero incassare denaro (molto poco, in questo caso solo 147.000 euro!) in cambio di verde pubblico, parcheggi e servizi senza obbligarsi poi a fare atti che individuino soluzioni per le opere pubbliche” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo locale di Legambiente.  

E’ solo il primo di una serie di accessi agli atti che mira ad acquisire informazioni importanti su tutti gli interventi di rigenerazione urbana approvati o in corso di definizione e su tutte le varianti al PRG in fase di approvazione, anche alla luce di quanto successo negli ultimi anni sul nostro territorio, gravato da alcuni indicatori davvero critici rispetto alla media delle città confrontabili. In particolare, l’estensione pro-capite di verde fruibile a Terracina che e’ di 4,7 mq/abitante (Dato Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2020) contro una media di città confrontabili di ben 44 mq/abitante, un valore che è addirittura sotto il valore previsto dagli standard urbanistici che è di 9 mq/abitante. Oppure il consumo di suolo davvero molto alto (12,46%) con 1637 ettari di terreno consumato (Dato Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2020), che pone Terracina al terzo posto nella Provincia di Latina per consumo di suolo.

Negli ultimi anni abbiamo infatti assistito ad una serie di interventi urbanistici in cui l’Amministrazione ha lasciato mano libera al privato, come il PARCO ARENE dove il privato, dopo essere stato beneficiato di un corposo e redditizio intervento edilizio, non ha completato e lasciato alla deriva proprio quello spazio pubblico, come il Centro Congressi, che doveva diventare il fiore all’occhiello della Citta’  o l’intervento urbanistico della zona CALCATORE, un accordo di programma in variante al Piano Regolatore del Comune di Terracina per la realizzazione di un piano di recupero urbano e realizzazione di un complesso di edilizia residenziale pubblica convenzionata del 2008 dove nonostante  il finanziamento regionale di 2,5 milioni di euro sono rimaste vergognosamente al palo e versano in stato ormai degradato, proprio quelle opere pubbliche che avrebbero dato lustro alla zona di periferia e quel famoso corpo di fabbrica “polifunzionale pubblico” previsto in cui doveva essere costruito perfino il nuovo Teatro di Terracina!!!

Oppure la discutibile messa all’asta della prestigiosa ex VILLA ADROVER in zona di assoluto pregio fronte mare, di proprietà pubblica per metà del Comune di Terracina e per metà dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale, assegnata a privati per 2,6 milioni di euro, un fabbricato composto da un piano seminterrato e da quattro piani fuori terra. Oltre che da due garage, da un locale deposito, da un’annessa corte e un’attigua area edificabile. La superficie totale è di circa 2.770 metri quadrati, l’area attigua oggi verde ma potenzialmente edificabile è pari a 2.430 metri quadrati. Una area resa appetibile al privato con lo stesso obiettivo: quello di utilizzare l’applicazione per noi scellerata degli articoli n.4 e n.5 della Legge sulla Rigenerazione Urbana, con delibere e regolamenti purtroppo approvati da tutto il Consiglio Comunale  all’unanimita’, opposizione inclusa, che permettono cambi di destinazione d’uso e premi di cubatura e facili monetizzazioni di standard urbanistici, ovvero pagamento di un corrispettivo bassissimo in cambio di verde pubblico e parcheggi per edificare e ampliare, senza nessun vincolo di destinazione d’uso, con il serio rischio di vedere demolita una palazzina storica e non costruiti alberghi o residenze ma lussuosi appartamenti privati.

Per non parlare dell’ex-MERCATO ARENE, complesso in zona centrale di circa 2000 mq con annesso magazzino di 1500 mq, anch’esso abbandonato al suo destino o forse già destinato a futuri appetiti privatistici con altri interventi di rigenerazione, fino ad arrivare al Programma Integrato di Intervento ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997-Adozione variante di cui alle quattro delibere di Consiglio, anch’esse approvate all’unanimità dei presenti, il 28 luglio scorso, nelle zone di Viale Europa, Via Brunelleschi/Via Badino, Scafa di Ponte, Via Pontina che prevedono un volume complessivo di quasi 100.000 metri cubi di nuovo edificato residenziale e commerciale e su cui proprio in questi giorni si sono chiuse le raccolte di osservazioni.

Dopo aver con le nostre segnalazioni ed esposti contribuito sicuramente a stimolare l’azione degli organi inquirenti e della Procura di Latina che ha poi deciso di sequestrare preventivamente il cantiere sulla spiaggia di Terracina relativo alla installazione di un enorme stabilimento balneare, valutando un presunto illecito di aumento della cubatura dell’800% come riportato nel comunicato stampa della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, il nostro Circolo con l’accesso agli atti al Comune di Terracina e per conoscenza alla Regione Lazio, formulato dal nostro Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lazio, sull’intervento di rigenerazione urbana nella pregiata area exProinfantia,  vuole entrare dentro il sistema che ha reso possibile, con delibere e regolamenti comunali e con interlocuzioni con la Regione Lazio (da verificare), la monetizzazione di aree assolutamente pregiate della nostra citta’ a privati, con la promessa di futura edificabilita’ in cambio di verde pubblico e servizi, il tutto completamente privo di un atto di indirizzo urbanistico che garantisca la futura compensazione delle aree monetizzate e vuole capire perché il nostro Comune è stranamente uno dei pochi Comuni del Lazio che ha reso subito attuabili da subito gli artt. 4 e 5 della L.R. 7/2017, ovvero quelli maggiormente utili al privato e perché proprio a Terracina, citta’ purtroppo ancora priva di alcuni elementari servizi, verde pubblico e parcheggi e con una carenza cronica di alberghi e residenze, anche società straniere con grandi capitali abbiano deciso di investire circa 40 milioni di euro stimati per costruire lussuosi appartamenti con annesse facilities (piscina e campi da tennis e sorveglianza h24) e tutto cio’ senza nessuna garanzia che il bene sottratto al pubblico –  un lotto cosi’ pregiato di suolo fronte mare – verrà compensato e anzi lasciandoci quantomeno con il dubbio che una speculazione edilizia di questo livello possa nascondere purtroppo anche altre finalita’. E’ quindi fondamentale che il nostro Circolo come portatore di interesse diffuso possa controllare la conformita’ di ogni singolo atto autorizzativo in base alla legge vigente, ed è questa la ragione del nostro accesso agli atti e siamo già molto soddisfatti che la Procura di Latina abbia effettuato un sequestro preventivo per la presunta abusiva lottizzazione dell’area anche per via della recente sentenza della Consulta che annulla il PTPR regionale e in conformita’ alle cosiddette “norme di salvaguardia” della Legge regionale 24/1998 e come Legambiente seguiremo con impegno e costanza tutto il procedimento con il nostro Centro di Azione Giuridica Legambiente Lazio, nel caso valutando anche la costituzione di parte civile. L’intervento tempestivo della Procura di Latina ci deve rendere ancora più consapevoli che il prossimo passo potrebbe riguardare un altro lotto pregiato di suolo cittadino, ormai venduto al privato con l’obiettivo della futura edificabilita’ con premio di cubatura e distruzione di verde pubblico, e che un eventuale futuro intervento di “ rigenerazione urbana” porterebbe alla demolizione della bellissima storica palazzina ex-Villa Adrover, ex-sede dell’Universita’ di Cassino, con grave perdita di un importante polmone verde al centro della citta’, secondo l’applicazione degli stessi ormai famigerati articoli della Legge regionale e quindi questo sarà il nostro prossimo obiettivo concreto di azione.dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale di Legambiente.

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

https://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/128776/viale-circe-convalidati-i-sequestri-di-pro-infantia-e-dello-stabilimento-balneare

https://www.latinatoday.it/cronaca/terracina-convalilda-sequestro-stabilimento-balneare-cantiere.html

SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE ED ECOSISTEMA URBANO: IL CIRCOLO LEGAMBIENTE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULLA MOBILITA’  A TERRACINA, EVIDENZIANDO TUTTE LE CRITICITA’ CON ALCUNI INDICATORI ELABORATI ALL’INTERNO DELLO STUDIO SULL’ECOSISTEMA URBANO DELLA CITTA’ E CHIEDE DI ISTITUIRE CON URGENZA UN OSSERVATORIO SULLA MOBILITA’ ALLA LUCE DELLE CRITICITA’ PRESENTI E DEI PROBLEMI DA AFFRONTARE.

Terracina, 20 settembre 2018                  Comunicato Stampa n. 110

 La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2018, a cui il Comune di Terracina aderisce da anni con una serie di interessanti iniziative e alla quale ha partecipato quest’anno anche il nostro Circolo, è anche l’occasione per fare il punto della situazione sulla Mobilità della Città, sugli strumenti di programmazione e sulle politiche di gestione messe in atto.

A tale scopo abbiamo elaborato applicandolo alla nostra Città alcuni degli indicatori che Legambiente, assieme al Sole 24 Ore e ad Ambiente Italia, ogni anno pubblica per i capoluoghi di provincia italiani all’interno del Rapporto Ecosistema Urbano.

Gli indicatori sulla Mobilità esaminati sono: la domanda di Trasporto pubblico locale (TPL), l’offerta di Trasporto pubblico locale, il costo del servizio, la spesa per singolo viaggio, il tasso di motorizzazione auto, l’incidentalità stradale, le auto alimentate a carburante alternativo (gpl, metano, elettriche, ibride), le navette TPL elettriche/metano, le piste ciclabili, le isole pedonali, Ztl, zone 20 e zone 30, Servizi di car sharing, bike sharing, car pooling, Piano della Mobilità (PUMS).

Gli indicatori, elaborati sulla base di dati ufficiali, sono stati confrontati con il Valore di Riferimento, ottenuto facendo la media dei valori dei capoluoghi di provincia con meno di 80.000 abitanti, le cosiddette Piccole Città, pubblicati all’interno del Rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente.

Di seguito il quadro di sintesi degli Indicatori, che evidenzia tutte le criticità:

I dati del Trasporto pubblico locale (TPL) sia relativamente alla domanda che all’offerta di servizio, risultano molto al di sotto della media di riferimento, ossia la media delle piccole città. Questi due indicatori, assieme al tasso di motorizzazione auto, ci dicono che Terracina è ancora una città con una mobilità obsoleta – decisamente auto-centrica – ed il servizio di trasporto pubblico è poco usato e poco incentivato. Buono invece il costo del servizio rapportato al numero di Km offerti dal gestore COTRI e la qualità della flotta di automezzi impiegati, quasi tutti a metano o elettrici. Per quanto riguarda gli indicatori sulla mobilità lenta, è buono il dato sui metri equivalenti di piste ciclabili (utilizzabili) ma c’è da migliorare decisamente sulla loro qualità realizzativa e sulla loro manutenzione oltre che progettare un ampliamento dell’attuale infrastruttura integrando l’esistente ed il nuovo all’interno dei reali flussi (scuola, lavoro) di spostamento cittadino. La mobilità pedonale, visto il deficit sia dell’indicatore relativo alle isole pedonali che di quello relativo alle ZTL, Zone 20 e Zone 30, è fortemente penalizzata nella nostra città, dove oramai i marciapiedi praticabili sono inesistenti, occupati da tavolini e sedie dei locali e da dehors (come del resto le piazze). E’ importante sviluppare la Mobilità dolce ed i servizi di Green Mobility sfruttando gli strumenti della Legge Regionale 28 dicembre 2017, n. 11 “Disposizioni per favore la mobilità nuova” approvata nel 2017, legge che favorisce la mobilità collettiva come car pooling, car e bike sharing, l’utilizzo di bici+treno, promozione zone 20 e 30, parcheggi e spazi comuni dedicati per le biciclette, il cicloturismo, le ciclo-officine, le ciclovie e le infrastrutture per la mobilità. Non esistono scuole raggiunte da un servizio Pedibus e appena l’1,5% rientri in zone a traffico limitato. Code e smog che avvolgono bambini e ragazzi non sono però un destino inevitabile. Grave la mancanza sia del PUM (Piano della Mobilità) che del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), se ne parla oramai da troppi anni ma siamo ancora senza. Il PUMS è un moderno e imprescindibile strumento di programmazione della mobilità complessiva dei centri urbani, oramai adottato in tantissime Città in Italia e nel mondo.

mobilità indicatori

Quadro di Sintesi degli Indicatori sulla Mobilità

“Siamo contenti che l’Amministrazione aderisca tutti gli anni alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, ma, alla luce della quantità e della rilevanza delle criticità che emergono dalla nostra analisi, ci chiediamo: cosa è stato fatto in passato e cosa ha fatto l’Assessore in carica e la sua Amministrazione negli ultimi due anni sul tema della Mobilità a Terracina? Evidentemente non molto. Una Città questa, che chiede con forza di uscire dall’immobilismo e di cominciare ad affrontare con decisione le questioni cruciali: l’organizzazione dei parcheggi di scambio esterni e la gestione del traffico e della viabilità che la riducono (in alcune giornate di intensa presenza) ad un ammasso informe di lamiere impossibilitate a muoversi in qualunque direzione; lo stato di dissesto grave e pericoloso delle strade comunali; l’organizzazione della mobilità intermodale e l’assenza grave di servizi minimi nell’area portuale, abbandonata al degrado da anni e senza un piano di riqualificazione; la difficile mobilità nel centro storico alto, irrisolta da sempre, nonostante le ultime programmazioni della Navetta al Centro Storico; la direttrice stazione-mare, pianificata con lungimiranza negli anni ’70 per intercettare ed alleggerire il traffico entrante a Terracina dall’Appia e fondamentale per collegare alla Città la nuova urbanizzazione oggi dimenticata del Calcatore; il Polo Trasporti, mai decollato ed in stato di abbandono cronico con una stazione ferroviaria “fantasma” oggetto di atti di vandalismo; la carenza di manutenzione e lo stato di degrado delle infrastrutture primarie, con il Ponte sul Sisto demolito e dopo due anni ancora lontano da una seppur provvisoria ricostruzione, la situazione precaria della Superstrada Terracina-Frosinone, la Stazione ferroviaria ed il Treno finiti nell’oblio oramai dal 2012 ed ora preda solo di comode strumentalizzazioni elettorali; il sottoutilizzo e la carenza di servizi della Stazione di Monte San Biagio-Terracina mare, strategico snodo di connessione sulla linea ferroviaria nazionale fl7, il cui collegamento con la Città andrebbe invece incentivato e valorizzato, allungandolo anche agli orari notturni, anche con servizi di taxi e navette veloci, e su cui il nostro Circolo è impegnato, dall’anno scorso, con una importante azione permanente sulla mobilità sostenibile a livello europeo http://mobilityweek.eu/registered-actions/?country=IT&action_uid=gS4gZaUR; un progetto di Ciclabilità cittadina integrato nei flussi reali di spostamento delle persone, che preveda anche l’interconnessione con la futura ciclovia nazionale del Sole e che superi l’obsoleto Anello Ciclabile pensato per il passeggio in bici; lo sviluppo dei servizi di Green Mobility vista anche la loro valenza per una Città turistica; la pianificazione del trasporto Casa-Scuola che garantisca aree sicure e a misura di bambino libere dall’invasione delle automobili, pianificando servizi di Pedibus, creando percorsi sicuri (vedi le centinaia di studenti che ogni giorno si spostano dal polo trasporti della Stazione agli Istituti superiori Bianchini e Leonardo da Vinci con il pericolosissimo attraversamento dell’Appia), inserendo le scuole all’interno di zone a traffico limitato ed evitando così traffico, code e smog all’ingresso e all’uscita; la promozione e l’istituzione della figura del Mobility Manager nelle scuole e nelle realtà di lavoro pubbliche e private con più dipendenti; un disegno organizzato e chiaro delle modalità di spostamento delle persone e delle merci, la ricerca di fondi e la progettazione finanziata per poter accedere ai molti finanziamenti regionali, nazionali ed europei che vengono banditi sul tema della mobilità, come ad esempio il caso del progetto comunale “Share Fresh Air Project” a valere sul bando “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro” 2016 del Ministero dell’Ambiente, ammesso al cofinanziamento per oltre 450 mila euro nella “fase programmatica”, ma purtroppo risultato poi non tra quelli finanziati nella fase “attuativa”; la mancanza di un Piano della Mobilità, a riguardo, visto che anche l’Unione Europea spinge per il superamento del Piano urbano del traffico (PUT), ormai obsoleto, con il Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS), finanziato dall’Ue, e ci chiediamo perché il nostro Comune ha aggiornato, e a proprie spese, ancora il PUT.

Tutto ciò premesso, chiediamo all’Assessore competente, di istituire un Osservatorio comunale sulla Mobilità ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto Comunale, aperto a tutti i portatori di interesse, per la costituzione del quale faremo formale richiesta (alla quale speriamo questa volta di ricevere dovuta risposta), per affrontare, finalmente con urgenza e decisione, le rilevanti problematiche della mobilità della nostra Città e per fornire risposte concrete alle tante questioni aperte, risposte che la Città attende oramai da troppo tempo e che non possono di certo limitarsi al, seppur necessario, lavoro di rattoppo delle strade comunali disastrate, all’attivazione di alcuni servizi di bus-navetta durante il periodo estivo, o all’avvio di alcuni interventi estemporanei e fuori da un inesistente quadro programmatico coerente sulla mobilità cittadina, come l’ascensore per il centro storico o il parcheggio a San Domenico. Apprezziamo invece l’impegno con cui l’Amministrazione aderisce tutti gli anni alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile con lodevoli iniziative “ludiche”, settimana alla quale quest’anno abbiamo aderito anche noi con il Dipartimento nazionale di Legambiente per la mobilità ciclistica LEGAMBICI con un innovativo “archeobicitour” a marchio “Appiaday”, ma dobbiamo constatare con molto realismo, che nella quotidianità di tutti i giorni, la mobilità sostenibile ed in generale una qualità della mobilità accettabile, in questa Città, sono ancora di là da venire e per adesso restano purtroppo solo una chimera, altro che la velleitaria partecipazione di Terracina al prestigioso European Mobility Week Award vinto per altro negli anni da città che hanno fatto davvero la storia della mobilità sostenibile come Copenhagen, Ferrara, Bologna, Vienna, Budapest” dichiara l’ingegner Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo Legambiente di Terracina.

 G.Subiaco

Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile Scientifico Legambiente Terracina

 Per gli approfondimenti del caso si rimanda al dettaglio degli indicatori esaminati:

 Domanda del TPL: questo indicatore misura l’uso del servizio pubblico da parte dei cittadini misurando i viaggi a persona all’anno sui mezzi pubblici. Il valore misurato pari a  12,72 (viaggi/abitante/anno) anche se in crescita negli ultimi anni risulta di molto inferiore alla media delle piccole città italiane (33,2) con le migliori che si collocano attorno a ai 70 viaggi/abitante/anno.

Offerta del TPL: che misura i chilometri di servizio offerti annualmente dalla società che gestisce il servizio (COTRI) ed approvati dall’Ente comunale. Anche questo indicatore 9,7 (km-vettura/abitante/anno) seppur in leggero miglioramento negli anni risulta inferiore alla media (20,6) e lontano dai migliori (34). Il programma di esercizio 2017 approvato dall’Ente comunale, prevede nel dettaglio una percorrenza totale di 448.744 chilometri.

Buoni rispetto alla media delle piccole Città risultano i due indicatori relativi al Costo “pubblico” del servizio (1,51 € a km offerto) che misura la spesa pubblica per finanziare il servizio e alla Spesa per singolo viaggio (0,34€) che misura gli ulteriori ricavi del gestore del servizio per la vendita di biglietti ed abbonamenti. In base al Piano di esercizio del TPL 2017 del comune di Terracina il costo pubblico del servizio è stato di 675.429 € a fronte di una offerta di 448.744 Km

Migliori della media anche il tasso di motorizzazione 59,25 (auto circolanti ogni 100 abitanti) con una media delle piccole città pari a 65 e l’incidentalità stradale con 3,55 (morti e feriti in incidenti stradali ogni 1.000 abitanti) contro una media di 5,25.

Relativamente alla tipologia delle auto circolanti, le Auto alimentate a carburante alternativo (gpl, metano, elettriche, ibride) risultano pari all’8,15% del parco auto, peggiore della media nazionale che è del 8,9%, con l’Italia che è ancora molto lontana da alcune performance europee (es. Norvegia) con già oltre il 60% di auto elettriche.

Buona invece la quantità di navette del TPL elettriche/metano con una percentuale di navette elettriche o a metano sul totale parco automezzi pari all’83%. Il recepimento della direttiva 2014/94/UE impone che almeno il 25% dei nuovi autobus sia a trazione alternativa al diesel (veicoli elettrici, GNC, GNL, biometano, ibridi).

Gli indicatori relativi alla mobilità dolce (ciclabile e pedonale) presi in considerazione sono le piste ciclabili, le isole pedonali, e le Ztl, zone 20 e zone 30.

 L’indicatore piste ciclabili misura i metri equivalenti di piste ciclabili (praticabili in sicurezza)  ogni 100 abitanti, il valore misurato a Terracina è 16,19 secondo l’elaborazione fatta da Legambiente, migliore della media delle Piccole Città di 6,28 con le migliori che stanno a 18,15. Reggio Emilia anche nel 2017 si conferma il valore più alto dell’indice (41,02 metri equivalenti/100 abitanti) grazie a una rete complessiva di piste ciclabili che si estende per 235 km. E’ Copenaghen il paradiso dei ciclisti dove nel 2016 le bici hanno superato le auto.

Isole pedonali: secondo l’elaborazione fatta da Legambiente l’estensione pro-capite della superficie stradale pedonalizzata (mq/abitante) è pari a 0,23 inferiore alla media delle Piccole Città che è di 0,34 con le migliori che stanno a 0,90. Per Terracina bisogna però considerare che almeno il 30% della superficie disponibile effettiva sconta l’occupazione da parte di tavoli e sedie di bar e locali pubblici.

Ztl, zone 20 e zone 30:  a Terracina non sono presenti ztl permanenti e zone 20/30. Una Zona 20/30 è un’area della rete stradale urbana dove il limite di velocità è di 20/30 Km orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano. La minore velocità consentita permette una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni. Rallentare la velocità massima in città è un intervento già realizzato in molte città europee  e anche italiane che non ha praticamente controindicazioni.

I servizi di Green Mobility: Car sharing, Bike sharing, Car pooling, etc sono ad oggi praticamente inesistenti a Terracina pur cominciando ad essere consistenti le esperienze in tal senso a livello italiano ed anche di città limitrofe (es. servizio Bike Gaeta).

Relativamente all’aspetto pianificatorio, pur avendo deliberato di adottare un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) comunale, ad oggi, la città ancora non si è dotata di tale piano. Il PUMS è un  moderno strumento di programmazione della mobilità nelle città che supera gli altri strumenti di pianificazione dei Trasporti cittadini  e le cui linee guida per la redazione sono state  definite con il recente Decreto 4 agosto 2017 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

http://www.gazzettinodelgolfo.it/mobilita-a-terracina-luci-e-ombre/

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-settimana-della-mobilita-esaustivo-intervento-di-gabriele-subiaco-di-legambiente-pisco-montano/

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/1948/settimana-europea-della-mobilita-sostenibile-ed-ecosistema-urbano-legambiente-fa-il-punto-della-situazione-sulla-mobilita

https://www.ilfaroonline.it/2018/09/21/mobilita-terracina-punto-della-situazione-secondo-legambiente/238801/

http://www.anxurtime.it/mobilita-studio-legambiente/

http://www.latinatoday.it/green/mobilita-sostenibile-terracina-legambiente.html

LATINA OGGI del 22 settembre 2018

Latina Oggi 22.9.2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

LEGAMBIENTE AL PARCO DEL MONTUNO, RESTITUITO ALLA CITTA’ DOPO UN DECENNIO DI CHIUSURA E ABBANDONO. DOPO UNA VICENDA DURATA QUASI DUE ANNI, LEGAMBIENTE TERRACINA FIRMA NEI GIORNI SCORSI UNA IMPORTANTE CONVENZIONE CON IL COMUNE DI TERRACINA, PIU’ SFIDANTE DI QUELLE IN ESSERE PER GLI ALTRI PARCHI CITTADINI E A TITOLO COMPLETAMENTE GRATUITO, PER LA VALORIZZAZIONE ECOARCHEOLOGICA DEL PARCO, L’EDUCAZIONE AMBIENTALE, L’AGGIORNAMENTO DEL CATALOGO DELLE SPECIE ARBOREE, LO SVILUPPO DEL TURISMO ACCESSIBILE E SOSTENIBILE DEL PARCO, LA PROGETTAZIONE TECNICA E FINANZIATA A FAVORE DEL PARCO. LEGAMBIENTE AVRA’ PRESSO IL PARCO LA SEDE DEL CIRCOLO, DEL RAGGRUPPAMENTO GUARDIE AMBIENTALI E ZOOFILE VOLONTARIE LEGAMBIENTE E DEL CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE (CEA) “LA COLLINETTA”.

Comunicato stampa n.97                                         20 giugno 2018

La vicenda riguarda un bellissimo Parco cittadino – il Parco del Montuno-  di tre ettari, panoramico e al centro della citta’, un vero e proprio scrigno verde di bellezza e biodiversita’, inserito perfettamente nella costruzione dell’Antico Porto Traianeo, facilmente accessibile, con una grande valenza naturalistica ed archeologica, ma anche oggetto nel passato di aggressioni all’ambiente, di incendi e vandalizzazioni e di tentativi di privatizzazione e purtroppo oggetto anche di vicende giudiziarie non particolarmente lusinghiere per la passata amministrazione, chiuso e di fatto abbandonato per dieci lunghi anni. La vicenda è durata quasi due anni, lunghi e complessi, fatti di campagne, azioni civiche, istanze, atti ufficiali, delibere, richieste, osservazioni, controversie, progetti, eventi, tutto a partire dalla fatidica data del 25 settembre 2016, in occasione della campagna nazionale “Puliamo il Mondo 2016” durante la quale il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” diventa, proprio per il grande significato della azione civica, un testimonial d’eccezione a livello nazionale e viene portato ad esempio per tutti gli altri circoli, mentre sviluppa con il proprio Laboratorio di Rigenerazione Urbana Sostenibile un progetto di rigenerazione urbana tra i più avanzati, anticipando la legge regionale che verrà poi approvata, e un progetto di valorizzazione eco-archeologica, che suscita anche l’interesse della RAI TV che invia una troupe a Terracina, progetto che verrà poi candidato anche ad un premio nazionale di Legambiente.

Foto testimonial Puliamo il Mondo 2016

Il Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano testimonial nazionale di Puliamo il Mondo 2016

Con la firma della Convenzione, a seguito della recente riapertura del 25 aprile 2018, altra data fatidica, l’Amministrazione Comunale ha di fatto voluto riconoscere a Legambiente tutta (locale, regionale, nazionale) di essersi impegnata a fondo nella riapertura, pulizia, ripristino e valorizzazione del Parco, con progetti di rigenerazione urbana e di valorizzazione ambientali e culturali. Il Circolo ha infatti, nonostante la sua chiusura al pubblico, riaperto molte volte il Parco dal 2016, ripulendolo e abbellendolo anche con nuove piantumazioni, in occasione delle campagne nazionali di Legambiente “Puliamo il Mondo 2016 e 2017”, “Festa dell’Albero 2016 e 2017”, e con eventi di grande rilievo artistico e culturale come in occasione degli itinerari dedicati a J.W. Goethe o alla Via Appia traianea, tutti progettati dal Circolo e presentati in Convegni nazionali e internazionali. Viene poi riconosciuta a Legambiente, anche proprio grazie alla sua partecipazione attiva alla definizione, progettazione, divulgazione e alla diffusione turistica dei cammini culturali e storici come il #cammino della Via Appia a Terracina e il #cammino di Goethe a Terracina, e con la riapertura anche di Ville private storiche come Villa Salvini, la capacità e la professionalità per effettuare una valorizzazione storico-archeologica del Parco, anche in collegamento con altre aree archeologiche limitrofe, (Area Archeologica Stella Polare – Porto Traianeo, Area del Molo Gregoriano – Porto Traianeo, Taglio Traianeo del Pisco Montano, Appia Antica a Villa Salvini), utilizzando a tal fine il Parco come centro di diffusione e divulgazione cittadina della cultura archeologica.

Con la Convenzione si da’ poi facoltà a Legambiente di costruire, a proprie spese e compatibilmente con tutti i vincoli previsti, la sede del Circolo e quella del proprio Raggruppamento di Guardie Ambientali e Zoofile volontarie e di fondare il Centro di Educazione Ambientale (CEA) Legambiente denominato “La Collinetta”, in onore del nome con cui il Parco è conosciuto dai Terracinesi. Il CEA Legambiente “La Collinetta” funzionerà anche come infopoint per la città per tutte le iniziative più importanti nell’ambito della sostenibilità, e si impegnerà su azioni di educazione ambientale, utilizzando modalità didattiche innovative, includendo tutte le disabilita’ e le diversita’, dotandosi anche di volontari e insegnanti iscritti al Registro Nazionale degli Educatori Ambientali, e su azioni di promozione, culturale e sociale, per lo sviluppo locale, per l’integrazione multiculturale, con visite guidate ed escursioni, nell’ottica di un vero turismo sostenibile, e su azioni di formazione per adulti, giovani, ragazzi e bambini sulle tematiche dell’ambiente e della cultura del territorio, prossimamente ospitando anche i giovani del Servizio Civile Nazionale grazie ad un progetto presentato dal Comune di Terracina e recentemente finanziato,  e garantirà la partecipazione ai tavoli di co‐progettazione con gli Enti Locali (Regione, Comune, Parchi regionali, Aree Protette), le Scuole, i Centri per il Volontariato, le Associazioni di Categoria come Confcommercio e gli altri attori del territorio, come la neo costituita Rete Territoriale Plastic Free Beaches Terracina anche per avviare un circolo virtuoso di sviluppo autofinanziato del Parco.

Inoltre Legambiente si impegna a portare presso il Parco campi di volontariato nazionale e internazionale, al fine di far conoscere l’area anche all’estero e favorire forme di scambio culturale fra i giovani, e a inserire Terracina nella rete nazionale di Festambiente, la rete nazionale degli eco-festival di Legambiente, progettando ed eseguendo anche eventi autofinanziati nel Parco, tutti ispirati alla armonia tra città, mare, natura e cultura.

Il Circolo, grazie anche alla Convenzione firmata con l’IC Milani a marzo 2017, divenuta la prima Scuola Sostenibile Legambiente della città, e ai rapporti ormai consolidati con tutte le Scuole della città, effettuerà azioni di divulgazione ambientale rivolte alle scuole di ogni ordine e grado nonché a tutti i cittadini e ai turisti con particolare focus sull’importanza delle aree verdi e dei boschi in città. Con la Scuola Sostenibile Legambiente IC Milani, il Circolo è anche impegnato nella esecuzione del programma didattico, “La Scuola nel Parco, il Parco nella Scuola”, finanziato in parte dal MIUR, per una innovativa offerta formativa di “outdoor education”, che stimola l’attività di osservazione e partecipazione “in natura”. L’offerta formativa riguarda sia il Parco cittadino del Montuno che il Parco regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, con il quale il Circolo ha recentemente firmato un importante protocollo di intesa, come luoghi primari di educazione e apprendimento.

FOTO DELEGAZIONE FIRMA (FILEminimizer)

La Delegazione del Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano alla firma della Convenzione in Comune.

“Ringraziamo soprattutto tutti i nostri Soci Volontari, i Residenti e i Commercianti di zona che ci hanno sempre sostenuto e confortato nei momenti difficili e hanno creduto con noi nel sogno della riapertura, il Presidente Legambiente Lazio Roberto Scacchi, il Responsabile del Centro di Azione Giuridica (CEAG) Legambiente Lazio Diego Aravini, l’ex-Consigliere della Regione Lazio Cristiana Avenali, autrice di una importante legge regionale sul Verde Urbano, il Comune di Terracina e tutti gli Uffici preposti, per aver contemperato le esigenze e messo a fuoco tutti i problemi giungendo ad uno schema di convenzione quadriennale soddisfacente, e che valorizza in premessa quanto da noi fatto in questi due anni” – afferma Anna Giannetti, Presidente del Circolo– e ringraziamo anche la Dirigente Scolastica Giuseppina De Cretico della Scuola Sostenibile Legambiente IC Milani e il Coordinatore della Rete Plastic Free beaches Terracina e Presidente SIB Balneari Confcommercio Felice Enrico Di Spigno per il supporto convinto dato al Circolo durante tutte le fasi, credendo sempre fin dall’inizio nella azione meritoria di Legambiente finalizzata alla immediata riapertura del Parco ai bambini, alle scuole, ai cittadini e ai turisti e nella validita’ del progetto di valorizzazione eco-archeologica. Non possiamo però dimenticare purtroppo, con qualche amarezza, che sono stati due anni di isolamento, ritardi, mancanza di dialogo, divergenze e incomprensioni su molti punti essenziali, a partire dal diverso (e sicuramente più vincolante) trattamento riservato a Legambiente rispetto a gestioni analoghe di parchi presenti in città, alla esagerata quantificazione, da noi subito contestata, dei lavori da effettuare al Parco per la messa in sicurezza (su cui poi l’Amministrazione ci ha dovuto dare ragione!), per non parlare di una diversa visione dei beni comuni e della loro cura attraverso patti di collaborazione con la cittadinanza attiva, senza nessuna tentazione privatistica, oppure della divergenza sulla visione “mercantilistica” degli spazi verdi, con il corredo di bar, ristori e animazioni di vario tipo, che, seppur comprensibili per il desiderio di non gravare solo sulle magre casse comunali, non possono essere al centro delle politiche cittadine del verde urbano. Verde urbano che, giova sempre ricordare a chi ha responsabilità di governo della città, dovrebbe essere assolutamente al centro delle politiche ambientali e di sviluppo della città perché rappresenta una vera maglia nera per Terracina che abbassa – e di molto – la qualità della vita nella nostra città e la rende meno appetibile ai cittadini che voglio trasferirsi e ai turisti, ma anche e soprattutto alle donne, agli anziani e ai bambini che sono privati quotidianamente di spazi di benessere, divertimento, relax e gioco, visto che i nostri dati relativi all’Ecosistema urbano cittadino Legambiente 2017 ci presentano un indicatore relativo al Verde Urbano Fruibile pari a soli 3,4 metro quadro/abitante, di molto inferiore sia alla media delle Piccole Città (14,9 metro quadro/abitante) che a quanto stabilito dall’ Art. 17 della legge 765 che individua in almeno in 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport. Indicatore sul quale l’apertura del Montuno-  anche se sicuramente lodevole – incide purtroppo solo marginalmente.

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Anna Giannetti, Presidente e Gabriele Subiaco, Vice Presidente  del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”

“E’ vero, ci vorranno dei soldi per manutenere e gestire il Parco, ma occorre ricordare a questo proposito che l’Amministrazione già sosteneva in gran parte i costi della manutenzione del verde, della gestione dei rifiuti e delle utenze di luce ed acqua, pur continuando ad essere il Parco chiuso. E questa era sicuramente una anomalia. E comunque saranno soldi ben spesi a vantaggio dell’intera comunità”, – afferma Gabriele Subiaco, Vice Presidente del Circolo, Coordinatore del Progetto di Rigenerazione Urbana e di Valorizzazione e motore infaticabile dei lavori al Parco dal 2016- “Noi faremo la nostra parte come abbiamo dimostrato di saper fare per tutelarlo, promuoverlo e valorizzarlo, ma vigileremo con altrettanta attenzione sulla sua gestione e sulla regolamentazione della sua fruizione, e lo faremo mettendo in campo tutte le conoscenze, tutti gli strumenti, e la forza e la determinazione che abbiamo dimostrato di poter esprimere in questi due anni, perché questo Parco non venga snaturato e conservi la sua vocazione, le sue caratteristiche e le sue peculiarità e siano tutelati gli interessi di tutti i cittadini nel rispetto della normativa e dei vincoli esistenti sull’area.”

Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/1749/legambiente-al-parco-del-montuno-restituito-alla-citta-dopo-un-decennio-di-chiusura-e-abbandono

http://www.agoraregionelazio.com/terracina-il-parco-del-montuno-gestione-gratuita-a-legambiente/

Legambiente Terracina: “Un grande risultato: finalmente il Parco della Collinetta torna alla città!”

http://www.canaleenergia.com/comunicati-stampa/il-parco-del-montuno-restituito-alla-collettivita-dopo-un-decennio-di-chiusura-e-abbandono/

http://www.parcoausoni.it/legambiente-al-parco-del-montuno-terracina/

https://www.ilmessaggero.it/latina/valorizzazione_ed_educazione_ambientale_parco_montuno_terracina_firmata_la_convenzione_comune_legambiente-3809963.html

http://www.latinatoday.it/cronaca/legambiente-terracina-parco-del-montuno-convenzione-comune-terracina.html

http://www.anxurtime.it/parco-del-montuno-casa/

https://www.latinaoggi.eu/news/politica/64560/montuno-arriva-lintesa-con-legambiente

Latina Oggi del 24.6.2018

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IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA “PISCO MONTANO”, IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA TORNATA ELETTORALE REGIONALE DI DOMENICA 4 MARZO, ESPONE LE PROPRIE PRIORITA’ PER LA CITTA’ DI TERRACINA, RIBADENDO LA CENTRALITA’ DELLA QUESTIONE AMBIENTALE E DEL TEMA DELLA QUALITA’ DELLA VITA, SPESSO DIMENTICATE IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE DAI CANDIDATI PONTINI.

 

 

 

Comunicato stampa n.80                                                                 1.03.2018

La campagna elettorale per le Elezioni Regionali 2018 del Lazio sta andando verso la sua naturale conclusione e quello che è balzato agli occhi e alle orecchie, tranne alcune lodevoli eccezioni, è la quasi totale assenza dei temi ambientali nei programmi e nella comunicazione dei candidati pontini, e questo nonostante Terracina possa essere anche in alcuni ambiti, un modello da proporre e di cui vantarsi in Regione. Solo un mese fa è stato infatti presentato, a cura del Circolo, il Primo Rapporto Ecosistema Urbano Terracina 2017 che con dovizia di dati e analisi certificate ha illustrato la situazione delle performance ambientali della Città, costituendo uno strumento imprescindibile per definire le priorità di programmazione e di azione della Città, non solo a livello locale ma anche regionale http://www.latinatoday.it/cronaca/legambiente-primo-rapporto-ecosistema-urbano-terracina-2017.html .  Il nostro Circolo, da sempre attento alle vicende politiche della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione, ha individuato alcune questioni nodali, alcune purtroppo solo accennate o solo genericamente affrontate in campagna elettorale, ma che meriterebbero invece una grande considerazione visto l’impatto sulla qualità della vita di tanti cittadini e su cui Il nostro Circolo si è già impegnato in questi anni e continuerà a farlo qualsiasi sia il colore e la composizione della nuova Giunta e del nuovo Consiglio regionale.

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RIFIUTI E PLASTICHE

Pur avendo quasi tutti i candidati citato il problema della gestione dei rifiuti tra quelli da affrontare, e pur essendo il Piano Regionale dei Rifiuti ormai una priorità anche alla luce dei recenti disservizi legati alla carenza degli impianti di trattamento della Regione (in particolare quelli di compostaggio), e nonostante che Terracina sia stata premiata nel 2017, per la prima volta, da Legambiente come COMUNE RICICLONE DEL LAZIO e possa da adesso in poi ragionevolmente puntare ad entrare anche nella graduatoria nazionale dei comuni Rifiuti Free (% RD > 65% e <75 kg pro-capite di indifferenziata), solo alcuni hanno messo in programma:  la riduzione della TARI ed il raggiungimento dell’obiettivo della Tariffa Puntuale (già applicata in 280 Comuni italiani, che è il cuore del sistema della differenziata peraltro obbligatoria dal 2020 come riporta il Collegato alla legge regionale di stabilità del 8 agosto 2016); il tema generale del corretto smaltimento dei rifiuti e le problematiche degli impianti carenti e della legislazione carente (il cosiddetto “end-of-waste”) che stanno mettendo in seria difficoltà tutta la filiera del recupero dei materiali differenziati vanificando spesso gli sforzi fatti da cittadini e amministrazioni nella differenziazione; la necessità di imprimere un impulso decisivo alla Economia Circolare che può dare vita a tante nuove imprese e generare tanti nuovi posti di lavoro cogliendo anche l’impatto che la Green Economy può avere sui nostri territori anche in ottica di sviluppo economico. Senza dimenticare le buone pratiche che Terracina sta avviando e che possono essere replicate anche a livello regionale, come quella che vede la nostra Città essere il sito italiano di attuazione del Progetto internazionale “PlasticFreeBeaches” finanziato dal programma Beyond Plastic Med della Fondazione Principato di Monaco, con la Rete #Plasticfreebeachesterracina creata da Legambiente, SIB, Confcommercio, Cooperative Pescatori, Esercenti e Scuole che sta diventando un modello a livello nazionale e internazionale, e potrebbe diventare una best practice regionale per il contrasto al Marine e Beach Litter su cui la Regione porrà sicuramente molta attenzione nei prossimi anni con finanziamenti dedicati.

INFRASTRUTTURE, PORTI E MOBILITA’ SOSTENIBILE

Si è parlato molto di infrastrutture, quasi un nuovo “Piano Marshall dell’Agro Pontino”: nuove autostrade (la Roma-Latina), porti ed aeroporti come se fossimo nel pieno di uno sviluppo economico senza fine e con una idea della mobilità e dei trasporti a dir poco novecentesca, senza pensare a come mantenere l’esistente (manutenendo strade, ricostruendo ponti e ripristinando ferrovie) e soprattutto a “cosa e chi” deve passare su quelle strade e perché, sorvolando sui piani partecipati di sviluppo della mobilità come il Piano regionale della Mobilità, o quasi ignorando i gravi deficit di qualità del trasporto ferroviario regionale e del trasporto pubblico locale che il nostro Circolo ha portato alla attenzione della Regione con le proprie iniziative e campagne #Pendolaria, come pure poca è stata l’attenzione dedicata ai temi del pendolarismo giornaliero, della mobilità per lo sviluppo turistico, della mobilità dolce e integrata, delle ciclovie e dei cammini. Eppure la Regione ha recentemente approvato una importante legge regionale (Legge sulla Mobilita’ Nuova n.11 del 28 dicembre 2017 stanziando più di un milione di euro nel biennio 2018-2019) per incrementare la ciclabilita’ e Terracina si trova proprio sulla direttrice della futura Ciclovia nazionale con la possibilità di collegare diversi tratti di pista ciclabile litoranea, ed è assolutamente necessario invece che le questioni dell’accesso e dei servizi di accoglienza della nostra Città anche per i cittadini senior e disabili, del doppio (e costoso) pendolarismo con le due stazioni di Priverno-Fossanova (scambio) e Monte San Biagio-Terracina Mare, dell’uso della stazione di Terracina e del ripristino della tratta ferroviaria tra Terracina e Priverno-Fossanova (con una decisione definitiva su questo a sei anni dalla frana), siano poste con forza  ma anche con tanta consapevolezza della complessità, al centro del piano della mobilità regionale. Il nostro circolo nel contesto della campagna annuale di Legambiente #Pendolaria ha portato all’attenzione da anni una serie di istanze provenienti dai cittadini e dagli utenti e sta lavorando ad una proposta di mobilità integrata (treno, auto, bici, traghetto, bus) per il sud pontino che prevede, tra l’altro, massima attenzione alla qualità dei servizi della tratta ferroviaria FL7 Roma-Napoli, la realizzazione del tratto laziale della ciclovia come infrastruttura portante regionale, la realizzazione di una metropolitana leggera che colleghi la nostra provincia con Roma, con un deciso e fermo No alla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina e alla trasformazione dell’Aeroporto di Latina da militare a civile per dare invece priorità agli investimenti dedicati ad una efficace manutenzione del sistema viario (strade e ponti) provinciale completamente dissestato a cominciare dalla Pontina e dal ponte sul fiume Sisto, oltre alla necessità di procedere ad un aggiornamento del vetusto Piano Regionale di Coordinamento dei Porti che risale ormai al 1998. La questione del Porto di Terracina infatti andrebbe affrontata in modo sistemico e strategico, con un Piano integrato e partecipato di tutta l’area portuale evitando interventi ad hoc, come nel caso del discusso parcheggio, seppur necessario per lo sviluppo turistico, e attivandosi per fornire il Porto di una Stazione marittima e dei servizi di base visto lo stato di assoluto degrado in cui versa.

ACQUA PUBBLICA, RISCHIO CLIMATICO, SICCITA’ E INCENDI, DISSESTO IDROGEOLOGICO

Con qualche eccezione anche l’importante questione dell’acqua pubblica (su cui peraltro la nostra Regione si è espressa con una legge del 2014 n. 5 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” che ha fatto storia, dopo il referendum sull’acqua pubblica del 2011) e soprattutto la grave situazione della rete di distribuzione con una dispersione idrica superiore al 60% e la necessità di enormi investimenti per il suo ammodernamento avrebbe dovuto essere tema centrale (e non lo è stato purtroppo se non con qualche eccezione) così come il tema della grave siccità dell’anno scorso e dei cambiamenti climatici in atto che vedono anche la nostra Regione in grave crisi come approvvigionamenti idrici con impatti rilevanti sulle attività economiche e sulla vita delle persone nella nostra provincia oltre che sul turismo. L’intero assetto degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) andrebbe rivisto alla luce dello stato in cui versano i nostri bacini idrici, anche se Terracina, ne ha risentito meno di altre e degli investimenti necessari per l’ammodernamento della rete che sono poco compatibili con l’affidamento della gestione a società private. Anche la questione degli incendi, che pure ha funestato la nostra città e tutto il Sud Pontino la scorsa estate con migliaia di ettari di bosco andati in fumo nella nostra città e provincia molti dei quali appartenenti ad aree di assoluto pregio ambientale (SIC, ZSC, ZPS), è stata assente dal dibattito, o minoritaria, mentre invece è necessario già da ora partire con l’aggiornamento del Piano Anti Incendio Boschivo regionale che possa fare tesoro dei tanti errori commessi l’anno scorso frutto anche di una riorganizzazione del Corpo Forestale che abbiamo pagato a caro prezzo. Pochi hanno ricordato che il Comune di Terracina presenta una classe di rischio incendi alto (come da Piano AIB regionale- 2011-2014 Zonizzazione Rischio- Indice di Rischio IR), e per questo, è assolutamente necessario aggiornare il catasto degli incendi, previsto dalla legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi boschivi n. 353/2000, rafforzando gli investimenti in ambito forestale anche con strumenti finanziati. Oltre al tema del controllo e della  riforestazione del territorio bruciato che va portato avanti anche con finanziamenti mirati. Per non parlare delle questioni climatiche che pure danneggiano la nostra regione e la nostra economia locale come abbiamo visto nei mesi scorsi con siccità prolungata, alluvioni e trombe d’aria e su cui è necessario impegnarsi a fondo per la definizione di un Piano regionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici che, recependo le vulnerabilità e i rischi individuati dalla Strategia e dal Piano Nazionale, definisca le azioni da attuare sui territori per prevenire e mitigare i rischi. Siamo poi convinti che sia necessario un Piano di interventi unitario e straordinario per il dissesto idrogeologico a Terracina, tenuto conto del fatto che più di un terzo del comune di Terracina è a rischio frane e idraulico con circa 4000 persone a rischio attivandosi a livello regionale per i finanziamenti e attribuendo priorità alle emergenze post-incendi.

 TURISMO, CAMMINI E ITINERARI, EROSIONE DELLA COSTA E MITILICOLTURA

Anche su fronte del turismo, che pure rappresenta una fetta importante della nostra economia cittadina e regionale non abbiamo ascoltato molte proposte articolate, eppure la Regione deve dotarsi quanto prima di un Piano strategico regionale, coerente con il piano strategico nazionale 2017-2022 recentemente approvato, che possa valorizzare ogni singolo aspetto del nostro prezioso territorio sviluppandone la vocazione eco-turistica e culturale. La legge regionale n.2 del 10 marzo 2017, sulla valorizzazione dei cammini poteva costituire un ottimo punto di partenza, visto che a Terracina il nostro Circolo dalla sua nascita si sta impegnando per la valorizzazione del Cammino della via Appia a Terracina e per la costruzione del Itinerario Culturale Europeo di Goethe a Terracina entrambi presentati anche in prestigiosi contesti internazionali e conosciuti anche a livello regionale come una buona pratica di progettazione, speriamo presto finanziata. Anche sul fronte della erosione delle coste (che impatta oltre il 60% della costa della nostra città e il 44% della costa laziale) e delle spiagge e dei ripascimenti, nonostante la gravità crescente del fenomeno che mette al rischio le nostre belle coste e le attività commerciali turistiche, non abbiamo sentito molte proposte, mentre invece è assolutamente necessario predisporre un Piano strategico e operativo che coinvolga soprattutto gli operatori balneari, tutelando le piccole imprese a gestione familiare, prevedendo premialità per gli operatori più sensibili all’ambiente e che si fanno carico delle problematiche in coerenza con la Direttiva Strategia Marina dando sostanza alla Direttiva europea che prevede la Gestione Integrata delle Zone Costiere. Per non parlare del tema degli impianti per la Mitilicoltura, questione ancora aperta e da noi più volte sottolineata per la sua gravità, con comunicati e azioni congiunte, ma di fatto ignorato da tutti i candidati, nonostante i gravi potenziali impatti sul turismo del sud pontino. Ribadiamo anche la necessità di adottare quanto prima i Piani di gestione dei Siti di importanza comunitaria (SIC)/ZSC marini e dei SIC/ZSC terrestri del Lazio e di nominare gli enti gestori dei SIC/ZSC; di evitare i campi di ormeggio in specchi di acqua di particolare valore paesaggistico, naturalistico e ambientale sfruttando  per le nuove infrastrutturazioni per la nautica minore i corsi d’acqua e i canali se compatibile idrogeologicamente; di promuovere lo strumento dei Contratti di fiume accorciando i tempi e finanziando in modo adeguato sia la fase progettuale che quella di realizzazione del Piano di Azioni; oltre ad un No deciso e fermo alle trivellazioni nel Tirreno, il cui rischio non è ancora sventato.

RIGENERAZIONE URBANA, RECUPERO EDILIZIO, EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Anche sulla rigenerazione urbana Terracina, con il primo Laboratorio di rigenerazione urbana sostenibile del Lazio, fondato da Legambiente nel 2016, potrebbe rappresentare un elemento di buona pratica alla luce della recente approvazione della legge regionale n. 7 del 18 luglio 2017 sulla Rigenerazione Urbana e il Recupero Edilizio, favorendo una interpretazione in chiave ecosostenibile della Legge, che pure presenta alcuni aspetti sicuramente complessi (a tale proposito la Regione ha emesso recentemente con la Deliberazione n.867 del 19 dicembre 2017 una Circolare interpretativa che non scioglie però ancora tutti i dubbi) e applicando le sue parti più innovative per la rigenerazione di aree e zone degradate della nostra città magari proponendo progetti per finanziamenti regionali, o modificando il regolamento edilizio vigente per il nostro Comune con l’introduzione dei criteri di bioarchitettura e sostenibilità, e non utilizzando solo alcune norme vantaggiose, come fatto con il recente regolamento sulla monetizzazioni degli standard urbanistici approvato a fine anno. Altro tema completamente assente è quello delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica ad oggi assolutamente inesistenti a Terracina (con 78Kw/abitante contro una media nazionale di oltre 300KW) nonostante le ottime condizioni di soleggiamento di cui gode la Città. Il Piano Energetico regionale sviluppato negli scorsi anni ma ancora non operativo dovrà essere dotato anche delle misure economiche necessarie a spingere questa innovazione energetica in territori più arretrati come il nostro, e a questo proposito citiamo i recentissimi  Bandi e interventi della Regione Lazio per oltre 55 milioni di euro per sostenere gli investimenti di imprese ed enti locali in materia di efficienza energetica, economia circolare e sostenibilità, oltre ad impegnare la Regione per una definitiva liberalizzazione dell’autoproduzione e dello scambio dell’energia prodotta in loco con notevole vantaggio per i cittadini e le aziende oggi ingiustamente penalizzati.

AGRICOLTURA E PRODOTTI DI QUALITA’, MERCATI CITTADINI, CHILOMETRO ZERO E MIGLIO ZERO

Pur citandola genericamente come tema di campagna elettorale, nessun candidato ci sembra abbia presentato proposte puntuali per la valorizzazione nel proprio territorio dei prodotti agricoli e alimentari di qualità’, di cui peraltro la nostra città è molto ricca e questo anche alla luce della Legge regionale n. 14 del 7 novembre 2016 sulla Filiera Corta e i Prodotti di Qualità, che prevede uno stanziamento di 600.000 euro per il triennio 2016-2018, e che definisce un circuito in cui inserire le aziende agricole e le imprese e strutture ricettive che utilizzano almeno il 50% di prodotti a filiera corta che saranno contraddistinte da un logo, i bandi per le risorse genetiche autoctone, per il pesce a miglio zero, contributi ai comuni che promuovono iniziative nelle scuole, e l’indicazione di utilizzo dei prodotti a filiera corta nelle strutture di ristorazione collettiva pubblica, con la Regione promotrice di accordi tra i produttori e la grande distribuzione organizzata presente sul territorio laziale per la vendita dei prodotti provenienti dalla filiera corta, e sostenendo la nascita di gruppi di acquisto e di gruppi di offerta di cittadini. Non abbiamo visto proposte articolate su come concretamente valorizzare tutta la filiera dal produttore al consumatore, nonostante Terracina sia un Comune fortemente agricolo e ittico, e anche dopo la comunicazione della nostra posizione a riguardo, sul modello di gestione del nostro prezioso “Mercato della Marina” che oramai versa in condizioni di degrado inaccettabili e che potrebbe diventare il cuore pulsante di una nuova economia diffusa cittadina tutta a “chilometro zero” e a “miglio zero” e di come porre in generale il tema generale della riqualificazione dei mercati cittadini e rionali in ambito regionale anche con l’accesso a finanziamenti europei.

VERDE URBANO E CONSUMO DI SUOLO

Il tema della tutela dei parchi e del favorire la partecipazione civica alla gestione dei parchi cittadini, visto che gli indicatori sul Verde Urbano per Terracina mostrano un grave deficit sia in termini di Verde Urbano Disponibile (0,14%) che Fruibile (3,4 metro quadro/abitante), lontani dai valori medi di riferimento e anche da quanto stabilito dall’ Art. 17 della legge 765 (che detta gli standard urbanistici minimi del PRG) che individua in almeno 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (dati Legambiente- Ecosistema Urbano 2017), è stato quasi del tutto assente totalmente dal dibattito, nonostante la Regione, proprio a partire dal collegato alla legge di stabilità (legge regionale n. 9 del 14 agosto del 2017) all’articolo 16 preveda incentivi per la manutenzione delle aree verdi con un impegno di circa un milione di euro di incentivi nel biennio 2017-2018.  Altri temi importanti di nostro sicuro interesso sono: la promozione di una Legge regionale per dire stop al Consumo di Suolo, per favorire la gestione dei Parchi Pubblici cittadini da parte dei comitati e delle associazioni anche attraverso l’adozione, da parte dei Comuni del Lazio, del Regolamento sui Beni Comuni; la revisione della L.R. 7 (Rigenerazione urbana) in particolare l’art.8 che consente comunque la monetizzazione degli standard urbanistici sotto i 1000/500 mq aumentando di fatto il consumo di suolo.

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Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili

LEGAMBIENTE HA PRESENTATO SABATO SCORSO 27 GENNAIO PRESSO l’AULA MAGNA DEL ITS A. BIANCHINI IN UN EVENTO NAZIONALE E ALLA PRESENZA DI ISTITUZIONI, AZIENDE DI SERVIZI, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, E ALTRI ENTI, LA PRIMA EDIZIONE DEL RAPPORTO LEGAMBIENTE “ECOSISTEMA URBANO DI TERRACINA 2017”: UNO STUDIO DETTAGLIATO DEGLI INDICATORI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA, DELL’ACQUA, SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI, SULLA MOBILITA’, SUL VERDE URBANO, SUL SUOLO E SULLE ENERGIE RINNOVABILI CORREDATO DI PROPOSTE OPERATIVE SU CUI LEGAMBIENTE SI IMPEGNA A FORNIRE TUTTO IL SUPPORTO POSSIBILE ALLA CITTA’

Comunicato stampa n.76                                                29 gennaio 2018

Sintesi – Buona la Qualità dell’Aria anche se i superamenti della soglia per l’Ozono risultano superiori ai valori medi di riferimento ma i dati vanno consolidati predisponendo centraline di misura fisse o aumentando il numero e la frequenza delle campagne di misura. Acqua e Sistema Idrico: ottimo il consumo idrico pro-capite ma occorre investire sulla qualità della rete di distribuzione e ampliare la raccolta della rete fognaria. Rifiuti: siamo sulla buona strada con una percentuale di differenziata elevata ma occorre fare più attenzione alla produzione pro capite della frazione indifferenziata, applicando la Tariffa puntuale, consolidando il successo del premio Comuni Ricicloni di Legambiente e puntando decisamente ai Comuni #rifiutifree. Mobilità: ancora troppe auto, poco trasporto pubblico locale (scarsa sia la domanda che l’offerta, anche se ecologica) e ancora penalizzata la mobilità lenta a parte il valore ottimale dell’indicatore sulle piste ciclabili, ed è importantissimo dotarsi del Piano della Mobilità Sostenibile; Verde Urbano: vanno aperte, curate, sistemate ed attrezzate le aree esistenti, create nuove aree, sviluppati progetti di forestazione urbana e adottati moderni strumenti di pianificazione come il Piano del Verde. Suolo: il consumo va ridotto e regolamentato meglio, va posta notevole attenzione al dissesto idrogeologico del territorio che interessa un terzo della superficie comunale e al fenomeno dell’erosione costiera e vanno sviluppati progetti di recupero ambientale delle cave che deturpano fortemente il paesaggio della città, cosi’ come è ormai irrinunciabile dotarsi del Piano di Azione  per l’Energia Sostenibile e il Clima; Energie Rinnovabili: occorre iniziare finalmente con convinzione a pianificarle, promuoverle e svilupparle partecipando a Comuni Rinnovabili di Legambiente e aprendo uno Sportello dedicato all’ambiente.

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Il Circolo Legambiente “Pisco Montano” ha presentato nell’evento del 27 gennaio scorso, patrocinato dal Comune di Terracina, Ente Parco Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, Arpa Lazio, Consorzio della Bonifica Pontina, Scuola ITS A. Bianchini, e dalle principali Aziende Gestori locali come Gestore Idrico Integrato Acqualatina SpA, Gestore Rifiuti Urbani De Vizia Urbaser Transfer SpA, Gestore Verde Cittadino Verdeidea srl, Gestore Trasporti Locali CO.TR.I, Gestore Pubblica Illuminazione City Green Light srl, con il supporto di due Media Partner Latina Oggi e Lazio TV, e alla presenza di tutti i principali portatori di interesse e le principali Forze dell’Ordine a tutela dell’Ambiente (Carabinieri Forestali e Capitaneria di Porto-Guardia Costiera), e le principali associazioni di categoria (CONFCOMMERCIO, SIB Balneari), e le associazioni a tutela dell’ambiente e della salute come ISDE-Medici per l’Ambiente,  LA PRIMA EDIZIONE DEL RAPPORTO LEGAMBIENTE “ECOSISTEMA URBANO DI TERRACINA 2017”, ispirato al rapporto annuale che Legambiente, assieme al Sole 24 Ore e ad Ambiente Italia, ogni anno pubblica da decenni per i capoluoghi di provincia italiani. Gli indicatori, elaborati sulla base di dati ufficiali, sono stati confrontati con il Valore di Riferimento, ottenuto facendo la media dei valori dei capoluoghi di provincia con meno di 80.000 abitanti pubblicati all’interno del Rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente, le cosiddette Piccole Città.

“L’Italia del buon ecosistema urbano è principalmente l’Italia che fa bene e spende bene le sue risorse, che si misura, accetta le proprie carenze, progetta miglioramenti, evolve e pianifica le trasformazioni future, e che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l’eccellenza – commenta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente nazionale e curatore insieme a Mirko Laurenti del report nazionale – e siamo particolarmente contenti che Terracina, grazie al Circolo locale, abbia preso con decisione questa strada innovativa, avviandosi a diventare un laboratorio di monitoraggio dei propri indicatori, di confronto sistematico e di sperimentazione di buone pratiche a livello nazionale, come già in atto con il premio assegnato oggi a Terracina per Comuni Ricicloni o il progetto internazionale di Legambiente e della Fondazione Principato di Monaco sulla prevenzione, riduzione e il riciclo della plastica “Plastic Free Beaches”, di cui Terracina è sito pilota nazionale”.

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“L’Ecosistema Urbano è uno studio analitico sulla Città che il nostro Circolo ha condotto in questi mesi e che vuole essere non una pagella ma uno strumento di lavoro che ha l’obiettivo di aiutare a comprendere il funzionamento della Città su temi ambientali importanti quali la Qualità dell’Aria, l’Acqua e il Servizio Idrico, la Gestione dei Rifiuti, la Mobilità, il Verde Urbano, il Suolo e le Energie Rinnovabili. Un quadro di riferimento analitico, chiaro e basato su dati ufficiali che consente finalmente di confrontare la Città di Terracina con altre realtà analoghe. Abbiamo considerato il quadro nella sua complessità, con le luci e le ombre e abbiamo identificato anche proposte operative e priorità di azioni. Ebbene, se pensiamo alla Città come ad una macchina, oggi l’abbiamo dotata di un cruscotto che consentirà sicuramente di guidarla con una maggiore consapevolezza su dove siamo oggi e su dove vogliamo stare domani” dichiara Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e  Vicepresidente del Circolo e autore del Rapporto.

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ARIA: i risultati sulla qualità dell’aria derivano da dati pubblicati da Arpa Lazio e relativi a campagne periodiche organizzate a Terracina ma bisogna prioritariamente dotarsi di una rete di centraline fisse nei punti più critici (es. incrocio Via Roma-via Derna, ponte del Salvatore, Ponte dell’Ospedale, Ponte tra Via Appia Nuova e Via Ponte Rosso, interno/esterno della Galleria); gli indicatori monitorati, che sono quelli tipici (il Biossido di azoto NO2, l’Ozono O3, le Polveri sottili Pm2,5 e Pm10), indicano una qualità buona dell’aria (soprattutto se confrontata con altre realtà del nostro Paese come le città del nord Italia) anche se i superamenti della soglia per l’Ozono risultano superiori ai valori medi di riferimento e sia il PM2,5 che il PM10 risultano comunque superiori ai limiti stabiliti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). In particolare per l’ozono, di norma ascrivibile al traffico veicolare, sarebbe opportuno fare più campagne estive, quando ci sono i maggiori picchi a causa dell’irraggiamento e delle temperature elevate. Per il PM2,5 e il PM10, sarebbe comunque opportuno fare una campagna di misure invernale visto che le polveri sottili derivano oltre che dal traffico veicolare anche dal riscaldamento domestico.

ACQUA E REFLUI: ottimo il dato sul Consumo giornaliero pro capite di acqua potabile per uso domestico (111,5 litri) in linea con le migliori pratiche a livello nazionale. Buona la Qualità delle Acque di balneazione e delle Acque marino-costiere sia per quanto riguarda lo Stato Ecologico (buono) che lo Stato Chimico (buono). E’ necessario però investire sulla qualità della rete di distribuzione dell’acqua per usi civili, industriali e agricoli che presenta un dato di Dispersione (68%) elevato rispetto ai valori nazionali. Va anche migliorata la Percentuale delle utenze collegate alla rete fognaria che risulta estesa al 83% della popolazione. Anche la Tariffa media (342€) di una famiglia tipo, di tre persone con un consumo annuo di 150 metri cubi di acqua, risulta superiore alla media nazionale e lontano dalle migliori città italiane. Inoltre è necessario dettare misure efficaci di tutela della risorsa idrica per garantire la buona qualità delle acque superficiali, sotterranee e marino costiere estendendo la rete di monitoraggio e gli inquinanti analizzati come previsto anche dal nostro progetto di ASL con l’ITS Bianchini recentemente finanziato dal Miur (Da Goletta Verde alle Sentinelle del Mare).

RIFIUTI: bene la Percentuale di raccolta differenziata (73,07%) che porta Terracina quest’anno per la prima volta nei Comuni Ricicloni del Lazio di Legambiente, in linea con le migliori pratiche nazionali. Bene anche la Percentuale di abitanti serviti dalla raccolta domiciliare (100%) e la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani (492 Kg/abitante) in linea con la media nazionale ed europea che si attesta sotto i 500 Kg/abitante. E’ fondamentale invece ridurre la Produzione annua pro-capite della frazione indifferenziata (attualmente 133 Kg/abitante) che è molto lontana dai migliori valori italiani che sono tutti al di sotto dei 75 kg/abitante. La Tari annuale applicata dal nostro comune (per una famiglia di tre persone che vive in una casa di 100 mq)  è di 290€ e risulta leggermente superiore al valore medio delle Piccole Città che è di 287€ anche se comunque distante dai valori migliori italiani che sono quelli del Trentino Alto Adige con Trento e Bolzano che pagano soli 178€. Significativamente più alta della media la spesa annua ad abitante per la Tari (205€/abitante) superiore alla media Italia dei comuni con un numero di abitanti compreso tra 15.000 e 50.0000 che è di 155,27€/abitante. Oltre a diminuire progressivamente la Tari, occorre porsi a breve l’obiettivo della Tariffa Puntuale, già applicata in 280 Comuni italiani, che è il cuore del sistema della differenziata peraltro obbligatoria dal 2020 come riporta il Collegato alla legge L.R. di stabilità del 8 agosto 2016. E’ importante aderire all’indagine nazionale di Legambiente COMUNI RICICLONI per puntare al premio annuale e portare Terracina anche nella graduatoria nazionale dei comuni Rifiuti Free (% RD > 65% e <75 kg pro capite di indifferenziata). E’ poi necessario sviluppare progetti dedicati al Marine e Beach Litter (su cui c’è anche un impegno di finanziamento regionale): un esempio è la Rete #Plasticfreebeachesterracina all’interno del Progetto internazionale “PlasticFreeBeaches” finanziato dal programma Beyond Plastic Med della Fondazione Principato di Monaco, creata da Legambiente, SIB, Confcommercio, Cooperative Pescatori, Esercenti e Scuole che sta diventando un modello a livello nazionale e internazionale.

MOBILITA’: i dati del Trasporto pubblico locale (TPL) sia relativamente alla domanda di servizio (Passeggeri trasportati annualmente dal trasporto pubblico) che all’offerta (Percorrenza annua per abitante) risultano molto inferiori alla media. Questi due indicatori assieme al Tasso di motorizzazione auto (58,7 ogni 100 abitanti) ci dicono che Terracina è ancora una città con una mobilità decisamente auto-centrica. Buono il dato del Costo del servizio (1,61 €/km), della Spesa per singolo viaggio (0,48 €/viaggio) e della Incidentalità stradale (4,20 morti e feriti per 1000 abitanti). Nella media il valore dell’indicatore relativo all’uso di auto ecologiche ed ottimo il dato sull’uso dei mezzi ecologici nel TPL (83%) quasi tutti a metano. Per quanto riguarda gli indicatori sulla mobilità lenta, è buono il dato sui metri equivalenti di Piste ciclabili ogni 100 abitanti (16,26), ma c’è da migliorare sulla mobilità pedonale visto il deficit sia dell’indicatore relativo alle Isole pedonali (0,22 mq/abitante) che di quello relativo alle ZTL, Zone 20 e Zone 30. E’ importante sviluppare la Mobilità dolce sfruttando gli strumenti della Legge Regionale 28 dicembre 2017, n. 11 “Disposizioni per favore la mobilità nuova” recentemente approvata (che favorisce la mobilità collettiva come car pooling, car e bike sharing, l’utilizzo di bici+treno, promozione zone 20 e 30, parcheggi e spazi comuni dedicati per le biciclette, il cicloturismo, le ciclofficine, le ciclovie e le infrastutture per la mobilità). Inoltre è cruciale dotarsi del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), moderno e imprescindibile strumento di programmazione della mobilità complessiva nelle città che supera il piano della viabilità e del traffico.

VERDE URBANO: gli indicatori sul Verde Urbano mostrano un grave deficit sia in termini di Verde Urbano Disponibile (0,14%) che Fruibile (3,4 metro quadro/abitante), lontani dai valori medi di riferimento e anche da quanto stabilito dall’ Art. 17 della legge 765 (che detta gli standard urbanistici minimi del PRG) che individua in almeno 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport. Per quanto riguarda gli Orti urbani e sociali pur essendo stata individuata un’area (sebbene di molto inferiore alla media nazionale) di 4000 metri quadri da adibire a questo scopo e definita una graduatoria dei richiedenti, ad oggi ancora non è stato assegnato alcun lotto. Anche la percentuale delle aree percorse dal fuoco nel periodo 2011-2016 2,51% risulta superiore alla media nazionale (1,19%) con un totale di superficie distrutta in sei anni pari a 342 ettari che non tiene conto della devastazione degli incendi avvenuta nel 2017 con ben 234 ettari bruciati in un solo anno. Il Comune di Terracina presenta una classe di rischio incendi alto (come da Piano AIB regionale- 2011-2014 Zonizzazione Rischio- Indice di Rischio IR), e per questo, è assolutamente necessario aggiornare il catasto degli incendi, previsto dalla legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi boschivi n. 353/2000, rafforzando gli investimenti in ambito forestale anche con strumenti finanziati, e occorre anche che siano presto integrati nella pianificazione urbanistica locale alcuni strumenti di Pianificazione e di Gestione del verde come il Piano del Verde, il Regolamento del Verde Urbano, il Censimento del verde urbano, la Carta del verde urbano, il Catasto degli alberi, che cominciano ad essere adottati in moltissime città italiane e che sono ormai imprescindibili.

IL SUOLO: relativamente al Consumo di Suolo del nostro Comune il rapporto tra la superfice impermeabilizzata e la superficie totale (12,42%) risulta superiore sia alla media provinciale che a quella regionale e nazionale (7,64%) con un incremento 2015-2016 di 1,06 ettari di suolo del territorio comunale edificato e sottratto al verde. Invece sia il Suolo consumato pro capite (m2/ab) che la Percentuale di suolo consumato nel periodo 2012-2016 (8 ettari) risultano inferiori alle medie di riferimento. Superiore alla media nazionale anche la riduzione (-25,15%) della superficie agricola utilizzata (SAU) valutata negli anni di censimento 1982-2010. Relativamente al tema del dissesto idrogeologico del territorio risultano in linea con il dato medio nazionale le Aree a pericolosità da frane e idraulica (32,29 % sulla superficie totale) mentre superiore al dato medio nazionale risultano le Aree ad elevata pericolosità da frane ed idraulica (12,34%) con una popolazione a rischio di circa 4.000 persone. L’erosione costiera impatta oltre la metà delle coste del Comune di Terracina (53,33%) nel cui territorio sono presenti anche un numero elevato di Cave 6 (di cui 2 attive e 4 inattive), un dato consistente se confrontato con la media nazionale di siti estrattivi per comune (2,54). E’ poi necessario rivedere la applicazione della L.R. 7 del 2017 «Rigenerazione Urbana» (Art. 8) subordinando la possibilità di fare ricorso all’istituto della monetizzazione alla “comprovata impossibilità” di reperire gli standard secondo la prassi ordinaria evitando cosi consumo di suolo (riduzione del verde,  impermeabilizzazione del terreno, allagamenti, isole di calore, etc.) e preservare il verde agricolo, considerando il contributo e la valenza della agricoltura urbana in una città come Terracina, anche tenendo conto della Legge Regionale n. 14 “Disposizioni per valorizzare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli e alimentari di qualità provenienti da filiera corta”;

ENERGIE RINNOVABILI: i dati (GSE) della Potenza installata di Fotovoltaico per 1000 Abitanti a Terracina sono di molto inferiori alla media provinciale, regionale e nazionale nonostante le ottime condizioni di soleggiamento di cui gode la città. Il dato sul Fotovoltaico e termico pubblico purtroppo non è disponibile pur in presenza di questionari che Legambiente, tutti gli anni, invia ai Comuni italiani per l’indagine nazionale Comuni Rinnovabili. Il Consumo di energia elettrica per uso domestico, pari a 1068,8KWh, risulta superiore alla media delle Piccole Città e lontano dalle migliori. Il Comune di Terracina ha deliberato, negli anni passati, l’adozione di un PAES ma ad oggi non si è ancora dotata di questo importante Piano Energetico che nel frattempo non si chiama più PAES ma PAESC visto che ha integrato anche la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e che molti comuni e regioni stanno adottando come piano sovraordinato. E’ imprescindibile adottare il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (Paesc) insieme ad uno Sportello Informativo Unico Ambiente (Qualità dell’Acqua, Risparmio idrico, Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica, Aree Protette, Biodiversità, etc.), favorendo anche la partecipazione attiva di Terracina all’indagine nazionale di Legambiente «COMUNI RINNOVABILI» nello spirito del confronto e del miglioramento continuo.

Infine auspichiamo che l’Amministrazione si doti presto di un Regolamento edilizio sostenibile che integri i principi di sostenibilità e di efficienza energetica degli edifici, le energie rinnovabili, il risparmio idrico, l’isolamento acustico, il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’incentivazione di sistemi e impianti di fitodepurazione, la tutela della permeabilità del suolo e promuovano l’utilizzo di materiali e tecnologie costruttive anti-impermeabilizzazione (materiali drenanti e rain garden) e di materiali da costruzione locali e riciclabili.

http://www.latinatoday.it/cronaca/legambiente-primo-rapporto-ecosistema-urbano-terracina-2017.html

TERRACINA È UN COMUNE RICICLONE: IL SUO STATO DI SALUTE SECONDO LEGAMBIENTE

http://www.terracinanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/1483/legambiente-annuncia-i-dati-ufficiali-del-rapporto-ecosistema-urbano-2017-di-terracina-presentato-lo-scorso-27-gennaio-ed-elabora-proposte-operative-per-la-citta

Legambiente Terracina, presentato il rapporto su ecosistema urbano

http://www.anxurtime.it/troppe-automobili-trasporto-pubblico-migliorare-report-legambiente/

http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=122993

Terracina. Legambiente ha presentato lo studio degli indicatori sulla qualità dell’aria, acqua e rifiuti…

 

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Legambiente è la più grande organizzazione ambientalista italiana con oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali. Grazie ai suoi 1.000 circoli è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia col privilegio di essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, lì dove i fatti avvengono e le persone operano, mettendo in pratica valori e ideali. Tratto distintivo dell’associazione è l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.